COME SI FA DIAGNOSI DI INTOLLERANZA AL LATTOSIO?

Generalmente diagnosticare un’intolleranza è meno semplice rispetto a diagnosticare un’allergia alimentare, poichè è necessario effettuare un tentativo di esclusione dell’alimento incriminato.

BISOGNA DIFFIDARE DAI TEST ALTERNATIVI PER LA DIAGNOSI DI INTOLLERANZA

Oggi esistono anche dei “test alternativi”, alcuni palesemente inventati e altri più seri, per diagnosticare le intolleranze alimentari, ma sono privi di attendibilità scientifica e non hanno dimostrato efficacia clinica.

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Ormai ovunque vengono venduti fantomatici test per diagnosticare le intolleranze più assurde. Credits: @rsi.ch

Fortunatamente, per diagnosticare l’intolleranza al lattosio è disponibile il Breath Test, che consiste nell’assunzione di 400-500 ml di latte.
Una volta che il lattosio non assorbito raggiunge il colon, la flora microbica locale lo fermenta.
Questo processo crea una produzione di gas (idrogeno, metano, ed anidride carbonica), che danno origine ai tipici fenomeni dell’intolleranza al lattosio (meteorismo, flatulenza, nausea e dolori crampiformi).
Parte di questi gas viene riassorbita dalla mucosa del colon, quindi trasportata dal sangue fino agli alveoli polmonari ed eliminata con la respirazione; ecco quindi che rilevando la quantità di idrogeno nell’aria espirata dal paziente è possibile diagnosticare l’intolleranza al lattosio.

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Credits: @indipendent.co.uk



COSA NON BISOGNA MANGIARE?

Solo perchè si è intolleranti al lattosio non significa che bisogna rinunciare a tutti i latticini.
Come accennato in precedenza, a meno che l’intolleranza non sia grave, possono essere consumati alcuni tipi di formaggi (come Brie, Camembert, Gouda, Parmigiano, Pecorino e Rochefort) che contengono pochissimo lattosio, e lo yogurt.

cliomakeup-intolleranza-lattosio-formaggi-11Bisogna invece evitare il latte, i formaggi freschi e tutti i prodotti a base di latte (gelati, burro, creme, pane, prodotti da forno, cioccolato al latte…).

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Credits: @cas.ask

In alternativa si possono consumare latti e derivati delattosati (privi di lattosio).

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Credits: @chiodoformaggi.it

È importante consultare sempre l’etichetta degli alimenti, perchè anche i più insospettabili possono contenere lattosio, utilizzato come additivo.

cliomakeup-intolleranza-lattosio-dove-si-nascone-14Anche alcuni farmaci possono contenerlo, ma generalmente vengono ben tollerati.

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Ma se si è intolleranti al lattosio, bisogna dimenticarsi della pizza?😱

Se invece volete godervi una bella pizza o comunque un latticino senza pensare alle conseguenze, potete ricorrere ad un integratore di lattasi, da assumere prima di mangiare.

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SE NON POSSO ASSUMERE LATTICINI, DA DOVE ASSUMO IL CALCIO?

Molti pensano che le maggiori fonti di calcio si trovino nei latticini.
In realtà il calcio si trova anche in buone quantità in alcune tipologie di acqua (un’acqua calcica deve contenere almeno 200mg di calcio per litro).

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… Ma anche in alcuni prodotti di origine vegetale, in particolare in carciofi, cardi, cavoli, cicoria, crescione, indivia, ortica, radicchio verde, rucola, legumi e frutta secca.

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E L’ALLERGIA AL LATTE?

Esiste anche una vera e propria allergia al latte, che può essere causata da una delle 20 proteine in esso presenti.
Quelle del siero del latte (beta-lattoglobulina e beta-lattoalbumina) e la caseina sono le proteine che giocano un ruolo di primaria importanza nelle reazioni allergiche.
Le reazioni allergiche al latte possono insorgere ad ogni età e possono dare:
– problemi gastrointestinali (diarrea, vomito, dolore addominale, sanguinamenti e malassorbimento);
– disturbi respiratori (aumento della ventilazione polmonare, tosse, congestione nasale);
– problemi cutanei (orticaria, eczema).

