Mercoledì 19 giugno 2024 esce nelle sale italiane Inside Out 2, sequel del famoso Inside Out prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.

Al suo debutto alla regia Kelsey Mann, regista, sceneggiatore e animatore che ci riporta nella mente di Riley ormai tredicenne. Oltre alle sue emozioni primarie che avevamo già conosciuto nel primo film, ovvero Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, Riley sta per entrare nel delicato mondo dell’adolescenza, trovandosi a confrontarsi con nuove emozioni e sentimenti più complessi, come l’Ansia e l’Imbarazzo, per citarne alcuni.

Abbiamo avuto il grande piacere di essere stati invitati da Disney all’anteprima italiana di Inside Out 2, tenutasi a Roma lunedì 17 giugno, alla quale hanno partecipato Elena Midolo, con il figlio Roberto, e il Dottor Femia alla scoperta di che cosa sta succedendo nel quartier generale della mente di Riley alle prese con queste nuovissime emozioni.

E proprio in questo post della sua rubrica sul Blog ClioMakeUp, il Dottor Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva, ci parlerà di tutto quello che c’è da sapere su Inside Out 2 (senza spoiler!) in un’interessante recensione, ricca di spunti di riflessione, anche dal punto di vista professionale. Siete curiose? Lasciamo subito la parola al Dottor Femia.

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INSIDE OUT 2, LA RECESIONE

“In Inside out – il colore delle emozioni – la Disney ci porta a osservare i nostri stati mentali e il ruolo delle emozioni circa le motivazioni e i nostri comportamenti.

Questa rappresentazione di Inside Out 2 ci porta a riconoscere la nostra mente negli ingredienti cognitivi delle emozioni; si osservano le valutazioni che ci portano a sperimentare una certa gamma di sentimenti.

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Un’immagine dall’anteprima di Inside Out 2 a Roma con il cast vocale del film



L’ansia nella sua nefasta visione del futuro (arancione) che arriva a creare panico a causa di una cascata di pensieri negativi che anticipano ostacoli che minacciano la riuscita di uno scopo che vogliamo raggiungere e per noi cruciale rispetto al nostro grado di soddisfazione e/o felicità. Si osserva il legame fra le emozioni di base nel loro dialogo interno nella costruzione di significati e di comportamenti orientati al benessere.

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Un’immagine dall’anteprima di Inside Out 2 a Roma

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Un’immagine dall’anteprima di Inside Out 2 a Roma

Il senso di sé, i ricordi che influenzano la memoria e i processi cognitivi, la gioia che spazza tutto via e determina: cerca soluzioni ottimistiche che tentano di dialogare con il pessimismo della tristezza e la svalutazione della noia che tutto vorrebbe distruggere pur di non provare torpore e fastidio.

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Un’immagine dall’anteprima di Inside Out 2 a Roma

LE NUOVE EMOZIONI CHE SPERIMENTA RILEY, QUASI ADOLESCENTE

In Inside Out 2, oltre alle emozioni primarie già presenti nel primo film, se ne aggiungo altre inedite, portate dal bagaglio emotivo pre-adolescenziale di Riley.

La prima a esserci presentata è Ansia che arriva nella testa di Riley carica di ben sei valigie piene, rappresentando l’idea del bagaglio emotivo connesso a questo sentimento. Differenziata dalla Paura, sua amica alleata, ma meno ossessionata dal futuro e mossa piuttosto da uno spirito conservativo di istinto alla sopravvivenza.

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Credits: @pixar Via Instagram. Una delle scene del film con Ansia e Paura

Un’altra nuova emozione che si insinua nella mente di Riley è Ennui (la Noia), un personaggio blu/viola che rappresenta l’idea di noia, del disinteresse, dell’inedia o dalla mancanza di entusiasmo, sensazioni che molti adolescenti iniziano a provare quando si trovano a gestire nuove responsabilità e consapevolezze.

Uno dei più attesi sulla scena è Imbarazzo che, nonostante la sua figura maxi, preferisce nascondersi dietro il suo cappuccio piuttosto che presentarsi alle altre emozioni: connotato da sentimenti di inadeguatezza vergogna con manifestazioni di rossore frequenti.

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Credits: @pixar Via Instagram. Una delle scene del film con l’arrivo di Imbarazzo

C’è, poi, Invidia, rappresentata come un esserino verde/azzurro con capelli leggermente scintillanti e con occhi grandi e luminosi. Questo sentimento è familiare a chiunque abbia mai provato malanimo per i successi degli altri spesso valutati come immeritatamente raggiunti o come traguardi da guadagnarsi.

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Credits: @pixar Via Instagram. Una delle scene del film con Disgusto e Invidia

La Nostalgia è l’ultima delle nuove emozioni che compaiono nella vita di Riley con l’affacciarsi dell’adolescenza, che Riley imparerà ad usare per provare a stare in contatto con sé stessa, sebbene sia ancora molto giovane e portata a molteplici cambiamenti.

LE NUOVE EMOZIONI SI LEGANO A QUELLE PRIMARIE

Interessante la rabbia che collabora e per l’appunto la nostalgia che viene fotografata come una nonnina che si commuove e riporta a galla ricordi lontani con una sorta di rimpianto, ma che nella giovane protagonista – quasi adolescente – ancora non si manifesta con frequenza e viene allontanata dalle emozioni più giovani e determinanti.

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Credits: @pixar Via Instagram. Una delle scene del film con Nostalgia

Niente colpa e, invece, la vergogna diventa imbarazzo, goffo e timido che tende a farsi vedere il meno possibile. Una psicologia che si manifesta con eleganza e perfezione nel delineare i correlati cognitivi delle emozioni e di come si muovono gli stati mentali nel determinare i propri scopi e bisogni. Antagonismo e cooperazione mosse dal senso di sé stessi, dei valori e delle emozioni che spingono al confronto con gli altri, l’invidia e il disgusto che tutto disprezza con spirito di sopravvivenza.

Che emozioni vedere le nostre emozioni che parlano! Meravigliosa questa immersione nel funzionamento della nostra mente.

Non è finita qui. Nella prossima pagina il Dottor Femia proseguirà a svelarci la recensione di Inside Out 2, con interessanti riflessioni. Continuate a leggere.

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