L‘alimentazione da sempre costituisce un momento che va al di là del nutrirsi. Ha il potere di influire sull’organismo non soltanto in senso fisiologico, ma anche in senso psicologico ed emotivo.
Il cibo è in grado di offrirci un apparente conforto immediato, ma a quale prezzo?
Può diventare fonte di sensi di colpa, di inadeguatezza, oppure espressione di amore, un anestetico con cui si cerca di eliminare la sofferenza e l’insoddisfazione.
Quando questi meccanismi diventano ricorrenti ed automatici, si scivola nei disturbi alimentari. Ma cosa sono e quali sono le vere cause?
Nell’articolo di oggi, quindi, abbiamo voluto fare chiarezza su patologie purtroppo diffusissime nella nostra società, e molto pericolose. Inoltre, vi daremo qualche consiglio su come aiutare una persona a voi vicina e affetta da un disturbo alimentare. Se l’argomento vi sta a cuore, andate avanti a leggere.
I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
I Disturbi del Comportamento Alimentare (oggi chiamati Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione), sono patologie psichiche caratterizzate da comportamenti alimentari alterati.
Parlando di disturbi alimentari, vengono subito in mente anoressia e bulimia, e spesso queste malattie si confondono tra di loro.
In realtà, oltre a queste, esistono anche il Binge Eating Disorder, la Night Eating Syndrome, la Vigoressia e l’Ortoressia, per non parlare di disturbi molto rari come il Picacismo (caratterizzato da ingerire sostanze non alimentari), il Disturbo da Ruminazione (rigurgitare cibo per poi rimasticarlo, ringhiottirlo o sputarlo), il Disturbo evitante/restrittivo dell’Assunzione di cibo (basato sul disinteresse per il cibo e la selezione di alcuni alimenti su una base sensoriale).
Esistono dei caratteri che possono essere comuni tra i disturbi alimentari, in particolare la ricerca della magrezza, l’intensa paura di ingrassare, l’insoddisfazione e la percezione alterata dell’immagine corporea (chiamata dismorfofobia) e il notevole sforzo che l’individuo mette in atto per controllare il peso.
ANORESSIA E BULIMIA NERVOSA
L’Anoressia Nervosa è caratterizzata da una restrizione così importante dell’alimentazione da causare una perdita di peso significativa. Nonostante le pazienti affette da Anoressia siano fortemente sottopeso, la loro alterata percezione dell’immagine corporea fa sì che siano terrorizzate alla sola idea di ingrassare.
Credits: @articolotre.it
La Bulimia Nervosa invece è caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate compulsive seguite da atti compensatori per prevenire l’aumento di peso (es. vomito autoindotto, uso di diuretici e di lassativi, digiuno, attività fisica eccessiva).
COME IDENTIFICARLE?
Nell’Anoressia, il segno clinico più evidente è l’eccessiva magrezza. Oltre a questa, può esserci una sottile peluria che ricopre il corpo (chiamata lanugo), la perdita e la fragilità dei capelli (spesso vengono acconciati in maniera tale da sembrare comunque voluminosi), la pelle secca, squamosa e con un colorito giallognolo/grigiastro, e bassa temperatura corporea (chi ne è affetto spesso si veste con più strati di abiti).
Il lanugo è una peluria che l’organismo sviluppa per riparare il corpo dal freddo. Credits: daot.com
LA BULIMIA NERVOSA è PIÙ DIFFICILE DA INDIVIDUARE
La Bulimia Nervosa è più difficile da identificare, perchè normalmente chi ne soffre è normopeso. Alcune caratteristiche che si possono notare in chi si provoca il vomito sono dei tagli alle nocche delle mani (causate dallo sfregamento contro i denti), l’erosione dello smalto dentale e ulcerazioni di bocca e gola.
COSA LI SCATENA?In foto: i tagli alle nocche delle dita, l’erosione dello smalto dentale e le ulcere alla bocca
Possono essere tanti i fattori scatenanti, come una bassa autostima, conflitti familiari, traumi infantili, ricerca della perfezione e del successo.