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Il trattamento dell’allergia al latte prevede l’eliminazione del latte e dei suoi derivati dalla dieta.

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Ragazze, ricordate sempre di non autodiagnosticarvi malattie ma di rivolgervi al vostro medico; nè dovete fare affidamento a ciò che trovate su Internet, a meno che non siate certe che il sito sia super affidabile.

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Dott.ssa Anna Gerbaldo

DIETISTA

 

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Chi di voi è intollerante al lattosio? Come ve ne siete accorte? Avete mai provato i test alternativi per le intolleranze? Raccontateci la vostra esperienza! Bacioniiiiii!

12 COMMENTI

  1. Ciao! Ho avuto la diagnosi di intollerante al lattosio da diversi anni tramite breath test e, se posso, vorrei aggiungere che è vero che si possono mangiare alcuni alimenti come brie, parmigiano/grana padano (poiché a ridotto contenuto di lattosio… ma lo contengono comunque) ma bisogna avere delle accortezze: in particolare, una volta scoperta l’intolleranza, bisognerebbe fare un periodo di disintossicazione totale mangiando alimenti completamente privi di lattosio e fare attenzione a tutte le etichetti alimentari,
    Questo perché di solito l’intestino è infiammato!
    Una volta che la situazione migliorata, si possono reintrodurre gradualmente alimenti delattosati (attenzione alla differenza fra lattosio 0,1% e 0,01%) e vedere come si sta o utilizzare le pillole contenenti l’enzima lattasi.
    Questo è quello che mi è stato detto dal gastroenterologo e che ho fatto io stessa…
    Riporto solo la mia esperienza 🙂

  2. Bel post. Io sono intollerante e infatti prendo solo prodotti che ne hanno poco o sono stati delattasati. Ma il gelato? Lo prendo normale. Certo stiamo sempre parlando di una volta la Settimana d’estate.

  3. Articolo veramente interessante e ben fatto, grazie Dottoressa 🙂
    Purtroppo esiste una forte disinformazione riguardo le intolleranze, se da una parte ci sono quelli che se le fanno venire per moda (stesso discorso ovviamente per glutine & Co.), dall’altro ci sono ancora tanti medici vecchio stampo secondo cui le intolleranze semplicemente non esistono.
    Mi ha colpito molto l’immagine della distribuzione mondiale dell’intolleranza al lattosio, mi sarei aspettata una diffusione molto più alta nei paesi industrializzati, anche e semplicemente perché in questi il maggior accesso ai test ne implicherebbe un maggior numero di diagnosi, mi viene da pensare invece che sia strettamente legata all’etnia. Qualcuno può confermarlo?

  4. Ci dovrebbe essere una teoria secondo cui dipende dalle abitudini alimentari dei Paesi: ad esempio Nord Europa, dove c’è più allevamento (invece di agricoltura) e quindi si consuma tanto latte, c’è una percentuale minore rispetto ai paesi mediterranei. In Cina invece è alta perché non si consuma praticamente latte.

  5. Io proprio l’anno scorso a seguito di un periodo in cui ero continuamente disturbata a livello intestinale (tanto che ogni volta che dovevo andare a mangiare fuori casa prendevo sempre i fermenti) ho deciso di andare a fare il test delle intolleranze alimentari in farmacia. Ho fatto quello dei 96 alimenti (circa 150 euro di test) tramite un prelievo di sangue mandato poi su un laboratorio. Infatti sono risultata leggermente intollerante al latte vaccino e allo yogurt in specifico. La mia è sì un’intolleranza ma ancora ad un grado moderato, quindi mi è stato detto che basta adeguarsi nelle quantità e nella frequenza. Perciò nella vita di tutti i giorni tendo a non assumere latticini (fortunatamente non sono amante dei formaggi anche se il parmigiano potrei tranquillamente mangiarlo e non mi piace neanche bere latte). Quindi diciamo che la pizza e il gelato ogni tanto non me li toglie nessuno 🙂 Comunque credo che anche la psiche aiuti il non-star-bene a livello intestinale, almeno nel mio caso. Più ho paura di mangiare qualcosa più rischio di stare male sul serio! I dottori dicono sempre, “l’intestino è il secondo cervello”!

