Un noto aforisma di Dita Von Teese, una delle pin-up più celebri dei nostri tempi, recita: “Il rossetto rosso e i tacchi alti incutono timore nelle persone”. Questa affermazione, per quanto apparentemente possa essere provocatoria, ha, nella storia dei tacchi alti, un fondo di verità molto marcato!

Queste calzature, infatti, anche se oggi come oggi sono riconducibili ad un immaginario fatto di seduzione e di eleganza, per tantissimi secoli sono state una prerogativa maschile, e non solo: sono state anche, per un certo periodo, dei veri e propri strumenti di guerra! Volete sapere cosa si cela, dunque, dietro ad uno dei modelli di scarpe più amati di sempre e come si è evoluto nel corso dei secoli? Oggi ve ne parleremo raccontandovi la loro storia: scopritela con noi continuando a leggere ;-)!

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ANTICO EGITTO: TACCHI ALTI PER AVVICINARSI AGLI DEI

Una delle prime apparizioni dei tacchi alti risale ai tempi dell’antico Egitto in cui, queste calzature, rialzate ma piatte (e, dunque, abbastanza lontane esteticamente dai tacchi come sono intesi oggi), venivano indossate per scopi rituali e per le cerimonie religiose.

ClioMakeUp-Storia-dei-Tacchi-Alti-9Credits: all-that-is-interesting.com

Questa testimonianza proviene da alcune pitture murali e bassorilievi databili, all’incirca, al 3500 a.C.; tuttavia, non si conosce ancora l’esatta correlazione che c’era tra scarpe rialzate e religione. Alcuni studi ipotizzano che, grazie alla loro altezza, i fedeli pensavano di poter diminuire la distanza che c’era tra loro e gli dei, ma per ora, dovremo tenerci il dubbio!



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ANTICA GRECIA: I TACCHI COME COSTUME SCENICO

Secoli dopo, nell’antica Grecia, i tacchi alti hanno fatto capolino sui palcoscenici dei teatri con il nome di Coturni, delle calzature simili a stivaletti, realizzate con strisce di cuoio intrecciate e rialzate con una sorta di zeppa fatta di legno o di sughero.

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I Coturni, però, avevano una funzione prettamente scenica, e non venivano praticamente mai indossati al di fuori delle rappresentazioni teatrali: aiutavano, infatti, il pubblico, a riconoscere meglio i personaggi sul palco!

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Più, infatti, erano alte le scarpe, più elevato era lo status sociale del personaggio che le indossava. Piccolo particolare: erano calzati solo da uomini, poiché la recitazione era proibita alle donne!

XV SECOLO: ARRIVANO IN EUROPA LE CHOPINE

Anche se ancora lontani dall’essere considerati un accessorio prettamente femminile i tacchi alti, nel XVesimo secolo, hanno cominciato a coinvolgere anche le donne europee grazie alle Chopine, delle calzature estremamente alte e scomode create, originariamente, con l’intento di proteggere dal fango e dalla sporcizia le vere scarpe che indossavano le signore.

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Esse, infatti, erano realizzate in materiali molto delicati e facilmente macchiabili come, ad esempio, la seta. Tuttavia, in Europa le Chopine non ebbero un’accoglienza caratterizzata da un entusiasmo unanime, al punto da essere rese illegali in Francia perché indossate come segno distintivo dalle prostitute!

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XVI SECOLO: I FASHION TIP BELLICI DEI PERSIANI

I tacchi alti hanno continuato ad essere una prerogativa maschile anche nel XVI secolo, periodo in cui, secondo una teoria elaborata e proposta da Elizabeth Semmelhack, curatrice del Bata Shoe Museum in Canada, i Persiani hanno dato un grande contributo a far diffondere in Europa l’uso di queste scarpe.

ClioMakeUp-Storia-dei-Tacchi-Alti-5Credits: batashoemuseum.ca

Il loro utilizzo era strettamente legato alla guerra e alle campagne militari, venendo, infatti, usate dai soldati a cavallo per migliorare la presa alle staffe. Le scarpe da guerra persiane, però, sono state esteticamente molto apprezzate dagli europei che, dopo esserne venuti a conoscenza dopo la visita diplomatica del monarca Shah Abbas, hanno deciso di adottarne l’utilizzo!

