L’arte nel corso dei secoli è stata il motore propulsore dal punto di vista sociale, culturale e politico. Con il passare del tempo il posto occupato dai diversi fenomeni artistici è andato modificandosi. Nasce quindi Google Arts & Culture, un’applicazione che permette di solcare liberamente il vasto mare dell’arte.

È possibile visitare virtualmente i musei, osservare le collezioni più famose al mondo, scoprire e approfondire varie tematiche artistiche. Vi è inoltre una chicca! Nell’area Selfie, potete associare il nostro volto ad una famosa opera d’arte! Vi abbiamo incuriosite? Per saperne di più, continuate a leggere il post!

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COM’È NATO L’AUTORITRATTO?

La diffusione dell’autoritratto nella Storia dell’Arte iniziò con l’invenzione dello specchio. Fino al 1516, erano diffusi gli specchi convessi, che distorcevano l’immagine e rendevano difficile la rappresentazione dell’artista in questione sulla tela.

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Credits: cambiaste.com



Dopo questa data, a Murano iniziarono ad essere prodotti gli specchi piatti, attraverso i quali i pittori potevano vedersi in maniera chiara e definita, riuscendo così a ritrarsi al meglio. ClioMakeUp-google-art-3-ritratto-convesso.jpgLo specchio è effettivamente un elemento importante, guardandoci riconosciamo la nostra immagine, impariamo a conoscerci e ad amarci.

ATTRAVERSO LO SPECCHIO DA PICCOLI COMINCIAMO A SCOPRIRE IL MONDO

Nei primi anni del ‘500, si sviluppò e affinò la tecnica dell’autoritratto, che divenne nel corso della storia, una delle massime espressioni artistiche. Tutti i più grandi artisti infatti, almeno una volta nella vita si sono fatti un autoritratto, basti pensare al grande e geniale Leonardo da Vinci. 

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Credits: mole24.it

L’AUTORITRATTO NEL VENTUNESIMO SECOLO

Con il passare del tempo, la necessità e volontà di autoritrarsi, non è cambiata ma ha bensì mutato forma. Nella società odierna, altamente digitalizzata, le foto e in particolare i selfie sono divenuti un importante mezzo di auto rappresentazione.

ClioMakeUp-google-art-7-zac-efron-jimmy-kimmel.gifCosì come allo specchio, attraverso il nostro cellulare, vediamo la nostra immagine e possiamo immortalare i momenti e catturare i ricordi. Possiamo dire, che in un certo senso, le foto hanno preso il posto che qualche secolo fa apparteneva ai dipinti.

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La Scuola di Atene, affresco di Raffaello Sanzio

I ritratti erano uno strumento per fermare il tempo, un’eredità per le generazioni future. Gli autoritratti erano la firma dell’autore, più volte infatti gli artisti si inserivano all’interno delle proprie opere.

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Autoritratto di Raffaello all’interno dell’affresco

Ragazze, dopo questo viaggio panoramico attraverso la storia dell’autoritratto, nella prossima pagina vedremo in che cosa consiste precisamente l’applicazione artistica di Google! Se siete interessate continuate a leggere il post!!

3 COMMENTI

  1. Ma è sempre la stessa che c’è da anni in versione aggiornata? Perchè io l’ho usata parecchio anni fa quando studiavo storia dell’arte all’uni, molto utili soprattutto i percorsi virtuali nei musei, la possibilità di creare una propria galleria personalizzata e gli zoom all’interno delle opere, certi dettagli non avrei mai potuto comprenderli così a fondo dal vivo

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