Un detto molto famoso recita: “Paese che vai, usanze che trovi!”. Questo è ancora oggi molto vero poiché, nonostante la globalizzazione stia sicuramente uniformando usi e costumi in tutto il mondo, alcune tradizioni secolari sono irremovibili dai loro paesi di origine e, alcune si esse, sono relative a come portare in giro un neonato!

Trasportare un bimbo, infatti, non è uguale in tutto il mondo e in questo post vogliamo parlarvi proprio dei metodi più particolari e curiosi per farlo al di fuori dell’Italia. Dalle fasce che utilizzano le mamme africane, fino all’usanza finlandese di lasciare i bimbi fuori al freddo con temperature sotto lo zero, ne vedrete insomma delle belle ragazze! Siete curiose di scoprire di che cosa si tratta? Allora non vi resta che continuare a leggere per sapere tutto!

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MAMME E BIMBI AFRICANI, CUORE A CUORE CON IL PAGNE

I bebè in Africa, sia per questioni di necessità che per tradizione e cultura, sono praticamente attaccati alla mamma fino a circa i 3-4 anni di età e, nel caso in cui essa abbia più figli piccoli, li porta in braccio contemporaneamente.

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Il pagne permette di portare con sé il bimbo sulla schiena o il petto

Per poterlo fare sono moltissime le mamme che abitano in questo continente ad usare il Pagne, un pezzo di tessuto di forma rettangolare con cui poter trasportare il bimbo sulla schiena o sul petto, portandolo a spasso dappertutto e senza necessitare di altri mezzi quali, ad esempio, i passeggini!

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Credits: huampos.wordpress.com

Questo tipo di trasporto è molto comodo sia per la mamma, che per il bebè. La mamma, infatti, può essere libera di svolgere le sue mansioni monitorando sempre i bisogni del suo piccolo, ninnandolo o dandogli da mangiare non appena ne manifesta il bisogno.

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Il bimbo, d’altro canto, riesce a sentire costantemente il calore della mamma ed il battito del suo cuore. Tra l’altro, sono stati tanti gli studi che hanno notato che i bambini trasportati con il Pagne si addormentano più facilmente e prima di quelli che, invece, non lo sono, e che addirittura imparano ad usare il linguaggio e la gestualità più precocemente!

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Credits. Teheca.com 

Questo metodo di trasporto, inoltre, non fa male alla schiena della mamma (che, anzi, non avverte il peso reale del bimbo), ed è stato dimostrato che anche i piccoli non stanno scomodi, tanto meno vanno ad assumere posizioni nocive per la loro crescita.

COME PORTANO A SPASSO I BIMBI LE MAMME (E I PAPÀ) CINESI: IL MEI TAI

In Cina i bambini sono trasportati invece nel Mei Tai, un porta bebè dal nome la cui traduzione è abbastanza complessa, ma che esprime un concetto veramente molto bello! La parola mei, infatti, il lingua cinese significa “bello” e “amore” mentre, la parola tai, significa “postura”.

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Queste due parole, quando sono affiancate, implicano dunque l’assunzione di una postura in un certo modo servile, ma in maniera molto positiva, poiché è relativa al mantenimento del giusto equilibrio psico-fisico del bambino tenendolo in una postura corretta.

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Il mei tai è usato soprattutto dai papà

Il Mei Tai, dunque, è uno strumento molto importante sia per i genitori che per i piccoli, poiché è fondamentale per mantenerli in una posizione adatta a preservare il giusto bilanciamento sotto tutti i punti di vista di entrambi. Parliamo di genitori e non di mamme perché, a partire dal 1800, il Mei Tai è molto usato anche e soprattutto dai papà.

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Nella cultura cinese, infatti, i padri hanno da sempre avuto un grande coinvolgimento nella cura e nell’assistenza dei propri bimbi ed addirittura, secoli fa, i manuali di medicina avevano delle sezioni dotate delle spiegazioni necessarie ai futuri padri per poter assistere prima, durante e dopo il parto la propria compagna.

