Esiste un solo modo per far sì che le diversità, le “imperfezioni”, vengano accettate davvero. Ed è normalizzarle. Quando qualcosa è normale si smette proprio di vedere quella cosa che, fino a poco tempo prima, era considerato un difetto. Nessun uomo sulla copertina di una rivista farebbe “notizia”, perché, per esempio, ha le braccia pelose, non vi pare? Perché è normale che le abbia.

“Normale” non significa nulla se non usuale, comune. Vediamo la maggior parte degli uomini con le braccia pelose, e quindi è normale averle. E nessuna di noi nota chi ne ha più o di meno, chi li ha più lunghi chi più corti… Semplicemente avrà le braccia pelose e va bene così.

Perché, allora, elementi come le smagliature, e un po’ di buccia d’arancia, entrambi “accessori” della maggior parte delle donne, non sono considerati “normali”, ma sono invece “difetti”? Perché facciamo finta che le donne più belle non li abbiano. Li cancelliamo dalle foto, li copriamo con quello che possiamo e non li mostriamo. Così, ad essere anormale è il fatto di farli vedere, più che di averli.

Avrete forse capito, allora, quale sembra essere l’unico modo per normalizzare queste caratteristiche che bene o male abbiamo tutte. Mostrandole, facendo sì che anche le donne più belle e ammirate possano non far finta di non averle.

Ha abbracciato questa rivoluzione ASOS, uno dei più noti e più frequentati negozi di abbigliamento online di tutto il mondo. È amatissimo da personalità del calibro di Michelle Obama e Kate Middleton, oltre che da tutte noi, grazie all’offerta sterminata e ai prezzi adatti ad ogni tipo di portafoglio.

E, sorpresa sorpresa, ora su ASOS potete trovare foto di modelle in costume… con le smagliature o un filo di cellulite. Sono sempre modelle, non ragazze “comuni”, ma proprio per questo è rivoluzionario: quelle caratteristiche così frequenti, che colpiscono proprio anche le modelle, finalmente vengono normalizzate.

Ce le hanno tutte, anche loro. E Photoshop non le cancellerà più. Per ora la cosa fa notizia, ma ci sembra il miglior modo per far sì che presto non la faccia più.

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ASOS NON È IL PRIMO (MA IL PIÙ GRANDE): IL CASO AERIE

Non è la prima volta che si possono vedere su internet foto di modelle in lingerie sulle quali non è stato usato l’aerografo di Photoshop. Il caso che, prima di ASOS, aveva attirato l’attenzione dei media era quello di Aerie.

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Aerie è un brand di lingerie che, nel 2015 ha scelto di abbandonare il fotoritocco per permettere alle clienti di vedere online come davvero la lingerie sarebbe stata, una volta indossata.



L’idea di mostrare donne reali era venuta, a dire della Global Brand President, dalla community sui social.

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Volendo quindi ascoltare le esigenze delle clienti, l’ecommerce e le campagne pubblicitarie del brand hanno iniziato a mostrare la pelle delle ragazze ritratte (che non erano più, a quel punto, supermodelle) per quello che era. Il risultato? Sexy, ma credibile, vero.

The REAL you is sexy” era, non a caso, lo slogan della prima campagna senza ritocchi.

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Questa scelta, cosa ha portato alla compagnia? Oltre che un’ottima fama tra le donne, anche una notevole crescita economica.

nel primo anno le vendite aerie sono cresciute del 20%, e poi di un ulteriore 32% nei successivi 3 mesi

Incoraggiate dalla visione realistica dei corpi sull’ecommerce, le consumatrici hanno permesso che nel primo anno le vendite salissero del 20%, e poi di un ulteriore 32% nei successivi 3 mesi, e così via.

Insomma, una scelta etica e strategica, che ha dato frutti fin dall’inizio. In poche parole, senza fotoritocco, la lingerie si vende di più. Vorrà dire qualcosa, no?

IL CASO DI ASOS E PHOTOSHOP (E UN PO’ DI STORIA)

ASOS è l’acronimo di As Seen On Screen – come visto sullo schermo. Questo perché era nato come brand accessibile, dedicato ai giovani adulti, in grado di riprodurre lo stile dei personaggi di serie TV e film, tanto ammirati per il loro look.

ASOS è l’acronimo di ‘As Seen On Screen’ – come visto sullo schermo

Ecco perché ASOS è sempre al passo con i tempi e attento a tutti i trend lanciati dalle influencer o dalle grandi case di moda: lo scopo originale era proprio quello di ispirarsi a star e alta moda, per estrapolare ciò che ragazze e ragazzi avrebbero amato di più e reso quindi più trendy.

E la cosa più paradossale è che il risultato sembra piacere anche alle star e alle influencer stesse! 🙂

indossato in occasione della rielezione del marito

Esemplare il caso di Michelle Obama, che ha sfoggiato un abito ASOS in occasione della rielezione del marito. Ovviamente, dopo pochi minuti, l’abito è andato sold-out!

Ed è proprio questo sito, nato per seguire le tendenze, a inaugurane una, davvero epocale.

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Notata la smagliatura sulla natica della modella?

Ma non avete ancora visto niente! La vera rivoluzione la vedrete a pag. 2! Siete pronte per vedere le modelle cellulite-munite? Allora non vi resta che continuare a leggere il post!