  6. Qualche anno fa avevo passato un periodo nel quale mi sentivo gonfissima proprio nel basso ventre, era come se avessi un salvagente ancorato alla mia pancia. Gas e fastidi che non vi dico. Poi avevo provato a togliere il latte per 7 giorni consecutivi, perché era l’unica cosa che pensavo mi stesse facendo male e la situazione sembrava migliorare! Poi ho riprovato a bere nuovamente il latte e la situazione è tornata uguale! Ora ho trovato la mia pace dei sensi con il latte senza lattosio, quindi Accadì oppure Zimyl! Ogni tanto se capita di assumere latte con lattosio non mi succede nulla, non ho problemi (anzi, se un paio di volte l’anno capita che mi bevo un bicchierozzo di latte fresco intero me lo godo tantissimo anche perché mi piace da morire), però sto continuando ad assumere a prescindere quello senza lattosio. Però non ho mai avuto problemi con gelato, formaggi e simili… solo col latte!

  7. Io sono nata allergica alle proteine del latte, un giorno, quando ero piccola, mio papà per sbaglio mi ha dato da mangiare del prosciutto contenente lattosio (non vi dico la corsa al pronto soccorso….) per poi accorgersi che non ero più allergica. Mi è rimasta un’intolleranza quindi gonfiore, mal di pancia e diarrea quando mangio il latte (risolto con latte senza lattosio) e alcuni formaggi. Non amo i formaggi, ma comunque mi concedo la pizza con la mozzarella, un po’ di parmigiano e pecorino. E basta

  8. Come avevo già accennato in un altro post ho un’intolleranza grave comprovata da test, ovvero tutti i sintomi dell’allergia tranne asma e shock anafilattico, mi riempio di bolle rosse, mi viene la febbre, una pancia gonfia e dolorante, labbra e lingua pizzicano e si gonfiano, ecc ma la cosa peggiore è che perdo lucidità, se leggo o vedo un film faccio fatica a capire e ricordare cosa ho visto proprio come se avessi ingerito del veleno! Non reggo nemmeno i prodotti senza lattosio (formaggio fresco e stagionato, yogurt, gelato, ecc) e il latte di asina e di capra così come gli integratori per migliorarne la digestione, l’unica cosa che mi è concessa sono 30 grammi di parmigiano stagionato oltre i 30 mesi a settimana. La cosa peggiore sono i farmaci, il lattosio è praticamente ovunque e mi basta quella piccola dose per stare già male e non trarne beneficio. Consigliatissime le mandorle, 5 a colazione tutti i giorni e ho livelli di calcio perfetti.

  9. Ciao Laura! L’intolleranza al lattosio è, nel 90% dei casi, riconducibile in Europa (popolazione caucasica) a una variazione del DNA, un polimorfismo nel gene MCM6, che provoca una carenza di lattasi.

    La produzione di questo enzima, presente in grandi quantità alla nascita e nei primi anni di vita, tende progressivamente a diminuire con il progredire dell’età, causando disturbi legati al consumo di alimenti contenenti lattosio.

    La distribuzione dell’intolleranza al lattosio può essere spiegata intanto dalla persistenza della lattasi, quindi l’abitudine di consumare prodotti lattiero-caseari in alcune zone del mondo, come nel Nord Europa, porta a mantenere una buona produzione di lattasi, infatti la prevalenza di intolleranza in questa zona è bassa.

    Inoltre, le mutazioni avvenute in epoche remote si sono poi diffuse nelle varie aree del mondo, tramite i flussi migratori.

    Infine, ma non è dato certo, può esserci, come hai detto tu, un legame con l’etnia.
    Spero di esserti stata utile, ciao!
    Anna ClioMakeUp

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