DIETA CHETOGENICA: ESEMPIO SETTIMANALE DI MENÙ

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Per scoprire al meglio la dieta chetogenica vediamo nel dettaglio un esempio settimanale di menù. Questo regime alimentare prevede il consumo di tantissime proteine e proprio per questo motivo è indicato sempre chiedere un parere al proprio medico curante prima di iniziare questa dieta, che è sconsigliata ai diabetici o in generale a chi soffre di altre patologie!

Le dosi per un menù settimanale di dieta chetogenica dei 21 giorni (il tempo indicato affinché arrivino dei risultati) variano comunque in base a sesso, età ed altri fattori che dovrete valutare con il vostro medico. Vi consigliamo dunque di non iniziare mai una dieta senza aver sentito prima il parere di un esperto.

Colazione

Per colazione potete scegliere tra una tazza di caffè o caffè d’orzo e spaziare tra assiette di formaggi o uova strapazzate, per chi ama il salato, crepès al cioccolato o bavarese alla nocciola, per chi ama il dolce.

Spuntini

Tra gli spuntini della dieta chetogenica si può scegliere tra yogurt bianco e frutta secca senza limiti, yogurt magro, una tazza di tè, tisana o caffè oppure in alternativa formaggio magro o un paio di fette di fesa di tacchino.

Pranzo o cena

A pranzo si può sperimentare tra varie tipologie di cibi, in base ai propri gusti. Ci sono quindi idee per tutti i tipi di palato. Tra le ricette più gettonate e intercambiabili a pranzo e cena ci sono pizza bianca farcita, zuppa di legumi, tagliatelle panna e prosciutto, hamburger di manzo con insalata di lattughe e carote.

La dieta chetogenica vegetariana invece si concentra sulle proteine vegetali, sostituendole a quelle animali. Chi intraprende questa dieta può mangiare formaggi stagionati e uova mentre i seguaci della dieta chetogenica vegana potranno mangiare tempeh, mopur, muscolo di grano, tofu e seitan.

Ragazze, volete sapere quali sono i vantaggi e gli svantaggi della dieta chetogenica? E in quali situazioni si può utilizzare e quando invece è controindicata? Allora leggete a pagina 3!

10 COMMENTI

  1. Questi articoli sono sempre molto interessanti e ci fanno capire che dieta non vuol dire essere affamati, ma vuol dire “regola”. In questo caso specifico poi è considetata come parte integrante di una terapia magari molto complessa. Oltre ai casi di epilessia alcuni specialisti la suggeriscono anche in casi di cefalee molto gravi e studi recenti stanno valutando la sua applicazione nel campo delle malattie neurodegenerative (Parkinson Alzheimer). In più è indicata per i pazienti che devono perdere peso velocemente per potersi sottoporre ad in intervento chirurgico come i pazienti bariatrici. Può offrire vantaggi nel diabete di tipo 2, sindrone metabolica e fegato grasso.
    Non va bene per i diabetici di tipo 1 pet chi soffre di angina instabile, aritmie e porfiria. Tra gli effetti collaterali oltre a quelli descritti c’è la ridotta tolleranza al freddo e vertigini posturali e i calcoli biliari.
    Grazie team clio perché inducete curiosità nel volersi informare e da persona curiosa quale sono ho reperito le informazioni da Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica (ADI). Mi piace capire e ampliare quello che leggo per avere una visione il più possibile a 360° poi siccome sono solo appassionata non ho una conoscenza completa leggo sempre volentieri chi ne sa più di me. Grazie e buon sabato a tutte.

  2. Grazie….si, sono curiosa!! pensa che quando dovevo partorire mi sono documentata parecchio con disappunto di mia mamma…secondo lei era meglio che non sapessi tutto. Ho avuto un parto eutocico (naturale) e solo dopo ho capito il punto di vista di mia mamma!! Ma ho sorpreso il mio ginecologo che mi ha fatto pure i conplimenti per la mia preparazione!! Insomma il fatto è che mi piace capire quello di cui si parla o che mi accade!!

  3. Il problema è che sempre più persone pensano di poter fare una dieta del genere senza un supporto e un controllo medico. Con l’obiettivo di perdere molto peso in poco tempo, diverse persone che conosco si avventurano in questo tipo di alimentazione senza pensare che possa avere anche ripercussioni negative.

  4. Ho studiato l’effetto di questa dieta suL glioblastoma per anni. Non mi sentirei di consigliarla se non per un validissimo motivo medico ( tra cui quelli citati) e sotto strettissima sorveglianza ( dietologo+ medici che controllino stato di salute). Se non necessaria io personalmente lascerei stare.

  5. Ciao, premetto che non sono medico ma biologo. In tutta onestá non posso consigliare o sconsigliare questo tipo di dieta in presenza di glioblastoma. L’oncologo avendo presente tutta la situazione clinica del paziente potrebbe decidere di prendere in considerazione questo tipo di dieta ma è evidente che è un coadiuvante di tutte le altre eventuali terapie da mettere in atto o già messe in atto. Si tratta comunque di una dieta stressante per il fisico quindi vanno tenuti in considerazione moltissimi altri parametri per decidere se il beneficio vale lo sforzo.

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