La carenza di ferro è la causa più frequente di anemia. Questa condizione si instaura lentamente, poiché le scorte di ferro dell’organismo si esauriscono dopo diversi mesi.
Il ferro, componente essenziale di numerose proteine (tra cui emoglobina, mioglobina e citocromi) è indispensabile per il trasporto e l’utilizzazione dell’ossigeno e per il funzionamento di molti enzimi. I fabbisogni di ferro variano in base a sesso ed età e risentono delle perdite dovute al flusso mestruale o alle emorragie. Esistono gruppi di persone più a rischio di sviluppare una carenza di ferro. Per questo motivo è bene conoscere i rischi, i sintomi, le cause e i rimedi.
Abbiamo chiesto l’aiuto della nostra dietista, la dott.ssa Anna Gerbaldo, che ci ha spiegato tutto ciò che c’è da sapere sulla carenza di ferro. Volete scoprirne di più? Allora, continuate a leggere!
COME CAPIRE SE C’È UNA CARENZA DI FERRO? GLI ESAMI DEL SANGUE SONO FONDAMENTALI
Per capire se c’è una carenza di ferro, è fondamentale fare le analisi del sangue. In particolare, devono essere valutati l’emoglobina, la saturazione della transferrina (indicatore della quantità di ferro circolante) e la ferritina (che rappresenta le riserve di ferro).
Lo stato carenziale di ferro si manifesta in tre fasi. La prima è caratterizzata dalla deplezione delle riserve di ferro, quindi dalla diminuzione della ferritina.
PER VERIFICARE L’EVENTUALE CARENZA DI FERRO, SONO NECESSARI GLI ESAMI DEL SANGUE
Nella seconda fase si osserva una diminuzione della saturazione della transferrina. Infine, diminuisce la concentrazione dell’emoglobina e compare l’anemia.
QUALI SONO I SINTOMI DELLA CARENZA DI FERRO?
La carenza di ferro si può manifestare sotto forma di ridotte prestazioni fisiche, quindi affaticamento e debolezza.
Il pallore è uno dei primi sintomi della mancanza di ferro.
Scusa Isabella Swan, ma sei l’esempio perfetto di un viso da anemica! 😅
Inoltre, la risposta immunitaria appare severamente compromessa. La carenza di ferro a livello cerebrale può portare ad alterazione del controllo del movimento, della memoria e della percezione. L’anemia in gravidanza può avere importanti ripercussioni sia per la madre che per il bambino, come preeclampsia, parto pretermine, basso peso alla nascita e ritardo di sviluppo neonatale.
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CHI È A RISCHIO DI SVILUPPARE UNA CARENZA DI FERRO E QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?
Le donne mestruate possono essere a rischio di carenza di ferro, perché difficilmente viene soddisfatto il fabbisogno di questo minerale con la sola dieta.
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In gravidanza i fabbisogni metabolici di ferro aumentano, in particolare nel terzo trimestre, per l’incremento dell’eritropoiesi (ovvero la produzione dei globuli rossi) nella madre, le necessità del feto e lo sviluppo della placenta.
La categoria dei vegetariani e vegani è a rischio di carenza, poiché il ferro non-eme (presente negli alimenti di origine vegetale, latte e uova) ha una bassa biodisponibilità (ovvero, è più difficile da assorbire e utilizzare).
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Tuttavia, nel lungo termine, si può verificare un adattamento dell’organismo alle basse assunzioni di ferro. Nelle diete vegetariane, l’assorbimento del ferro può essere migliorato utilizzando strategie mirate nella preparazione degli alimenti (di cui parleremo meglio in seguito).
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Gli sportivi, o coloro che svolgono un’intensa attività fisica regolarmente, soprattutto se di sesso femminile, possono andare incontro a carenza di ferro. Il fabbisogno è aumentato a causa dell’aumentata fragilità e turnover dei globuli rossi.
Gli sport da combattimento sono i più impegnativi per il fisico! Credits: @corriere.it
La carenza di ferro può anche comparire negli individui con diminuita secrezione acida nello stomaco, ad esempio per consumo di farmaci antiacidi.
Tra le donne, particolare attenzione a quelle in menopausa che fanno uso di terapie ormonali sostitutive, che possono provocare perdite mestruali, e quelle che utilizzano anticoncezionali intrauterini, che fanno aumentare il flusso mestruale.
Sono a rischio di carenza anche i soggetti affetti da condizioni patologiche correlate alla perdita di sangue e ferro, come emorragie, ulcerazioni gastriche, neoplasie del colon, infezione da Helicobacter Pylori, morbo di Crohn e colite ulcerosa.