BINGE EATING DISORDER

cliomakeup-disturbialimentari-bingeeating-11Un episodio di Binge Eating è caratterizzato da mangiare in un breve periodo di tempo una quantità di cibo molto più abbondante della norma con un senso di perdita di controllo su ciò che si sta facendo.
La persona quindi continua a mangiare anche quando sente di non avere più appetito, talvolta fino a sentire una sensazione dolorosa allo stomaco.
A differenza delle abbuffate nella Bulimia Nervosa, queste non sono seguite da comportamenti compensatori.

COME IDENTIFICARLO?

Di solito le abbuffate avvengono in solitudine, perchè si prova imbarazzo e disgusto verso sè stessi. Il Binge Eating Disorder è fortemente associato con l’obesità. Si stima infatti che il 30% delle persone obese ne soffra.

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COSA LO SCATENA?

Gli episodi di Binge Eating sono associati a una sofferenza psicologica, a un senso di vuoto interiore oppure noia, frustrazione, rabbia o ansia.
Si può dire che è l’esasperazione della fame nervosa, ovvero quell’impulso che la maggior parte di noi ha provato e che ci porta a mangiare senza controllo, soprattutto quando siamo di cattivo umore.



NIGHT EATING SYNDROME

cliomakeup-disturbialimentari-nighteatingsyndrome-13La Night Eating Syndrome è caratterizzata da abbuffate in orario serale/notturno, quando vengono consumati principalmente snack a base di carboidrati come biscotti, pane, grissini, cioccolato.
Di solito, i soggetti affetti da Night Eating Syndrome mangiano molto poco durante il giorno, o addirittura digiunano. Questo porta ad avere molta fame la sera e quindi ad avere le abbuffate.

COME IDENTIFICARLO?

Durante la notte, i soggetti con Night Eating Syndrome si svegliano almeno una volta, spesso soffrono di insonnia.
Questa alterazione del ciclo sonno/veglia porta ad alterazioni dell’equilibrio tra senso di fame e sazietà, peggiorando ulteriormente la situazione.

COSA LO SCATENA?

La Night Eating Syndrome è una particolare combinazione di tre disturbi psicologici, ovvero di un disturbo dell’alimentazione, di un disturbo del sonno e di un disturbo dell’umore. Spesso è collegata e stress e depressione.

VIGORESSIA E ORTORESSIA

Sempre più spesso i media propongono articoli e servizi riguardo alla salute e al benessere.

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Ovviamente questa è una pubblicità da non prendere in considerazione. Credits: @youtube

Da un lato, si potrebbe pensare che sia un buon modo per divulgare informazioni importanti per la salute e per prenderne atto e diventare più coscienti.
Dall’altro lato, ci sono soggetti che rendono l’attenzione per la salute una vera e propria ossessione.

ORTORESSIA

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Credits: @bljesak

I soggetti ortoressici sono ossessionati da cosa mangiare, quanto mangiare, come procurarsi alimenti naturali e come cucinarli in maniera naturale.
L’alimentazione diventa l’obiettivo della loro giornata, impiegano moltissimo tempo nella ricerca di cibi naturali, biologici e non contaminati da sostanze artificiali.

L’ALIMENTAZIONE DIVENTA L’OBIETTIVO DELLA LORO GIORNATA

Hanno paura di non essere in perfetta salute, non rendendosi conto che la loro dieta si impoverisce tanto da riportare gravi danni sul piano nutrizionale.cliomakeup-disturbialimentare-cibobio-16Credits: @cityglobal

L’Ortoressia è caratterizzata da rigidità mentale, ansia e somatizzazione dei disturbi fisici.
Spesso le ossessioni riguardo al cibo sono causate da un disturbo ossessivo compulsivo sottostante.

VIGORESSIA

cliomakeup-disturbialimentari-vigoressia-17Credits: @exclusife

La Vigoressia invece, interessa i soggetti muscolarmente ipertrofici che si percepiscono come gracili e poco tonici.
È un disturbo molto diffuso tra i bodybuilder, ed è caratterizzato da una dipendenza patologica dall’esercizio fisico compulsivo e dall’uso di steroidi o altri farmaci anabolizzanti, così come diete iperproteiche e l’uso smodato di integratori alimentari.
Anche in questo caso sono presenti comportamenti ossessivi.

