QUANDO (E OGNI QUANTO) ESEGUIRE LO SCREENING DI AUTOPALPAZIONE DELLA MAMMELLA

Le linee guida consigliano di effettuare l’esame di autopalpazione seno una volta al mese a partire almeno dai 20 anni d’età.

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Credits: Foto di Pexels | Olya Kobruseva

Poiché questa è anche l’età a partire da cui viene consigliata la prevenzione con visite specialistiche, è ancora più evidente quanto sia importante abbinare lo screening del seno a casa.

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L’autopalpazione mensile al seno permette di individuare i sintomi iniziali del tumore al seno, che senza lo screening potrebbero passare inosservati, permettendo di effettuare un’eventuale diagnosi precoce che aumenta di molto le probabilità di successo delle terapie.

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Credits: Foto di Pexels | Klaus Nielsen

Ma nello specifico, quando fare l’autopalpazione del seno? La Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro consiglia di effettuare l’esame di palpazione della mammella una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale.

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Credits: Foto di Pexels | Olya Kobruseva

L’AUTOPALPAZIONE SENO SI ESEGUE UNA VOLTA AL MESE

Come accennavamo, infatti, il momento che va dalla mestruazione vera e propria fino all’ovulazione è il migliore per effettuare l’autopalpazione seno perché la mammella è più morbida ed è più semplice individuare eventuali noduli rigidi durante l’esame.

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Se infatti effettuiamo la palpazione quando il seno è in tensione, sarà maggiormente complicato per noi capire bene cosa cercare e distinguere ciò che deve preoccuparci e cosa no.

COME EFFETTUARE L’AUTOPALPAZIONE SENO DA SOLE: I PASSAGGI DA SEGUIRE

Per uno screening attendibile e puntuale, ragazze, in primis è bene come accennavamo scegliere il giorno giusto del mese: sarebbe meglio, a questo proposito, segnare sul calendario quando effettuiamo l’autopalpazione del seno per essere più precise anche nei controlli successivi.

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Le domande principali quando ci si approccia a questa pratica sono: come si fa l’autopalpazione seno, quando preoccuparsi e come riconoscere i noduli pericolosi?

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Andiamo quindi per gradi: come dicevamo in precedenza, ragazze, quello che dobbiamo osservare sono alterazioni di qualunque tipo, soprattutto se riguardano un solo seno. Un nodulo rigido, sporgente e che non si sposta, modifiche del colore e dell’aspetto del seno e del capezzolo, perdite inusuali devono metterci in guardia.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Alcuni segnali, come è immaginabile, sono più facilmente individuabili con una semplice occhiata allo specchio: ed è qui che si parte per il primo passaggio dell’esame di autopalpazione seno.

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Credits: Foto di Pexels | Anna Shvets

Si comincia quindi spogliandosi e mettendosi davanti allo specchio, esaminando con cura le mammelle frontalmente e di lato, senza trascurare la zona vicino alle ascelle. Si sollevano le braccia mettendole dietro la nuca, in una posizione rilassata e si osserva; si ripete poi poggiando le braccia sui fianchi e mettendo in tensione le mammelle.

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Si procede poi all’autopalpazione seno vera e propria: una mano va dietro la nuca, l’altra eseguirà l’esame con il palmo aperto e appoggiato al centro del seno. Si inizia premendo con tre polpastrelli ed effettuando lievi movimenti circolari; si passa poi a premere e spostare la mano verso l’esterno, per concludere con movimenti verticali dall’alto verso il basso. Quest’operazione va ripetuta anche da sdraiate, per cogliere eventuali noduli sfuggiti al primo screening.

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Per concludere, si stringe molto delicatamente il capezzolo tra due dita analizzando eventuali perdite.

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FONTI

airc.it

ospedaleniguarda.it

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Via Giphy

Ragazze anche per oggi è tutto: avevate mai sentito parlare di autopalpazione del seno? È un’operazione che effettuate regolarmente ogni mese? Sapevate nel dettaglio come si fa l’autopalpazione seno e ogni quanto effettuarla? Fateci sapere nei commenti e ricordate: la prevenzione salva la vita. Un bacione dal TeamClio!

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