la dieta del mesomorfo esiste realmente oppure non ci sono specifiche indicazioni nutrizionali? Quali sono gli strumenti per riconoscere di essere un mesomorfo?
Per rispondere a queste domande chiariremo per prima cosa l’origine dei somatotipi e le rispettive differenze tra ectomorfo, mesomorfo ed endomorfo. Successivamente ci soffermeremo sugli aspetti legati all’allenamento e alla nutrizione.
Ragazze, se vi interessa capire che cosa sono i somatotipi e se esiste la dieta per il mesomorfo questo è il post che fa per voi! Siete curiose? Iniziamo!
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DIETA DEL MESOMORFO, PARTIAMO COL CAPIRE CHE COS’É IL SOMATOTIPO
Per capire se è sensato parlare di dieta del mesomorfo è necessario prima chiarire che cos’è il somatotipo.
Il somatotipo è un metodo di classificazione applicato per la prima volta da William Herbert Sheldon nel lontano 1940. L’intento di questo studioso fu quello di collegare le diverse costituzioni con i tipi di temperamento.
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Sheldon identificò 3 somatotipi: mesomorfo, endomorfo ed ectomorfo. Il nome deriva da quello dei foglietti embrionali, il mesoderma (da cui si originano i muscoli, il cuore ed i vasi), l’endoderma (da cui si originano l’apparato digestivo e quello respiratorio) e l’ectoderma (da cui si originano il sistema nervoso e la pelle).
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Secondo Sheldon gli endomorfi sarebbero contraddistinti dall’endoderma, i mesomorfi dal mesoderma e gli ectomorfi dall’ectoderma. Ovviamente questa correlazione non è mai stata dimostrata.
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Successivamente altri approfondirono questi principi e vennero inoltre creati dei metodi di misurazione antropometrica per valutare l’appartenenza di un soggetto ad un determinato somatotipo.
I somatotipi sono spesso utilizzai nell’ambito del fitness e del bodybuilding.
ECTOMORFMO, MESOMORFO, ENDOMORFO: DIFFERENZE
Determinate differenze identificherebbero questi 3 biotipi: ectomorfo, mesomorfo ed endomorfo.
Dell’ectomorfo e della sua dieta ne avemamo già parlato. L’ectomorfo o longilineo viene descritto come un somatotipo caratterizzato da muscoli e arti lunghi e sottili e da un ridotto accumulo di grasso. L’ectomorfo non sarebbe predisposto ad immagazzinare grasso o a costruire muscolo. Secondo questa visione i gradi di appartenenza all’ectomorfismo definirebbero la tendenza di un soggetto al mantenimento di un corpo sottile, magro, poco muscoloso e longilineo.
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Il mesomorfo o normolineo, caratterizzato da ossa di medie dimensioni, tronco solido, bassi livelli di grasso corporeo, spalle larghe e vita stretta, sarebbe predisposto a sviluppare la muscolatura, ma non ad immagazzinare grasso.
IL MESOMORFO SEMBREREBBE PREDISPOSTO A SVILUPPARE LA MUSCOLATURA
Per questo motivo i gradi di appartenenza al mesomorfismo delineano la tendenza di un soggetto allo sviluppo muscolare.
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Il somatotipo endomorfo o brevilineo si contraddistinguerebbe per un aumentato deposito di grasso, una vita larga e una struttura ossea robusta. L’endomorfo sarebbe maggiormente predisposto ad immagazzinare grasso, secondo questa logica i gradi di appartenenti a questo somatotipo delineano la tendenza di un soggetto ad accumulare tessuto adiposo.
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Queste rappresentazioni sono estremamente semplicistiche, nella realtà le caratteristiche costituzionali non sono così facilmente individuabili e definite, ma sono invece complesse e mutabili nel tempo. Già queste riflessioni potrebbero portarci a capire se sia sensato o meno parlare di dieta del mesomorfo, ma in generale di dieta dei somatotipi.
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Secondo Sheldon ogni soggetto è costituito da questi biotipi in diverse proporzioni e in base al loro contributo viene definito il somatotipo individuale.
COME RICONOSCERE DI ESSERE UN MESOMORFO?
Per riconoscere di essere un mesomorfo sarà necessario effettuare un’analisi delle proprie caratteristiche corporee.
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Come dicevamo precedentemente, il somatotipo individuale è determinato dalla predominanza di un componente mesomorfo, ectomorfo, endomorfo sugli altri.
Il somatotipo è espresso attraverso 3 numeri, che definiscono rispettivamente il grado di endomorfismo, mesomorfismo ed ectomorfismo.
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Ognuno di questi valori può oscillare da un minimo di 1, che significa il più basso grado di appartenenza, ad un massimo di 7, ovvero quello più alto.
Per fare un esempio la sequenza del puro endomorfo è 7-1-1, del puro mesomorfo 1-7-1 e del puro ectomorfo 1-1-7.
Molto più comuni sono i somatotipi intermedi con una tendenza su una o sull’altra componente.
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Esistono diversi metodi per stabilire il somatotipo, generalmente i parametri necessari da inserire in apposite equazioni consistono in peso e altezza, pliche di tessuto adiposo sottocutaneo, diametri ossei e circonferenze corporee.