#4 OFFRIRSI COME BABYSITTER

Ci sono mamme che non si staccherebbero mai dal proprio neonato, e soffrono qualora nonni o altri parenti sono troppo insistenti nel volerlo tenere da soli.

Ma molte altre ucciderebbero per poter andare anche solo a bere un caffè in solitaria. Questo le rende mamme di serie B? No. È così che loro si sentono? Assolutamente. Sta a voi capire come la pensa la mamma che vi sta a cuore, e nel secondo caso offrirvi con delicatezza di tenere il piccolo, magari durante il sonnellino, per farla stare più tranquilla.

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#5 OFFRIRSI PER TENERE I FRATELLINI

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Se invece una mamma è alla seconda gravidanza, il regalo più grande che potete farle è offrirvi di tenere uno dei due bambini. Quando nasce un secondogenito, è normale che il figlio più grande sia completamente disorientato.



SPESSO AMICI E PARENTI RIVOLGONO ATTENZIONI E COMPLIMENTI SOLO AL PICCOLO

Da re (o regina) della casa passa immediatamente “in secondo piano”, dopo aver peraltro fatto a meno della mamma per i giorni di degenza all’ospedale. Per giunta, spesso le persone di contorno sono parecchio indelicate in tal senso, rivolgendo tutte le attenzioni e i complimenti solo al piccolo.

Per la mamma, insieme alla gioia, arrivano dei momenti davvero duri, in cui ci si sente in difetto nei confronti di entrambi. Le serve trascorrere del tempo in esclusiva con i suoi bambini, separatamente. E ha un bisogno disperato di riposo, cosa che le è preclusa avendo un bambino che, appena il neonato si addormenta, reclama ovviamente tutte le attenzioni, con gli arretrati. Che ne dite, forse ha bisogno di una mano?

#6 NON TRALASCIARE I SEGNALI ALLARMANTI

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Ragazze, abbiamo visto come la maternità i primissimi tempi possa essere, oltre che un’immensa gioia, una strada in salita. È normale, per una neomamma in puerperio, avere grandi sbalzi di umore, apparire stanca e poco curata, e piangere abbastanza spesso, ma entro certi limiti. La depressione post parto è una malattia reale, pericolosa, e più diffusa di quanto si pensi.

cliomakeup-depressione-neomamma-11-depressioneQuando ci si è dentro, si è portate a sentirsi orribilmente ingrate e pessime soltanto nell’ipotizzare di avere un problema in un momento in cui si dovrebbe essere all’apice della felicità. E le persone vicino ad una neomamma hanno una grande responsabilità: non ignorate i segnali, non abbiate paura di parlare. E non lasciatela sola, mai.

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Volete saperne di più sulle cose di cui una neomamma ha un gran bisogno? Allora leggete:

1) ECCO LE 10 COSE DA NON DIRE MAI AD UNA NEOMAMMA

2) GALATEO ALLATTAMENTO: LE COSE DA NON DIRE AD UNA MAMMA CHE ALLATTA

3) GALATEO PREMAMAN? SÌ GRAZIE

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Ragazze, speriamo che questo articolo vi sia stato utile, non solo per aiutare una neomamma a voi cara, ma anche per capire meglio certi suoi atteggiamenti che a volte possono sembrare strani o addirittura menefreghisti nei confronti della vostra amicizia! E a voi è capitato di vivere certe cose in prima persona, e non avere nessuno che vi capisse davvero? Oppure al contrario avete potuto contare sul sostegno delle persone a voi vicine? Se vi va, raccontateci la vostra esperienza nei commenti. Un bacione dal TeamClio!

26 COMMENTI

  1. Post bellissimo, sono riaffiorate talmente tante cose che mi sono commossa. Col primo post parto ho sentito la mancanza di mia madre logorarmi dentro, avrei avuto bisogno di lei, il secondo post parto…mio padre si è ammalato che il mio cucciolo aveva 3 mesi..ed il giorno del primo compleanno di mio figlio..ho seppellito mio padre. Due post parto difficili…ma passano, passerà anche questa.
    Grazie team…grazie Cliuzza.