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Per tradizione, inoltre, l’accudimento dei bimbi in casa è prerogativa delle mamme ma, quello nel “mondo esterno”, è dei papà: sono loro, dunque, coloro che portano a spasso i bambini nel Mei Tai per far loro conoscere il mondo!

Ragazze, non abbiamo ancora terminato! Come portare in giro un neonato nel sud est asiatico? E come farlo in Finlandia? Lo scoprirete a pagina 2!

34 COMMENTI

  1. Ho portato in giro la mia bimba fino a un anno e mezzo in un carrier di Bjorn, ma ora e’ davvero troppo pesante. Non so come facciano quelle mamme africane a non avere un mal di schiena costante.

  2. Ho portato in giro mio figlio, fino ai dieci mesi, in un “zaino” tipo il mei tai (mi era stato regalato); lo usavo anche mentre facevo le pulizie: un neonato sereno e che dormiva saporitamente. Il contatto per me aiuta moltissimo. Purtroppo a 10 mesi ha iniziato a camminare se “tenuto” per mano e la mia schiena ne ha risentiro tantissimo.

  3. Ormai, anche da noi si usano le fasce x neonati e mi sembrano molto comode e funzionali x la mamma, che ha le braccia libere. Le userò sicuramente e ho visto alcuni video su come e cosa utilizzare, xé ho regalato una fascia ad un’amica, che era molto interessata… ☺️☺️☺️Mi sembra un’ottima soluzione, x bimbo e mamma…

  4. Sono più pericolosi i nonni che imbacuccano i nipotini con canottiere, maglioni, cuffiette, solo perché tira un filo di vento. E fidati che in Italia e la norma! Infatti, i bambini qui da noi si ammalano molto di più che nel freddo nord (parlo per esperienza lunga e diretta).

  5. La fascia è molto, ma molto più ergonomica del marsupio! È una menata da mettere e togliere, ma se ben posta il peso quasi non lo si sente.

  6. Non sono mamma ma sono un po’ informata e se guardiamo al mondo, la fascia è la migliore e usata in gran parte del mondo. Solo con la nostra cultura abbiamo passeggini che allontanano mamma a bimbo. In è stato dimostrato un beneficio neurologico per il bimbo e la sua postura oltre alla consapevolezza di se in quanto impara a riconoscere i movimenti del proprio corpo.

  7. Ah ecco spiegato, avrei voluto scoprirlo prima, ma ormai ha due anni ed’ e’ piuttosto alta quindi…passeggino.

  8. Non me lo dire guarda!!!!
    La suocera e’ terribile riguardo a questo. In camera sua c’e’ un caldo assurdo che si suda e il riscaldamendo sparato a mille. E poi mi diceva: oh ma guarda dorme cosi’ bene sotto al piumone…
    E per forza era tramortita da tutto quel caldone.

  9. Sarà, ma a me vedere quei bambini abbarbicati sulle schiene delle madri non danno l’impressione di essere comodi. Lo trovo inoltre pericoloso per lo sviluppo della schiena quando sono molto piccoli.
    Io mia figlia l’ho portata fuori con tutte le condizioni metereologiche (tranne i -27 gradi): sole, vento, neve, pioggia, adeguatamente coperta, tranne che con la nebbia che può essere pericolosa per i loro polmoni non ancora sviluppati quando sono neonati. Fino ai tre mesi ho usato la navicella, poi passeggino frontale, poi che guarda all’esterno. Ho usato il marsupio pochissimo perché sforza troppo la schiena. In montagna usiamo lo zaino.

  10. Il contatto con la madre è essenziale per un bambino e il passeggino è proprio il contrario del contatto.. poi ci sono diversi studi che dimostrano l’utilita del metodo fascia (e l’alto contatto come teoria) che non è il luogo in cui parlarne. Poi ovvio che ognuno sceglie ciò che pensa sia giusto, ma bisognerebbe informarsi da una parte e l’altra è non fare solo ciò che si crede sia normale perché fatto da tanti.

