IL COMMERCIAL GILLETTE SI È PIAZZATO TRA I PRIMI 30 VIDEO PIÙ DISPREZZATI DELLA STORIA DI YOUTUBE

Con 1,3 milioni di dislikes, nel momento in cui scriviamo, lo spot di Gillette si è piazzato tra i primi 30 video più disprezzati della storia di YouTube.

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Il video conta PIÙ DI 27 milioni di visualizzazioni

Milioni di uomini sono insorti riempiendo di commenti negativi e di “pollici in giù” il video, promettendo di boicottare il marchio non comprando mai più prodotti Gillette e affini.

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Credits: @fakespike1



L’azienda è stata accusata di additare il maschio etero come unico colpevole. Innovare sicuramente non è facile, ma questo non vuole dire che non è possibile cercare di cambiare atteggiamenti e linguaggi che contribuiscono in parte a promuovere stereotipi negativi.

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Coloro che hanno concepito questo spot sapevano bene che avrebbero aperto un dibattito e probabilmente era proprio ciò che volevano creare. Forse però non ci si aspettava che fosse così ampio e aggressivo.

LE POLEMICHE SONO SOSTANZIALMENTE DI DUE TIPOLOGIE

Leggendo tra i commenti saltano all’occhio frasi come “Troppo femminista, “Non vogliono avere a che fare con i maschi veri”, “Gillette ora potrebbe iniziare a fare la pubblicità degli assorbenti” e simili. Le polemiche si possono distinguere tra due tipi: da un lato ci sono commenti come quelli appena riportati, dall’altro invece alcuni uomini si sono lamentati di una eccessiva generalizzazione. “I bulli sono bulli, i maschi sono maschi” recita un Tweet che riassume bene questo concetto.

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La voce fuori campo, presente in tutto lo spot, però recita: “Alcuni lo stanno già facendo, ma alcuni non è abbastanza”, sottolineando quindi che gli uomini che combattono gli stereotipi esistono e dovrebbero essere sempre di più.

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NON SONO MANCATE LE REAZIONI DI POLITICI E SCRITTORI

Il magazine statunitense di The New American sostiene che “gli uomini sono il sesso più selvaggio, cosa che spiega la loro pericolosità, ma anche il loro dinamismo. Allo stesso modo il giornalista e conduttore Piers Morgan ha scritto su Twitter che il video fa parte “dell’attuale attacco globale contro la virilità“.

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L’opinionista conservatore canadese Ezra Levant ha commentato: “Uno spot di prodotti da barba scritto da una brontolona femminista dai capelli rosa è efficace quanto uno spot per gli assorbenti scritto da un uomo di mezza età. Avete perso un cliente trentennale.

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Via YouTube

Pankaj Bhalla, direttore del marchio per il Nord America, ha dichiarato: “Ci aspettavamo discussioni perché è solo attraverso queste che le cose cambiamo”. Non mancano infatti i commenti a favore. Lo scrittore australiano Andrew P. Street ha fatto notare che le reazioni al video provano esattamente quanto sia necessario un dibattito sulla “virilità tossica“. Bernice King, figlia di Martin Luther King, che dei diritti civili ha fatto la sua missione di vita ha scritto: “Questo spot non è anti-maschile. È pro-umanità”.

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Credits: @AndrewPStreet

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Bene ragazze, ora lasciamo la parola a voi. Avete visto il nuovo spot Gillette The Best Men Can Be? Cosa ne pensate? Vi sareste aspettate questo tipo di reazioni? Fateci sapere tutte le vostre opinioni nei commenti. Un bacione dal TeamClio!

10 COMMENTI

  1. Mercificazione e stereotipi femminili in ogni dove e questi maschi “alfa” si sentono minacciati da un unico spot?? Ma andate a….

  2. Gli uomini che si sono sentiti attaccati o sono colpevoli e portatori di questi atteggiamenti oppure hanno la coda di paglia; sorvolando sul discorso epr il quale dopo decenni di spot offensivi verso le donne era ora che si facesse lo stesso con gli uomini (e io non sono d’accordo, non è che perché ho sofferto io debba farlo anche tu), questi atteggiamenti mostrati sono violenti, prevaricatori e irrispettosi, a prescindere da chi li subisca o li metta in pratica, e chi pensa che un uomo debba picchiare, insultare e prevaricare le donne è un troglodita, non un Uomo,

  3. A me gli stereotipi in genere non piacciono, ma ho sempre pensato che l’uomo che marcatamente ostenta mascolinità tenti di nascondere la sua debolezza.
    La virilità, quella vera, si vede altrove, non certo nel mettere in imbarazzo una donna con apprezzamenti pesanti o nel prendere in giro i cosiddetti più deboli (…ma più deboli di cosa?!); per me un uomo vero ha le p@lle quando si dissocia dal bullismo, quando non fa finta di essere in piena sintonia con chi fa la voce grossa perché così fa più comodo.
    Notevole il commento del conservatore canadese; credo dovrebbe fare una seria riflessione sulla sua stupidità.

