TRA SFILATE D’ALTA MODA E CONCORSI DI BELLEZZA, LA MODA ITALIANA CERCA L’INCLUSIVITÀ

A gennaio l’ambasciatore britannico ha ospitato nei saloni della sua residenza di Roma l’iniziativa “Fashion is GREAT”, portando in passerella 16 modelle, diverse per abilità, età, etnia e taglia, tra cui la modella Maruska, che ha perso una gamba a causa di un incidente quando era adolescente, e Bruna costretta sulla sedia a rotelle.

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Credits: @Alessandro Serranò / AGF

Sempre a Roma, si è tenuto anche la Rome Inclusive Fashion Night, sfilata di alta moda internazionale per modelle con disabilità. Grandi maison italiane come Renato Balestra, Gianni Sapone, Giada Curti e Carlo Pignatelli hanno presentato le loro collezioni, contribuendo a realizzare un fashion show inclusivo in cui si sono celebrate la bellezza, la femminilità e la diversità, dimostrando che la moda non ha confini.

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Credits: ufficio stampa



Infine, di recente, abbiamo visto Chiara Bordi, la bella diciottenne con una protesi alla gamba sinistra a seguito di un incidente in motorino, arrivare tra le 33 finaliste di Miss Italia 2018.

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Gli insulti purtroppo non sono mancati, ma l’aspirante Miss ha risposto a tono, dicendo di voler mostrare alle persone ottuse che una ragazza senza un arto può gareggiare al pari di tutte e che la diversità non è vincolante.

Ragazze, non abbiamo ancora finito. Nella prossima pagina ancora tante storie di ragazze che non solo sognano di essere modelle, ma che hanno raggiunto il loro obbiettivo! Continuate a leggere! 

13 COMMENTI

  1. Grandissimi passi avanti, senza dubbio.
    Saremo davvero “avanti” quando sulle passerelle sfileranno bellissime ragezze/i bianchi, neri, blu, senza gambe, senza testa, da 50 kg, 25 o 200 e nessuno parlerà della sfilata come un “passo avanti”…ma ne parleranno per gli abiti incredibilmente belli o trash, ecco…lì sarà un mondo migliore.

  2. Saro’ un po’ fuori dal coro ma per me tutto questo e’ sbagliato. Mi spiego: non e’ sbagliata l’inclusivita’, anzi! ben venga un po’ di sano buon senso per chi ha il potere di cambiare le menti piu’ stupide ed acerbe che ancora hanno pregiudizi. Se dico la parola “sbagliato” mi riferisco al fatto che se una persona diversamente abile riesce in qualcosa, o se donne curvy diventano parte di uno show di alta moda, ne siamo tutti meravigliati e gridiamo al cambiamento!. Il vero cambiamento per me, sta nel non parlarne..nel non farne notizia, ma fare come se nulla fosse perche’ per me normale significa renderlo parte del mio quotidiano e non rimanerne stupita. Ora…non so se mi sono spiegata..spero di si c:

  3. Esatto…come dicevo io sotto, ma è ancora presto per assistere alla normalità in quanto normalità, la normalità di un braccio monco o una taglia 48…è ancora visto come fuori dal “normale”…

  4. Il fatto che Hilfiger abbia dedicato una linea alle persone con disabilità non mi sembra un esempio di inclusione ma l’esatto opposto.
    La foto di Ultimate Teen Beauty mi sbra grottesca e non capisco perché la ragazza disabile sia l’unica truccata e perché le altre due siano delle bambine, altro che teen.
    La ragazza con la protesi che ha partecipato a Miss Italia ha lanciato un messaggio importantissimo secondo me ossia che la disabilità non deve impedirti di fare una cosa che hai voglia di fare. Brava!

  5. Esatto, creare una linea “fatta per loro” e’ come sottolineare la loro “diversita’”…

  6. Io non la vedo così, una linea cosiddetta per disabili la vedo come una linea che abbia magari degli espedienti “tecnici” per facilitarne l’atto dell’indossarli, o che magari abbia maglie con maniche di lunghezza diversa, non bisogna essere ipocriti, nessuno normodotato (riferendomi agli arti) comprerebbe maglie asimmetriche, mentre una maglia asimmetrica è comoda per un ragazzo amputato. Io almeno la vedo così.

  7. E paradossalmente, se io volessi un capo di quella linea mi sentirei “strana” perché non ho disabilità. Mah.

  8. Si bel punto di vista. Se gli abiti della sfilata hanno veramente particolarita’ come quelle che dici tu allora la comprendo

  9. Penso che più sfilano modelle con disabilità e più le barriere si abbattono. Il razzismo x me, é la nn conoscenza di una persona diversa da noi… X cui ben vengano queste sfilate. Nn so cosa vuol dire, linee di abbigliamento x disabili, quindi nn commento. Sto passando diverso tempo in ospedale ad accudire parenti malati e sinceramente trovare abbigliamento, pigiami e quant’altro x persone diversamente abili, anche fosse momentaneamente x braccia, gamba ecc ecc ingessata, nn può che farmi piacere ☺️

  10. Hai ragione, quando questo succederà il mondo sarà migliore. Ma ora siamo per così dire in un periodo di transizione, quello che alcuni vedono come una cosa ovvia per altri non lo è ancora. E allora bisogna spiegare, anche se per me e per molti altri è un’ovvieta’, che una persona può essere realizzata e attraente anche se ha una disabilita’. Personalmente ho apprezzato questo post e ne vorrei leggere altri di questo tipo!

  11. Ciao, sono la mamma di Alice 14 anni in Sd..ed anche lei vuol fare la modella ma non sa’ da dove iniziare!!! 😉
    A parte la premessa, sono d’accordo anch’io sul fatto che la vera inclusione sarà realizzata quando non farà più “notizia sensazionale” ….comunque da qualche parte dobbiamo iniziare e, detto fra me e voi, i tempi stanno andando nella giusta direzione. Inoltre volevo condividere con voi il fatto che il sogno di fare la modella per un ragazza con disabilità (in questo caso parlo di Alice) da’ una forte motivazione per prendersi cura del proprio aspetto fisico, motivazione per alzarsi la mattina, per migliorare la propria autostima, per rendersi carina davanti ai propri compagni di classe per i quali sei invisibile…direte come tutti gli adolescenti naturalmente (ho una figlia anche di 18 anni quindi sono già passata dalle varie fasi) ma si sommano qui i pregiudizi ed il limite dovuto alla disabilità…vi garantisco che tutto ciò è molto faticoso. Le persone disabili che vediamo in foto ormai da tutte le parti, hanno fatto un lavoro alle spalle che non possiamo neppure immaginare… Infine ad avvalorare il tutto non dobbiamo dimenticare la possibilità per chi riesce a far “carriera” di ad avere reddito proprio senza “regali” dallo stato… Bravi tutti continuate così!

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