  11. Infatti, mio figlio è stato portato tantissimo (sia posizionato davanti che sulla schiena) con quello che sembrava un “mai tai” eppure era curiosissimo, vivace e attivo. Tanto vero che ha 10 mesi ha iniziato a camminare.
    Non credo che usare la fascia e il marsupio inibiscano curiosità ed autonomia.
    Anzi spesso proprio i bambini abituati al passeggino sono quelli che si rifiutano di abbandonarlo a 5/6 anni.

    Ehm..chiaralaura, si vedono bambini grandicelli nel passeggino ma non certo di 8/9/10 anni, probabilmente paiono di quell’età a te ma in realtà non avranno più di 6/7 anni.
    Anche perché a 10 anni generalmente sono già oltre i 140/150 cm e nel passeggino non ci stanno.

  12. Ehm.., si vedono bambini grandicelli nel passeggino ma non certo di 8/9/10 anni, probabilmente paiono di quell’età a te ma in realtà non avranno più di 6/7 anni.
    Anche perché a 10 anni generalmente sono già oltre i 140/150 cm e nel passeggino non ci stanno.

  13. E’ necessaria però.
    La sorella della mia collega ha sposato un finlandese e si è trasferita a vivere là.
    Hanno avuto un bambino (ora grande) e farlo dormire fuori all’aperto (anche il pisolino pomeridiano) lo fanno (e anche lei lo ha fatto) per aiutare il fisico ad abituarsi a quelle temperature.

  14. Non è pericolosa.
    Non viene fatto la sera (pare buio ma è generalmente giorno), solitamente nelle ore centrali del giorno e serve proprio ad aiutare il bambino ad abituarsi a quelle temperature.
    Inoltre si ammalano moooolto meno.

  15. Non lo fanno a cena.
    Lo fanno nelle ore centrali del giorno (a casa o fuori a pranzo).
    Lo so perché la sorella della mia collega, sposata e residente in Finlandia, lo ha fatto con il figlio. Era, è necessario.
    I bambini non abituati così si ammalano di più e faticano a resistere alle temperature fredde anche durante la crescita.

  16. Infatti la mia amica mi dice sempre che per fortuna il suo passeggino era uno di quelli basilari a poco prezzo, perché non l’ha mai usato visto che la bimba è sempre stata in fascia davanti e io dietro. E ora cammina ma è super curiosa e vitale e entra in fascia solo se si stanca.

  17. Fascia e marsupio non li ho mai usati perché il mio bimbo è uno scalmanato… non vuole stare in un posto, deve stare ovunque in ogni momento, su e giù, a toccare questo o quello… se non altro faccio allenamento alle braccia. Ora sta iniziando a mettersi sulle ginocchia per gattonare ma ancora non riesce, appena ce la fa chissà dove lo trovo… anche se in braccio sta comunque volentieri. Per passeggiare comunque sta in passeggino, e non vedo in questo un minor legame con me. I bambini sono tutti diversi così come noi mamme. Se per ogni scelta che facciamo dobbiamo farci le paranoie, aiuto… che poi, mica perché usiamo il passeggino allora non avrà voglia di camminare… al momento giusto eccome se lo farò sgambettare! Ciò che ci vuole è solo il giusto equilibrio per dare serenità al piccolo in base a ciò che preferisce ma che sia anche buono per mamma e papà.

  18. Si, d’accordo, ma il contatto c’e’ anche per tutto il resto del tempo che il bimbo passa con la mamma. Non credo siano quelle poche ore fuori in passeggino che prevengano l’attaccamento alla madre

  19. La mia bimba non ha mai usato passeggino fino a qualche settimana fa.
    Appena nata abbiamo usato il passeggino per i neonati fino a circa 6-7 mesi poi marsupio fino ad un anno e 7 mesi circa, dopodiche’ abbiamo sempre camminato fino a circa 2 settimane fa, quando e’ diventata incontrollabile (ha compiuto da poco 2 anni) ed era impossibile andare a fare shopping, quindi ho comprato un passeggino adatto alla sua eta’ ed’ e’ stata ben felice di usarlo. Voleva farsi portare in braccio spesso quando camminava invece.

