Dietro ai capelli e alle acconciature si possono celare delle storie inimmaginabili. Un racconto interessante è quello che portò alla nascita del movimento nappy, fusione di due termini Naturally e Happy. Nacque e si affermò inizialmente negli U.S.A e si diffuse in seguito in tutto il mondo. Questa corrente ha spinto diversi afro discendenti di ogni parte del globo ad accettare e amare i propri capelli sfoggiandoli con orgoglio.
Diverse star come Diana Ross negli anni ’60, o Solange Knowles al giorno d’oggi, si contraddistinguono per le loro chiome afro folte e vaporose. Oggi insieme a voi vorremmo ripercorrere la storia del movimento nappy, partendo dalla sua origine. Se siete interessate, continuate a leggere il post! Iniziamo!
L’ORIGINE LONTANA DEL TERMINE NAPPY
La storia del difficile rapporto tra le donne afro e i loro capelli affonda le sue radici nel sedicesimo secolo, con l’inizio della deportazione e della tratta degli schiavi.
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Abbiamo visto insieme, in un altro post, come la cultura dei capelli abbia sempre caratterizzato la vita, gli usi e i costumi dei popoli africani.
LE ACCONCIATURE AVEVANO UN’IMPORTANZA CULTURALE E SOCIALE
Mentre si eseguivano acconciature e intrecci particolari ed elaborati, gli anziani tramandavano le tradizioni e gli insegnamenti ai piĂą piccoli. Era considerato un momento sacro.
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Arrivati nel così detto Nuovo Mondo però, in una situazione tutt’altro che idilliaca, gli uomini e le donne non avevano modo e tempo di occuparsi dei propri capelli. Le loro chiome, risultavano così dure e ispide.
Una scena tratta dal film Django Unchained
In questo contesto, i padroni, iniziarono a denigrare i capelli degli afro con il termine nap, che originariamente indicava la pallina di cotone all’interno della pianta. Alludendo al fatto che le chiome degli schiavi avessero la stessa texture del nap, associarono a questa parola e così al termine nappy, una connotazione dispregiativa.Â
PORTARE I CAPELLI LISCI FAVORIVA L’ACCETTAZIONEÂ
Secoli dopo la schiavitù venne finalmente abolita, ma lasciò le sue tracce. Con il passare del tempo infatti, si era sviluppata nella testa degli afroamericani un’idea semplice: per essere belli bisognava avere i capelli lisci.
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Le chiome lunghe e fluenti occidentali divennero il parametro di bellezza al quale i neri sentirono di doversi adeguare per essere accettati in una società alquanto ostile. Il capello riccio venne inevitabilmente così associato all’idea di brutto.
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Per trovare un posto di lavoro era necessario essere esteticamente attraenti. Bisognava quindi nascondere la vera texture dei propri capelli ricorrendo a diversi strumenti per stirarli.
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Mi piace, mi piace l’idea del Nappy, naturale non vuol dire trasandate, ma prendersi cura di sè senza necessariamente cambiare….mi piace tanto!
No non ne sapevo nulla, molto interessante e condivisibile❤️
però purtroppo anche al giorno d’oggi riccio=sporco=disordine e liscio=pulito=in ordine.. e parlo dei ricci in generale, in tanti la pensano così, anche agli uomini alla domanda “Liscia o riccia” rispondono senza pensarci “Liscia”
Adoro questo tipo di capello, certe volte penso che pagherei oro per averli cosi’!! la mia nipotina di 3 anni ha i capelli afro sembra di toccare una nuvoletta :3
Invece io preferisco vedere un bel testone pieno di capelli ricci piuttosto di due peli lisci… Ah e lo dico perché io ho un gran testone di capelli non proprio lisci ma quasi…
se non sono secchi e crespi si.. ma sono ingestibili a volte, e con l umidità è un dramma.. quelli lisci sono piu semplici da portare
Senza dubbio!! Però appunto a livello di risultato io apprezzo di più una bella capigliatura folta e riccia 🙂