PERCHÉ IL NUOVO COLOSSO DELL’E-COMMERCE ULTRA FAST TEMU VIENE CRITICATO?
- Le critiche su Temu, il nuovo sito ed app di e-commerce molto simile a Shein, non si placano, anzi.
- Online è infatti possibile, digitando la parola chiave Temu critiche sui principali motori di ricerca, accedere a centinaia di contenuti in cui vengono analizzate le ombre di questa new entry e già colosso dell’ultra fast fashion.
- Temu vende un po’ di tutto, in realtà, dai gadget di elettronica, ad accessori per la casa e l’auto, passando per vestiti, gioielli, prodotti di bellezza e molto altro.
- Una delle app più scaricate dell’anno, Temu sta avendo successo grazie ai prezzi stracciati dei suoi prodotti e a politiche di reso, rimborso e garanzia dell’ordine vantaggiose per il cliente.
- Se è però ancora molto difficile, per diverse ragioni, rinunciare del tutto a comprare low cost, è comunque importante chiedersi quali sono i costi nascosti, umani e ambientali, davanti a prezzi così bassi su Temu?
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Il problema è generalizzato, ragazze, e non riguarda solo i siti più famosi come Shein, di cui abbiamo già parlato, o Temu, nuova app di e-commerce di cui analizzeremo oggi le ombre secondo i suoi detrattori. Pare infatti che, come per gli altri siti low cost così in voga ultimamente, anche nel caso della new entry Temu i costi ambientali, umani e morali siano molto più alti del previsto. Per poter vendere un prodotto a prezzo così basso su Temu, infatti, i critici sollevano dubbi sulla reale provenienza delle materie prime e sulle paghe dei lavoratori; non in ultimo, poi, tempo fa era stato sollevato un problema legato alla sicurezza dei dati e alla privacy dei clienti. Se non è sempre tutto oro quel che luccica, è importante, infatti, conoscere le basi delle critiche su Temu per fare acquisti più consapevoli: vi aspettiamo nel post per parlarne.
TEMU, UNA DELLE APP DI E-COMMERCE LOW COST PIÙ SCARICATE DELL’ANNO
Temu è una delle ultime arrivate del 2023 tra le app di e-commerce del comparto ultra fast low cost: il fulcro della sua strategia commerciale è offrire migliaia di prodotti di diverse categorie merceologiche (dal fashion agli accessori, dalla casa al tempo libero) a prezzi veramente concorrenziali, praticamente stracciati. Si parla, per esempio, di orecchini a poco più di 1€, borse a 4€, maglie a 5€ e così via.
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Così come altri colossi dell’ultra fast fashion (e non solo), come Shein o AliExpress, anche Temu offre agli utenti una miriade di prodotti nuovi ogni giorno, venduti a prezzi molto molto bassi e spediti direttamente dalla Cina, senza magazzini intermedi. Se da una parte ciò permette di abbassare il costo del prodotto in sé, questo secondo i critici può generare anche inquinamento: basti pensare a tutte le spedizioni a lungo raggio che vengono effettuate giornalmente con questo sistema.
In ogni caso il modello commerciale di Temu, basato sul mettere in contatto diretto i consumatori finali e i produttori e grossisti, è ciò che effettivamente consente all’app di offrire prezzi così concorrenziali all’utente privato; si tratta di un approccio che può essere vincente anche per ciò che riguarda la sostenibilità ambientale visto che si riduce al minimo lo scarto tra domanda e offerta dei beni.
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Sul suo sito e sull’app, dopo le critiche Temu ha inserito una sezione riassuntiva dei propri impegni verso il cliente finale; in breve, il nuovo colosso dell’e-commerce si impegna a garantire all’utente:
- garanzia di consegna entro la data prestabilita o rimborso di 5€ sull’account dello user;
- rimborso per articolo danneggiato o pacco perso;
- resi gratis entro 90 giorni;
- politica di adeguamento dei prezzi entro 30 giorni dall’acquisto (rimborso della differenza, se il prodotto viene successivamente venduto a meno di quanto pagato sulla stessa piattaforma);
- pagamenti sicuri su Temu con i principali intermediari come Paypal, Klarna, Postepay;
- rispetto della privacy e dei dati personali (punto su cui l’app era stata aspramente criticata, e dopo vedremo come, da chi e perché).
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Questa strategia, però, non è bastata a risparmiare altre critiche a Temu. Vediamole insieme nelle prossime sezioni del post.
LE OMBRE DIETRO LE CRITICHE A TEMU, DUBBI SULLA PRIVACY DEGLI UTENTI
Una delle prime critiche a Temu è sorta verso la seconda metà di quest’anno, quando è stato sollevato il dubbio che l’app dell’e-commerce cinese in realtà fosse una sorta di spyware, ovvero un software che ruba i nostri dati per trasmetterli a server terzi non ben identificati. Il rischio? Che si sia vittime di malware e di spyware, appunto. Lo aveva sospettato un report di Grizzly Research, un team di analisti che quest’estate aveva messo alla prova diverse app: pare, però, che all’epoca Temu sia stata l’unica a fallire tutti i 18 test.
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QUALCUNO HA IPOTIZZATO CHE L’APP DI TEMU FOSSE UNO SPYWARE
L’azienda non ha replicato direttamente, anche se sul sito si legge oggi che tra le promesse di Temu ci sia proprio la protezione dei dati degli user, con la minima richiesta di autorizzazioni durante l’utilizzo (come permesso di accedere alla fotocamera, al microfono, ai contatti e così via) seguendo il principio di minimizzazione, ovvero la raccolta di dati esclusivamente per scenari specifici e giustificati. Non solo, c’è comunque da considerare che Temu, come altri sviluppatori di app, segue le linee guida dei vari marketplace degli app store sulla raccolta e l’utilizzo dei dati sensibili.
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Per completezza, c’è da dire che successivamente alle critiche sulla privacy e sull’uso dei dati personali degli utenti Temu ha aggiornato e arricchito le sezioni di sito e app dove vengono spiegati nel dettaglio i fini e le modalità di utilizzo delle informazioni degli user e gli impegni verso il cliente finale.
Il banner presente al momento sull’homepage di Temu: se cliccato porta l’utente a una pagina dedicata agli impegni verso il cliente
Trovate tutto in un banner ben visibile in homepage su temu.com/it/ che, se cliccato, vi porta a una pagina dedicata. Per ulteriori approfondimenti potete leggere anche l’informativa privacy completa all’indirizzo https://www.temu.com/privacy-and-cookie-policy.html e controllare i permessi che avete concesso all’app digitando sulla barra di ricerca del vostro browser https://www.temu.com/it/permission.html.