  4. Boh, a me lo spot sembrava volto a promuovere comportamenti positivi, non certo ad offendere gli uomini. Coloro che si sono risentiti evidentemente si identificano proprio con la mascolinità tossica e secondo me dovrebbero chiedersi i veri motivi per i quali si sentono offesi da questa pubblicità.

  5. Sono andata a vedermi lo spot prima di commentare, per non essere influenzata da nessuna opinione. Posso dire che in questo spot non ci sia nulla di particolarmente sessista nei confronti degli uomini, non ho visto uomini effeminati e non mi sembra nemmeno una pubblicità da estremista femminista che vuole femminizzare tutto. Sono la prima a cui non piacciono le femministe estreme che odiano i maschi. L’ho trovata molto positiva, soprattutto la scena in cui un padre salva un bambino bullizzato e suo figlio lo guarda, come per far capire che ne prenderà esempio. Certo, non è giusto generalizzare, però, ecco, non ci vedo niente di così terribile in questo spot specifico. Ripeto, sarei stata la prima a storcere il naso se fosse stato troppo “femminilizzato”, gli uomini sono uomini e le donne sono donne. Nessuno superiore all’altro. Poi diciamo che magari un fischio verso una bella ragazza (non è educato, sicuramente) però è un problema minore rispetto, ad esempio, alla disparità salariale. Ma questo è un altro discorso. Perciò per quanto riguarda questo spot, hanno decisamente esagerato con le polemiche.

  6. Anch’io ho guardato lo spot e ho anche letto il tenore dei commenti anche perchè non è trasmesso in UK quindi non l’avevo mai visto. Da quello che capisco non è che gli uomini si sentono evirati e rivendicano di portersi comportare da uomini, ma sono incavolati dal fatto che vengono ritratti come dei trogloditi senza emozioni e senso civico e sociale ai quali deve essere insegnato da uno spot pubblicitario come comportarsi correttamente. Ora non metto in dubbio che ci siano ancora uomini così, come ci sono ancora delle donne che ci tengono a perpetuare l’immagine della donna di casa la cui massima aspirazione è stirare le camicie al marito (Isoardi???), ma se è sbagliato stereotipare le donne è anche sbagliato stereotiopare gli uomini quando la maggioranza non è nè sessista nè misogina e insegna ai figli il rispetto per le donne e il prossimo.

  7. La pubblicità vuole far riflettere sugli stereotipi non perpetuarli. Non c’è niente da obiettare secondo me.

  8. Allora, ho visto lo spot..e sinceramente non mi sembra che sia tutta sta gran cosa, anzi e’ anche bello..si vede una scena dove la ragazza passa , il ragazzo le vuole andare dietro e l’amico gli fa” woo not cool, not cool”. Mostra svariate scene di uomini da cui prendere esempi, penso sia positiva la cosa. Ho visto il video ed il mio ragazzo non si e’ sentito parte offesa..quindi mi chiedo, sara’ tutto hype? Come al solito? Un’altra scena, dove in uno show si vede il signore palpare la donna, mi chiedo, i svariati cine panettoni, e chissa’ quante altre commedie, come American Pie e cose cosi, perche’ non hanno mai indignato uomini e donne?? Sappiamo tutti di cosa parlano quei film, e tutti a riderci sopra. Ipocrisia allo stato puro! Poi piccola riflessione. A me Procter & Gamble sta sulle bolinas da sempre. Primi al mondo dopo J&J a testare sugli animali, quindi le sue Gillette, ed i suoi shampini da quattro soldi se li puo’ tenere. Seconda riflessione, a me, sto #metoo, ha rotto le balle. Sono donna, ho avuto abusi a 16 anni e non ne parlai con nessuno, ma sto movimento iperfemminista che invece di eguagliare, discrimina la parte opposta, mi sa di marcio, e non mi rappresenta. Io non sono femminista, ne maschilista, sono per l’ uguaglianza!.

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