67 COMMENTI

  1. Il problema secondo me non è del tutto il fatto che i brand per promuovere i loro capi di vestiario usano modelle bellissime e photoshoppate (è come uno scrittore che tenta di promuovere il suo libro anche dalla copertina se vogliamo, si cerca di creare il contesto più allettante per promuovere il pezzo) anche perché mettere certi pezzi di vestiario e intimo su una persona normale evidenziare bene difetti di taglio e vestibilità che spesso i capi di vestiario (soprattutto low cost, ma non solo) hanno, ed è chiaro che nell’ottica vendita non lo voglia. Il problema è che a un certo punto nella mente Delle donne (e nelle aspettative degli uomini nei confronti Delle donne) è scattato un meccanismo per cui si è confuso questo contesto creato dai marchi di moda ad hoc per le vendite con la realtà. E quindi tutte dobbiamo essere per forza alte e magre, con le gambe lunghe e senza cellulite! Perché ci siamo imposte da sole queste limiti impossibili vedendo Delle semplici pubblicità, che non hanno mai avuto la pretesa di essere un imposizione di come dovremo essere? Non so se realmente una campagna come questa potrá cambiare qualcosa, se ricorda a noi donne qual’è la normalità ben venga. Ma non darei solo la colpa alle pubblicità di moda per tutto questo, è troppo comodo, non costringono nessuno ad essere come le modelle, sono solo trovate di marketing per vendere, così come lo è quella di asos

  2. Direi un’astuta strategia di marketing, ma comunque incoraggiante. Personalmente non mi sono mai sentita “sconfitta” vedendo le modelle photoshoppate perché so che non è reale quel tipo di donna…almeno nella maggior parte dei casi.
    La realtà è quella che si vede in spiaggia..lì non c è ritocco che tenga! E devo dire che è stupendo vedere le imperfezioni, sanno di autentico e in alcuni casi il sedere che “balla” x la cellulite o la smagliatura sulla pancia, sono pure sexy!!

  3. Sono anni che non acquisto più su Asos e dopo aver letto questo articolo sono andata a curiosare. Mi sembra però che le modelle su Asos Italia continuino ad essere photoshoppate oppure i difetti sono talmente minimi da non essere visibili.
    Forse Asos Italia non è pronta per questa rivoluzione.

  4. Io trovo che sia comunque una cosa positiva, ma la vera rivoluzione ci sarà quando queste modelle “photoshop free” compariranno OVUNQUE, soprattutto dove le foto vengono viste da tutti, in particolare dagli uomini… Sui siti di e-commerce di vestiti da donna in genere comprano le donne… E le donne sanno già che cellulite, smagliature &co sono normali, sono gli uomini che devono capire che le donne perfette non esistono!
    Mettiamole sui cartelloni pubblicitari di Intimissimi al posto di Belen o Irina, nelle campagne pubblicitarie sui giornali ecc.. Penso che quando cambierà il modo in cui gli uomini vedono le donne (anche quelle bellissime, magrissime ecc… che comunque essendo UMANE hanno cellulite, smagliature, brufoletti, rughette – anche se pesano 40 kg), le donne inizieranno davvero ad accettarsi per quello che sono! Perché infondo il problema -purtroppo, aggiungo- è piacere agli uomini e non sentirsi “abbastanza fighe” per loro. Secondo me sono loro che devono capire quanta finzione c’è in quello che si vede in foto (instagram e social compresi), non le stesse donne.

  5. Per carità sono molto contenta di questo inizio di cambiamento, ma ripeto INIZIO. Per quanto ASOS sia utilizzato da molti, per me non è utilizzato da così tante persone da poter dire “di stare a posto”. A Settembre uscirà la nuova pubblicità di The one di Dolce&Gabbana con (per la fragranza femminile, perché per quella maschile c’è nientepopódimenoche Kit Harington ahahhaha, Emilia Clarke) ho visto le foto che le hanno scattato i fan sul set a Marzo a Napoli ed era evidentemente “””cicciotta”””. Ora io voglio proprio vedere se Dolce&Gabbana che fa le pubblicità sbandierando l’hashtag #gentevera, se davvero Emilia la lasciano “vera” o le Photoshopppano un po’ la pancetta (e tante altre cose, sondedetando gia che hanno usato una parrucca nonostante lei sia comunque mora). Non me la voglio prendere in particolare con questo brand che anzi è vero che si sta un po’ più avvicinando alla realtà, ma in generale con tutti. Per me la vera svolta sarà quando lasceranno i punti neri nelle pubblicità di creme, quando non metteranno quelle cacchio di ciglia finte per pubblicizzare un mascara, quando non metteranno 78 kg di capelli finti a ogni persona a qualsiasi tipo di evento, quando nelle copertine di vanity fair (per dirla una) non sbiancano talmente tanto i denti da farli diventare finti ecc…
    spero di essermi fatta capire! Vorrei più verità in generale. Che tu mi fai vedere un po’ di acne su ASOS mi va benissimo, ma è un quarto di goccia nell’oceano

  6. non penso ci sia nulla di male nell uso di Photoshop.
    Anzi se guardo una pubblicità mi piace che sia stata ritoccata,penso stia a noi sapere che é Finzione.
    un po come quando guardiamo un film sappiamo che non é la vita reale.

