AVEDA E LA FILOSOFIA GREEN PORTATA AVANTI DAI PRODOTTI FEED MY LIPS

La filosofia green è riscontrabile anche nella nuova collezione di prodotti labbra di Aveda Feed My Lips, una new entry formulata con ingredienti al 95% di derivazione naturale, cruelty free e a base di burri estratti da frutti e cere vegetali.

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Cruelty free e al 95% naturale: ecco la feed my lips di Aveda

Una particolarità di questi prodotti è il loro essere complementari con le principali nuance di capelli, aiutando in questo modo a trovare il giusto match tra il loro colore e quello della chioma!

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A base della collezione ci sono il Pure Nourish-Mint Lip Treatment, un balsamo emolliente, le Pure Nourish-Mint Lip Liner, ovvero 8 matite per definire o ridisegnare il contorno labbra, e i Pure Nourish-Mint Lipstick, dei rossetti long lasting dal finish satinato in 23 colorazioni.



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Aveda, Feed My Lips Pure Nourish-Mint Lipstick in Honey Ginger. Prezzo: 21,50€

Ogni prodotto è stato studiato anche per ammorbidire le labbra, ed è caratterizzato da un gustoso aroma di menta e vaniglia. Il packaging, color tortora con finish metallico, è realizzato con il 40% di alluminio riciclato post consumo e, la scatola di cartone che contiene i prodotti, è composta al 90% da fibre riciclate!

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Aveda, Feed My Lips Pure Nourish-Mint Lip Liner. Prezzo cadauna: 22€

NEVE COSMETICS: PELLE DA DIVA ECO-FRIENDLY CON LO STAR SYSTEM FOUNDATION

Tra le nuove uscite in fatto di make-up naturale, una menzione va anche al nuovo fondotinta di Neve Cosmetics Star System, di cui potete trovare QUI la nostra recensione.

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Lo star system foundation è vegano, senza parabeni, siliconi e petrolati

Il fondotinta di questa casa cosmetica italiana indipendente è vegano, non ha siliconi, parabeni e petrolati, e vanta una confezione stick molto facile da usare, con tanto di spugnetta incorporata!

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Neve Cosmetics Star System Foundation in Fair Neutral

Tra i suoi componenti, figurano l’olio di baobab, quello di oliva e la cera di crusca di riso, che rendono il fondotinta molto friendly per la pelle, ma anche altamente sfumabile. Il nome di questo prodotto è stato ispirato alle dive di Hollywood, di cui richiama l’incarnato uniforme e vellutato grazie alla sua texture!

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Neve Cosmetics Star System Foundation in Light Rose

LA SKINCARE CON INGREDIENTI PROVENIENTI DALLA FATTORIA DI FARMACY

Concludiamo menzionando una nuova linea di prodotti skincare appena arrivata da Sephora, ovvero Farmacy. Questa linea ha la particolarità di unire i trattamenti naturali per la pelle combinando ingredienti che sono stati coltivati direttamente in fattoria ed avanguardistici principi scientifici!

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Un esempio è il balsamo struccante Green Clean, da applicare sulla pelle per rimuovere anche il trucco più persistente e waterproof. Grazie ad alcune delle sue componenti, come la radice di zenzero, gli oli di girasole e gli estratti di moringa e papaya, non solo deterge in profondità la pelle, ma la esfolia e la aiuta a rimuovere le impurità che si accumulano ogni giorno per via dell’inquinamento!

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Farmacy, Green Clean balsamo struccante fondente. Prezzo: 28,90€ su Sephora.it

PAPPA REALE E ACIDI IALURONICI PER UNA PELLE GLOWY

La crema idratante leggera Honey Drop al miele, invece, priva di parabeni e ingredienti nocivi, racchiude una combo tra sei super alimenti ricchi di nutrienti (l’echinacea, il miele di echinacea, la pappa reale, propoli, burro di cupuaçu e soia fermentata) e acidi ialuronici, che hanno tre pesi molecolari diversi. Questa sua formula permette alla pelle di diventare compatta ed elastica, oltre che super idratata!

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Farmacy, Honey Drop idratante leggero al miele di echinacea. Prezzo: 39,90€ su Sephora.it

Ragazze, amate i trucchi naturali e bio? Allora non perdetevi:

1) BURROCACAO BIO: I MUST HAVE PER LABBRA DA BACIARE!