Recenti studi effettuati in Italia, negli Stati Uniti e in Inghilterra hanno dimostrato che una delle cause di sviluppo di disturbi alimentari, come Anoressia e Bulimia, è il sovrappeso durante l’infanzia. Sembra infatti che i bambini in sovrappeso siano spesso vittime di bullismo e che tendano a fare diete “fai da te” che non funzionano, provocando emozioni negative e aumentando il rischio di abbuffate e successivi comportamenti compensatori.
Credits: @cobbpediatric
Negli ultimi anni Anoressia e Bulimia sono state patologie in forte aumento nel mondo occidentale soprattutto tra le donne. La società moderna propone stereotipi di magrezza=bellezza sempre più spesso, quindi essere magri e avere un corpo sempre in forma sembra un’esigenza primaria, praticamente irrinunciabile. Complici possono essere anche alcuni lavori o attività ricreative che incoraggiano la magrezza, come la danza, il pattinaggio artistico e il mondo della moda.
Nella foto, un fotoritocco di Angelina Jolie
Le cause non sono solo ambientali e comportamentali e non riflettono scelte del tutto volontarie, spesso infatti alla base vi è un’alterazione dei circuiti nervosi.
L’Anoressia e la Bulimia non vanno viste solo come ricerca della bellezza estetica, ma anche come una profonda crisi interiore e quindi come una domanda di aiuto, una richiesta di riconoscimento del proprio dolore.
Ho studiato questi disturbi alimentari (insieme ai disturbi psichiatrici in generale) e devo ammettere che sono stati affrontati qui in maniera molto spiccia. Ok che questo è un blog e non possiamo pretendere, ed è giusto così, di avere informazioni precise e mediche in quanto non è il vostro lavoro. Però credo che l’infarinatura del “cos’è” ci possa anche stare, ma il come curarli e riconoscerli e soprattutto il “da dove vengono, le cause” sono troppo semplicistiche e non dovrebbero essere temi affrontati per molteplici motivi. Il primo su tutti è che una persona malata non ammetterà mai di avere un problema, e molto facilmente nemmeno un famigliare lo ammetterà; due, ogni caso è a sè e non si possono generalizzare così le cause scatenanti; tre, è troppo facile dire “vai da uno specialista” perchè il pazzo sarai considerato tu, non loro.
E’ un argomento estremamente delicato che, secondo il mio punto di vista, dovrebbe essere affrontato per essere portato alla luce in quanto sono malattie subdole e più vaste di quello che pesiamo, ma tutto il resto dovrebbe essere lasciato alle equipe mediche e i centri specializzati.
Proprio ieri sera su Facebook ho visto la foto di una mia ex compagna di classe, letteralmente consumata. Sono rimasta sconvolta e dispiaciuta. Era da tempo che questa ragazza era dimagrita in maniera spaventosa, passando da ragazza paffutella e ragazza super fisicata e magra. Che già quando era così faceva un po’ impressione, come se si vedesse che quello non era il suo peso ideale, che non è un magro sano. Poi, appunto avevo saputo da fonti certe che è dimagrita non perché seguita da un dietologo, ma perché non mangia e fa tantissima palestra. Purtroppo però ha proseguito e proprio ieri sera ho visto questa foto sconcertante, ci sono rimasta malissimo… Le è rimasta solo la testa praticamente. Spero vivamente che qualcuno la stia aiutando…
Da una studente in ambito sanitario ho notato che questo articolo su un argomento così difficile e delicato è stato trattato con leggerezza e superficialità. Anoressia e bulimia sono patologie psichiatriche con segni e sintomi clinici ben specifici per cui la loro diagnosi va eseguita sulla base di questi elementi, non riconoscerle attraverso pelle secca o capelli fragili, quelli possono essere elementi di accompagnamento alla valutazione clinica.
So benissimo che questo è un blog che parla principalmente di beauty e lifestile e quindi possa esserci un’infarinatura generale dal momento che sta diventando un problema che riguarda moltissimi giovani ragazze e ragazzi, ma su determinati argomenti è bene che ognuno si dedichi al proprio ambito professionale, e mi riferisco soprattutto al riconoscimento dei segni e sintomi, al trattamento che richiede l’intervento multidisciplinare (medico/farmacologico, psicologico, rieducazione alimentare) come citato brevemente solo al fondo dell’articolo.