  7. E’ un passo avanti ed anche incoraggiante, ma non lo trovo rivoluzionario. a parte le modelle curvy che danno un idea più reale di come stanno i vestiti le altre anche con le smagliature e l’acne sono comunque modelle dal tipo di fisico rappresentativo di una minima parte delle donne. Vogliono essere all’avanguardia? Mettano gli abiti su persone dalla fisicità diversa, non solo le taglie comode. Porto una 40 ma quando vedo le foto mi sento più vicina alle foto curvy che non alle altre perchè come la stragrande maggioranza delle donne ho un po’ di pancetta, le mutandone mi tagliano le chiappe e avendo tanto seno con il reggiseno sbagliato mi si crea il rotolino sotto l’ascella (che odio). Compro tantissimo, anzi quasi solo esclusivamente, online per questo vorrei che la tipologia fosse più rappresentativa delle diverse fisicità. A queste modelle fotoshoppate o no sta bene anche un sacco di patate, a me no. Per parlare delle foto in biancheria, io ho una 34 DD e scommetto che se ordino la mia taglia in questi reggiseni non assomiglia per nulla a quello in foto. Il completino a me non starà mai come alla modella con 2 metri di gambe e 0 pancia e la vita da vespa …

  8. Standing ovation. Concordo perfettamene con te. Nella copertina di vanity fair hanno photoshoppato persino Vasco Rossi, da farlo sembrare un 40enne, quando invece ha l’età di mia madre.

  9. Si ma in questo caso stiamo parlando di vendite online, non so se tu fai shopping su internet, ma le foto fotoshoppate sono veramente poco rappresentative di come calza un abito nella realtà. Non mi frega se la modella è fotoshoppata su Vogue (al quale sono abbonatissima UK, Italia e France), non ho problemi di autostima quando guardo la foto di una stangona con la pelle di velluto e i capelli perfetti perchè so benissimo che è ritoccata. Però quando spendo i soldi online, dal punto di vista puramente pratico se non etico vorrei avere un’idea più precisa di come starebbe lo stesso vestito su di me, quindi più la modella è “normodotata” e sta bene con un vestito più sono invogliata a comprare perchè so che sta bene anche a me. Tantissime volte mi tocca ordinare 2 taglie e restituirne una perchè non hai idea di quale sia la tua taglia, ti mettono inanità nei dettagli del tipo “la modella è alta 1.75 e indossa una 38” e tu stai davanti al computer e pensi “OK io sono 1.60 probabilmente scarsi, di solito indosso una 40 ma vedendo la modella magari io sono anche una 44 perchè lei è filiforme … ma vuoi dire che sono così culona da portare 4 taglie in piu?? Però vista così io mi vedo mooolto più grassa di questa quindi che taglia ordino, una 46 per essere sicura??”

  10. non photoshopperanno più solo gli inestetistismi ma continueranno a usare delle modelle quindi farsi un idea di come può stare un abito su chi non ha un fisico da modella rimarrà comunque un problema.

  11. Anche io compro in internet e ho il tuo stesso problema ma non penso che si risolverà eliminando photoshop.

  12. Appunto … è quello che ho commentato sotto. La vera rivoluzione sarà quando useranno me e te come modelle.

  13. La trovo una bellissima iniziativa e mi fa considerare ASOS in modo ancora più positivo. A questo punto però, se volessimo davvero smetterla con tutti i photoshop & company dovrebbero eliminare anche tutti sti filtri su instagram ad esempio, che personalmente non uso mai, mi dà fastidio solo a vederli lì quando pubblico una foto. Mi chiedo perchè bisogna sempre perfezionare TUTTO, qualsiasi minima cosa va resa perfetta altrimenti non va bene. Ma per quale motivo? Una foto perde la bellezza di quell’attimo stesso se la modifichiamo secondo me.

  14. dico solo questo: adoro! io stessa sono proprio così, con il alto b più pieno e con un po’ di smagliature, ma poco mi interessa. Questa campagna mi è piaciuta tantissimo e ha dimostrato ancora una volta che Asos è attento a tutti i target delle donne!

  15. Bellissimo gesto da parte di ASOS, sia dal punto di vista etico che pratico: sarà molto più facile per me scegliere qualcosa vedendo come sta su una ragazza che ha qualche smagliatura e un po’ di cellulite, che è piacevolmente imperfetta proprio come me e credo come tutte 🙂
    Non sono completamente contraria al fotoritocco, ma come ogni cosa andrebbe usato con moderazione: per esempio una modella brufolosa per una pubblicità di make-up Chanel non sarebbe il massimo, e non perché le ragazze con brufoli non meritino di usare i trucchi Chanel, ma perché un manifesto pubblicitario serve a catturare l’occhio nell’immediato e quindi per definizione deve apparire “perfetto”; il reggiseno comprato online, invece, è visto meglio su una persona vera con tutte le sue imperfezioni. Poi sta alla nostra intelligenza distinguere le cose.

  16. Io ci terrei a precisare un paio di cose. Lavoro nel campo della moda da anni. E ci sono modelle e modelle, quelle per gli shooting, e quelle per le sfilate. Quasi tutte le ragazze per gli shooting hanno dei difetti: chi ha appunto l’acne, chi i piedi troppo grandi ma anche chi ha gambe troppo magre, poco seno. Si richiede una modella a un’agenzia, la quale invia i book delle modelle con le misure, la foto ecc. Parecchie volte mi è capitato che si presentasse una completamente diversa, magari più magra di quanto dichiarato nel book (non sto scherzando). Ci possono essere dei capi che su una modella troppo magra cadono male. A quel punto si decide per un ritocco post produzione per far risaltare magari un jeans su un bel paio di gambe e un bel sedere sodo. Quello che deve saltare subito all’occhio è il capo da vendere e alle volte si ricorre a photoshop proprio per farlo risaltare. E quindi si ritoccano dei fisici di modelle che perfetti non sono quasi mai, a volte anche andando ad aggiungere un po’ di ciccia (non scherzo).
    Quello che voglio dire è che nemmeno le modelle hanno fisici perfetti, almeno quelle usate per gli shooting. Poi se andiamo a guardare le varie Irina e co. e vabbé…quello è un altro pianeta.

