Una delle problematiche meno conosciute del mondo lavorativo è il gaslighting sul lavoro, una forma di manipolazione psicologica che può avere effetti problematici sia sul benessere dei dipendenti sia sull’atmosfera lavorativa.

In questo post della sua rubrica sul Blog ClioMakeUp, il Dottor Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva, ci spiegherà che cos’è il gaslighting sul lavoro, come riconoscerlo, come si manifesta, qual è lo scopo e chi può esserne l’autore.

Inoltre, ci svelerà utili consigli per non cadere nella trappola del gaslighting sul posto di lavoro. Siete pronte? Lasciamo subito la parola al Dottor Femia.

Cliomakeup-gaslighting-lavoroCredits: Foto di Adobe Stock | Kramynina

GASLIGHTING SUL LAVORO: ESISTE E COME RICONOSCERLO

“Abbiamo già parlato di gaslighting, quella forma di abuso psicologico e di manipolazione di una persona sull’altra che arriva a farla dubitare di sé stessa, della sua percezione della realtà e dei suoi stessi pensieri, con fini malevoli o di possesso.

Il gaslighting, come nel film da cui trae il nome (Gaslight, di George Cukor) e in cui un uomo manipolava fino a quasi la follia la propria moglie, in genere è riferito appunto a forme distorte di rapporti sentimentali.

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Credits: Foto di Adobe Stock | HollyHarry



Ma questa forma di violenza strisciante e inesorabile non appartiene solo al mondo degli affetti e dell’amore. Essendo un fenomeno che vede forme di manipolazione relazionale si può manifestare anche in ambito professionale, nei rapporti dunque lavorativi. Dalla fase ‘luna di miele’, in cui tutto è bello e fioccano complimenti e approvazione, fino alla svalutazione e allo scarto, si osservano comportamenti di ambivalenza e umiliazione che spesso si muovono anche in contesti professionali in cui vige la gerarchia e dove l’antagonismo rimane il sovrano.

CHE COS’É IL GASLIGHTING SUL LAVORO E CHI SONO GLI AUTORI

Il gaslighting sul lavoro rappresenta una forma subdola di manipolazione, che può essere messa in atto da una persona o addirittura un gruppo di persone che cerchino di indurre un collega o sottoposto a dubitare di sé, della propria memoria, capacità professionale, percezione di sé e della realtà e, come ultimo passo, della propria sanità mentale.

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Credits: Foto di Adobe Stock | Andrey

Questa pratica malevola può essere agita da superiori verso subordinati o tra colleghi, per fini espliciti o per scopi più nascosti, ma che in ogni caso ha come risultato quello di creare un ambiente lavorativo tossico, caratterizzato da stress ed ansia a volte insopportabili, e che comunque portano sempre a una diminuzione della produttività e un aumento dell’insoddisfazione professionale e personale.

COME SI MANIFESTA E COME CERCARE DI RICONOSCERLO

Questo tipo di gaslighting è appunto subdolo, si nasconde e si maschera soprattutto nella sua prima fase, si cela dietro a modi quasi scherzosi, iniziando spesso con delle critiche sedicenti ‘costruttive’ all’operato del collega preso di mira: questo rende difficile riconoscere e capire per tempo di essere vittime di questa manipolazione.

L’autore del gaslighting si impegna per manovrare le situazioni a proprio vantaggio, come nel gaslighting ‘classico’, omettendo notizie, inventando fatti, mentendo e organizzando vere e proprie farse per confondere la vittima facendola sentire via via più inadeguata, incapace, debole e inadatta a svolgere il proprio lavoro.

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Credits: Foto di Adobe Stock | Justlight

I modi sono diversi, ma fondamentalmente si possono raggruppare in alcune forme che ritornano: gossip negativi inventati o veri ma forzati che mettono in cattiva luce la personalità della vittima; svalutazione pubblica inizialmente anche scherzosa della vittima che diventa bersaglio non solo dell’autore di gaslighting, ma anche della comunità del posto di lavoro, che può fare ‘branco’ contro l’individuo indentificato come più debole arrivando a usare il sarcasmo e il reiterato umorismo negativo; una cosiddetta ‘narrativa negativa’ che bersaglia la vittima ad ampio spettro, con descrizioni negative del soggetto, del suo operato e delle sue caratteristiche personali e professionali”.

Non è finita qui. Nella prossima pagina il Dottor Femia proseguirà a parlarci del gaslighting sul lavoro, svelandoci qual è lo scopo che sta dietro a questa tipologia di gaslighting e utili consigli per non esserne vittima. Continuate a leggere.

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