La separazione dei muscoli retti addominali è definita diastasi addominale, una patologia che sorge a causa di possibili e importanti modificazioni, che interessano principalmente la zona della pancia. In genere è collegata al parto cesareo, ma di fatto è un’eventualità che ha a che fare con la gravidanza.
Riconoscerla è semplice, ma dopo il parto bisogna anche dare il tempo al corpo di riprendersi e tornare alla sua forma originale, o quasi. Solo dopo almeno 6 mesi, si può iniziare a fare un’analisi accurata, partendo dall’autovalutazione.
Tuttavia, non è un’eventualità esclusiva della gravidanza, ma è collegata anche a sforzi eccesivi e obesità; motivo per cui può interessare anche gli uomini.
Vediamo meglio nel dettaglio cos’è la diastasi addominale, i sintomi, come fare autovalutazione, la diagnosi e quali sono i migliori esercizi da fare e quelli da evitare. Ragazze, siete pronte? Via col post!
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COS’È LA DIASTASI ADDOMINALE, O DEI RETTI ADDOMINALI
Per definire cos’è la diastasi addominale, abbiamo consultato l’ente italiano che si occupa di questa patologia: Diastasi Addominale ODV. Il significato di diastasi che troviamo è: allontanamento permanente di superfici muscolari od ossee normalmente contigue.
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LA DIASTASI ADDOMINALE CONSISTE DELLA SEPARAZIONE DEI MUSCOLI RETTI
In caso di diastasi addominale, o diastasis recti, si parla di allontanamento o separazione dei muscoli retti addominali. Per chiarezza, specifichiamo che la parete addominale si compone di due fasce muscolari esattamente combacianti; per questo motivo si parla di muscolo retto addominale destro e sinistro. Le due parti sono separate dalla linea alba (mediana), che si sviluppa in longitudine dallo sterno alle ossa del bacino.
I muscoli addominali e le possibili variazioni. Credits: @diastasiaddominale.com
Quindi, la separazione eccessiva dei muscoli di destra e sinistra genera un vuoto nella parte centrale dell’addome. Allontanandosi dalla linea mediana, che è composta da tessuto poco elastico ma resistente, difficilmente i retti riusciranno a tornare allo stato iniziale.
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Ma perché si allontano? La causa più comune è la gravidanza, ecco perché molte donne fanno riferimento a come cambia il corpo dopo il parto, focalizzandosi principalmente sull’addome.
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Tra le altre cause troviamo l’obesità, gli sforzi eccessivi e l’eventualità di una diastasi congenita.
SINTOMI E COME RICONOSCERE DA SOLE LA DIASTASI
Per capire se effettivamente si tratta di questa patologia, è necessario riconoscere i sintomi. Tra i principali troviamo affaticamento e dolori alla schiena, alle anche e al bacino, incontinenza, gonfiore, nausea, difficoltà a digerire e a respirare, ma anche problemi che richiedono un rapido intervento sanitario, come l’ernia.
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Se da una parte è possibile identificare uno o più sintomi, di solito il sospetto giunge quando la pancia ha una forma “strana”.
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Per fare l’autovalutazione, bisogna stendersi su una superficie piana a pancia in su e rilassarsi. Le ginocchia dovranno essere flesse, quindi leggermente piegate, ma i piedi dovranno restare ben ancorati alla superficie.
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Il passaggio successivo è quello di spingere le dita dritte e rigide della mano (destra o sinistra) poco sopra l’ombelico. Dopo aver affondato la mano, è necessario sollevare le spalle, per contrarre i muscoli addominali. In seguito è importante tornare alla posizione rilassata e capire quanta distanza intercorre tra i muscoli retti. Se superiore a 2 o 3 dita, è il caso di rivolgersi a un medico.
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Inoltre ricordiamo che l’autovalutazione, quindi la pressione delle dita sull’addome, va fatta lungo tutta la linea alba.
Ci teniamo a sottolineare che, se si sospetta una diastasi, è sempre opportuno consultare uno specialista e informare il proprio medico curante.