2) BEAUTY BIO DA SUPERMERCATO: I PRODOTTI CHE CI HANNO CONQUISTATO

3) I CORRETTORI BIO PIÙ FAMOSI E VENDUTI IN ASSOLUTO

4) I PRODOTTI BIOLOGICI PER CAPELLI PIÙ AMATI SUL WEB

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Ragazze, tra le novità delle linee trucco naturali, c’è qualcosa che vi ispira in particolare modo? Siete curiose di vedere che prestazioni avranno i prodotti di Kiko Green Me e di Pupa Natural Side, e che cosa ne dite della collezione Feed my Lips di Aveda? Avete mai sentito parlare di Farmacy, e avete provato il fondotinta Star System di Neve Cosmetics? Diteci tutto nei commenti! Un bacione dal Team!

42 COMMENTI

  1. Piatto ricco, mi ci ficco! Domani è il mio onomastico (S.Louise de Marillac), e lo festeggerò con quella bellissima palette di Kiko!!! Che bel post!!!

  2. Sono contenta che il green stia prendendo sempre più piede, basti che non sia “finto”… comunque non considererei i prodotti aveda proprio alla portata di tutti visti i prezzi.

  3. Che bella la palette di Kiko! Speriamo che anche la qualità sia buona, potrei andarla a swacchare xD Comunque a parte le limited edition, non potrebbero tutti i marchi cercare di rispettare il più possibile l’ambiente? Costa così tanto avere dei packaging eco-friendly? Io non sono una patita dell’eco-biologico nel make up però vorrei, almeno per i prodotti per la pelle come correttore e fondotinta usare prodotti bio, però devo ancora trovarne uno valido… mi ispira assai il fondotinta in stick di Neve 🙂

  4. Sono molto scettica sinceramente perchè ho paura che siano prodotti vuoti come sempre, che mischiano la parola “bio” con ciò che di bio non ha veramente nulla. Ad esempio, Pupa: avete scritto che non ha petrolati, parabeni, profumi ma i siliconi? Ecco poi che il prodotto è inquinante.
    Non sono una fanatica, assolutamente, però trovo hce le parole siano da dosare bene perchè non si può paragonare Neve Cosmetics che ha un certo tipo di filosofia ed è nel campo davvero dell’ecobio e vegan da tanti anni con brand che di bio hanno solo la parola scritta sull’etichetta..

  5. bello davvero questo post, avevo visto qualcosa sulla nuova collezione di kiko ma non capivo bene il discorso “green”.. ed ecco qui la spiegazione XD
    La palettina (sempre kiko) è bellissima *_* ma.. sbaglio, o tra selezione colori e packaging ricorda molto le obsession?

  6. Il “vero” eco-bio è certificato (Icea, Natrue, Ecocert, eccetera), e su questo non si discute, e pure io lo prediligo, ormai da quasi 10 anni, soprattutto nella skincare (nel trucco – fondotinta a parte: o eco-bio, o niente – sono più elastica).
    Il “naturale” invece non prevede le certificazioni: bastano gli estratti vegetali (cfr. Yves Rocher, tanto per dirne uno). E nessun brand “naturale” si spaccia per “eco-bio”: non lo può fare, la legge non glielo consente. Quindi per questo possiamo stare tranquilli.
    Il consumatore ha ormai tutti gli strumenti per informarsi e per sapere cosa acquista quando apre il borsellino: non ci sono scuse XD. Basta andare a studiare l’Angolo di Lola per imparare a dovere, tanto per dirne una.
    E’ indubbio che i brands del post abbiano fiutato l’affare e che vogliano espandere il mercato; però è anche vero che sarebbe pure interessante esaminare gli INCI di questi trucchi, che magari sono di tutto rispetto.
    Io sono curiosa di esaminare la palettina di Kiko: i colori sono bellissimi, se poi l’INCI è buono, entrerà nel mio beauty-case.

  7. Conosco bene il fatto delle certificazioni, anche io uso prodotti ecobio “seri”. Come skincare ma come trucco sono elastica, anche perché mi mi trucco molto poco purtroppo.
    So anche però, che tante persone sono così pigre, che non vogliono andare a cercare su internet e si fidano di ciò che è la confezione.
    Poi ci sono brand che spacciano le cose come vegetali, estratti puri (Yves Rocher , Bottega Verde ecc) ma poi neutralizzano tutto con siliconi, petrolati, parabeni, edta che è altamente inquietante. Quindi mi viene il nervoso perché spacciano come naturale un prodotto che non lo è per niente e lo fanno solo per espandere il mercato perché poi la gente che non vuole informarsi, è fatica per tanti leggere.., si fida e così il brand guadagna..

