Per uno stilista vestire una first lady è generalmente considerato un onore. E quasi immediatamente quel capo, soprattutto se si tratta di un abito non troppo formale, diventa sold-out o comunque un best seller. Per non parlare dell’enorme visibilità che acquista la maison, soprattutto se si tratta stilisti giovani ed emergenti.

Tuttavia, da quando Melania Trump è first lady degli Stati Uniti, clamorosamente ci sono stati diversi stilisti che hanno rifiutato di vestirla, per dissociarsi dai valori promossi da suo marito. Del resto, uno dei motivi per cui la signora Trump non è molto amata ha proprio a che fare con la moda. I suoi outfit assurdamente cari hanno già dato scandalo, soprattutto quando recentemente ha sfoggiato un soprabito che costa, udite udite, 51mila dollari!

Insomma, se è ovvio che una first lady indossi anche (o solo) capi di lusso, secondo molti Melania Trump esagera in opulenza e il suo guardaroba è un vero e proprio schiaffo alla miseria. Il tutto è amplificato, naturalmente, dall’impietoso confronto con Michelle Obama, che è diventata un esempio di stile nonostante alternasse modelli griffati a capi low cost.

Nel post di oggi vi raccontiamo quindi tutta la vicenda, a partire dall’ultima figuraccia di Melania fino alla reazione di una casa di moda che, invece, la sostiene senza riserve. Inoltre, vi sveleremo quali sono gli stilisti che hanno rifiutato di vestirla nonostante tutto il vantaggio che ne avrebbero tratto. Pronti? Via!

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LO SCANDALO DEL SOPRABITO DA 51MILA DOLLARI

Se competere con la popolarità e il gradimento di Michelle Obama non sarebbe stata impresa facile per nessuno, è pur vero che la nuova first lady, Melania Trump, non è decisamente amata in senso assoluto. Uno dei motivi per cui è spesso oggetto di polemiche è l’amore per gli abiti firmati e assurdamente cari.

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Kate Middleton, in tempi di crisi economica, è stata molto apprezzata dagli inglesi anche per la sua morigeratezza in fatto di moda. Accanto agli outfit di lusso per le occasioni formali, Kate ha infatti sfoggiato spesso modelli low cost (come quello di Zara che vedete nell’immagine) ed è nota per “riciclare” abiti e scarpe, indossandoli in più occasioni.



In particolare, lo scorso maggio Melania ha suscitato un vespaio di polemiche indossando, in occasione del G7 di Taormina, un soprabito di Dolce & Gabbana, una delle sue griffe preferite. Lo spolverino a fiori colorati aveva un prezzo di 51mila dollari. Inoltre, la pochette abbinata costava intorno ai 1630 euro.

cliomakeup-scandalo-melania-trump-3-soprabitoApparentemente indifferente alle polemiche, Melania ha poi sfoggiato sempre a Taormina un altro abito lussuosissimo ancora di Dolce & Gabbana, e del valore di 20mila dollari.

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IL SOSTEGNO DI DOLCE & GABBANA

MELANIA TRUMP, UNA #DGWoman

Fin dall’inizio della nuova presidenza, Stefano Gabbana ha in più occasione pubblicato foto di Melania Trump con abiti del brand e l’hashtag #DGWoman.

Come prevedibile, celebre casa di moda è stata a sua volta attaccata per aver in qualche modo sostenuto una first lady decisamente poco amata.

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Per tutta risposta, Dolce & Gabbana ha preso in giro gli haters producendo una t-shirt con la scritta #BOYCOTT DOLCE & GABBANA, poi messa in vendita al prezzo di 245$.

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Il confronto diretto è appunto con Michelle Obama, che a partire dal suo total look di J. Crew indossato alla sua prima apparizione pubblica è riuscita a diventare un’icona fashion pur non disdegnando il low cost.

cliomakeup-scandalo-melania-trump-8-michelle-obamaUn altro dei punti a suo favore è poi aver dato spazio a tantissimi stilisti diversi, lanciando giovani designer e comprandosi quasi tutti gli abiti per le occasioni non ufficiali. Invece, quelli che le sono stati regalati dagli stilisti per le occasioni ufficiali sono poi stati donati a musei o associazioni varie.