  17. Ma questo problema che riscontri tu secondo è intrinseco della vendita on-line e non è questione solo della modella che mettono nel catalogo. Anche se le modelle usate avessero taglie piú ‘comuni’, a parità di taglia ci sono altri 1000 fattori che possono influire su come calza un abito. Quindi a meno di non usare una modella identica a noi per peso, altezza, forme, tipologie di fisico, massa muscolare ecc… se uno non prova prima l’abito c’è sempre un margine di rischio di non sapere come calza!

  18. Ciao Lucy, però è fuorviante nel senso che se considero di comprare il fondo Chanel perchè mi deve uniformare l’incarnato e coprire i peccatucci e mi baso sulla foto della pubblicità dove la pelle della modella è fotoshoppata senza macchie, acne, pori etc non mi rappresenta il prodotto, ma è una presa per i fondelli perchè il risultato finale del prodotto su una persona reale, modella o no anche con una pelle invidiabile, non sarà mai equivalente alla foto. Poi consce appunto del fatto che è tutto fumo, nessuna compra mai a scatola chiusa, ma se lo scopo della foto in pubblicità è quello di dirmi che se metto quel fondo la mia pelle diventa così è una truffa legalizzata.

  19. Sì, come quando nelle pubblicità del mascara mettono le modelle con le ciglia finte, così non vale XD

  20. Per la mia esperienza, gli uomini “normali” (non attori o modelli) sanno benissimo che le donne “normali” hanno la cellulite e le smagliature e in genere non ne fanno una tragedia. In realtà ci accettano molto di più di quanto ci accettiamo noi donne. È ovvio che anche l’occhio vuole la sua parte, ma poi gli uomini guardano anche altri aspetti (il carattere, gli interessi, gli obiettivi di vita etc).

  21. Ciao, la mia esperienza nel mondo della moda si limita a riviste e cataloghi internet. Mentre capisco che il lavoro di una modella è vendere capi e farli sembrare favolosi quindi se ha le gambe magre o il seno piccolo è OK nel mondo della moda aggiustare il tutto con photoshop, da shopper accanita e da donna orgogliosa del proprio fisico è proprio questo principio fondamentale nel mondo della moda che deve cambiare. Per come la penso io sono gli abiti che si devono adattare al mio fisico e farlo risaltare, non io agli abiti perchè la moda o lo stilista di turno non hanno il diritto di dettare come deve apparire il mio fisico che è bello e sano così come è, se un’abito mi sta male amen colpa dell’abito non mia, per questo non apprezzo che si dica che photoshop va bene tanto lo sanno tutti che le foto sono ritoccate. Anche dal punto di vista della povera modella che fa i salti mortali per essere perfetta per qualsiasi tipo di abito ovviamente per far bene il suo lavoro, che si sente dire no il sedere non va bene, le gambe sono magre, il seno è piccolo, i vestiti ti cadono, i fianchi sono larghi, le spalle muscolose, hai i piedi da uomo delle nevi, va bene che è il loro lavoro ma devono avere una pelle da elefante perchè deve essere veramente umiliante che nonostante tutto ti trovino sempre qualche difetto da fotoshoppare.

  22. No, infatti anche secondo la mia, di esperienza, spesso siamo noi a crearci mille problemi. Soprattutto, ovviamente, perché vivendo costantemente a contatto con il nostro corpo ne notiamo ogni difetto, mentre l’altra persona ti giudica secondo gli occhi dell’innamorato, che molto spesso non sa neanche la cellulite che cos’è o a cosa è dovuta. (E mi è capitato, con il mio attuale ragazzo, che alla prima rimostranza sulla mia cellulite mi abbia candidamente risposto “E che cos’è?”)

  23. Io la smagliatura sulla bella chiappa della modella non l’avevo proprio vista! E giuro che ci vedo bene, ma quel che non capiscono i molti maniaci della perfezione che hanno completamente stravolto il mondo della moda, beauty ecc è che le donne normali, come me, guardano il modello, il colore ecc, non i dettagli del corpo! Io sono anni che non guardo quasi più sfilate di moda e foto pubblicitarie di grandi case perchè le modelle sono magre da far spavento, e quel che vedo non mi piace! Sono super contenta di questa svolta di Asos che spero contagi altri grandi marchi o società, ci si è spinti troppo oltre con questa ricerca della perfezione. Ieri per caso sono capitata su una serie di video su youtube di make-up… beh, non me avevo idea perchè io da anni seguo unicamente una simpatica ragazza bellunese che vive a New York – ; ) – ma ho visto proposti su visi giovanissimi trucchi importabili! Che richiedono ore, pesanti, con quattromila prodotti sovrapposti, per un effetto finale non solo inutile, artefatto, ma importabile e che le trasformava in qualcun altro! Capisco coprire le cicatrici, l’acne ecc, ma trasformare i propri connotati, ma perchè??? Ed erano quasi tutte belle ragazze, che sono belle anche senza trucco, di varie parti del mondo perchè questa ossessione per la bellezza (come se il canone fosse univoco per tutti) si è spinta troppo oltre. Non immagino come si rapporti una adolescente come ero io, con tanta acne, il corpo non scolpito, i capelli non perfetti, con queste perfette photoshoppate! Quindi bravi alla Asos!