  8. Purtroppo di Kiko non mi fido, le sue formulazioni classiche sono davvero pessime per me! Ho paura che questa linea possa essere una mezza ciofeca, soprattutto in fatto di resa… Attendo recensioni! 😀
    Pupa… beh, se devo pagare una bb cream 20 euro, mi oriento su altri brand, di sicuro…
    Purtroppo non mi fido dei brand classici che fanno le linee “naturali” (spesso termine fuorviante) o bio: la maggior parte delle volte non sono esperti in questo tipo di formulazioni, quindi i prodotti che ne escono non sono molto performanti (vedi la linea di Deborah)…

    Molto meglio affidarsi a chi, come Neve Cosmetis (che con questi brand non c’entra assolutamente nulla, secondo me) da anni e anni studia formulazioni bio ed eco-friendly. Non è facile formulare senza petrolati e siliconi, se si è abituati ad usarli in formulazione… Anche perchè obiettivamente sono utili ai fini di avere un prodotto molto cremoso, piacevole, duraturo e con una bella texture.

    Un altro aspetto da non sottovalutare è che “bio” e naturale è anche attenzione all’ambiente… Se per esempio io scelgo sempre prodotti cruelty free ed ecologici (che non fanno male all’ambiente), di sicuro mi oriento su marchi in cui tutta la produzione è eco e cruelty free, non di certo su Pupa o Kiko: quando i brand che per decenni hanno formulato senza nessuno di questi accorgimenti fanno una linea “naturale” o bio (anche certificata), mi sa sempre di “markettata”… 🙁

  9. Beh, ma non è colpa dei Brands se la gente non si informa. E non è illegale spacciarsi per naturale, se ci sono gli estratti naturali. Sono due cose ben diverse. O la legge interverrebbe.

  10. Da persona che usa il bio da tanti anni vorrei sottolineare l’attenzione al pack eco compatibile di Kiko e Pupa in queste collezioni che manca anche a tantissimi marchi ecobio certificati

  11. Ho detto la stessa cosa, stesso pensiero. Penso che questi brand stiamo creando prodotti che di buon non hanno un tubo solo per attirare più poloazione.. sono specchi per le allodole.

  12. Partendo dal presupposto che troppe persone sono pigre ma tuttologhe, questi brand sono comunque scorretti perché non sei un prodotto naturale se poi ci infili dentro le schifezze più schifose e inquinanti.

  13. Aridaje…e comunque il nesso tra “pigre” e “tuttologhe” mi pare un ossimoro.

  14. Anche secondo me alcuni brand…e come dici tu Bottega verde e Yves Rocher primi tra tutti…sfruttano alcuni termini ambivalenti per attirare un certo tipo di clientela attratta dal “naturale” ma non abbastanza informata da fare la differenza tra un buon INCI veramente bio e due o tre ingredienti naturale magari in fondo alla lista. Ho visto proprio l’altro ieri una crema di Yves Rocher che si vantava di essere un prodotto “naturale” con decine di oli vegetali al suo interno : la realtà é che erano tutti agli ultimi posti della lista degli ingredienti e che ben prima c’erano i siliconi. Indubbiamente non é illegale ma legale non é comunque necessariamente sinonimo di eticamente corretto.

  15. Premesso che secondo me Pupa con i prezzi si è bevuta il cervello… mi ispirano tantissimo i prodotti Aveda e Farmacy. Spero in qualche recensione mirata su questi due marchi. 🙂

  16. Ciao a tutte e ciao team, non vedo l’ora di leggere le recensioni sui prodotti presentati oggi…mi piace l’idea del packaging green che non tutti marchi certificati eco bio hanno per cui bene kiko sicuramente!!! i colori sono attraenti. Grazie e a presto.

  17. Riguardo al packaging basta che sia riciclabile, no? (domanda non retorica :D)
    Ad esempio un fondo Chanel ha la confezione di catone, la boccetta in vetro e il dosatore in plastica… Non sono tutti materiali che, separati, posso riciclare senza sprechi? A me sembra già un imballaggio ecocompatibile… “Ecocompatibile”, secondo Treccani, significa “Che può accordarsi con le esigenze ecologiche, in quanto poco inquinante”.

    Cioè boh, non capisco la fissa dell’ecocompatibile in questo caso… Non vorrebbe dire che anche i processi produttivi dell’imballaggio (e secondo me dovrebbe essere anche del prodotto, anche perchè comunque l’imballaggio lo producono sempre terze parti) segue determinati standard e rispetta l’ambiente?
    Mi suona “strano” perchè in Italia le aziende che producono flaconi e imballaggi per prodotti cosmetici (che hanno standard di lavoro assurdi, come il lavorare in fabbriche completamente asettiche ecc… Ovvero -> non è per niente facile lavorare in questo campo, sono necessari spazi adeguati e i controlli sono ovviamente rigidissimi, non può esserci in giro neanche un granello di polvere) sono davvero poche… Lo so perchè ho a che fare, per lavoro, con una di queste “rare” aziende, alle quali si affidano buona parte dei brand italiani cosmetici e farmaceutici che conosco (dal discount ai brand super lusso)… Quindi mi sembra strano che un brand abbia imballi “ecocompatibili” e l’altro no…