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Il famoso abito di Tracy Reese indossato nel 2012

Del resto, per Melania Trump non sarebbe facile essere “democratica” come Michelle, in quanto sono diversi gli stilisti che hanno rifiutato di vestirla. Ve li sveliamo nella prossima pagina insieme al messaggio di una delle designer preferite di Michelle Obama: Sophie Theallet ha rifiutato di vestire la nuova first lady con una lettera aperta che è diventata virale!

40 COMMENTI

  1. Penso che gli ideali non si debbano separare in base alle attività che svolge una persona. Gli stilisti hanno tutto il diritto di decidere chi vestire, anche in base agli ideali che sostengono. Credo non sia giusto separare la politica dal lavoro, perché gli aspetti di un lavoro sono spesso dettati da una realtà che ha a che fare con la politica.. Non accuserei mai di discriminazione perché sostengono la loro opinione e fanno bene a farlo, sarà che personalmente preferisco le persone che “decidono” rispetto agli “indifferenti”, in ogni aspetto. E, sinceramente, è giusto fare protesta contro chi è razzista o chi promuove la violenza come “metodo di risoluzione dei problemi” o chi è sessista ecc ecc, che sia una persona normale o che rappresenti uno stato e un popolo. Se io, come persona, non mi sento rappresentata, ho tutto il diritto di dire no o comunque di pensarla diversamente.

  2. Penso che gli ideali non si debbano separare in base alle attività che svolge una persona. Gli stilisti hanno tutto il diritto di decidere chi vestire, anche in base agli ideali che sostengono. Credo non sia giusto separare la politica dal lavoro, perché gli aspetti di un lavoro sono spesso dettati da una realtà che ha a che fare con la politica.. Non accuserei mai di discriminazione perché sostengono la loro opinione e fanno bene a farlo, sarà che personalmente preferisco le persone che “decidono” rispetto agli “indifferenti”, in ogni aspetto. E, sinceramente, è giusto fare protesta contro chi è razzista o chi promuove la violenza come “metodo di risoluzione dei problemi” o chi è sessista ecc ecc, che sia una persona normale o che rappresenti uno stato e un popolo. Se io, come persona, non mi sento rappresentata, ho tutto il diritto di dire no o comunque di pensarla diversamente.

  3. Concordo con gli stilisti che scelgono di non vestirla per incompatibilità rispetto alle sue idee politiche. Tuttavia non capisco lo scandalo circa il suo vestiario di lusso. Per quale motivo chi se lo può permettere non può vestirsi con abiti da migliaia di dollari? Poi dipende sempre da dove vengono i soldi con i quali acquista questi abiti costosi. Non sarà certo vestendosi da Zara o da Asos che si elimina la miseria altrui, e non penso che tutti i VIP o i reali che si vestano low cost lo facciano per donare il denaro “risparmiato” a chi è nel bisogno. Sicuramente lo faranno anche ma non è questo il motivo che li spinge a vestirsi low cost. Ovviamente è solo un punto di vista, la verità la conoscono solo loro.

  4. Quindi fatemi capire, se Melania entrasse in un negozio Tom Ford o Sophie Theallet le commesse le direbbero “no, qui tu non puoi comprare”? Non è forse discriminazione, una delle cose di cui tanto accusano Trump?
    Per quanto riguarda il vestiario lussuoso di Melania, posso solo dire che la democraticissima Hillary Clinton farà un tour per presentare il suo libro con prezzo del biglietto di 3000$. Si fa pagare dieci volte una star… Suppongo che parlerà di povertà a chi di povertà non ha affatto problemi…
    Il mio fidanzato è americano e vive a New York, ha votato Trump e mi dice che sta facendo un buon lavoro negli Stati Uniti, e non è la bestia che vogliono far credere i giornali.