Purtroppo sono patologie che non si limitano a modificare solo l’aspetto esteriore e psicologico della persona che ne soffre, ma il danno maggiore avviene a livello interno per cui limitarsi a parlare solo di aspetto estetico mi sembra abbastanza riduttivo.
Ciao Elenuccia, grazie del suggerimento di approfondire meglio certe tematiche in futuri post che naturalmente saranno curati sempre dalla Dottoressa Anna Gerbaldo, dietista, che ha firmato questo
La Dottoressa Anna Gerbaldo, dietista, che ha firmato l’articolo, si è decisamente mantenuta nel suo ambito professionale.
Quello a volte fa davvero la differenza!
Potredti provare a farti i fatti suoi…contattare qualche amica in comune e capire se i genitori si sono resi conto…e magari dargli un input..
Oltre a consumare la persona che ne soffre, sono patologie che consumano e deteriorano anche chi sta loro accanto, che sia l’amico/la famiglia/il fidanzato e anche loro vanno seguite.
Grazie mille Adriana, come sempre hai colto nel segno!
Beh, ma se nessuno ne parla mai come si fa ad iniziare un qualsiasi percorso o a rendersi consapevoli di queste condizioni?
Questo articolo non ha la prestesa di sostituire pareri medici.
Ho una bimba di due anni e quello che posso fare io e’ rispettare le sue scelte, non usare il cibo in modo manipolatorio, creare un un buon rapporto tra di noi, incoraggiarla a praticare attivita’ sportive insieme a noi e mangiare sano a casa.
Non se ne parla mai abbastanza di questi disturbi….questo post è un ottimo spunto!
Nel mio commento sotto, ho detto che è giusto parlarne e intavolare il discorso di disturbi che sono più diffusi di quello che pensiamo. Ma dire “le cause sono queste” e “si riconoscono così” è estremamente sbagliato perché le cause e i sintomi variano da caso a caso.
Mi trovo assolutamente d’accordo. Io non ho detto che bisognava scrivere un manuale di medicina perché questa (giustamente) non è la sede adatta. Ho solo espresso il mio pensiero riguardo all’impostazione dell’articolo che è stato scritto e che poteva essere trattato in maniera diversa tralasciando le cause, come riconoscerla e il trattamento perché non inerenti alla tipologia di blog.
I disturbi alimentari sono patologie complesse dal punto di vista psicologico, clinico/medico che vanno affrontate da professionisti, sul blog se ne può parlare e ben venga perché può essere spunto di riflessione, di confronto per molte persone e portare alla luce un problema che purtroppo sta coinvolgendo parecchi ragazze e ragazzi ma non bisogna addentrarsi nello specifico in quanto il tutto non può essere generalizzato.
Intanto grazie di aver offeso gratuitamente chi, come me, conosce la parte medica e psichiatrica della malattia.
Poi grazie di non aver capito assolutamente il mio e il commento di un’altra ragazza che è sanitario e non vuole fare la saputella, che diciamo, provo a ripeterlo più chiaramente, “il blog è un posto che giustamente non pretende di fare il medico e questo non sia mai. È giustissimo parlare di questi disturbi che sono più estesi di quello che si pensa anche grazie (sarcasmo) a quei maledetti social e al deep web. Ma parlare semplicisticamente delle cause e rimedi così come è stato fatto, come se uscire da questo disturbo sia facile e basti dire “ehi, sei troppo magra. Vai dal dottore che mi preoccupi”, è estremamente sbagliato e fuori luogo.
Questo è un beauty blog che tratta, en passant, pure di argomenti di interesse generale.
NON è una rivista medica.
Non ha ragion d’essere lamentare una qualche ” superficialità” nella trattazione degli argomenti di interesse generale: non è questa la sede.
Se anche Clio si mettesse a parlare di leggi, io, che sono avvocato, non mi metterei a pontificare su come vadano trattati tali argomenti, perché questa non è una rivista giuridica.
Prendete le info qui rassegnate per quello che sono: ovvero, spunti di riflessione, che vanno approfonditi – per chi vi ha interesse- in altera sede.
