TEST & TRICKS
Fremete dalla voglia di vedere all’opera questa coloratissima palette firmata Makeup Revolution? Allora non indugiamo e partiamo subito con i test!
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce naturale.
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce artificiale.
Non siamo riusciti a trattenerci e in questo primo look abbiamo subito testato una delle tonalità più vibranti della paletta, ricreando un make-up veloce ma super luminoso. I glitter non presentano collante in cialda, quindi abbiamo steso un velo di primer e senza troppe difficoltà hanno aderito perfettamente. Come si nota dalle foto, generano un po’ di fall-out.
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce artificiale.
I colori opachi si sfumano abbastanza facilmente, ma bisogna fare un po’ di attenzione a causa della formulazione un po’ secca. La pigmentazione è modulabile e stratificabile. Sicuramente su 16 ombretti, avremmo preferito qualche altra cialdina matte.
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce naturale.
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce artificiale.
In questo secondo look invece, abbiamo ricreato un make-up colorato ma più strutturato. Sia utilizzando le dita che il pennello, le colorazioni shimmer si applicano facilmente, stratificandosi e combinandosi fra loro. Il finish è luminoso ma non eccessivo.
Makeup Revolution Carnival of Curiosity Shadow Palette, fotografia realizzata con luce artificiale.
Le polveri si sono sfumate fra loro con molta semplicità e si sono amalgamati tra di loro senza difficoltà. Anche la durata è stata tutto sommato buona. Inoltre, il prezzo è super conveniente e ci permette di chiudere un occhio! 😉
TIPS & TRICKS
Le formule ultra matte, generalmente, sono costituite da pigmenti pressati che formulati con una concentrazione di talco molto alta. Questo significa che il prodotto è molto pigmentato, ma allo stesso tempo farinoso. Potrebbe generare quindi, tanto fall-out. Inoltre, proprio per la formulazione a base di talco, gli ombretti si aggrappano con più difficoltà ad una palpebra asciutta.
Per sfruttare al meglio questa formula, sarà necessario utilizzare una base non settata. Non è necessario un primer specifico, anche un correttore non opacizzato potrà andare bene per questo scopo: il pigmento si aggrapperà meglio all palpebra e, con un po’ di accortezza e il pennello giusto, il prodotto si sfumerà senza fare macchia.