  5. Capirei benissimo se le ragazze manifestassero contro i marchi che si rivolgono ad allevamenti di animali da pelliccia dove questi animali vendono ferocemente maltrattati.
    Manifestare contro una griffe perché veste una donna che è moglie di tale presidente mi sembra un gesto poco producente quanto farle i conti in tasca! Ben diverso e legittimo sarebbe manifestare contro le proposte di legge o le frasi offensive dette da un presidente.
    Tornando a Melania, ha sposato un presidente che si presenta in modo spocchioso e antipatico e dalle idee parecchio contestabili (sono tante, ma quelle sul clima le metto in cima alla lista! Affermare che non esiste un cambiamento climatico è un’enorme balla) ma è di fatto milionario : cosa volete che siano per loro 51000$? Senza contare che molti abiti e accessori lussuosi vengono regalati alle celebrities dalle maisons per scopi pubblicitari…
    Quanti agli stilisti penso sia legittimo che scelgano chi vestire nelle occasioni pubbliche, siano essi D&G o Tom Ford ma non sarebbe legittimo proibire alla signora Trump di entrare in un negozio della suddetta griffe e cacciarla in malo modo : lì si potrebbe parlare di discriminazione perché è un esercizio commerciale nonché posto pubblico.
    Tornando alle manifestazioni di stampo “femminista” perché non ne fanno qualcuna anche in sostegno delle povere donne iraniane (e non solo loro purtroppo..), costrette a portare degli indumenti che non vogliono? La risposta me la dò da sola : misoginia di serie A e misoginia di serie B, se ne deve combattere solo una per far bella figura col prossimo. La misoginia andrebbe condannata e combattuta a 360 gradi e in tutti gli angoli del pianeta.
    Concludo consigliandovi di dare un’occhiata all’account Twitter “My Stealthy Freedom”.

  6. Gli US sono un grande Paese, all’avanguardia in moltissimi settori, ricco di opportunità per chiunque sia disposto a rimboccarsi le maniche.
    Però non si può negare che la politica estera si sia rivelata disastrosa, soprattutto dalla fine degli anni 40 ai giorni nostri e nessun presidente ne è stato immune, in questo lasso di tempo. Ricordo una frase sarcastica di Mark Twain “God created war so that Americans would learn Geography”.
    Purtroppo in estremo Oriente c’é quel maniaco omicida, speriamo che tutti gli Stati compresi gli US almeno questa volta agiscano per evitare un potenziale grande conflitto …

  7. Già…il mondo è diventato piccolo … quel che pensa il presidente USA riguarda da vicino tutti noi!!!!

  8. Ma mica l’ha pagato con i soldi dei contribuenti americani. E che diavolo.
    Primo, non mi sono mai piaciuti gli outfit della Signora Obama.
    Secondo sono tutti una manica di ipocriti.
    Ok, per me la più grossa panzana di Trump è sul clima, ma tutto sto razzismo.. se avessimo intrapreso anche noi Europa e Italia, poliche estere più chiuse, staremmo molto meglio.
    Se avessi saputo che Marc Jacobs è un sostenitore della Clinton, non avrei comprato Kiss Kiss bang bang. A sto punto non ti voglio comprare se fai tu per primo discriminazione. Mi stanno facendo scendere il latte alle ginocchia. Tutto questo schieramento politico di facciata di Stilisti, Make-up Artist ( si Kat, parlo con te) e attori e registi di Hollywood mi sta davvero fracassando le balle.
    Una commistione inutile e deleteria.
    Non sono mai stati troppo nelle mie corde D&G, ma mi trovo d’accordo con loro.
    Detto questo, ovvio la mia regina di stile resta Kate❤️

  9. Non credo che Melania Trump non possa entrare in un negozio di Tom Ford, se le piace un capo di quello stilista.
    Penso che in questo caso ci si riferisca agli abiti che le maison offrono a star di vario genere per comparire ad eventi pubblici. (un esempio su tutti è la notte degli Oscar)
    Per cui ci può stare che uno stilista decida di non proporre i suoi abiti, per motivi di vario genere, contestabili o meno.
    Questo ovviamente non c’entra niente col fatto che Melania Trump possa scegliere di comprare un soprabito e pagarlo 51.000 dollari, di qualunque brand sia.
    Sono due cose diverse.