Queste polemiche sono senza costrutto e, francamente, cominciano a scocciare.
Vedo che anche tu, non hai capito il senso dei commenti o non hai letto bene. Sia io che un’altra ragazza abbian odetto che giustamente il blog da spunti di riflessione di un disturbo vasto e sottovalutato. Ma dare una ricetta su “cause e rimedi” su un problema così complesso è unico per ogni persona, è sbagliato.
Da quello che ho saputo so che i suoi genitori erano molto arrabbiati per il fatto che non mangiasse, infatti vorrei sentire una mia amica e saperne di più… Da come vedo su Facebook sembra felice e spensierata, ha anche il ragazzo, tanti amici, possibile che nessuno veda? Purtroppo non mi è mai capitato di incontrarla di persona…
Grazie Maria Luisa. Abbiamo deciso di affrontare anche queste tematiche perchè ci stanno da sempre molto a cuore, e perchè riteniamo sia importante parlarne, perchè no, anche in un beauty blog. Infatti abbiamo ora nel Team una figura preposta, la Dottoressa Anna Gerbaldo, che può parlarne sulla base delle sue conoscenze maturate prima durante gli studi, e poi sul campo.
Un abbraccio
Grazie mille, un bacione!
Pensa che strano Elenuccia, non mi ero nemmeno riferita a te. Nessuna offesa, ho detto solo che la lettura di un blog come questo è bene farla con la ragione e senza dover per forza fare le precisine ma non voleva essere un’offesa. Mi spiace che tu l’abbia presa così, non era mia intenzione. Spesso ci sono però commenti poco carini e in questo caso mi sono sentita di rispondere in difesa del blog, che non ne ha certo bisogno, ma ho voluto dire la mia. Non metto in dubbio che tu e altre ragazze conosciate la parte medica e psichiatrica della malattia ma non metto nemmeno in dubbio che il Team abbia volutamente toccato in questo modo l’argomento senza scendere nei particolari. Tutto qui, è un fatto di scelte e sicuramente dietro c’è un ragionamento
Io invece vedo che continui ad eccepire su modalità di trattazione da parte di un blog, neanche fossimo su una rivista medica.
Se non capite che eccezioni e precisazioni vanno effettuate nella sede competente, non è un problema mio.
Questo è un beauty blog: se volete una trattazione specialistica su scienze varie, non è questa la sede.
Non mi pare un concetto difficile da capire.
Una volta tanto ammettere di averla fatta fuori dal vaso, no?
No perché non ho sbagliato. Sei tu che continui a non capire il “parlare di questi tempi delicati è doveroso, ma dare ricette semplicistiche e semplici ste di come curarsi e da dove vengono” è sbagliato e fuorviante e non è la sede.
Ma ho infatti detto che è doveroso parlare di queste cose e bisogna insistere perché in tanti poi dimenticano che esistono, e ovviamente è giustamente questa non è la sede di approfondimento-per carità-. Però il fattore “cause e rimedi” se vogliamo dire così, non dovevano essere toccati come punti perché trattati troppo semplicisticamente facendo passare l’idea che uscirne è un gioco da ragazzi. E che ciò che magari è la causa scatenante di X lo è anche per Y.
Assolutamente Ele difatti, come ti ho scritto sopra, non era proprio rivolto a te. Forse dipende anche da come uno legge le cose, tu che sei l’esperta in materia, e ovviamente conoscendo più cose prendi l’argomento diversamente mentre io, che lo conosco marginalmente, ho preso questo post in maniera puramente informativa. Sono sicura che tutte noi sappiamo che dietro a un disturbo simile ci siano tante complicazioni e tanti altri fattori e sono altrettanto sicura che nessuno aveva intenzione di sminuire il problema. E’ solo una questione di diversa interpretazione, io tra le righe ho letto altro, tu probabilmente avresti preferito fosse scritto diversamente e ci sta. E’ solo una questione di lettura diversa, tutto qui
Me lo auguro anche io!
