PERCHÉ LA TOXIC POSITIVITY PUÒ ESSERE PERICOLOSA, PER NOI E PER GLI ALTRI
Concentrarsi solo sulle emozioni positive ci illude di poter eliminare quello che non funziona nella nostra vita e di essere più felici. In realtà, l’approccio di toxic positivity è pericoloso.
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In primis, bisogna prendere consapevolezza che tutte le emozioni fanno parte di noi perciò dobbiamo accoglierle ed elaborarle, con i nostri tempi.
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Entriamo poi nel dettaglio, ragazze, e scopriamo cosa hanno evidenziato alcune ricerche in campo psicologico sui risvolti negativi della positività tossica.
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NASCONDERE I NOSTRI VERI SENTIMENTI ALIMENTA LA VERGOGNA
La relazione tra toxic positivity e vergogna è stata sottolineata da diversi studi; ne parla anche Brené Brown, ricercatrice e autrice, in diversi libri e presentazioni. La vergogna si nutre del silenzio, quindi tutte le volte che tacciamo le nostre emozioni mettendo in pratica un approccio di positività tossica la stiamo alimentando.
LA TOXIC POSITIVITY ALLA LUNGA HA CONSEGUENZE NEGATIVE
Questo succede perché quando siamo indecisi tra aprirci agli altri e fare finta che tutto vada bene, scegliamo la seconda opzione, soprattutto se siamo vittime di un ambiente intriso di toxic positivity.
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AUMENTO DEL LIVELLO DI STRESS
Nonostante si pensi che mantenere un alto grado di ottimismo e positività porti a vivere meglio, le ricerche hanno mostrato il contrario. Quando si nascondono i propri sentimenti e si sotterrano le emozioni, in realtà, il nostro corpo mostra livelli di stress molto più alti.
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Lasciare libere le emozioni di fluire, al contrario, scarica la tensione! Ecco quindi che adottare un atteggiamento di toxic positivity alla lunga può portarci a una sorta di burnout. Verbalizzare ed accettare anche il negativo ci porta a vivere meglio.
MAGGIORE INCIDENZA DI PROBLEMI RELAZIONALI E ISOLAMENTO
Se siamo vittime di positività tossica presto potremmo sentirci isolati e non davvero connessi con gli altri.
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Questo succede perché se adottiamo l’approccio del good vibes only, non stiamo raccontando davvero tutto di noi e, all’opposto, chi ci sta affianco non si sentirà legittimato a dirci tutto su di sé, adattandosi al nostro modo di fare e rimanendo su racconti superficiali sulla propria vita.
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Ricordiamo, ragazze, che la relazione che abbiamo con noi stessi riflette spesso la relazione che abbiamo con le altre persone: impariamo ad ascoltarci al 100% e ad abbracciare tutte le nostre emozioni. Così facendo comunicheremo agli altri la nostra capacità di ascolto.
COME USCIRE DALLA TOXIC POSITIVITY: COMINCIAMO CAMBIANDO IL NOSTRO LESSICO
Mantenere un atteggiamento positivo, ragazze, non è sbagliato: è quando lo esacerbiamo e cadiamo nella toxic positivity che diventa pericoloso, soprattutto perché spesso la causa della positività tossica è culturale. Iniziamo quindi a modificare il nostro modo di parlare per uscire da questo impasse.
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Al posto di usare motti ed espressioni che validano solo l’ottimismo e la positività come risposta ai problemi della vita, iniziamo ad accettarli. Invece di dire a un nostro amico “non ti preoccupare e sii felice”, proviamo a dirgli piuttosto “posso fare qualcosa per te?”.
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Al posto di “solo vibrazioni positive” proviamo a dire “tutte le vibrazioni vanno bene: sono qui per te, nel bene e nel male”; invece di “il fallimento non è un opzione” diciamo “il fallimento fa parte della vita, lo supererai”.
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Ovviamente, ragazze, il lessico da modificare non è solo per gli altri: impariamo a usare queste frasi e ad accettare in primis noi stessi. Solo così non ci faremo del male e costruiremo un’ottima relazione con noi e gli altri.
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FONTI:
www.thepsychologygroup.com
www.healthline.com
Via Giphy
Ragazze, anche per oggi abbiamo finito. Avevate mai sentito parlare della toxic positivity? Ne siete state vittime, anche inconsapevoli? Vi è mai successo di attuare positività tossica e come ne siete uscite? Fateci sapere tutto nei commenti, un bacione dal TeamClio!