  10. Mah, non credo che Melania abbia pianto per giorni al pensiero che certi stilisti non vogliono vestirla. Era straricca prima e lo è anche adesso. Fra l’altro troverei ipocrita che tutto ad un tratto iniziasse a vestirsi da Zara perché non è proprio nelle sue corde.

  11. Allora…se fossi uno stilista moooolto famoso dico che sinceramente non la vorrei come testimonial, l’uomo che le sta accanto mi fa paura, altrettanto sinceramente dico che se però fossi uno stilista con un gran bisogno di farmi conoscere…si, le chiederei di indossare uno dei miei abiti…so che sono ipocrita ed in questo caso venale, ma una spinta lavorativa può far comodo a tutti..
    Sulla critica agli abiti di lusso….che dire?per quelli 51mila dollari sono come 51euro per noi…avrà l’armadio zeppo di cose indossate una sola volta….a me più che il costo ha dato da pensare il gatto che sia srrivata in Texas coi tacchi a spillo in questi giorni….e soprattutto scendendo dall’aereo con un sorriso smagliante…manco fosse sul tappeto rosso.

  12. Lo stile di Michelle Obama non mi è mai piaciuto molto, se i suoi stilisti non volessero vestirmi non ne farei una tragedia 😉 non apprezzo particolarmente neanche lo stile di Melania, anche perché mi suona estremamente costruito: prima della campagna elettorale era tutto diverso, adesso si deve vestire seriosa e non sexy per cercare di avere credibilità come first lady. Per dire, trovo molto più giovanile e di classe Brigitte Macron. Se Melania cominciasse anche con gli abiti low cost, lo troverei ipocrita. Tra l’altro lo spolverino se non sbaglio l’ha messo quando è venuta in Italia, deve aver messo su la prima griffe italiana che le è venuta in mente. E’ lecito che gli stilisti non le offrano gratis i loro capi, però onestamente farei un minimo di distinzione fra lei e lui (premetto che Trump non mi piace). Per quanto ne so, dalle voci di corridoio lei non voleva che si candidasse. Per non parlare di tutti i casi in cui non sembra esattamente felice di stare lì e ha la faccia da funerale, e del fatto che non è andata a stare alla casa bianca. Così a occhio mi sembrano un po’ in crisi, quindi non so se a Trump importi qualcosa di questo “boicottaggio”, lo posso capire solo come discorso di immagine per il brand ma lascia un po’ il tempo che trova. Immagino che se invece divorziassero farebbero tutti a gara per vestirla, in quanto “vittima”. Mah.

  13. Sinceramente a me non fa specie se veste una giacca da 51mila dollari, per quanto mi riguarda essere ricchi…. Non sempre è una colpa. Lei era ricca anche prima di essere first lady perciò perché dovrebbe cambiare stile. Non è e non sarà mai un simbolo di moderazione, perciò se ne facciano una ragione… E basta

  14. E mentre il mondo si indegna perche Trump paga di tasca sua 51.000$ per una giacca, Macron spende 26.000€ in make up CON I SOLDI DEI FRANCESI.

  15. Quanta ipocrisia.
    Non capisco una cosa: i 51mila dollari li ha cacciati di tasca sua o dei contribuenti? E stessa domanda a proposito degli acquisti della Obama, li compra con soldi suoi o dei cittadini?

