WHOOPI GOLDBERG: DALL’ABBANDONO DEGLI STUDI FINO ALL’EMMY
Whoopi Goldberg ha vinto un Grammy, un Tony Award, un Emmy e un Academy Award, diventando, tra gli anni ’80 e ’90, uno dei talenti comici (ma non solo) più di spicco nel panorama recitativo di quei tempi.
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Whoopi ha però avuto molte difficoltà a scuola da giovane, a causa di una dislessia non diagnosticata che ha scoperto di avere solo da adulta, venendo così spinta ad abbandonare gli studi a soli 17 anni.
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Tuttavia, questo l’ha portata a buttarsi nella recitazione, diventando il mito che è adesso!
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STEVEN SPIELBERG: UN MITO DEL CINEMA NONOSTANTE IL BULLISMO
Il regista Steven Spielberg ha dato al mondo alcuni film che sono diventati un vero e proprio punto di riferimento per molte generazioni, da Schindler’s List fino alla saga di Indiana Jones, oltre ad aver ricevuto il dottorato in letteratura dall’università di Yale.
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Eppure, Steven Spielberg ha scoperto di essere dislessico solo dopo i 60 anni, e ha confessato di aver sempre avuto problemi a scuola, venendo preso in giro dai compagni di classe e considerato pigro dagli insegnanti.
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Questo, però, gli ha dato il giusto bagaglio emotivo per realizzare i suoi film con una marcia in più, creando personaggi sempre più sfaccettati e profondi!
CHER: DALLA DIAGNOSI DEL FIGLIO, ALLA SUA!
Cher, nel panorama musicale e attoriale, è un vero e proprio mito, al punto da guadagnarsi un Grammy come cantante e un Academy Award come attrice.
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Durante la sua infanzia ha dovuto però lottare con le difficoltà che le hanno dato la dislessia e la discalculia, e ha rivelato che, tutto quello che ha appreso a scuola, è derivato dalle lezioni che ha seguito in classe, dato che per lei fare i compiti in tempo e capire la matematica era molto difficile e faticoso.
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La diagnosi, nel suo caso, è arrivata quando, da adulta, ha fatto fare un test dell’apprendimento a suo figlio Chaz, ma questo non le ha impedito di diventare una vera e propria icona!
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ANTHONY HOPKINS: DALLA DISLESSIA ALL’AMORE PER LA RECITAZIONE
Vincitore di un premio Oscar, di due Emmy e di un Golden Globe, Anthony Hopkins è un attore eccezionale che vanta anche una completa preparazione teatrale e musicale e, dagli anni ’70 fino ad oggi, primeggia sia al cinema sia in televisione.
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A scuola Anthony ha avuto comunque moltissime difficoltà dovute alla dislessia, cosa che lo ha portato a voler cercare il suo riscatto più grande nella recitazione e in attività creative come la pittura e la musica. E c’è più che riuscito!
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Ragazze, l’avreste mai detto che questi personaggi sono dislessici? E l’elenco sarebbe ancora lungo: Tom Cruise, Sylvester Stallone, Robin Williams, Dustin Hoffmann… Insomma, la dislessia è un disturbo più comune di quanto si possa credere, ma queste celebs sono la dimostrazione che non è per niente invalidante, tanto meno sinonimo di stupidità, anzi, spesso le persone che ne soffrono hanno grandi doti creative e immaginative! Conoscevate questo disturbo, e qualcuna di voi ce l’ha? Raccontatemi, se vi va, la vostra esperienza nei commenti! Un besooo!!!
Alla faccia della dislessia … questa ” malattia ” ha fatto si che questi personaggi si sono ben distinti dagli altri in maniera molto positiva … Buongiorno ragazze / i e buona domenica , ultimo giorno di vacanza , domani si riprende
Ciao Gabry, adoro tutti questi dislessici! Buon inizio per domani!
Grazie carissima , baci
Mio fratello è dislessico e anche suo figlio, mio nipote, lo è.
Diagnosticata alle elementari a entrambi.
Ciononostante vittime di bullismo sia da parte dei bambini che professori.
Una tristezza unica.
Sapevo solo di Whoopi, ma non degli altri! Caspita, di certo la dislessia non è stata d’intralcio alle loro eccellenti carriere 😀 Meglio così!
Sarebbe da chiedersi che razza di genitori abbiano i compagni di tuo nipote… probabilmente dello stesso genere di quelli che prendevano in giro tuo fratello. Certe volte la crudeltà e l’insensibilità diventano genetiche. Ma la cosa più grave sono gli insegnanti. Secondo me fare il professore o il maestro sono vocazioni. Dovrebbero fare un concorso apposito solo sul grado di umanità per selezionarli.