COME INDIVIDUARLI?

Spesso si isolano dalla società perché non hanno tempo da dedicare ad altre attività oltre all’allenamento (nel caso della Vigoressia) o rifiutano ogni opportunità per mangiare alimenti che non vengono preparati da loro e di provenienza sconosciuta (nel caso dell’Ortoressia).
È difficile individuarli, perché seppur in maniera eccessiva, rispondono alle richieste della società.

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Credits: @twitter

CONSIGLI PER FAMILIARI E AMICI

Questo è un argomento molto delicato da affrontare con qualcuno che ci sta a cuore.

cliomakeup-disturbialimentari-famiglia-19Credits: @youtube

Intanto bisogna capire se una persona è affetta da un disturbo alimentare e parlarle in privato, con sensibilità, tatto e gentilezza.
È importante tener presente che entreranno in gioco dei meccanismi di negazione o minimizzazione del problema.
Può essere una buona idea affiancare la persona nella ricerca di informazioni sul problema e nella scelta dei professionisti a cui rivolgersi. A questo proposito, è importante un trattamento multidisciplinare, con un percorso medico, un percorso nutrizionale e un percorso psicologico.

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Credits: @socialmamma

Ricordiamoci sempre che qualsiasi disturbo alimentare è una malattia, non una colpa né una scelta di vita.

Dietista Anna Gerbaldo

Se volete approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere anche:

1) ALLARME BLOG “PRO ANA” E LA STORIA DI CATERINA: QUANDO LA RETE ROVINA LA VITA

2) FRANCIA: L’ANORESSIA SI COMBATTE CON UNA LEGGE

3) QUANDO SBARAZZARSI DEI VESTITI FA STARE MEGLIO: IL CASO DI ARIANNA E DEI VESTITI CHE HA ODIATO

Ragazze, voi conoscevate questi disturbi alimentari? Vi è mai capitato di dover aiutare qualcuno in questa situazione? Scriveteci nei commenti la vostra esperienza! Un abbraccio!

43 COMMENTI

  1. Ho studiato questi disturbi alimentari (insieme ai disturbi psichiatrici in generale) e devo ammettere che sono stati affrontati qui in maniera molto spiccia. Ok che questo è un blog e non possiamo pretendere, ed è giusto così, di avere informazioni precise e mediche in quanto non è il vostro lavoro. Però credo che l’infarinatura del “cos’è” ci possa anche stare, ma il come curarli e riconoscerli e soprattutto il “da dove vengono, le cause” sono troppo semplicistiche e non dovrebbero essere temi affrontati per molteplici motivi. Il primo su tutti è che una persona malata non ammetterà mai di avere un problema, e molto facilmente nemmeno un famigliare lo ammetterà; due, ogni caso è a sè e non si possono generalizzare così le cause scatenanti; tre, è troppo facile dire “vai da uno specialista” perchè il pazzo sarai considerato tu, non loro.
    E’ un argomento estremamente delicato che, secondo il mio punto di vista, dovrebbe essere affrontato per essere portato alla luce in quanto sono malattie subdole e più vaste di quello che pesiamo, ma tutto il resto dovrebbe essere lasciato alle equipe mediche e i centri specializzati.

  2. Proprio ieri sera su Facebook ho visto la foto di una mia ex compagna di classe, letteralmente consumata. Sono rimasta sconvolta e dispiaciuta. Era da tempo che questa ragazza era dimagrita in maniera spaventosa, passando da ragazza paffutella e ragazza super fisicata e magra. Che già quando era così faceva un po’ impressione, come se si vedesse che quello non era il suo peso ideale, che non è un magro sano. Poi, appunto avevo saputo da fonti certe che è dimagrita non perché seguita da un dietologo, ma perché non mangia e fa tantissima palestra. Purtroppo però ha proseguito e proprio ieri sera ho visto questa foto sconcertante, ci sono rimasta malissimo… Le è rimasta solo la testa praticamente. Spero vivamente che qualcuno la stia aiutando…

