Il termine “poliamore” deriva dal greco poli “molti” e dal latino amor, “amore”: letteralmente significa “molti amori”. Il poliamore, quindi, non indica un orientamento sessuale, ma indica un orientamento relazionale: l’accento è posto sul legame sentimentale e affettivo che unisce i partner, indipendentemente dal fatto che essi siano eterosessuali, omosessuali, bisessuali o anche asessuali.
Il concetto di poliamore è molto lineare, e, allo stesso tempo, complesso. Per questo il Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta. Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, ci aiuterà a fare chiarezza, spiegandoci che cos’è il poliamore, facendoci riflettere sul concetto di monogamia e di poliamore e ci aiuterà a capire quali sono le implicazioni, le motivazioni e le nostre esigenze e/o opinioni circa il poliamore e la monogamia, offrendo spunti di riflessione. Lasciamo la parola al Dott. Femia.
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POLIAMORE: CHE COS’È E QUALI SONO LE CARATTERISTICHE
“Una nuova tendenza spinge verso il POLI-AMORE: più persone si possono amare contemporaneamente, ma si rischia di confondere le proprie esigenze emotive con quelle degli altri, ci si sente quasi inadeguati se non si condividono alcune mode rispetto al mondo degli affetti.
Diventa, allora, quasi anomalo provare gelosia e dolore, strano pretendere un legame esclusivo con un partner.
La tendenza verso confini diffusi circa gli affetti e i legami amorosi ci mette a dura prova!
ESISTE UN CONFLITTO TRA MONOGAMIA E POLIAMORE?
Un conflitto fra monogamia e poliamore?
Spesso la monogamia si scontra con il bisogno di sperimentare situazioni nuove, con la paura di rimanere intrappolati in una relazione senza la possibilità di valutare alternative affettive, amorose, sessuali, magari migliori, ideali, e con le fobie relazionali e i dubbi amorosi, o con valori anticonvenzionali. La fedeltà a un solo amore a volte ci costringe, ci mette nelle condizioni di voler scappare, di tradire; la viviamo come un limite, ci porta a fare a pugni con la gelosia, il possesso e la paura di essere soli e rifiutati o traditi.
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Eppure, d’altra parte, il poliamore minaccia il nostro bisogno di stabilità, sicurezza e protezione; confligge con un bisogno di base, l’attaccamento che ci accompagna per tutta la vita in quanto sistema innato che ci porta a ricercare noi stessi con gli altri significativi.
QUANTI POSSONO ESSERE GLI ALTRI SIGNIFICATIVI?
Ma quanti possono essere questi altri significativi?
Durante l’infanzia, in alcune forme di attaccamento insicuro, disorganizzate, si osserva l’attivazione di più schemi relazionali paralleli; questo fenomeno viene letto come un’alterazione del sistema di cura in cui il bambino cerca di supplire e integrare la mancanza di attenzione e accudimento sviluppando rappresentazioni multiple della figura di attaccamento. Talvolta l’attaccamento diventa diffuso implicando una ricerca indiscriminata di figure di riferimento quando la base sicura non supporta in modo adeguato e responsivo.
Forse la scelta o la predisposizione verso la monogamia, o viceversa verso il poliamore, merita di essere letta sulla base della storia di vita e del background affettivo di riferimento di ciascuno. In questo senso le forme di attaccamento, le esperienze personali legate agli affetti, ai legami, alla responsabilità dei rapporti affettivi, diventano le chiavi di lettura per comprendere cosa si muove dietro una tendenza verso la monogamia o verso il poliamore.
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Certamente, tendere verso il poliamore o essere iper-conservatori e monogami sembra aver a che fare con i valori di riferimento, le proprie credenze, i tratti personologici”.
COSA PUÒ SIGNIFICARE ESSERE POLIAMOROSI
“In psicologia sappiamo che conta moltissimo il significato che diamo agli eventi e alle situazioni. Cosa può significare, dunque, essere poliamorosi?
Forse, in questa condizione, cerchiamo la libertà di essere amati da più persone sulla base di un’esperienza pregressa di delusione? Evitiamo il conflitto e la paura della gelosia e del possesso? Evitiamo l’angoscia abbandonica? O, forse, il poliamore è una sorta di tentativo teso a neutralizzare la paura legata ai legami, alla dipendenza, alla solitudine? Cioè una sorta di anti-goal che ci spinge a non sperimentare il bisogno dell’altro: non devo dipendere da nessuno e gli altri non devono dipendere da me?
Queste regole, o per meglio questi assolutismi, potrebbero generare confusione o spiegare semplicemente la psicologia di un poliamoroso?
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COME CAPIRE SE SIAMO MONOGAMI: UTILI CONSIGLI
Come possiamo capire se siamo monogami?
Cercare di osservare quanto noi stessi siamo in linea con valori quali fedeltà, reciprocità, stabilità.
- Cercare di riflettere su quanto siamo gelosi e quanto siamo bisognosi di legami esclusivi e sicuri.
- Non fare confusione fra ciò che gli altri ci propongono e ciò che noi desideriamo davvero.
- Non fare confusione fra frustrazione, noia, impulso e desiderio”.
“Se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo per quanto sta in te:
non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole e in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano gioco balordo
degli incontri e degli inviti fino a farne una stucchevole estranea”. K. P. Kavafis
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Firma
Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva.
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Ragazze, speriamo che questo post sul poliamore e su come capire se si è monogami vi possa essere utile. Ora tocca a voi: cosa ne pensate del poliamore? E, invece, della monogamia? Fateci sapere tutto nei commenti. Un bacione dal TeamClio!