  16. In realtà non so se in questi casi gli abiti vengono pagati o donati/prestati, nel senso che il personaggio famoso li indossa e in cambio lo stilista ottiene visibilità gratis. Il punto vero, comunque, è che Trump ha diviso fortemente gli Usa e si presume che sua moglie condivida le sue opinioni. È anche vero che Michelle Obama si era impegnata molto in tante cause (lo studio per le ragazze, l’alimentazione sana etc) nelle quali probabilmente credeva davvero, mentre ad oggi Melania Trump sembra solo un’ex modella senza interessi particolari.

  17. Mah, credo che chiunque possa esprimere le proprie idee come crede. Trump ha delle opinioni forti spesso non condivisibili, si presume che sua moglie le condivida e se gli stilisti scelgono di non vestirla in segno di dissenso, è giusto che lo facciano.

  18. Secondo me quello che le viene criticato non è la ricchezza. Non penso che Michelle Obama, che era una nota avvocatessa prima che il marito diventasse presidente, fosse povera. Quello che viene criticato a Melania probabilmente ha a che fare con le idee di Trump (che si suppone lei condivida o quanto meno non critichi), che dividono fortemente gli Stati Uniti. Non se sia giusto che lei venga presa di mira per le opinioni di suo marito, però lei sembra aver scelto un ruolo di first lady piuttosto debole (bella e non impegnata in cause particolari), tant’è che spesso viene sostituita dalla figlia di Trump.

  19. Secondo me, lei non si aspettava che lui vincesse. Detto questo, ha scelto consapevolmente e senza costrizioni di sposarlo, e immagino che lui avesse già le idee che manifesta ora e che lei sembra appoggiare. Insomma, ci sta di non essere simpatiche a tutti se sei la moglie di Trump, suppongo che lei lo abbia messo in conto.

  20. Sono d’accordo. Trump ha delle idee talmente pericolose che non si può fare finta di niente. Se la situazione con la Corea del Nord peggiora rischiamo tutti.

  21. Non sono neanche sicura che in questi casi i personaggi famosi paghino per gli abiti, spesso gli stilisti li prestano o donano in cambio di pubblicità gratis. La polemica sul costo del vestito, quindi, potrebbe essere infondata.

  22. Mi riferivo piu che altro a coloro che dicono “uno schiaffo alla povertà” ecco.. Non lo trovo giusto, e non condivido comunque condannarla per le idee del marito, altamente discutibili certo, ma non per questo lei deve mettersi contro a lui, insomma. Per me il solito polverone xD

  23. Non c’entra molto con il post, però noto che Melania è una bella modelle con un bel fisico e ha un maritino con tanti tanti soldi, il che un’accoppiata che le da accesso praticamente illimitato a tutti i capi di alta moda, tuttavia non sa cosa sia il buon gusto nel vestire. Con tutti gli abiti che si può permettere, proprio quegli obbrobri di d&g (che in altre creazioni mi piacciono molto) si doveva mettere addosso? Sul resto non mi pronuncio, perchè non sarei obbiettiva. Non sopporto Trump (e non è solo la questione di politica) e quindi vedo nelle ostentazioni esagerate di lusso moglie un oggetto delle assurde manie di grandezze del marito, del suo credersi quasi come Dio. So che non sono obbiettiva, perché probabilmente se fosse sposata con chiunque altro direi che ha il diritto di usare i soldi suoi e del marito come crede; però quando c’è di mezzo Trump divento acida

  24. Ciao! È vero che ognuno è libero di vestirsi come meglio credi e, anche io se avessi tanti soldi, vestirsi di lusso. Però nel contesto particolare (g7 in Sicilia) l’onstentare di Melania mi ha dato molto fastidio. Uno dei motivi per cui il G7 si è fatto in Sicilia è anche per mostrare che l’Italia e la Sicilia in primis, in quanto porto verso l’Africa, è allo stremo causa una crisi umanitaria di dimensioni tali per cui non abbiamo mezzo per farvi fronte. Letto in questo contesto mi da molto fastidio, la prendo come uno schiaffo, vedere i signori Trump aggirarsi per le strade di Taormina con un soprabito da 51000 dollari. Inutile ostentazione in un luogo ed in periodo in cui mancano soldi da usare per cose ben più importanti. Non dico che sarebbe dovuta venire vestita da hm, ma ci sono tante vie di mezzo tra 51000€ ed uno straccio. Poi , come dici giustamente tu, non è che i soldi risparmiati in vestiti vadano ai bisognosi, però per me è una questione anche di contesto. Ti dico, se avesse sfoderato quel soprabito la notte degli Oscar, non mi avrebbe dato così fastidio

