LE DIVERSE FORME DI DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE SPESSO SI CONNETTONO AD ALTRI DISAGI PSICHICI
“Le diverse forme di disturbo del comportamento alimentare spesso si connettono ad altri disagi psichici, dalla depressione a disturbi della personalità, oltre che a conseguenze fisiche che a cascata compromettono il funzionamento generale dell’individuo, e rinforzano la credenza di inadeguatezza che è in fondo alla base del malessere.
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Proprio per la complessità di questo arcipelago di malessere – diffuso ed eterogeneo – il trattamento richiede versatilità e cooperazione fra diverse risorse professionali. Richiede tempo, cooperazione e trattamenti integrati di psicoterapia e psicoeducazione ai familiari e competenze mediche di diverso ordine.
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Spesso nei disturbi del comportamento alimentare si assiste a problemi nella gestione delle proprie emozioni, al tentativo frustrato di contenere sensazioni di vuoto, di vergogna, convinzioni di indegnità legate al proprio sé. Si registrano, inoltre, condotte tese a sfidare i limiti, atteggiamenti che ricercano forza e potenza per raggiungere affermazione e/o controllo su sé stessi e sugli altri.
QUESTI DISAGI SONO SITUAZIONI PATOLOGICHE SEVERE CHE RICHIEDONO TRATTAMENTI LUNGHI E INTEGRATI
É ben noto, ma è essenziale rimarcarlo, che questi disagi non sono ‘capricci’ ma situazioni patologiche severe che richiedono trattamenti lunghi e integrati, disturbi dunque che meritano attenzione e, soprattutto, necessitano di una maggiore capacità di riconoscimento circa la sofferenza psicologica vissuta, sofferenza, oltretutto, che, in moltissimi casi, riguarda l’intero sistema familiare, un sistema che viene coinvolto e che in qualche senso diventa contenitore ed espressione del disagio, rinforzando in modo spesso inconsapevole la condotta alterata e il comportamento problematico, talvolta con atteggiamenti di allarme, altre volte di critica sprezzante e rabbia espressa.
Intercettare, immediatamente, la malattia all’inizio significa curarla prima del ricovero ed è la ragione per cui è essenziale una strutturata collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni per una diagnosi precoce, una tempestiva presa in carico all’interno di percorsi multidisciplinare. È la ragione per cui i disturbi alimentari dovrebbero avere un budget autonomo nei Livelli Essenziali di Assistenza.
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Non sempre, tuttavia, soprattutto nelle prime fasi di malattia, la persona con un disturbo dell’alimentazione comprende ed ammette di avere bisogno di aiuto. Anche per questo è importante una sensibilizzazione dell’ambiente socio-familiare anche in termini di prevenzione, di cura, e di diffusione di messaggi socioculturali.
Perché purtroppo di anoressia, bulimia e di tutte le sfumature meno conosciute di Dca si muore. E non perché siano malattie incurabili, ma perché spesso non si conoscono abbastanza, non si intercettano tempestivamente, non ci sono sufficienti servizi di assistenza nonostante di Dca ci si può curare subito e bene”.
Firma
Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva.
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Speriamo che questo post del Dottor Femia sull’importanza dei servizi di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare vi possa essere utile e vi possa anche far riflettere. Ora vi lasciamo la parola: voi cosa ne pensate della cancellazione, nella legge di Bilancio 2024, del fondo destinato alla cura dei disturbi alimentari? Fateci sapere la vostra nei commenti. Un bacione dal TeamClio!