COME RICONOSCERE LA CROSTA LATTEA NEI NEONATI? COME TOGLIERLA?

  1. La crosta lattea nei neonati è un fenomeno assolutamente fisiologico che, generalmente, non desta alcun problema al bebè né gli provoca fastidio.
  2. Come riconoscere la crosta lattea? È molto semplice, in realtà, perché si tratta di una forma di dermatite seborroica che si caratterizza per un accumulo di sebo sulle zone di sopracciglia, cuoio capelluto e pieghe cutanee, zona del pannolino compresa.
  3. Il sebo si stratifica, creando delle vere e proprie “scaglie” di color bianco-giallastro. Non danno prurito, generalmente, quindi la crosta lattea è più una questione estetica nella maggior parte dei casi (diversamente dalla dermatite da pannolino, che può dare dolore ai piccoli).
  4. Se vi state chiedendo quanto dura la crosta lattea, non c’è una risposta precisa anche se tende a scomparire naturalmente entro un anno d’età del bambino.
  5. I rimedi per la crosta lattea dovrebbero puntare non ad aggredirla, ma a facilitare la sua scomparsa in maniera naturale: attenzione a quelle soluzioni che possono irritare la cute sensibile del neonato, come i pettinini crosta lattea. Mai grattarla, poi!

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Credits: Foto di Unsplash | Kelly Sikkema

Può preoccupare i genitori, ma in realtà la crosta lattea è una dermatite seborroica infantile che non ha risvolti che devono metterci all’erta. Si tratta, infatti, di una condizione che interessa circa il 10% dei lattanti e che si risolve spontaneamente entro l’anno di vita del bebè. Le croste sono formate da sebo che si accumula in maniera progressiva ma, generalmente, non danno prurito o problemi, costituendo esclusivamente un problema di tipo estetico. Vi aspettiamo nel post per scoprire come riconoscere la crosta lattea, cos’è nello specifico, quanto dura e che rimedi possiamo attuare per aiutare i piccoli a liberarsene prima.

COS’È LA CROSTA LATTEA, LA DERMATITE SEBORROICA INFANTILE CHE COLPISCE I NEONATI

Come anticipavamo, cari genitori, la crosta lattea neonati non deve destare preoccupazione. Infatti si tratta di una condizione assolutamente fisiologica che può colpire circa il 10% dei lattanti sin dalle prime settimane di vita. La crosta lattea è una forma di dermatite seborroica che si caratterizza per un accumulo di sebo su alcune zone del corpo dove sono maggiormente concentrate proprio le ghiandole sebacee come il cuoio capelluto, le sopracciglia, le pieghe cutanee, la zona del pannolino e dietro le orecchie.

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Credits: Foto di Unsplash | Khoa Pham



Nonostante sia una condizione infiammatoria, la crosta lattea è una condizione benigna, che in linea generale non comporta prurito e che si risolve da sola entro un anno d’età del bebè, diminuendo spontaneamente già a partire dai 3 mesi di vita del neonato. Le cause della crosta lattea sono molteplici, come per esempio gli ormoni materni che aumentano la produzione di sebo e uno sbilanciamento della flora batterica cutanea.

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Credits: Foto di Unsplash | Hessam Nabavi

COME RICONOSCERE LA CROSTA LATTEA?

È importante non confondere questa dermatite seborroica infantile con altre condizioni della pelle che, al contrario, hanno bisogno di essere sottoposte all’attenzione di un medico (anche se, come sempre, vi invitiamo a rivolgervi al pediatra sempre, anche per la diagnosi di crosta lattea).

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Credits: Foto di Unsplash | Tim Bish

Riconoscere la crosta lattea è semplice perché si formano delle croste -appunto- caratterizzate da squame gialle e biancastre, abbastanza consistenti e diffuse.

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Credits: Foto di Unsplash | Carlo Navarro

Se, al contrario, vedete vescicole, croste e lesioni non si tratta di crosta lattea, bensì di un’altra patologia di tipo dermatologico che deve essere trattata diversamente. Osservate anche la localizzazione della crosta lattea per capire se si tratta effettivamente di questa tipologia di dermatite seborroica infantile.

Cari mamme e papà, vi aspettiamo a pagina 2 perché dobbiamo ancora parlare della durata della crosta lattea e dei rimedi per aiutare il bebè a liberarsene prima, oltre a qualche indicazione per prevenirla!

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