A me sono capitate esperienze simili nei negozi di abbigliamento, non essendo magra (porto la 46/48, per alcuni capi anche la 50). Molte commesse ti guardano male già appena entri, altre hanno avuto la grazia e la delicatezza di dirmi addirittura che “qui non c’è niente in quella taglia, magari se dimagrisci un po’ torni tra qualche mese”. Però grazie al cielo so difendermi e so vestirmi in base alla forma che ho, tanto da aver lasciato stupite molte di ‘ste commesse scegliendo vestiti che loro mi sconsigliavano (ad esempio quelli anni 50, che avendo la vita stretta, la pancetta e i fianchi larghi scivolano bene sui punti giusti) in una taglia che secondo loro non andava bene, provandola in camerino e far scoprire alle signorine che sì, mi sta proprio bene, alla faccia vostra.
L’importante è non farsi buttare giù, ricordatevi che stanno lì per vendere, che non vi conoscono né hanno diritto di giudicare il vostro aspetto (anche perché io mi piaccio con la mia pelle cadaverica e i miei chili di troppo, non vedo perché dovrebbe farmene un cruccio qualcun altro) o la capienza del vostro portafoglio. Se vi trovate di fronte a qualcuna particolarmente spietata, rispondetele per le rime, oppure fate i vostri acquisti (da sole, consapevolmente, mettendoci anche 3 ore se pensate di averne bisogno!!), ignoratele e uscite.
