Le appassionate del mondo dei piercing e tatuaggi sicuramente già li conoscono. Ma i microdermal sono una novità per quanto riguarda le modificazioni corporee, e permettono di “forare” punti del nostro corpo che con un “classico piercing” sarebbe impossibile.

I microdermal sono dei veri e propri piercing, che hanno una differenza sostanziale rispetto agli altri più conosciuti: vengono innestati sotto pelle, con una base più larga posizionata al di sotto del derma ed una parte visibile decorativa. Tutto questo avviene grazie ad una piccola vite forata attaccata alla base del microdermal e che esce dalla pelle. Sono insomma, la versione 2.0 del piercing classico.

Ultimamente tra i feed di Instagram abbiamo notato una nuova tendenza che sta nascendo: quella di scegliere un microdermal al posto della fede nuziale. Della serie: “un diamante è per sempre”. Incuriosite da questa tecnica abbiamo deciso di fare qualche domanda a Mike, un piercer professionista che lavora a Milano, così da rispondere a tutte le nostre curiosità. Se anche voi ne volete sapere di più, diamo il via al post! Iniziamo!

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QUAL È LA DIFFERENZA TRA UN MICRODERMAL E UN PIERCING?

L’arte del piercing è più antica di quanto si possa pensare, e risale all’epoca preistorica; serviva ad attribuire ad ogni membro della tribù una sua precisa identità. Nella società moderna però, i piercing hanno assunto un altra connotazione: ovvero un gesto di ribellione nel confronti della società contemporanea.

Oggi, invece è sempre più facile vederli addosso a  persone di ogni età. Sono molto amati anche dalle celebrity e non ci stupisce più vedere piercing e microdermal in ogni situazione.

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La differenza tra un microdermal e un piercing è che il primo è innestato sotto cute, mentre il secondo attraversa la nostra pelle forandola da una parte all’altra. Negli ultimi anni, il microdermal è diventato un accessorio fashion, un punto luce, per abbellire il nostro corpo e si può realizzare in tantissimi punti differenti, come zigomi, tempie, dita e spalle.



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COME SI APPLICA UN MICRODERMAL?

Per molte persone è l’applicazione del microdermal che incute “paura”: l’idea che si tratti di qualcosa sotto pelle, frena moltissimi a scegliere questo tipo di piercing.

il microdermal è un piercing che si ancora sotto la cute a cui si aggancia poi un gioiellino

Dopo aver praticato il foro, con l’aiuto di una pinza viene introdotto il microdermal; la pelle viene leggermente sollevata, e il foro viene allargato per poter posizionare la placchetta sotto pelle.

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Infine verrà avvitato il gioiellino che preferiamo, a seconda del gusto personale e delle nostre esigenze. Ovviamente il fattore dolore è assolutamente soggettivo e non possiamo dirvi se questa pratica è più o meno dolorosa di un classico foro. Possiamo però assicurarvi che il dolore che sentirete sarà solamente momentaneo.

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CURARE E CONTROLLARE IL PROPRIO DERMAL È FONDAMENTALE

Prendersi cura dei propri piercing è fondamentale se vogliamo che abbiano vita lunga, non facciano infezioni e rimangano perfetti e bellissimi come appena fatti.

la cura del microdermal è fondamentale, e bisogna tenerlo coperto per alcuni giorni

Ovviamente è bene non toccare mai il microdermal con le mani sporche specialmente se è ancora in via di cicatrizzazione, tenerlo fermo il più possibile durante i primi giorni ed evitare urti e colpi nella zona interessata. Prima di sostituire il piercing è bene attendere almeno un mese.

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Secondo alcuni dermatologi della British Association of Dermatology, questa pratica sta diventando molto di moda, ma c’è la possibilità che faccia sviluppare delle allergie impiantando placche di titanio o acciaio inossidabile sotto pelle.

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Il dermatologo Greg Parkins ha voluto dare la sua opinione a riguardo a chi non esegue con cura questa pratica: “ll sistema di ancoraggio dei gioielli ad una placca inserita nel sottocutaneo sta prendendo piede e probabilmente avrà sempre più successo. La placca permette di agganciare monili anche in aree dove è impossibile appuntare i classici piercing, come sulle dita o in testa. Se però le placche non sono infilate bene, la cute le avvolge incapsulandole e scatenando una reazione allergica.”

Ragazze, per aiutarci e aiutarvi a capire meglio questa nuova tendenza abbiamo deciso di intervistare per voi un professionista: Mike del NeroInk Tattoo di Milano. A lui abbiamo fatto le domande più classiche riguardo ai microdermal, per far chiarezza una volta per tutte! Continuate a leggere!

9 COMMENTI

  1. Carini ma non me lo farei mai!
    Comunque una precisazione. Vanno di moda come anelli di fidanzamento, non fedi nuziali.

  2. Non giudico chi ne ha o a chi piacciono, ma per me (riferito esclusivamente al mio corpo) è un NO grande come una casa.
    Non ce la farei a stare con una placchetta infilata sottopelle, mi urta solo a pensarci.

  3. Preferisco di gran lunga i tatuaggi ai piercing, pur non essendo assolutamente paragonabili.. quindi per me è not!

  4. Io volevo farmi un microdermal sullto sterno ma in entrambi in centri a cui mi sono rivolta mi hanno detto che i casi di rigetto sono di uno su due. Troppo rischio secondo me! Peccato, mi piace un sacco!

  5. Sono fatti in un materiale che non dà nessun problema nè al metal detector nè ai macchinari ospedalieri. Mi ero informata benissimo in merito!

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