Labbra screpolate: tra i tanti regali dell’inverno, le labbra screpolate sono sicuramente le più gradite. Non solo danno fastidio e tirano, ma sono anche antiestetiche e brutte da vedere. In questo caso è fondamentale curarle in qualche modo, usando una crema specifica o un semplice burrocacao; se la situazione è grave, sappiate che probabilmente non sarà un Labello a risolvere il problema, anzi, potremmo dover investire in un balsamo di qualità più alta (che non vuol dire per forza costoso). Personalmente non posso fare affidamento sui prodotti naturali, per qualche motivo le mie labbra li assorbono subito e non sento nessun beneficio; preferisco un burrocacao più corposo, che duri a lungo e che crei una barriera fisica che mi protegga dagli agenti esterni.

IMG_3394-800x879

Lo ammetto, sono lievemente ossessionata dai balsami labbra…

Quando è il momento di uscire di casa si presentano diverse opzioni: eliminiamo subito la più ovvia, cioè i rossetti opachi. In caso di labbra screpolate questi sono assolutamente off-limits, perché resteranno “incastrati” tra le pellicine, evidenziandole ancora di più. Anche con i rossetti cremosi non si è al sicuro, soprattutto se di colori chiari, perché anche se morbidi rischiano comunque di far sembrare le labbra più secche. Lo stesso discorso vale per le tinte opache, quelle a lunga tenuta che si asciugano e non si muovono di un millimetro. Le tinte lucide e i gloss, invece, fanno al caso nostro, perché coprono le labbra con una specie di patina liscia e morbida, facendole sembrare più idratate e levigate. Infine c’è sempre il caro burrocacao colorato, che può essere un buon compromesso se non volete rinunciare a un tocco di vivacità sulle labbra, ma a cui prestare un po’ di attenzione perché in molti casi rischia di seccare ulteriormente nel lungo termine (non ho mai capito perché i balsami trasparenti sono sempre più idratanti di quelli colorati!).

Schermata 2015-01-18 alle 21.13.17

Approvatissime le nuove tinte di Yves Saint Laurent a base d’olio, anche per le labbra più secche!


Occhiaie da panda: le occhiaie sono l’incubo di moltissime ragazze, che ogni giorno, a prescindere da quante ore hanno dormito, quanta acqua hanno bevuto e quante verdure hanno mangiato, si svegliano con dei cerchi viola, bluastri o marroni intorno agli occhi. Poi ci sono le più fortunate, che non soffrono cronicamente di questo problema, ma che si ritrovano a doverlo affrontare nei periodi di maggiore stress. Il trucco in questo caso può davvero fare la differenza; le veterano delle occhiaie sanno bene che non basta un unico correttore per coprirle del tutto, ma probabilmente sarà necessario stratificarne alcuni. L’alleato più fedele è il Corrector di Bobbi Brown, molto pastoso e pigmentato, da usare per contrastare il colore livido dell’occhiaia (possibilmente in una tonalità aranciata o pescata, invece se le occhiaie sono marroni, come succede in età più avanzata, è meglio una rosata); non si trova facilmente in Italia, ma può essere sostituito con altri correttori compatti simili, per esempio l’Erase Paste di Benefit o il Full Coverage Concealer di Kiko.

Schermata 2015-01-18 alle 21.16.25

Dopodiché si può procedere con un prodotto più liquido e leggero, del colore della nostra pelle o leggermente illuminante, per uniformare il tutto (fondamentale se avete usato un correttore aranciato). Un tocco di cipria per fissare e via, passiamo al make-up! Diciamo che una volta mimetizzata l’occhiaia a regola d’arte possiamo truccarci un po’ come vogliamo; personalmente, però, preferisco un look luminoso, ottenuto in 3 secondi passando un ombretto chiaro in crema su tutta la palpebra. Attenzione ai glitter, che cadono ed evidenziano ancora di più le occhiaie: insomma, ombretto luminoso sì, ma non superbrillante! Stesso discorso per le tonalità scure, che siano viola, blu, grigi o neri, perché incupiscono ancora di più lo sguardo e con il loro fall-out andrebbero a peggiorare la situazione. In generale, cerchiamo di non attirare troppo l’attenzione sulla parte inferiore dell’occhio: sì alla matita color burro nella rima interna, nì a matita nera e ombretti sfumati sotto le ciglia. Se proprio volete aggiungere definizione alla rima inferiore, concentrate il colore solo nella parte esterna, sporcando le ciglia e lasciando la prima parte luminosa (proprio come ha fatto Sarah Hyland ai People’s Choice Awards):

fha23bd0wh0eah30

Nella terza parte del post si parla di occhi rossi e raffreddore!