  3. Da una studente in ambito sanitario ho notato che questo articolo su un argomento così difficile e delicato è stato trattato con leggerezza e superficialità. Anoressia e bulimia sono patologie psichiatriche con segni e sintomi clinici ben specifici per cui la loro diagnosi va eseguita sulla base di questi elementi, non riconoscerle attraverso pelle secca o capelli fragili, quelli possono essere elementi di accompagnamento alla valutazione clinica.
    So benissimo che questo è un blog che parla principalmente di beauty e lifestile e quindi possa esserci un’infarinatura generale dal momento che sta diventando un problema che riguarda moltissimi giovani ragazze e ragazzi, ma su determinati argomenti è bene che ognuno si dedichi al proprio ambito professionale, e mi riferisco soprattutto al riconoscimento dei segni e sintomi, al trattamento che richiede l’intervento multidisciplinare (medico/farmacologico, psicologico, rieducazione alimentare) come citato brevemente solo al fondo dell’articolo.
    Purtroppo sono patologie che non si limitano a modificare solo l’aspetto esteriore e psicologico della persona che ne soffre, ma il danno maggiore avviene a livello interno per cui limitarsi a parlare solo di aspetto estetico mi sembra abbastanza riduttivo.

  4. Ciao Elenuccia, grazie del suggerimento di approfondire meglio certe tematiche in futuri post che naturalmente saranno curati sempre dalla Dottoressa Anna Gerbaldo, dietista, che ha firmato questo

  5. La Dottoressa Anna Gerbaldo, dietista, che ha firmato l’articolo, si è decisamente mantenuta nel suo ambito professionale.

  6. Potredti provare a farti i fatti suoi…contattare qualche amica in comune e capire se i genitori si sono resi conto…e magari dargli un input..

  7. Oltre a consumare la persona che ne soffre, sono patologie che consumano e deteriorano anche chi sta loro accanto, che sia l’amico/la famiglia/il fidanzato e anche loro vanno seguite.

  8. Beh, ma se nessuno ne parla mai come si fa ad iniziare un qualsiasi percorso o a rendersi consapevoli di queste condizioni?
    Questo articolo non ha la prestesa di sostituire pareri medici.
    Ho una bimba di due anni e quello che posso fare io e’ rispettare le sue scelte, non usare il cibo in modo manipolatorio, creare un un buon rapporto tra di noi, incoraggiarla a praticare attivita’ sportive insieme a noi e mangiare sano a casa.

  9. Nel mio commento sotto, ho detto che è giusto parlarne e intavolare il discorso di disturbi che sono più diffusi di quello che pensiamo. Ma dire “le cause sono queste” e “si riconoscono così” è estremamente sbagliato perché le cause e i sintomi variano da caso a caso.

  10. Mi trovo assolutamente d’accordo. Io non ho detto che bisognava scrivere un manuale di medicina perché questa (giustamente) non è la sede adatta. Ho solo espresso il mio pensiero riguardo all’impostazione dell’articolo che è stato scritto e che poteva essere trattato in maniera diversa tralasciando le cause, come riconoscerla e il trattamento perché non inerenti alla tipologia di blog.
    I disturbi alimentari sono patologie complesse dal punto di vista psicologico, clinico/medico che vanno affrontate da professionisti, sul blog se ne può parlare e ben venga perché può essere spunto di riflessione, di confronto per molte persone e portare alla luce un problema che purtroppo sta coinvolgendo parecchi ragazze e ragazzi ma non bisogna addentrarsi nello specifico in quanto il tutto non può essere generalizzato.

  11. Intanto grazie di aver offeso gratuitamente chi, come me, conosce la parte medica e psichiatrica della malattia.
    Poi grazie di non aver capito assolutamente il mio e il commento di un’altra ragazza che è sanitario e non vuole fare la saputella, che diciamo, provo a ripeterlo più chiaramente, “il blog è un posto che giustamente non pretende di fare il medico e questo non sia mai. È giustissimo parlare di questi disturbi che sono più estesi di quello che si pensa anche grazie (sarcasmo) a quei maledetti social e al deep web. Ma parlare semplicisticamente delle cause e rimedi così come è stato fatto, come se uscire da questo disturbo sia facile e basti dire “ehi, sei troppo magra. Vai dal dottore che mi preoccupi”, è estremamente sbagliato e fuori luogo.

