PERCHÉ È IMPORTANTE DARE UN NOME ALLE EMOZIONI DEL LANGUISHING
Benché nel languishing non compaiano sintomi tipici di alcuni disturbi mentali come la depressione o l’ansia, è importante prestare attenzione e cercare di uscire da questa condizione, chiedendo aiuto. Il primo passo per stare meglio è nominare quest’emozione.
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Le parole, i termini, da sempre ci aiutano a descrivere una condizione o uno stato d’animo: verbalizzare il languishing è fondamentale per sentirci meno soli e condividere con gli altri come ci sentiamo.
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IL LANGUISHING È L’EMOZIONE CHE DESCRIVE MEGLIO IL 2021
Nel 2020 l’emozione principale che abbiamo sperimentato è stato un senso di perdita: di ritmi, abitudini, certezze. Il sentimento del 2021 sarà il languishing: ci siamo abituati a questa condizione e alle nuove forme di socialità, e ci crogioliamo nel torpore emotivo, senza porci obiettivi.
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Imparare a parlare chiaramente del languishing ci potrebbe aiutare, in primis a uscire da una condizione di toxic positivity, e secondariamente a creare una rete di supporto per uscire dal torpore emotivo.
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LE ANCÒRE DI SALVATAGGIO DAL LANGUISHING: RIMEDI E ACCORGIMENTI PER USCIRE DALL’APATIA
Ragazze, parlare è il primo rimedio al languishing e al suo isolamento emotivo, ma sappiate che esistono altri modi, più pratici per uscire dal torpore emotivo e tornare a essere entusiaste e felici pensando al futuro.
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CONTRO IL LANGUISHING, PRATICHIAMO IL “FLOW”
Prima abbiamo detto che il binge watching può essere un sintomo di languishing, ma dipende: può diventare anche un antidoto alla noia e all’apatia. Infatti, tutto sta nel modo in cui ci si approccia, per esempio, a una serie tv.
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Immergersi completamente, anche a livello emotivo, in una sfida o in un’attività temporalmente definite (come la puntata di un telefilm) può aiutarci a ritrovare il focus e a praticare quella che lo psicologo Adam Grant chiama tecnica del “flow”.
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METTIAMO PALETTI E LIMITI PER AVERE TEMPO SOLO PER NOI
Facile a dirsi, un po’ meno a farsi: per combattere il languishing proviamo a concederci del self-time di qualità, senza interruzioni esterne.
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Questo antidoto al languishing non è così semplice da mettere in pratica, se viviamo insieme al partner in smartworking, per esempio, ma può davvero aiutarci.
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Prenderci del tempo ininterrotto per portare a termine un’attività ci può davvero aiutare a ritrovare il focus e aumentare la nostra produttività, facendoci sentire capaci e con un obiettivo.
FOCALIZZIAMOCI SU UN PICCOLO OBIETTIVO ALLA VOLTA
A questo proposito, contro il languishing è utile porsi un obiettivo per volta, senza strafare. Ritrovare il focus per portare a termine attività che ci piacciono, appassionano e coinvolgono è più facile, non credete ragazze?
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Questo può essere un primo passo per ritrovare lo slancio verso il futuro.
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Ragazze, anche per oggi è tutto. Vi riconoscete nella descrizione del languishing o conoscete qualcuno che potrebbe soffrirne? Cosa state facendo per stare meglio? Fateci sapere tutto nei commenti, un bacione dal TeamClio!