  2. Mi dispiace deve essere stata dura.. vorrei tanto che delle persone che conosco, che hanno la fortuna di lasciare i loro figli sempre con qualcuno, leggessero questo post, invece di lamentarsi e di pretendere che tutti gli sia dovuto

  3. Assolutamente d’accordo su tutto. Io aiutavo mia sorella quando è nato Andrea: se ho un rapporto speciale con mio nipote è anche perché mi sono presa cura di lui, aiutando i suoi genitori. Allora come adesso che ha 14 anni ❤️

  4. Hai tutto il mio affetto. Durante la mia prima gravidanza mio padre era malato, ha tenuto duro per conoscere il suo nipotino e morire ai suoi tre mesi. Avrei voluto essere immensamente felice per mio figlio ma ero terribilmente triste e arrabbiata perché lui non c’era più. È stata dura per tutti, la stanchezza, la tristezza, la gioia, la mancanza di sonno e nessuno che ti fili di striscio perché ormai non hai più il bimbo in grembo…

  5. quoto. su tutto.
    a chi mi diceva qualcosa quando ero a casa dei miei sul fatto che facevo schifo, che non reagivo… mia mamma gli rispondeva sempre: “se tu sapessi tutto non parleresti così, tu non c’eri, quindi muto e poi ricordati di una cosa: per fare un bambino servono un uomo e una donna, per farlo crescere serve un villaggio intero” (detto africano)

  6. Invidio tanto chi ha qualcuno a cui affidargli serenamente i bambini, ma sono diventata fiera di me….e se è possibile amo ancora di più mio marito, un Uomo incredibile, gli devo tutto, tra le tante cose infelici della mia vita..lui è il mio mondo felice.

  7. Grazie Clio, ancora una volta dimostri la tua grande sensibilità. Per me è una vera incognita anche la gravidanza, che forse non sto vivendo con il pieno delle forze. Spero che il post parto sia migliore, perché so che da una parte sarà difficile con l’arrivo della bambina, ma nel contempo spero che la mia convalescenza duri poco per tornare in forze.
    Un bacio grande.
    Silvia

  8. ahahah io manco mi accorgevo di chi veniva e chi non veniva credimi. se la gravidanza era andata bene eccetto in 2 momenti che ho davvero avuto paura, in 2 giorni tra travaglio e parto mi sono disintegrata nel vero senso della parola.
    tutte queste cose me le hanno raccontate un anno fa (dopo 4 anni) quando ho ricominciato a connettere un pochino di più. e sinceramente di quei 2-3 anni ho ancora tanto rancore e tanti sassini che vorrei togliermi. ma davvero tanti

  9. Grazie per questo post, mi sono commossa. La gente e spesso insensibile ed egoista e non capisce le esigenze e la necessità di affetto che chiunque ha bisogno. Specie una donna alla quale la vita viene stravolta in ogni suo aspetto con l’arrivo di un figlio. Vorrei solo sottolineare che gli aiuti e la gentilezza sono graditi anche dopo i primi mesi e che offrirsi agli altri significa farlo senza pretendere nulla in cambio

  10. a distanza di qualche anno ho capito che la cosa più brutta che mi sono sentita dire è stata “adesso te la devi guadagnare pure tu”, come se fosse indispensabile che una mamma debba distruggersi e annullarsi per riuscire a fare tutto quello che faceva prima oltre che a imparare a prendersi cura di un’altra vita. quello che mi sono sempre sentita chiedere era se avevo bisogno di aiuto con il piccolo. ecco, una cosa importante, un bambino ha bisogno di stare con la sua mamma quanto una mamma ha bisogno di stare con il suo bimbo. una mamma ha bisogno di tempo per imparare ad accudirlo ma ha bisogno anche solo di avere del tempo per poterlo guardare dormire tra le sue braccia senza pensare alla lavatrice che sta per finire, ai panni da stendere o al bagno lurido.
    quello di portarle da mangiare è un consiglio favoloso! io ho mangiato talmente tanti piselli surgelati e bastoncini findus a pranzo che giuro non li ho mai più comprati!
    invece di chiedere se ha bisogno con il bimbo durante una bella giornata, ditele di andare a fare una passeggiata con il passeggino e offritevi di pulirle il pavimento, sarà un’offerta che mooooooolto difficilmente sarà rifiutata!