Dal momento che ti riferisci a me ti rispondo: visto che non voleva essere un’offesa potevi esprimerti in maniera diversa ma andiamo oltre. Provo a ripetere magari riesco a far capire il mio pensiero. Sono super d’accordo che se ne parli in un blog che reputo valido ed è seguitissimo da molta gente. Come già detto dall’altra ragazza il nostro intento non era quello di fare una lezione di psichiatria su argomenti che abbiamo studiato e che conosciamo in maniera approfondita ma sono stata in disaccordo sull’impostazione data all’articolo in cui si è voluto generalizzare sulle cause, “diagnosi” e trattamento di un grave problema di salute trattandolo come un articolo in cui si davano consigli sulle cause della fuoriuscita di un brufolo, come trattarlo e coprirlo.
I disturbi alimentari sono un mondo complesso, ripeto che non ho preteso che l’articolo fosse ricco di riferimenti scientifici perché riconosco che questo blog non è una rivista medica ma ho espresso un’opinione sulla superficialità con cui sono stati trattati argomenti molto più complessi di quello che sembrano.
Detto questo apprezzo che il team si sia arricchito di personale specializzato che saprà trattare con più cura argomenti di suo ambito,
Ciao Federica, credo sempre che scrivere e usare le parole giuste non sia sempre facilissimo anche perché ognuno di noi ha un pensiero e dà ovviamente un’interpretazione diversa. Nel post, tra le righe, io ho letto anche dell’altro e non l’ho interpretato come te che stai, se ho capito bene, studiando queste cose. Detto questo mi rendo conto che probabilmente tu avresti voluto vedere scritto quanto sopra in maniera differente, più approfondita, ma come ti dicevo è sempre questione di come si leggono le cose. Probabilmente io non ho letto il post con i tuoi occhi. Credo che noi e anche il Team sappiamo bene il dolore e la gravità di tutto quello che comporta essere o conoscere una persona con disturbi alimentari e credo che il loro intento fosse solo quello di dire “hey se conosci qualcuno che sta male puoi aiutarlo” dando dei piccoli spunti…tutto qui
Sono d’accordo con te che non é sempre facile esprimere il proprio concetto infatti mi scuso se il mio primo commento è passato come un voler a tutti i costi prevaricare quanto scritto nell’articolo perché non è così, non sono proprio la persona. Non mi aspettavo di trovare cose molto dettagliate però io ho avuto la percezione che volessero far passare il messaggio che è semplice scoprire che un amico o parente soffra di questi disturbi, é facile convincerlo che ha un problema ed altrettanto facile affrontarlo con gli specialisti. Purtroppo una volta che si è preso coscienza di questo il percorso di cura può essere molto lungo e per niente semplice
Se non capisci il punto continua pure.
Continua pure a conferire ad un blog, che non è neppure una testata giornalistica, delle responsabilità che non le competono, e questo per lo squisito piacere di metterti in cattedra.
Mi dispiace davvero tanto per la tua amica e se ho detto qualcosa che in qualche modo ti abbia turbata ti chiedo scusa.
In ogni caso penso che nessuno voglia trovarsi in queste situazioni, anche chi lavora nell’ambito, sebnene debba rimanere distaccato e professionale, spera che tutti ne escano ma finché la voglia di riprendere in mano la propria vita non viene dal diretto interessato purtroppo tutte le cure non sono risolutive da sole
Sono una ex anoressica. Ero una ventenne che non si vedeva in forma (ero normopeso), così ho iniziato a stare a dieta e aumentato l’attività sortiva; mangiavo sempre meno, sempre meno
In poco temo, non so come, mi ammazzavo di sport e non mangiavo praticamente più.
Ne sono uscita con l’aiuto di mia mamma soprattutto, facendo soffrire e spaventare tutti.
Il mio legame col cibo resta difficile, di “amore” e odio. (anni dopo ho sofferto di un altro disturbo dell’alimentazione minore): ho sensi di colpa, ancora oggi, ogni volta che mangio.
Ti stai facendo aiutare da un esperto?
Bellissimo post! La mia tesi di laurea era proprio sui Disturbi Alimentari ed è stato molto interessante rileggere queste tematiche! E secondo me è molto positivo che qui sul blog si trattino anche argomenti come questi! Quindi grazie Team e grazie Clio!!!!
Non più, non ho i problemi di un tempo e resta solo il senso di colpa.