Purtroppo capita che molti bambini si vergognino di essere dislessici!e questo è solo colpa della nostra società, queste persone dimostrano che non c’è nulla di cui vergognarsi e anzi loro hanno brillato nonostante a volte non abbiano nemmeno ricevuto l’aiuto necessario nell’infanzia!
I professori poi, a volte si accaniscono con questi bambini quando dovrebbero essere i primi a rendersi conto del loro problema!
Grazie Clio per questo post, é un argomento che mi tocca da vicino. Mio marito, all’epoca mio fidanzato ventisettenne, mi raccontava spesso delle sue difficoltà a scuola e del fatto che gli avessero addirittura fatto ripetere un anno alle elementari senza spiegargli mai il motivo…si riteneva un pò stupidotto e se ne vergognava.
Poi leggendo le sue lettere e i suoi messaggi e parlando con lui ho capito, avendo delle competenze in ambito medico, che era semplicemente dislessico !!! La diagnosi é stata poi confermata e per lui é stato un enorme sollievo!!
Purtroppo non saperlo per tempo gli ha impedito di portare avanti degli studi universitari ma per fortuna la sua tenacia e la sua, e lo dico a voce alta, intelligenza, gli hanno permesso comunque di crearsi una bella carriera di cui oggi é fiero.
Ma quando penso a tutti gli anni passati a credersi un tonto senza speranza mi viene una rabbia !!!!
Spero che la situazione nelle scuole italiane stia cambiando e penso sia importantissimo parlarne il più possibile….
Anche mia nipote di 11 anni e’ dislessica, ma e’ seguita da una logopedista ( credo sia quella la dotteressa che la segue ma non vorrei essere in errore) da piu’ di 5 anni e ora che e’ in prima media comincia ad amare unpo la scuola, che ha odiato tantissimo per tutti e 5 gli anni di elementari!!
Sì, ma “l’anno resa” non si può leggere in un blog così famoso e apprezzato. Vi prego correggetelo, mi squieta come leggere le cattiverie e le ripercussioni derivanti dalla mancata diagnosi
Cara Clio, bel post…soprattutto per le persone che si chiudono in sè stesse a causa di questo disturbo dell’apprendimento..può essere di stimolo a non arrendersi.
L’unica cosa che mi permetto di sottolineare è che non si guarisce dai disturbi dell’apprendimento…si migliora e si trovano delle strategie per far fronte alle proprie difficoltà, ma il disturbo non “sparisce”.
La diagnosi precoce ed un buon lavoro con una logopedista e docenti attenti e preparati, aiutano a superare in maniera positiva gli anni più tosti per i bambini con un DSA.
Un bacio cara Clio❤
Grazie mille per la precisazione Stefy,stavo per aggiungere la stessa cosa.Strumenti compensativi e altre strategie possono essere utili come supporti di aiuto ma proprio perché la dislessia non é una “malattia” non é prevista una “guarigione”.
Da insegnante e sorella di una ragazza DSA spero sempre che la situazione migliori per i tanti ragazzi che si trovano a dover affrontare questa condizione.
Grazie Clio per il tuo post,sei sempre una voce gentile e positiva 🙂
Bel post Clio, grazie. Un bacio
Povera stella. Spero che la sua sarà una storia con lieto fine. In ogni caso con una zia come te, non deve temere nulla ♡♡♡
Parole sante. Un bravo insegnante ti può segnare per la vita. Esattamente come quello cattivo.
Per dirti io ho studiato il francese per 5 anni e mi sono diplomata pure. Ma non lo parlo per nulla perché non mi è mai piaciuto. Grazie alla mia cara professoressa – una str***a da protocollo
Lo spero tanto e cmq le stiam tutti vicino x aiutarla! Cmq grazieeee come sei gentile
Ti capisco!!! Io ce l’avevo cosi di tedesco a ragioneria!! Maledetta… aveva gia’ 1000 anni nel 1999 e ho saputo che insegnava fino all’anno scorso… con persone a casa senza lavoro non riesco a farmela andar giu che lavorano dei docenti che sono dei cani!! E mi dispiace x i cani xche li adoro!!!
Molto bene! Mi ci voleva 😉
Come vi capisco e condivido l’opinione sui professori abbietti. In Italia la situazione è quella che è, ma dovreste vedè qui nella tanto decantata perfettina Germania: un menefreghismo totale, anche quando cadi e ti fai un bernoccolo, figuriamoci avere un problema del genere. Poi, una cosa strana che ho notato nelle scuole, non ci sono bambini disabili, e, di conseguenza, insegnanti di sostegno; solo insegnanti di tedesco supplementare per i bambini stranieri messi tutti insieme in unica classe: che siano questi i disabili della Germania?