  25. Io invece credo che le scelte compiute dai politici riguardino ognuno di noi, che lo vogliamo o no, soprattutto nel mondo globalizzato attuale. Quindi è giusto che ognuno esprima le proprie idee, a prescindere dalla professione svolta.

  26. Assolutamente! E anche io credo che non ce la farei mai se le idee espresse fossero assolutamente all’opposto dei miei principi… Però magari lei (come molti americani che l’hanno votato) è pur d’accordo col marito… ed è suo diritto come di quelli che non sono d’accordo. Dico solo che attaccare lei non mi sembra corretto, che senso ha? Non sei d’accordo con Trump? Boicotta Trump, non la moglie!! Tutto qui.

  27. Il popolo americano non smetterà mai di meravigliarmi…. si reputa un popolo democratico e poi ha queste cadute antidemocratiche…. credo che la Melania Trump sia diversa come stile e comportamento da suo marito…meglio così se gli stilisti americani non vogliono vestirla ci guadagna il ns Made in Italy… peraltro gli abiti che ha indossato di D & G erano STUPENDI E UNICI…… direi indossati meravigliosamente bene dalla first lady…

  28. Sì, so chi sono Trump e Obama, 🙂
    io mi domandavo perché i 51mila dollari di Melania sono uno scandalo mentre gli acquisti di Michelle sono da elogiare, e non mi piace il fatto che si mescolino sacro e profano, ma capisco che chi non sposa le idee di taluno presidente non voglia vedere il proprio marco associato a lui, gratis o pagamento. Certo è che anche solo il fatto di dichiarare di non voler vestire Melania è un modo per far parlare di sé, quindi la pubblicità si ottiene in ogni caso.

  29. Non mi meraviglia che Dolce & Gabbana vestano Melania, sono dei finti voltagabbana loro, a cui l’unica cosa che interessa e’ il profitto senza avere un principio ed un senso morale. Non mi sono mai piaciuti e li boicotto gia’ prima di Melania. Gente che piange per le tasse e poi apre filiali in Lussumburgo per evadere! Ma neanche compro i loro profumi o makeup!

  30. questa e’ democrazia: decidere di non fare soldi per vestire la First Lady. E’ un vero esempio di democrazia. Almeno c’e’ chi ha qualche principio e lo ha anche spiegato perche’ non se la sentono di vestire Melania!

  31. Certo, però con Obama almeno la situazione era sotto controllo (anche se penso che i nord coreani avessero comunque un basso tenore di vita).

  32. ?? Eh?? Guardate, l’amministrazione Obama in politica estera ha causato più danni che benefici. Cos’era sotto controllo, per l’esattezza? Obama semplicemente non ha reagito, non ha fatto NULLA! Ah si, qualche sanzione? Che certamente avranno scalfito Kim! E se adesso quel folle coreano possiede armamentari nucleari ampiamente testati e collaudati, ringraziate anche Obama. Perché evidentemente qualcuno gli e lo ha lasciato fare senza disturbare! Troppa leggerezza. E incapacità vera di gestire le crisi internazionali. Adesso la patata bollente passa al successore, quando il danno è fatto! Come dovete ringraziarlo se quei piccoli gruppi di ribelli un tempo inermi hanno oggi costituito l’ISIS, semplicemente gli hanno lasciati fare, finché sono diventati una minaccia per l’Occidente intero. Ma questa è un’altra storia. Almeno informiamoci!!

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