Ciao ragazze!

Quante di noi hanno scelto di comprare una rivista solo per la sua copertina? Di certo più di quanto si possa credere, dato che le copertine di magazine e riviste hanno proprio come scopo principale quello di attirare i potenziali lettori e invogliarli al loro acquisto!

Per questo motivo le riviste hanno copertine shockanti, divertenti, spesso anche frivole, ma ci sono anche dei casi in cui possono avere una funzione rivoluzionaria, mandando un messaggio e rompendo quelli che, ancora oggi, sono considerati tabù. In questo post allora vi parleremo di 5 delle più recenti copertine magazine rivoluzionarie che hanno spinto alla riflessione e generato dibattiti, lodi e critiche, che hanno come protagoniste alcune delle top model e delle personalità più chiacchierate degli ultimi tempi e…Noi! Sì, avete capito bene :-D! Continuate a leggere il post per vedere di cosa si tratta!

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TURIA PITT PER WOMEN’S WEEKLY

Nel luglio 2014, la rivista Women’s Weekly ha scelto di non dare spazio sulla sua copertina ad una celebrity o una starlette, bensì a Turia Pitt, ingegnere minerario che presenta ustioni sul 65% del corpoTuria, che ha lottato tra la vita e la morte dopo essere stata vittima di un incendio scoppiato mentre stava facendo un’ultra maratona di 100 km, ora è una speaker motivazionale, oltre ad aver pubblicato diversi libri in cui parla della sua storia per infondere sicurezza e coraggio nel pubblico.

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La rivoluzione di Turia, sulla copertina di Women’s Weekly ma anche e soprattutto al di fuori di essa, è quella di testimoniare che la fiducia in se stessi è la più grande bellezza che si possa avere, e che anche le tragedie più grandi possono spingerci, lottando, a tirare fuori lati di noi su cui pensavamo di poter contare.



ClioMakeUp-Copertine-Magazine-Rivoluzionarie_21Turia e il fidanzato Michael, che non l’ha mai abbandonata. Credits: news.com.au

Inoltre, nonostante l’esperienza traumatica che ha vissuto durante la maratona, Turia non si è lasciata scoraggiare, e ha nuotato per 20 km nel lago Argyle e ha attraversato tutta la Muraglia Cinese, unendo il divertimento delle attività sportive alla raccolta fondi con esse organizzata per offrire interventi di chirurgia ricostruttiva gratuiti alle persone dei paesi in via di sviluppo.

ClioMakeUp-Copertine-Magazine-Rivoluzionarie_22Credits: news.com.au

ELOGIO ALLA DIVERSITÀ: HARPER’S BAZAAR INDIA

In collaborazione con il direttore artistico Christopher Sollinger, Harper’s Bazaar India ha realizzato una serie di copertine pubblicate su Instagram che hanno tra le protagoniste la celebre Tyra Banks e le modelle transgender Tracy Norman e Geena Rocero.

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La serie, intitolata Le nove meraviglie del mondo, è stata realizzata con il preciso intento di mettere in discussione ciò che viene considerato bello nell’industria di moda, rappresentando e dando voce a quelle che sono le donne che stanno anche al di fuori delle riviste patinate: diverse, uniche e per questo bellissime.

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La rivoluzione sta anche nella scelta del mezzo, Instagram, un social network prettamente dedicato alla fotografia, di cui Harper’s Bazaar India non ha sottovalutato la potenza comunicativa!

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AISHA, SIMBOLO DI CORAGGIO E RESISTENZA

Time Magazine nel 2010 ha scelto di ritrarre in copertina Aisha Bibi, una ragazza afgana di 18 anni a cui sono stati tagliati naso e orecchie come punizione per aver cercato di fuggire da suo marito, che abusava di lei sottoponendola a torture e umiliazioni di ogni genere.

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Aisha ha deciso di farsi immortalare da Time Magazine con l’intento di mostrare al mondo l’effetto che potrebbe avere un ritorno del potere dei talebani in Afghanistan, posando senza protesi per far vedere il livello di barbarie e di orrore che può portare la lotta verso qualcosa che spesso si dà per scontato, ma che in molte parti del mondo ancora non lo è: la libertà.

ClioMakeUp-Copertine-Magazine-Rivoluzionarie_6Per diverso tempo Aisha ha indossato una protesi. Credits: alchetron.com

La rivoluzione di questa copertina sta da una parte nella testimonianza che porta, rappresentata pienamente dallo sfregio di Aisha, ma anche in quella della resistenza, del non farsi abbattere dal terrore, pienamente dimostrata dallo sguardo della ragazza, fermo, risoluto e che lancia un fortissimo, chiaro messaggio: “Io non ho paura”.

ClioMakeUp-Copertine-Magazine-Rivoluzionarie_14Aisha successivamente è emigrata negli Stati Uniti… Credits: dailymail.co.uk

ClioMakeUp-Copertine-Magazine-Rivoluzionarie_7…e, grazie a 9 delicati interventi chirurgici, ha di nuovo un naso, molto somigliante a quello originario, e le orecchie! Credits: abcnews.go.com

Ragazze non è tutto! Nella pagina successiva infatti parleremo di altre copertine magazine rivoluzionarie, che hanno come protagoniste una persona veramente molto appassionata di sport e…Noi! Andate a pagina 2 per vedere di cosa si tratta ;-)!