  12. Questo è un beauty blog che tratta, en passant, pure di argomenti di interesse generale.
    NON è una rivista medica.
    Non ha ragion d’essere lamentare una qualche ” superficialità” nella trattazione degli argomenti di interesse generale: non è questa la sede.
    Se anche Clio si mettesse a parlare di leggi, io, che sono avvocato, non mi metterei a pontificare su come vadano trattati tali argomenti, perché questa non è una rivista giuridica.
    Prendete le info qui rassegnate per quello che sono: ovvero, spunti di riflessione, che vanno approfonditi – per chi vi ha interesse- in altera sede.
    Queste polemiche sono senza costrutto e, francamente, cominciano a scocciare.

  13. Vedo che anche tu, non hai capito il senso dei commenti o non hai letto bene. Sia io che un’altra ragazza abbian odetto che giustamente il blog da spunti di riflessione di un disturbo vasto e sottovalutato. Ma dare una ricetta su “cause e rimedi” su un problema così complesso è unico per ogni persona, è sbagliato.

  14. Da quello che ho saputo so che i suoi genitori erano molto arrabbiati per il fatto che non mangiasse, infatti vorrei sentire una mia amica e saperne di più… Da come vedo su Facebook sembra felice e spensierata, ha anche il ragazzo, tanti amici, possibile che nessuno veda? Purtroppo non mi è mai capitato di incontrarla di persona…

  15. Grazie Maria Luisa. Abbiamo deciso di affrontare anche queste tematiche perchè ci stanno da sempre molto a cuore, e perchè riteniamo sia importante parlarne, perchè no, anche in un beauty blog. Infatti abbiamo ora nel Team una figura preposta, la Dottoressa Anna Gerbaldo, che può parlarne sulla base delle sue conoscenze maturate prima durante gli studi, e poi sul campo.
    Un abbraccio

  16. Pensa che strano Elenuccia, non mi ero nemmeno riferita a te. Nessuna offesa, ho detto solo che la lettura di un blog come questo è bene farla con la ragione e senza dover per forza fare le precisine ma non voleva essere un’offesa. Mi spiace che tu l’abbia presa così, non era mia intenzione. Spesso ci sono però commenti poco carini e in questo caso mi sono sentita di rispondere in difesa del blog, che non ne ha certo bisogno, ma ho voluto dire la mia. Non metto in dubbio che tu e altre ragazze conosciate la parte medica e psichiatrica della malattia ma non metto nemmeno in dubbio che il Team abbia volutamente toccato in questo modo l’argomento senza scendere nei particolari. Tutto qui, è un fatto di scelte e sicuramente dietro c’è un ragionamento

  17. Io invece vedo che continui ad eccepire su modalità di trattazione da parte di un blog, neanche fossimo su una rivista medica.
    Se non capite che eccezioni e precisazioni vanno effettuate nella sede competente, non è un problema mio.
    Questo è un beauty blog: se volete una trattazione specialistica su scienze varie, non è questa la sede.
    Non mi pare un concetto difficile da capire.
    Una volta tanto ammettere di averla fatta fuori dal vaso, no?

  18. No perché non ho sbagliato. Sei tu che continui a non capire il “parlare di questi tempi delicati è doveroso, ma dare ricette semplicistiche e semplici ste di come curarsi e da dove vengono” è sbagliato e fuorviante e non è la sede.

  19. Ma ho infatti detto che è doveroso parlare di queste cose e bisogna insistere perché in tanti poi dimenticano che esistono, e ovviamente è giustamente questa non è la sede di approfondimento-per carità-. Però il fattore “cause e rimedi” se vogliamo dire così, non dovevano essere toccati come punti perché trattati troppo semplicisticamente facendo passare l’idea che uscirne è un gioco da ragazzi. E che ciò che magari è la causa scatenante di X lo è anche per Y.

  20. Assolutamente Ele difatti, come ti ho scritto sopra, non era proprio rivolto a te. Forse dipende anche da come uno legge le cose, tu che sei l’esperta in materia, e ovviamente conoscendo più cose prendi l’argomento diversamente mentre io, che lo conosco marginalmente, ho preso questo post in maniera puramente informativa. Sono sicura che tutte noi sappiamo che dietro a un disturbo simile ci siano tante complicazioni e tanti altri fattori e sono altrettanto sicura che nessuno aveva intenzione di sminuire il problema. E’ solo una questione di diversa interpretazione, io tra le righe ho letto altro, tu probabilmente avresti preferito fosse scritto diversamente e ci sta. E’ solo una questione di lettura diversa, tutto qui