  20. io ho usato molto la fascia quando il mio bimbo era piccolo, perchè lo calmava molto e lo faceva dormire (di giorno non è mai stato un gran dormiglione), e la usavo anche per fare brevi commissioni o per stare in casa e sbrigare qualche faccenda. questo fino ai 3/4 mesi, poi abbiamo iniziato ad usare il marsupio. ora ha 9 mesi e pesa già 10kg per cui è per me impossibile portarlo in giro nel marsupio senza avere mal di schiena la sera, pertanto sta comodo comodo nel suo passeggino.
    c’è anche da dire che lui è un tipo molto curioso e non ama sentirsi costretto (anche appena nato, quando consigliano di avvolgerli per non farli sentire spaesati, ecco lui diventava furibondo a sentirsi così), ho provato a metterlo in fascia a mò di zainetto ma niente, non è stato fermo mezzo secondo e non sono riuscita a mettercelo.
    io non mi faccio molti problemi e lo porto in passeggino, lui si guarda in giro tranquillo e io non ho mal di schiena a fine giornata. sono dell’idea (personalissima idea ovviamente) che ci siano altre cose che costruiscono il legame madre figlio… ovviamente non giudico chi lo fa ancora adesso, anzi tutta la mia stima!, ma non vedo il perchè demonizzare chi decide di portare nel passeggino il proprio bambino.
    per quanto riguarda la nanna sotto zero, spesso quest’inverno uscivo nelle ore centrali della giornata (più calde) e andavo al parchetto… io mi rilassavo con un libro e il mio bimbo ronfava!! anche una mia parente danese ha questa usanza, quindi credo sia proprio un’abitudine dei paesi nordici…. altro che dormire in camera con 25°!!!!

  21. Certo,.
    Penso dipenda anche da caso a caso.
    Nel mio per esempio ho usato la fascia marsupio perche’ mi piaceva tenermela vicino poi passeggino una volta che e’ diventata troppo pesante per me.
    Cmq mia figlia e’ praticamente appiccicata a me 24/7 ecco perche’ in questo caso non credo che qualche ora fuori in passeggino intacchino il nostro legame.
    Dorme nel mio letto, ecc

  22. Ah, no magari! Il mio giovanotto dopo i 10 mesi non è voluto entrare più né nella fascia (abbandonata intorno agli 8 mesi) né nel passeggino. Aveva pure imparato come uscire senza slacciarsi sfilandosi da sotto.
    Era veramente tremendo: no passeggino, no in braccio, era tutto un “facio da solo (leggere come “sciolo”).
    E quel periodo è stato l’inizio della fine della mia schiena e l’inizio delle corse e della pazienza. Fare la spesa, shopping, o qualsiasi altra uscita con un bambino sotto i 3 anni che vuole camminare è un vero delirio.
    Non vi dico che combinava (hanno chiuso anche un grande negozio di biancheria della casa per cercarlo perché si era nascosto).
    Mi esauriva.

  23. Hahahahah che furbetto….”sfilandosi da sotto”.
    Si concordo,
    c’e’ da impazzire !!!!!!!!

  24. Si, poi lo faceva anche con il seggiolone e di conseguenza abbandonato (per evitare cadute)
    Poi ha imparato a sganciare il seggiolino dell’auto (che faticavano anche altri adulti a sganciare) ma per fortuna ha compreso che, oltre ad essere pericoloso, rischiavo la multa e si è armato di pazienza.
    Ha sempre avuto grande manualità e spirito di osservazione: era riuscito a capire come smontare la mascherina di protezione del lettore VHS che era a prova di bambino (tranne del mio)

  25. La teoria dell’alto contatto è molto complicata e Personalmente ci credo. Ma come è giusto che sia, ogni genitore faRa quello che ritiene più opportuno per il proprio figli e secondo le esigenze e possibilità di entrambi.

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