    Discorso contorto ma spero si capisca il mio dubbio 😀

  18. capisco il tuo dubbio 🙂 Lavorando nel bio ( e non solo usandolo da sempre) trovo piuttosto fastidioso questo atteggiamento di superiorità da “siamo migliori stiamo salvando il mondo perchè nella crema non ci sono petrolati” quando poi quella crema la metti in un tubo di plastica avvolto in una scatola di carta patinata non riciclata nè proveniente da foreste controllate a sua volta avvolta in un’altra pellicola inutile di materiale misto (quindi ancora più difficile da riciclare)…direi che ci vorrebbe un po’ più di coerenza no? 😉 Kiko qui per es. usa per il pack carta ricavata da residui organici (bucce di frutta, fondi di caffè, ecc) prodotta in aziende a basso impatto ambientale e il legno viene da foreste controllate e sostenibili con certificato internazionale FSC, stessa cosa il pack in carta di Pupa che ha il certificato FSC di provenienza da foreste gestite in modo responsabile mentre la plastica deriva da materiale riciclato prodotto in modo da ridurre l’impatto ambientale…anche l’origine del materiale che andremo a riciclare e il modo in cui viene prodotto e le sostanze con cui viene a contatto e lavorato può fare una grande differenza 🙂 Anch’io lavoro in un’azienda “rara”, eccellenza dell’economia green europea, se si vuole è possibile cambiare

  19. infatti è ambiguo, l’ho sottolineato anche in qualche post qui (per es i prodotti loreal). Non sempre è pigrizia, prendi mia mamma, che vorrebbe essere più attenta ma non accede ad internet(non sa nemmeno bene cos’è) e quindi deve in qualche modo affidarsi! .. non categorizziamo sempre le persone e dire sta scritto dietro nell’inci che i siliconi ce li ho messi se poi si spamma natural ovunque non è certo una giustificazione per aziende serie!

  20. Capisco poco queste carrellate di prodotti che a quanto ho capito non sono usciti ancora (non tutti) e di cui non fate recensioni, ma se vi va di provarne qualcuno noi l’opinione di clio (se è lei o voi comuqnue del team) l’attendiamo semrpe volentieri! 🙂
    Riguardo al naturale che non è bio (certificato) la differenza c’è e quindi è giusto che la parola naturale possa essere inserita, il fatto che le aziende ci marcino è un’altra “triste” storia.
    Purtroppo (ripeto quel che ho scritto in qualche commento) non tutti sono informati e non sempre per pigrizia, ma per conoscenze di base, perchè magari una persona più adulta non accede ad internet ed alla marea di informazioni che contiene (tipo mia mamma), poi vai a capire quelle giuste etc.,,
    Qui ci sono insieme marche certificate eco-bio, prodotti di aziende che han provato a fare qualcosa di decente e qualche prodotto che pure di naturale non ha nulla: la confusione scatta eccome.. ahinoi chi può si informi, che ci sono tante belle realtà in Italia che lavorano bene e non sempre i prezzi sono stellari (anche qui, una bb cream pupa 22€ beh…)

  21. L’Angolo di Lola è da emicrania. Io ho rinunciato soprattutto dovo aver letto articoli su nonsensecosmethic ed altri nel web.
    Il concetto e di bio e la normativa varia in Europa da paese a paese, difficile orientarsi.
    Cerco di essere attenta ma non ossessionata.

  22. Non è un illecito; non sono Brands ecobio, per cui possono definirsi naturali se hanno degli estratti. Se il consumatore li acquista, scelta sua, e comunque oltre ad internet ci sono sempre i cari, vecchi libri. Chi vuole informarsi lo fa; chi non lo fa…cavoli suoi. Ma da qui ad accusare i marchi è assurdo e pretestuoso.

  23. mmm.. ambiguo non è illegale, definire la faccenda non particolarmente limpida non è accusare! Forse le parole non sono chiare, ma mi sembrava limpido il mio discorso.. non c’è trasparenza, che poi non si possa pretendere per legge è un conto!

  24. Wow! Grazie per il chiarimento! Non stavo proprio pensando all’FSC (nonostante io sia una designer grafica e abbia costantemente a che fare con la carta e queste certificazioni sui nostri stampati :D)…

  25. Solitamente vanno a braccetto, fidati. Sono quelle persone che non vogliono imparare e studiare niente ma sanno tutto. Praticamente parlano di aria fritta e il problema è che la gente li segue. Con l’avvento dei social, di questi pseudo tuttologi, ce ne sono troppi.

  26. e io che penso di scriverep ost già lunghi, quindi cerco di non annoiare.. ahahaha.. certo che io e mmia madre parliamo! 😉 ahahhahahahahahahahahahahahah

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