23 COMMENTI

  1. Non acquisto riviste in generale, perche’ non mi piace pagare un giornale pieno zeppo solo di pubblicita’…e poi tutte queste copertine shock le fanno secondo me solo x vendere di piu’ e stop…

  2. La rivoluzione la fanno solo se al primo passo segue poi un vero cambiamento nell’immagine della rivista..se si dedica una copertina “shock” e poi torna tutto come di norma..che rivoluzione è?
    e poi shock di che?
    se mettessero in copertina ogni esempio di donna esistente..allora si, ci sarebbe un reale cambiamento , la super figa, poi la ragazza sfigurata, poi la casalinga disperata, poi la manager, poi la curvy, poi l’intellettuale, poi la finta bambolona stupida, poi la ragazza senza le hambe e poi la super vip…insomma…questo sarebbe rivoluzione…e sarebbe semplicemente la normalità.
    Al momento non fanno nulla di che..

  3. È vero purtroppo…..comunque grazie del post che può comunque informarci anche di questo!

  4. Perché si deve vedere nel “vendere” il demonio? È illecito che un prodotto e quindi l’impresa che lo produce guadagni sul capitale che ha investito, dopo, ripeto dopo, aver sostenuto i costi per produrre, compresi gli stipendi dei dipendenti???? Non credo. E se riesce a veicolare anche un concetto di diversità che deve entrare nella norma, qual è il problema?

  5. È solo una supposizione, ma forse hanno messo a confronto una donna biologica con due donne che non lo erano, forse il messaggio è “sono tutte bellissime”.
    Ho anche pensato che potesse riguardare la carnagione, perché i canoni di bellezza Indiani (ma soprattutto dell’industria cinematografica di Bollywood) prediligono una carnagione chiara o olivastra rispetto ad una più scura.
    Queste sono solo mie supposizioni 🙂

  6. Queste copertine, come hanno scritto altre utenti, sono solo un inizio.La storie che mi colpiscono di più sono come quella di Aisha

  7. Come ho detto in un’altra occasione su questo blog….. io sono per la legge del taglione. Quello che fai ti verrà fatto. Non datemi, come mi è già successo quando si affrontano questi argomenti, della fascista.. (che peraltro a volte non si sa neanche il significato di questa parola)… però non è possibile che queste cose avvengano ancora nel nostro millenio.
    Io un tentativo lo farei. Tuo marito ti ha sfigurato con l’acido? Bene… anche tu proverai quello che hai fatto provare a questa giovane donna di 18 anni.
    Scusate, ma non posso vedere, nè sentire queste cose…..

  8. Io mi riferivo alle riviste in generale..vanity fair, vogue, cosmopolitan ecc…nn le acquisto perche’ non mi va di spendere soldi x leggere solo pubblicita’, e qua e la un articolo, che magari potrebbe essere interessante…e poi, il secondo concetto lo ribadisco…a certi giornali interessa solo la tiratura e basta…

  9. Concordo pienamente e sono felice che invece delle solite starlette qualcuno dia spazio a storie come questa

  10. Quello che proprio non dovrebbe esistere è quello che è successo ad Aisha. Sono cose che mi fanno proprio inca**are! Mi fa piacere che ne parlino, anche se purtroppo credo che affinché le cose cambino per queste donne, ci sia bisogno di ben altro. Sono un pò pessimista su questo fronte.

  11. Bel post, bravo team!! Figata quella di Elle. La storia di Aisha l’avevo già sentita, è incredibile che di questi tempi ci siano tali dementi che capaci di fare una cosa del genere a una ragazzina, pretendendo (e purtroppo avendo nei loro paesi) la legge dalla loro parte.

  12. Ma cosa c’entra la rappresentazione di ogni tipo di donna esistente con la volontà di una rivista di raccontare una certa storia? Seppur singola o non all’ordine del giorno, ma almeno viene raccontata e diffusa, si sensibilizza e se ne parla, si scuote qualche coscienza con un immagine ”forte” (perché una ragazza senza naso è un immagine forte). Insomma neanche le iniziative più nobili vengono apprezzate in un modo o nell’altro. La ragazza afgana prima di quella copertina sarà stata sconosciuta ai più, avrà toccato la coscienza di chi non sa cosa accade al mondo, ha denunciato una realtà esistente; la donna sfigurata è un esempio di forza e motivazione per altre donne in difficoltà. Non è poco!

  13. Il punto è che ogni rivista ne pubblica una ogni anno e…..basta, capisci? questa non è una rivoluzione, lo sarebbe se queste donne ogni settimana o ogni mese venissero raccontate, perché una volta ogni tanto…e poi le si dimenticano. Io apprezzo vengano raccontate, ma una volta..non è abbastanza, deve essere un racconto facente parte della normalità…una costante, insieme ad ogni tipo di donna…alternare ogni donna con ogni tipo di problema e la forza che le appartiene, che sia la forza di accettarsi, di ribellarsi, di cambiare, di realizzarsi…
    Io apprezzo, ma le riviste non fanno ancora abbastanza, si limitano ad un cenno ogni tanto..e poi si rispengono le luci.

  14. Sono contenta di non essere la sola a pensarla così. In questi casi, per me, non esistono mezze misure!
    Insisto nel dire che proverei, che farei un tentativo… poi vediamo se abbiamo ragione oppure no!

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