  24. Ma certo l’unico modo di andare a colpo sicuro è provare l’abito. Ma finchè usano tutte modelle fatte con lo stampino 175 e 60-90-60 è come vedere un vestito sul manichino in vetrina. Se usassero un campione di donne più rappresentative della popolazione femminile in generale sarebbe più facile farsi un’idea, a me girano le scatole che mi si dica che le 2 modelle rotondette sono definite taglie comode, mi sembrano rotonde ma più normali rispetto alla media delle donne delle 3 modelle magre. La modella del sito aerie mi piace per esempio.

  25. Non sai quanto hai ragione… io ho figlie di età diverse e mi shocka come ragazzine, credetemi bellissime, coetanee delle mie figlie quindi di neanche 10 e 15 anni, si affrettino a fare modifiche sulle foto che scattano… si cambiano i colori di occhi, mettono una coroncina di fiori nei capelli ecc… il risultato finale è sempre bello, ma non sono più loro! Hai il mio plauso Aury, in poche righe sei stata chiarissima!

  26. Dunque… devo ammettere di aver notato questo cambiamento in asos e di esserne rimasta stupita. Mi son detta: ma quello che vedo è un brufolo? Una smagliatura? Non perché io non sappia che le modelle hanno difetti, almeno minimi, anzi lo dico sempre a chi ha il prosciutto sugli occhi! Soprattutto le smagliature, non esiste persona pur con un chapet stupendo, che non ne abbia almeno una. Però l’iniziativa mi ha stupita, è comunque una cosa carina. Solo che io non sono contro il fotoritocco in questi casi, e tutto per un fatto di estetica. Il vestito deve rendere al massimo e cadere bene per poter vendere, l’immagine deve essere otticamente bella e patinata, priva di difetti. È normale che chi vuole vendere ti proponga un immagine quanto più possibile bella e pulita! Io sinceramente non mi sento turbata da queste immagini ”perfette”, sarà anche che non le ho mai prese per vere al 100%. E francamente mi stupisco di chi lo fa (uomini creduloni in primis). Anzi, sarà strano ma mi fa piacere vedere un immagine neutra e anche priva di difetti, ciò che mi interessa è il capo e non la modella (lei per quanto bella in questi casi è come un manichino ragazze, il capo da vendere viene prima di lei!), i suoi reali difetti mi interessano poco perché possono non coincidere con i miei e possono influenzare la vestibilità di un capo che magari su di me sarebbe completamente diverso. Per questo meglio un immagine neutra per me sulla quale regolarmi di conseguenza in base al mio corpo! Esempio: se la modella ha le coulotte de cheval a me non interessa vederle perché io non le ho ed anzi questa cosa è fuorviante, al contempo non pretendo che lei abbia i miei stessi difetti perché questi possono essere fuorvianti per gli altri e così via.
    Credo che questa sia una delle ragioni di questa tipologia di immagini. Inoltre ora non si deve neanche pensare che ogni modella abbia l’acne e la cellulite, perché la dura realtà è che esistono davvero delle semi-dee su questa terra! Si poche, e non rappresentative della maggioranza delle donne senza dubbio, ma ci sono

  27. Silvia è vero, io per lo stesso motivo (l’impossibilità di capire dalla foto la veridicità del vestito scelto) copro pochissimo online… e si risparmia tanto, lo so, ma le fisicità sono diverse! Io per esempio sono una curvy, ma ti assicuro che trovo magliette nei negozi normali che a volte sono M o L, viceversa il jeans è un capo difficilissimo da trovare che ti dona! Quel che voglio dire è che sei sei fortunata e trovi la commessa gentile e competente che non ti mette a disagio, compri di più… insomma, secondo me i vari brand devono capire che venderebbero assai di più abolendo questo diktat della ragazza giovane (non possiamo esserlo per tutta la vita!), senza difetti, altissima, magrissima ecc…

  28. Franci anch’io come te ho l’impressione che il travaso che c’è stato da mondo ‘dello spettacolo’ alla vita reale sia pericoloso. E penso anch’io che siamo noi, soprattutto noi donne, ad aver alzato troppo l’asticella della pretesa verso noi stesse, e quindi anche verso gli altri. Di base, la normalità è diventata qualcosa di cui vergognarsi (essere normopeso, alti normale, con difetti normali), bisogna essere super magri, alti, con la tartaruga, senza peli, ecc. Mi ripeto, non ci si rende conto a meno che non li si abbia sotto gli occhi di come questi messaggi perversi distorcano la percezione che i ragazzini, le ragazzine soprattutto, hanno del loro corpo. Penso che noi adulti, acquirenti consapevoli, possiamo fare molto per mandare il messaggio giusto. Io da anni non compro più riviste femminili, alcune contenevano anche begli articoli, o spunti interessanti… che dite, si saranno resi conto che una si stancava di prendere in edicola una sequela di foto pubblicitarie, consigli inutili e costosissimi per beni che si può permettere si e no l’1% della popolazione? io spero di sì…

  29. Scusa se mi intrometto per dirti che il vestito magico però non esiste! Da che mondo e mondo, è una dura realtà, gli abiti cadono meglio su certi corpi piuttosto che su quelli dalle forme disarmoniche! Il vestito in questo senso non può fare il miracolo; si ci sono abiti che riescono a valorizzare bene determinate forme e far risaltare i punti di forza di ognuna di noi, e sta anche alla nostra furbizia vestirci in maniera adatta alle nostre forme. Ma gli abiti sono strategici entro un certo limite sinceramente! Se ho un seno enorme non posso certo nasconderlo se voglio, e se ho un sedere grande grande come lo nascondo attraverso gli abiti? Posso attenuare ma si vedrà sempre quella caratteristica e di certo non è colpa dello stilista