Cara Giulia, avere un ragazzo e degli amici spesso ahimè non basta. E parlo perché una mia cara amica è messa così, noi amici le abbiamo parlato uno ad uno con il cuore in mano offrendoci di fare qualsiasi cosa volesse per aiutarla, provando a capirla…il problema è che sono disturbi con una sofferenza di fondo, spesso ignorata dalla famiglia (assurdo…ma accade frequentemente)o addirittura scatenata dalla famiglia stessa.
L’unica cosa che si può fare è cercare di star vicino a queste persone sperando di riuscire nel nostro piccolo ad aiutarle
A mio parere queste spiegazioni sono un po’ superficiali ma comunque apprezzo che clio cerchi di affrontare anche questi argomenti. Al giorno d’oggi si preferisce stare zitti ad osservare, o meglio chiudere gli occhi e accorciare le braccia davanti a chi soffre di tali patologie psichiche. È giusto invece parlarne e spiegare di cosa si trattino. Non sono capricci, sono vere e propie richieste di aiuto. Quando io stessa ne soffrivo purtroppo non sapervo invece cosa in realtà mi stava accadendo, proprio per questo mutismo verso tali mali dell’ anima. Parlatene, informatevi ma soprattutto allungate quella mano verso chi sta male per queste malattie o qualsiasi altro dolore, perchè da soli è dura uscirne.
Conosco anche io la parte medica e psichiatrica del problema, da dieci anni e con tanto di laurea e specialità : e io invece ho trovato l’articolo molto ben fatto. Descrive piuttosto bene i disturbi, apre degli spunti di riflessione, sottolinea il bisogno di cure e gli aspetti psicologici sottostanti e mi é piaciuta molto la frase finale dove si sottolinea che si parla di malattia e non di colpa o volontà. In due pagine di blog non si può fare una conferenza approfondita e questo tipo di divulgazione é comunque sempre molto meglio del silenzio. L’articolo parla in modo semplice di patologie complesse, vero, ma ne parla senza strafalcioni e con la “semplice” e onorevole pretesa di fare sentire magari meno sole le persone affette e spingerle a cercare un aiuto. Sinceramente, mi stupiscono commenti contro sopratutto da chi sostiene di aver approfondito gli studi su questo argomento : se anche solo una ragazza sulle migliaia che leggeranno questo articolo troverà il coraggio per farsi aiutare beh, sarà già un bellissimo successo.
Continui a non capire ciò che ho scritto diverse volte a te e un’altra ragazza. Lei ha capito mentre tu non vuoi capire la stessa identica cosa. Forse ottusità? Vabbè, guarda, vai per la strada che a me di farmi insultare gratuitamente non mi va.
Sì sì lo so, anche io ho vissuto un periodo, che non definisco assolutamente anoressia, ma che se fosse continuato forse avrebbe potuto sfociare in un problema più grosso. Diciamo che avevo ridotto molto la quantità di cibo che mangiavo ed ero ossessionata dalle calorie e facevo tanta ginnastica. Ero un po’ ossessionata che volevo essere sempre più magra per essere più bella, fortunatamente però famiglia, ragazzo e amici mi hanno messo la testa apposto…
Possibile che nessuno veda? Certo che nessuno vede. Mia sorella aveva fidanzato e amiche, ha perso tipo 13 chili all’epoca e quando ho alzato un dito nessuno ha voluto aiutarmi a dirle nulla. Poi ne è uscita da sola, ma questa è un’altra storia. Si chiama Ipocrisia secondo me
Ecco diciamo, che fanno finta di non vedere per paura probabilmente, sennò non me lo spiego. Per come sono fatta io, anche a costo di litigare e far casini ma faccio di tutto per aiutare una mia amica o una parente…
Sì anche secondo me per paura o comodità…
Mi piace sempre quando trattate temi più problematici, ma che sono comunque riguardanti la bellezza interiore delle donne (si anche tanti uomini ne soffrono lo so) e consigliate come aiutarle.
Ho sempre avuto interesse per l’argomento e letto e guardato film a riguardo e mi sempre stupito come la causa principale fosse un insulto, una presa in giro, una denigrazione, a volte quasi casuale a scatenare un tale cataclisma interiore.