  21. Dal momento che ti riferisci a me ti rispondo: visto che non voleva essere un’offesa potevi esprimerti in maniera diversa ma andiamo oltre. Provo a ripetere magari riesco a far capire il mio pensiero. Sono super d’accordo che se ne parli in un blog che reputo valido ed è seguitissimo da molta gente. Come già detto dall’altra ragazza il nostro intento non era quello di fare una lezione di psichiatria su argomenti che abbiamo studiato e che conosciamo in maniera approfondita ma sono stata in disaccordo sull’impostazione data all’articolo in cui si è voluto generalizzare sulle cause, “diagnosi” e trattamento di un grave problema di salute trattandolo come un articolo in cui si davano consigli sulle cause della fuoriuscita di un brufolo, come trattarlo e coprirlo.
    I disturbi alimentari sono un mondo complesso, ripeto che non ho preteso che l’articolo fosse ricco di riferimenti scientifici perché riconosco che questo blog non è una rivista medica ma ho espresso un’opinione sulla superficialità con cui sono stati trattati argomenti molto più complessi di quello che sembrano.
    Detto questo apprezzo che il team si sia arricchito di personale specializzato che saprà trattare con più cura argomenti di suo ambito,

  22. Ciao Federica, credo sempre che scrivere e usare le parole giuste non sia sempre facilissimo anche perché ognuno di noi ha un pensiero e dà ovviamente un’interpretazione diversa. Nel post, tra le righe, io ho letto anche dell’altro e non l’ho interpretato come te che stai, se ho capito bene, studiando queste cose. Detto questo mi rendo conto che probabilmente tu avresti voluto vedere scritto quanto sopra in maniera differente, più approfondita, ma come ti dicevo è sempre questione di come si leggono le cose. Probabilmente io non ho letto il post con i tuoi occhi. Credo che noi e anche il Team sappiamo bene il dolore e la gravità di tutto quello che comporta essere o conoscere una persona con disturbi alimentari e credo che il loro intento fosse solo quello di dire “hey se conosci qualcuno che sta male puoi aiutarlo” dando dei piccoli spunti…tutto qui

  23. Sono d’accordo con te che non é sempre facile esprimere il proprio concetto infatti mi scuso se il mio primo commento è passato come un voler a tutti i costi prevaricare quanto scritto nell’articolo perché non è così, non sono proprio la persona. Non mi aspettavo di trovare cose molto dettagliate però io ho avuto la percezione che volessero far passare il messaggio che è semplice scoprire che un amico o parente soffra di questi disturbi, é facile convincerlo che ha un problema ed altrettanto facile affrontarlo con gli specialisti. Purtroppo una volta che si è preso coscienza di questo il percorso di cura può essere molto lungo e per niente semplice

  24. Se non capisci il punto continua pure.
    Continua pure a conferire ad un blog, che non è neppure una testata giornalistica, delle responsabilità che non le competono, e questo per lo squisito piacere di metterti in cattedra.

  25. Mi dispiace davvero tanto per la tua amica e se ho detto qualcosa che in qualche modo ti abbia turbata ti chiedo scusa.
    In ogni caso penso che nessuno voglia trovarsi in queste situazioni, anche chi lavora nell’ambito, sebnene debba rimanere distaccato e professionale, spera che tutti ne escano ma finché la voglia di riprendere in mano la propria vita non viene dal diretto interessato purtroppo tutte le cure non sono risolutive da sole

  26. Sono una ex anoressica. Ero una ventenne che non si vedeva in forma (ero normopeso), così ho iniziato a stare a dieta e aumentato l’attività sortiva; mangiavo sempre meno, sempre meno
    In poco temo, non so come, mi ammazzavo di sport e non mangiavo praticamente più.
    Ne sono uscita con l’aiuto di mia mamma soprattutto, facendo soffrire e spaventare tutti.

    Il mio legame col cibo resta difficile, di “amore” e odio. (anni dopo ho sofferto di un altro disturbo dell’alimentazione minore): ho sensi di colpa, ancora oggi, ogni volta che mangio.

  27. Bellissimo post! La mia tesi di laurea era proprio sui Disturbi Alimentari ed è stato molto interessante rileggere queste tematiche! E secondo me è molto positivo che qui sul blog si trattino anche argomenti come questi! Quindi grazie Team e grazie Clio!!!!