  30. Capisco il tuo punto di vista, non è sbagliato. A me invece piace vedere i capi indossati da persone con fisici diversi, guardo tantissimo le donne per strada e anche nei negozi (sembro una pervertita …) perchè mi danno tantissime idee, per esempio avendo tanto seno non compro generalmente capi accollati, mi è invece capitato per esempio l’altro giorno di vedere una ragazza con un abito dal taglio molto strutturato, sbracciato e scuro e ho pensato wow io non l’avrei mai provato in negozio ma anche lei ha tanto seno e le sta benissimo … sulla modella non l’avrei mai considerato …

  31. Era ora che si vedessero donne normali su siti di ecommerce. Come è stato scritto sotto forse queste modelle avranno anche qualche piccolo difetto che nn le rende certo meno sexy di quelle che sfilano. Sono d’accordo sul fatto che sono gli abiti che devono adattarsi al corpo femminile e nn il contrario…..ma svegliamoci tutte ci sono ragazze che le agenzie mandano alle varie case di moda per le sfilate e qualcuna si è pure sentita dire che una taglia 38 è troppo ” grande” per sfilare. Secondo me nn sono tanto gli abiti a doversi adattare al corpo femminile, ma le “teste” di chi propone corpi scheletrici come unico modello di femminilità perfetta su cui infilare abiti che nn entrerebbero neanche ad una bambola.

  32. Ciao!! Guarda posso dirti che io e mia madre compriamo tanto online, ma tanto! Io sono normale, lei è curvy, entrambe non tanto alte. Sinceramente abbiamo zero problemi, perché quando vediamo il capo ovviamente lo immaginiamo rapportato alle nostre caratteristiche, con il tempo ci si fa l’occhio. Riguardo ai jeans, non li compro su internet nemmeno io che comunque sono allenata e in forma perché in questo caso ci sono un miliardo di variabili per calzare a pennello e ti dico che è meglio di no!! 🙂

  33. Per avere un’idea quanto più precisa di come un capo è su di te sai cosa bisogna fare? Indossarlo 😀 insomma dai è letteralmente impossibile che un immagine accontenti tutte! Sarebbero necessari 3/4 serie di scatti diversi di modelle fisicamente differenti! Può essere una soluzione? È fattibile? Quanto è onerosa? Altrimenti questi problemi ci saranno sempre ma francamente nessuno ne ha colpa. Nel senso che una modella può rappresentare i miei/tuoi difetti accontentandoci ma non quelli altrui e quindi per le altre ragazze non andrebbe comunque bene! A questo punto che si fa? Io mi faccio meno turbe mentali e se so che sono una tg 40 salvo eccezioni compro quella e amen! E normalmente va più che bene, la modella sarà più alta ma io posso riempire meglio il capo, alla fine i conti tornano quasi sempre 🙂

  34. Verissimo! Gli uomini in generale non hanno la minima idea di cosa è “normale” e cosa no, parlando con i miei amici maschi mi rendo conto che spesso le modelle nelle campagne vengono percepite come “struccate” o “naturali” anche quando palesemente hanno addosso un kg di trucchi vari, le ciglia finte e photoshop… tendenzialmente se un ragazzo è innamorato non si accorge neanche dei difetti, ma invece nei commenti “casuali” sulle altre succede spesso di sentire “ma quella (conoscente) è bruttissima!”, e io lì a spiegare pazientemente che non è così, è solo che non si sbatte per truccarsi e pettinarsi alla moda e non si mette niente a parte vestiti sportivi, ma se lo facesse le sbaverebbero tutti dietro…

  35. Premesso che credo il 99% delle donne abbia forme “disarmoniche” in una maniera o nell’altra … la maggior parte dei siti internet presentano abiti che stanno bene sulla modella taglia 38 alta piatta e senza pancia, evidentemente adatti al fisico della modella perchè fotoshoppato su detto fisico e poi me lo propongono anche in taglia 46 o anche 48 … cosa mi vuol dire la stilista sicuramente che se lo indosso io con la mia taglia 48 mi sta bene, che senso ha vendere un vestito con la scollatura all’ombelico o con lacci laccetti e oblò quando chi lo ha disegnato sa benissimo che a meno che non hai il fisico della modella (e a quanto pare anche li devono intervenire in fotoshop) sta malissimo? Fino ad un certo punto va bene sta a me giudicare quello che si adatta al mio fisico, non cerco sicuramente l’abito perfetto, ma siccome non sono tagliata con l’accetta (come dice la mia cara nonna) e ho un fisico ragionevolmente snello e proporzionato se un abito non mi sta bene è perchè è fatto male. Non vendermi un bikini a triangolo in taglia DD … se lo propongono è perchè qualcuna (o molte) vedendolo sulla modella lo compra se non ci fosse mercato non lo venderebbero … Se una si definisce stilista sa anche come esaltare il fisico di una donna con forme “disarmoniche”, non mi disegna cose “one fits all”

  36. Avevo letto su insta di questo “fenomeno”. Devo dire però, che per quanto mi riguarda, le modelle su siti e giornali non mi hanno mai creato complessi, le ho sempre viste come se fossero un dipinto, un’realizzazione della donna non le ho mai prese per avere, con la pelle talmente luminosa e perfetta curando si vedono le narici.

