La dieta a Zona o metodo alimentare Zona è un regime alimentare proposto da Barry SearsInizieremo dalla descrizione di questo modello dietetico per poi concentrarci sui suoi punti critici. Tratteremo il tema della dieta a Zona puramente a scopo divulgativo: non c’è nessun invito da parte nostra nel promuovere questo regime alimentare.

Comunque, qualsiasi sia il vostro obiettivo, vi consigliamo come sempre di evitare il fai da te e di rivolgervi al vostro medico e al dietista nutrizionista di riferimento.

Ragazze, siete interessate a capire che cos’è la dieta a Zona, come funziona e su cosa basa i suoi principi? Allora non perdetevi questo post!

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Credits: Foto di Pexels | Henri Mathieusaintlaure

DIETA A ZONA, CHE COS’È?

Iniziamo dalle basi, che cos’è la dieta a Zona? La dieta a Zona è un regime alimentare nato negli Stati Uniti per opera del biochimico Barry Sears.

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Credits: Foto di Pexels | Ella Olsson



Come vedremo, secondo il suo sostenitore, la “Zona” permetterebbe di promuovere il nostro benessere facendoci sentire più energici, migliorando la concentrazione, riducendo la stanchezza e la fame.

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Credits: Foto di Pexels | Helena Lopes

Con il termine “Zona” Barry Sears fa riferimento a un particolare stato metabolico nel quale l’organismo lavorerebbe nel modo più efficiente possibile.

LE CARATTERISTICHE DELLA DIETA A ZONA

Il principio fondamentale su cui si basa la dieta a Zona è quello di combinare gli alimenti di ogni pasto in modo che il 40% delle calorie derivi dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il restante 30% dai grassi.

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Credits: Foto di Pexels | Nastasya Day

LA DIETA A ZONA PREVEDE UNA SPECIFICA DISTRIBUZIONE IN MACRONUTRIENTI

Idealmente, secondo questo regime alimentare, ogni pasto dovrebbe rispettare questa composizione in macronutrienti.

Le altre indicazioni a cui si fa riferimento comprendono il frazionamento dei pasti nelle 24 ore, ovvero quanti pasti fare durante la giornata.

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Credits: Foto di Pexels | Miguel A’ Padriñán

Vengono consigliati almeno 5 pasti di cui tre pasti principali e due spuntini. Vi è, inoltre, l’indicazione di non digiunare per più di 5 ore escludendo il tempo in cui si dorme.

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Credits: Foto di Pexels | Jonas Mohamadi

Si consiglia di assumere il pasto della prima colazione entro mezz’ora dal risveglio e di fare uno spuntino nella mezz’ora che precede il riposo notturno. Nella scelta degli alimenti si raccomanda di prediligere quelli definiti “favorevoli”.

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Credits: Foto di Pexels | Daniel Reche

Si aggiungono alle regole della dieta a Zona, la pratica di un moderato esercizio fisico, la gestione dello stress e l’integrazione degli acidi grassi omega 3.

IL SISTEMA DEL PALMO DELLA MANO

Per ovviare alla difficoltà di calcolare le percentuali di macronutrienti che dovranno caratterizzare ogni singolo pasto, viene proposto il sistema del palmo della mano e quello dei blocchi.

Il sistema del palmo della mano consiste nel misurare gli alimenti prendendo quest’ultima come unità di misura.

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Credits: Foto di Pexels | Daria Shevtsova

Secondo questo modello alimentare la porzione proteica dovrebbe essere uguale alle dimensioni e allo spessore del palmo, mentre i carboidrati corrisponderebbero alle dimensioni del pugno.

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Credits: Foto di Pexels | Polina Tankilevitch

Come vedremo la dieta a Zona prevede inoltre una tabella degli alimenti in cui i carboidrati sono classificati in “favorevoli” e “non favorevoli”. Nel caso in cui vengano scelti i carboidrati definiti favorevoli, viene consigliato di assumerne due pugni. Invece, optando per i carboidrati non favorevoli, il quantitativo corrisponde a un solo pugno stretto.

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Credits: Foto di Pexels | Rfstudio

Si consiglia di aggiungere come fonte di grassi qualche noce, l’olio di oliva o le olive. Al contrario, se la fonte proteica è ricca di grassi si sconsiglia di condire la preparazione.

I BLOCCHI DELLA DIETA A ZONA

L’inventore della dieta a Zona per migliorare l’aderenza a questo regime alimentare ha inoltre ideato il sistema dei blocchi.

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Credits: Foto di Pexels | Vanessa Loring

Un blocco è l’insieme di tre mini-blocchi, cioè uno di proteine, uno di carboidrati e uno di grassi usati in rapporto 1:1:1.

In altre parole, un blocco è l’insieme di un mini-blocchi di proteine+ un mini-blocchi di carboidrati + un mini-blocchi di grassi.

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Credits: Foto di Pexels | Roman Odintsov

Generalmente gli spuntini sono costituiti da un blocco, mentre i pasti principali dall’associazione di più blocchi. Nella pratica uno spuntino potrebbe corrispondere a un blocco, mentre un pasto principale a tre blocchi, ovvero tre mini-blocco di proteine+ tre mini-blocco di carboidrati + tre mini-blocco di grassi.

Il numero di blocchi da assumere durante la giornata viene definito a seconda delle proprie necessità.

DIETA A ZONA, TABELLA ALIMENTI

Nella tabella degli alimenti proposta dalla dieta a Zona ritroviamo quella dei carboidrati favorevoli, da limitare e da evitare.

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Credits: Foto di Pexels | Ben Libby

Questo modello include nei carboidrati favorevoli la verdura e la frutta (con alcune eccezioni) e l’avena, mentre i cereali e derivati sono inseriti nella lista di quelli da limitare. Invece, nel gruppo dei carboidrati da evitare si ritrovano i dolci e le bevande zuccherate.

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Credits: Foto di Pexels | Ksenia Chernaya

Le proteine considerate favorevoli sono l’albume, il pesce e i prodotti ittici, le carni bianche, la bresaola, i latticini magri.

Gli altri affettati, le carni rosse magre, il coniglio, la carne e il tonno in scatola rientrano in quelle definite discrete.

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Credits: Foto di Pexels | Krisztina Papp

Mentre sono da limitare i tuorli, gli insaccati, latte e yogurt interi e i formaggi grassi.

Vengono descritti come grassi favorevoli l’olio extravergine d’oliva, la frutta secca, l’avocado e l’olio di pesce.

Ragazze, volete capire se la dieta a Zona funziona e se sia un regime alimentare valido? Vi aspettiamo nella pagina successiva! Continuate a leggere!

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