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La prima donna a sdoganare i tacchi alti in un’occasione ufficiale è stata Caterina de’ Medici che, sposatasi a 14 anni con il Duca d’Orléans, ha indossato delle calzature di questo tipo per apparire più alta (e quindi, più adulta) durante il suo matrimonio.

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Ragazze, ferme tutte, non abbiamo ancora terminato! A pagina 2 scoprirete le origini della suola rossa di Louboutin, il periodo buio dei tacchi e la loro rinascita!

25 COMMENTI

  1. adoro i tacchi..ma da quando sono rimasta incinta gli ho archiviati per problemi di stabilità…ho provato a rimetterli ma adesso mi fanno malissimo i piedi, devo trovare un modello con tacco non più alto di 8-10 cm e tacco spesso

  2. in effetti l’ho notato!!!
    perché non pensate a una rubrica pensata per noi mamme?
    io mi candido 🙂

  3. mia moglie stesso discorso, anche dopo il parto!!! ne ha fatto una malattia visto che lei adora il tacco a spillo 🙂

  4. Lo stesso vale per me, soprattutto con un bimbo che corre tutto il giorno!! Ho risolto con scarpe e sandali con tacco comodo o con plateau!!

  5. Guarda sonoo marche italiane di ottima qualità: Rapisardi per l’inverno e Bruno Premi sia per l’inverno che l’estate!! I suoi sandali sono comodi e belli

  6. bellissimo post! anche a me piacciono questi post storici!
    le Chopine sono veneziane e venivano originariamente indossate dalle prostitute per “esporsi” alla clientela … poi però sono diventate di moda anche per le nobildonne perchè su quei trampoli anche di 40 cm non potevi camminare e dovevi essere aiutata da almeno 2 persone per spostarti (sinonimo quindi di agio e ricchezza) , erano quindi “sponsorizzate” dai mariti cosichè le mogli non andassero tanto in giro e dalla chiesa! sono state poi abbandonate perchè le cadute provocavano numerosi aborti

  7. Grazie Jennifer per il suggerimento, in futuro sicuramente dedicheremo più post a questi argomenti. Ciao!

  8. Bellissimo post Team, complimenti! Fatene altri così, la storia della moda è estremamente affascinante ed educativa!

  9. Io le acquisto nei negozi rivenditori della mia città ma si trovano anche su internet come ebay o zalando

  10. I post storici sono sempre i miei preferiti!! <3 Avete dimenticato il grande Salvatore Ferragamo però, inventore della zeppa di sughero moderna negli anni '30 e del tacco a spillo rinforzato in metallo reso famoso dalla Monroe negli anni '50, tutta Hollywood, i reali e l'alta società del primo '900 si è fatta fare le scarpe su misura da lui, le manifatture italiane (specie Vigevano e Firenze) sono sempre state un'eccellenza all'avanguardia in questo campo ben PRIMA dei francesi. Altra chicca: le prostitute dell'antica Roma si riconoscevano per le altissime zeppe sulla cui suola era incisa la scritta "seguimi" che lasciava nel terreno un'impronta ben precisa…! 😉

  11. questo articolo è bellissimo! Avete fatto un lavoro di ricerca delle immagini incredibile… anche io sono d’accordo che manca solo Ferragamo. Ho visitato il museo a Firenze, una meraviglia, assolutamente da vedere!

  12. Ciao Aretha! Anche io sono d’accordo che manca solo Ferragamo… sono andata a vedere il museo a Firenze e l’ho trovato splendido!

  13. Ciao Clio! Molto interessante questo articolo anche se ho letto una piccola imprecisione. 🙂 Essendo stato oggetto della mia tesi di laurea, volevo precisare che Louboutin non ha tratto ispirazione dalle scarpe del Re Sole per le sue calzature, ma dallo smalto rosso lacca della sua assistente personale. Durante la “battaglia” legale contro di lui (proprio per via del marchio di colore), è stata la maison YSL a spiegare come la suola rossa delle scarpe non fosse un’invenzione innovativa dello stilista ma un’usanza molto in voga già ai tempi di Luigi XIV. Detto questo, i tuoi articoli sono sempre molto interessanti e con tutto il Team state facendo un ottimo lavoro! Baci :*

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