  37. Anch’io di solito nell’indecisione compro la mia solita taglia 40, purtroppo marche diverse vestono molto diversamente soprattutto se sul sito hanno marche internazionali tipo US o francesi che non ci azzecco mai, ho anche le mie misure pronte ma niente da fare. In negozio provi, indossi giudichi, ti fai portare un paio di tacchi e vai a colpo sicuro. Ma stiamo parlando di internet dove ti puoi basare solo sull’immagine proposta ed è assurdo doversi basare sempre e comunque su una tipologia di fisico poco rilevante per tantissime non solo per me, per non parlare del photoshop. Esempio ho comprato un abito di un brand americano “Sachin & Babi” per un’occasione, a occhio e croce la linea mi stava bene, insomma un dramma per la taglia alla fine ho dovuto comprarne 3, spendendo quasi 2000 euro e pregando il signore che non ci fossero problemi con la restituzione. Ho comprato da un sito serissimo e sono stati velocissimi con il rimborso.

  38. io compro praticamente tutto online, non ricordo l’ultima volta che ho passato una giornata a fare shopping che non fosse virtuale per questo lo vorrei più a misura d’uomo o meglio di donna, il mio ragazzo compra tutto senza provarlo anche nei negozi, guarda la taglia e via, a lui non frega proprio nulla se il modello ha la tartaruga e lui un pallone da basket … dovrebbe farmi riflettere? L’ unica spesa che non faccio online è il cibo, adoro andare al supermercato e ancora di più ai mercati per me la barriera mentale che qualcuno al posto mio scelga la verdura, frutta o carne che devo poi mangiare è ancora insuperabile.

  39. Ti dico la verità, per un’ occasione dovendo spendere cifre importanti non mi sarei affidata a internet, anche se ci compro tanto! Ma son casi più delicati, posso aver bisogno di vederlo con i tacchi al momento, di avere la sarta del negozio a disposizione, una valida commessa che proponga qualcosa… ci son casi dove il negozio fisico secondo me è imprescindibile! A meno che proprio non si abbia taaanto tempo a disposizione per sbagliare e rimediare! Ed è normale, sarebbe pretendere troppo 😉

  40. Una cosa che trovo funzioni tantissimo su internet è la faccenda delle restituzioni e dei rimborsi quindi non mi dispiace comprare “in massa” e restituire, butto tutto sulla carta di credito per non vuotare il conto in banca, ma ovviamente mi affido solo a siti dalla reputazione impeccabile. Gli abiti li avevo comprati su The Outnet, la scelta è enorme, gli sconti buoni e sinceramente mi piace provare tutto con calma, comodità e senza pressioni a casa indossando le scarpe e gli accessori che avevi intenzione di abbinare. Figleaves è un’altro sito dove compro tantissimo, gli slip so che taglia sono e non è un problema, il reggiseno, essendo appunto abbondante è più problematico ma ordino di solito 2 taglie e restitiusco quello che non mi piace.

  41. Bella l’idea anche se un fisico perfetto, arrivo a dire per paradosso un manichino ! Valorizzano il capo perché calza perfettamente, è crudele lo so ma io gli slip elasticizzati da cui spuntano due bei rotoli di pura ciccia non li compro…. troppa realtà voglio sognare!

  42. Non posso che darti ragione, soprattutto sul triste discorso dell’impatto che certi messaggi hanno sulle ragazzine! Mentre alla fine bene o male tutte noi capiamo che certe immagini mostrate sono un utopia irrealizzabile e soprattutto non c’è motivo di essere così, c’è purtroppo una fascia d’età molto sensibile a tutto questo. Inoltre il tutto è ultimamente molto peggiorato a causa dell’uso dei social. Circa le riviste femminili, io le compro una volta ogni mille anni. Diciamo che non toccano vette intelluali, e molti dei loro ‘consigli’ sono totalmente ridicoli! Ma devo dire che ogni tanto mi piace rifarmi gli occhi con la foto della borsa che costa come il mio stipendio! Inoltre certi servizi pubblicitari sono una piccola opera d’arte (anche se prevedono uso smodato del Photoshop!). Ma una volta ogni tanto, alla lunga mi stufano

  43. Sí però un abito che cade bene solo alla modella 36-38 senza forme che lo indossa è un abito fatto male per me. Ovvio che l’abito magico non esiste e la vestibilità di un taglio cambia a seconda del tipo di fisico, ma entro un range ragionevole di taglie in cui rientra la maggior parte della gente (non parlo di obesità grave o simile) l’abito fatto bene deve adattarsi al corpo . E vedendo un po’ in giro non è così scontato. Poi è chiaro che se hai il fisico a mela ti sta meglio questo taglio piuttosto che che quello… Però come ho già detto io valuto di qualità la marca che entro questi limiti propone abiti ragionevolmente adatti a molti, mentre gli abiti che stanno bene solo al manichino non valgono proprio nulla

  44. Io invece non so come tu faccia a comprare solo online se hai un fisico “non standard”, intendo dire con delle proporzioni diverse da quelle su cui le case produttrici basano le taglie. (Magrolina con le tettone e la pancetta decisamente non è un fisico da manichino, per quanto io che sono piatta e fatta a pera ti invidi). Nel mio caso, se comprassi solo online dovrei passare il mio tempo a fare resi, come in negozio abitualmente passo il tempo a provare cento vestiti e poi ne compro uno (forse) 😀

    Per cui sono d’accordo con te, potrebbero fare foto di abiti su donne con fisico a pera come a mela, o su uomini sia con la tartaruga che con la “tartaruga di schiena”, tanto perché la gente si renda conto di come vestono dato che non li si può provare.