  11. Complimenti! bell’articolo! 🙂
    I primi mesi sono bellissimi e difficilissimi allo stesso tempo. Poi arriva il tempo in cui rimane solo la meraviglia del tuo bimbo e la bellezza di essere mamma 🙂

    by mamma da 15 mesi <3

  12. Purtroppo questa è un’offerta che ti viene fatta solo da chi vuole aiutarti sul serio e si mette nei tuoi panni… quindi estremamente rara! Circa la mentalità del “se non soffri non meriti” non potremmo essere più d’accordo. È incredibile come sia ancora così diffusa. Un bacione!

  13. più che la mentalità “se non soffri non meriti” è “io ho sofferto, ora tocca a te”, quello che ho constatato è la mancanza di solidarietà soprattutto da parte di altre donne che già ci sono passate. mi sembra una cosa davvero assurda e inutilmente crudele.
    tutto quello che ruota attorno alla gravidanza è comune a tutte le donne, se in questo non siamo comprensive neppure tra di noi chi pensiamo potrebbe esserlo?
    cmq ragazze, godetevi i vostri bimbi e lasciate le case sporche piuttosto che vederli grandi e rimpiangere di non averli tenuti in braccio abbastanza!
    un bacio a tutte!

  14. Con questo post cara Clio mi hai fatta tornare indietro nel tempo…..dopo aver partorito mio figlio sono tornata a casa in tempi brevissimi (3 giorni) in quanto è stato un parto eutocico, cioè naturale. Ero contenta di tornare a casa, ma anch’io come tutte le neo mamme non sapevo cosa mi aspettasse ed è un vademecum per il “contorno” famigliare/amicale quello che hai scritto. Quello di cui si ha veramente bisogno è quella bella sensazione di non essere sole anche se hai tutti attorno. Io sono stata molto fortunata perchè la mia famiglia e quella di mio marito sono state stupende, non mi è mai mancata la compagnia fisica e l’aiuto in casa e anche i pasti…tutto questo perchè io e mio marito ci potessimo abituare a gestire un neonato e poi per gradi questo primo aiuto si è concretizzato in una vicinanza non assidua ma, “al bisogno” che ci ha aiutati moltissimo. A distanza di tempo posso dire senza rimorsi che non sono una mamma che non riusciva a vivere senza avere a vista il proprio figlio e questo mi ha sempre permesso, fin da subito di riposare, mangiare adeguatamente e avere anche quel tempo per farmi uno shampoo o anche solo una doccia e sentirmi così in grado di vivere appieno il turbine di emozioni che stavo vivendo in prima persona e che, a causa del crollo ormonale, mi faceva sentire sulle montagne russe. Allora avere del tempo per me a volte mi faceva sentire un’egoista, ma poi ho capito che quel tempo avrebbe allontanato da me pensieri “brutti”. Io penso che ci siano neo mamme che vorrebbero sentirsi fare la fatidica domanda: “Ti serve aiuto?, Hai bisogno di qualcosa? e allora caro “contorno” famigliare/amicale non abbiate paura di chiedere. Grazie Clio perchè leggendo il tuo post mi sono commossa ripensando alla nascita di mio figlio in quel rovente 2003. ;*******

  15. Tutti consigli davvero giustissimi! quando sono arrivata alla teglia di lasagne mi son quasi commossa al pensiero di mia suocera che i primi tempi dopo il parto, mi portava tutti cibi buonissimi pre-cotti, giusto da scaldare! (Mia suocera è una numero 1, sono super fortunata). I primi due mesi post parto io li ho chiamati l’ARMAGEDDON : un concentrato di ansia , paura , senso di inadeguatezza, stanchezza, dolore (cara la mia episiotomia), sudore…. per fortuna poi si prende un po’ il ritmo e tutto (piaaaaano molto piaaano) si stempera

  16. Il periodo dopo il parto può essere davvero terribile nel senso di emozioni super positive e super negative o forse a volte non si capisce proprio cosa si sta provando..si è fortunate quando ci sono persone al nostro fianco che colgono, capiscono e agiscono anche per noi!

  17. Non ho l’esperienza diretta in quanto non abbiamo ancora bimbi però da questo lato mi ritengo fortunata perchè il mio compagno mi ha dimostrato più volte di essere dalla mia parte..come dici tu, se deve mandare a quel paese la madre lo fa eccome!
    Una volta, parlando del futuro, mi ha detto che il nostro bambino lo lasceremo solo ai miei genitori! Ahahah, è vero che stava scherzando, ma secondo me neanche troppo!!!

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