  28. Cara Giulia, avere un ragazzo e degli amici spesso ahimè non basta. E parlo perché una mia cara amica è messa così, noi amici le abbiamo parlato uno ad uno con il cuore in mano offrendoci di fare qualsiasi cosa volesse per aiutarla, provando a capirla…il problema è che sono disturbi con una sofferenza di fondo, spesso ignorata dalla famiglia (assurdo…ma accade frequentemente)o addirittura scatenata dalla famiglia stessa.
    L’unica cosa che si può fare è cercare di star vicino a queste persone sperando di riuscire nel nostro piccolo ad aiutarle

  29. A mio parere queste spiegazioni sono un po’ superficiali ma comunque apprezzo che clio cerchi di affrontare anche questi argomenti. Al giorno d’oggi si preferisce stare zitti ad osservare, o meglio chiudere gli occhi e accorciare le braccia davanti a chi soffre di tali patologie psichiche. È giusto invece parlarne e spiegare di cosa si trattino. Non sono capricci, sono vere e propie richieste di aiuto. Quando io stessa ne soffrivo purtroppo non sapervo invece cosa in realtà mi stava accadendo, proprio per questo mutismo verso tali mali dell’ anima. Parlatene, informatevi ma soprattutto allungate quella mano verso chi sta male per queste malattie o qualsiasi altro dolore, perchè da soli è dura uscirne.

  30. Conosco anche io la parte medica e psichiatrica del problema, da dieci anni e con tanto di laurea e specialità : e io invece ho trovato l’articolo molto ben fatto. Descrive piuttosto bene i disturbi, apre degli spunti di riflessione, sottolinea il bisogno di cure e gli aspetti psicologici sottostanti e mi é piaciuta molto la frase finale dove si sottolinea che si parla di malattia e non di colpa o volontà. In due pagine di blog non si può fare una conferenza approfondita e questo tipo di divulgazione é comunque sempre molto meglio del silenzio. L’articolo parla in modo semplice di patologie complesse, vero, ma ne parla senza strafalcioni e con la “semplice” e onorevole pretesa di fare sentire magari meno sole le persone affette e spingerle a cercare un aiuto. Sinceramente, mi stupiscono commenti contro sopratutto da chi sostiene di aver approfondito gli studi su questo argomento : se anche solo una ragazza sulle migliaia che leggeranno questo articolo troverà il coraggio per farsi aiutare beh, sarà già un bellissimo successo.

  31. Continui a non capire ciò che ho scritto diverse volte a te e un’altra ragazza. Lei ha capito mentre tu non vuoi capire la stessa identica cosa. Forse ottusità? Vabbè, guarda, vai per la strada che a me di farmi insultare gratuitamente non mi va.

  32. Sì sì lo so, anche io ho vissuto un periodo, che non definisco assolutamente anoressia, ma che se fosse continuato forse avrebbe potuto sfociare in un problema più grosso. Diciamo che avevo ridotto molto la quantità di cibo che mangiavo ed ero ossessionata dalle calorie e facevo tanta ginnastica. Ero un po’ ossessionata che volevo essere sempre più magra per essere più bella, fortunatamente però famiglia, ragazzo e amici mi hanno messo la testa apposto…

  33. Possibile che nessuno veda? Certo che nessuno vede. Mia sorella aveva fidanzato e amiche, ha perso tipo 13 chili all’epoca e quando ho alzato un dito nessuno ha voluto aiutarmi a dirle nulla. Poi ne è uscita da sola, ma questa è un’altra storia. Si chiama Ipocrisia secondo me

  34. Ecco diciamo, che fanno finta di non vedere per paura probabilmente, sennò non me lo spiego. Per come sono fatta io, anche a costo di litigare e far casini ma faccio di tutto per aiutare una mia amica o una parente…

  35. Mi piace sempre quando trattate temi più problematici, ma che sono comunque riguardanti la bellezza interiore delle donne (si anche tanti uomini ne soffrono lo so) e consigliate come aiutarle.
    Ho sempre avuto interesse per l’argomento e letto e guardato film a riguardo e mi sempre stupito come la causa principale fosse un insulto, una presa in giro, una denigrazione, a volte quasi casuale a scatenare un tale cataclisma interiore.

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