  45. Ah certo, ma purtroppo il concetto di pubblicità è fondato sull’idealizzazione del prodotto con tutta la presa per i fondelli che ne deriva, e visto che ormai la cosa è risaputa se vado a comprarmi il fondo Chanel senza provarlo e credendo sul serio che mi trasformerà la pelle in seta allora sono cretina io 😀

  46. Il problema è quando la ragazza giovane che comincia a truccarsi vede le modelle photoshoppate e non si rende conto di quanto poco siano realistiche: quando hai 13-15 anni sei abbastanza cretina, direi, è normale. Se non insegniamo loro un po’ di senso critico è facile che vadano incontro a grosse delusioni…

  47. Secondo me il lavoro della modella non è affatto facile. Nono sto parlando delle varie Irine. Sto parlando delle comuni mortali, ragazze esattamente come noi. La maggior parte delle modelle è esageratamente magra e su questo non ci piove. Ma ti posso assicurare che ho visto magre a tal punto da dover aggiungere ciccia per far cadere meglio il capo. Una volta ero a uno shooting di un notissimo marchio di jeans italiano. Dovevamo mettere online il loro modello di punta, uno skinny elasticizzato che esalta le forme femminili. Avevamo richiesto una 38/40. Si è presentata una che non so che taglia avesse giuro. Ti dico solo che la taglia 34 del jeans le stava larga. La online store manager era inviperita. Ha telefono all’agenzia per fare cazziatone. Ma ormai c’era poco da fare. Abbiamo fatto lo shooting cone quella modella. Il fotografo la faceva mettere in posizioni in cui non si vedesse che il jeans sulla gamba era troppo largo. Successivamente l’ha riempito. Alla fine nelle foto la modella sembrava una sana 40.

  48. Esatto… eppure in teoria dovrebbero saperlo già (non penso che abbiano mai incontrato nella vita donne così perfette come credono… anche perchè non esistono!)…. Il mio stesso fidanzato (viviamo insieme quindi sa come sono REALMENTE) mi fa tenerezza quando mi dice “Visto come stai bene struccata??”… sì certo, ci ho messo mezz’ora solo a fare la base con 6/7 prodotti diversi… 😀

  49. Alcuni sì, ma alcuni secondo me no! Alcuni miei amici, anche mio fratello per dire, sono davvero critici riguardo le donne, su difetti che io nemmeno noto (e che hanno tutte)… Forse man mano che faranno esperienza si renderanno conto che tutte hanno dei “difetti”!

  50. Finalmente qualcosa si sta cambiando nel mondo della moda che con persistenza tra gli anni non vuole vedere la realta!Il fatto che si sono aumentate le vendite dopo la campagna pubblicitaria vorebbe pur dire qualcosa.Che la gente è ormai stuffa,con tutti i social,foto etc i miti sono crollati ormai!Noi siamo le protagoniste della nostra vita che va vissuta cosi com’è con i suoi rotolini e la sua cellulite!Le maschere pesano dopo un po da indossare 24/7!

  51. Beh però la colpa è un po’ della modella se ha mentito sul CV, ma principalmetne è colpa dell’agenzia che non ti ha mandato la persona giusta per il fotoshoot. Alla fine sono loro responsabili di verificare le credenziali e quello che le modelle mettono sul CV, altrimenti anch’io posso farmi fare un portfolio professionale, fotoshoppato e scrivere che sono 175 e taglia 40. Sta all’agenzia gestire gli impiegati dal punto di vista delle referenze e garantire il servizio appropriato.

  52. Un po’ ci fai l’occhio ti rendi conto della linea degli abiti e dei tessuti, per esempio so che devo stare attenta con tessuti tipo jersey e twill di seta perchè segnano. Poi se non ti piace, metti di nuovo nella scatola, che è pre affrancata e spedisci chiedendo la ricevuta in posta. Alcuni siti ti mandano persino un corriere a casa o in ufficio a ritirare gli articoli, più comodo di così .. poi a casa provi tutto con calma, fai gli abbinamenti con altri capi etc. I prezzi sono molto più convenienti che in negozio e trovi quasi sempre le taglie. Ovviamente avendo queste foto standardizzate di stangone piattissime con pancia concava, fotoshoppate o no sembra tutto bellissimo. A vedersi dal vivo non è sempre tutto oro quel che luccica. Diciamo che molto egoisticamente vorrei l’e-shopping su misura. Ma capisco anche il punto di vista di Cloe quando dice che per lei è più semplice vedere il capo su una modella tipo manichino in vetrina.

  53. Le agenzie funzionano quasi tutte così. Come scritto prima, la maggior parte delle modelle per shooting sono esageratemente magre, ma esageratamente. Sono i grandi brand a richiederle. Oggi lavoro per un brand inglese del lusso e quando facciamo gli shooting arrivano modelle magrissime. Ma va bene così. I capi ci campionario non starebbero manco a una 40. Ho reso l’idea? Diversi sono i brand minori, non di lusso. Cambia il target di mercato. Un paio di jeans di medio prezzo è comprato da ragazze magre, giuste, in carne, ecc. Per cui è necessario presentarlo su una ragazza dal fisico “giusto”. Un capo da enne mila euro il cui massimo del range delle taglie arriva alla 44 (quando va bene) è rivolto a un target molto ristretto. E ti posso garantire, perché ci lavoro, che una parte di questo mercato è composta da persone magre. E’ una tristissima realtà.

  54. Io sono una pervertita livello superiore una “stalker”. Chiedo pure: “scusa posso farti una domanda? hai un vestito bellissimo, dove l’hai preso?”

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