INTOLLERANZE ALIMENTARI: DI COSA SI TRATTA?

  1. Le intolleranze alimentari vengono definite come reazioni avverse agli alimenti.
  2. Si tratta di manifestazioni indesiderate e impreviste in seguito all’ingestione di certi cibi.
  3. Allergie ed intolleranze non sono sinonimi e presentano importanti differenze.
  4. Le intolleranze alimentari possono essere classificate a seconda del meccanismo di base.
  5. L’intolleranza al lattosio è un esempio di intolleranza di tipo enzimatico.

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Credits: Foto di Pexels | Yaroslav Shuraev

Delle intolleranze alimentari ne sentiamo parlare spesso, ma non sempre le informazioni in circolazione sono veritiere. Nel corso di questo post cercheremo di fare chiarezza sulla tematica e mettervi in guardia dalle fake news.

Ragazze, siete interessate al tema delle intolleranze alimentari? Allora questo è il post che fa per voi! Iniziamo subito!

LE REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI

Le intolleranze alimentari vengono inserite nel grande gruppo delle reazioni avverse al cibo, ovvero risposte anomale che si osservano in seguito all’ingestione di determinate sostanze presenti in certi alimenti.

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Credits: Foto di Pexels | Fauxels



Secondo la classificazione proposta dall’American Academy of Allergy Asthma and Immunology le reazioni avverse agli alimenti si suddividono in tossiche e non tossiche.

Le reazioni tossiche possono essere provocate da contaminazione batteriche, da tossine o da sostanze chimiche di sintesi. Fanno parte di questa categoria l’avvelenamento da funghi e la sindrome sgombroide.

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Credits: Foto di Pexels | Eva Elijas

Nelle reazioni di tipo non tossico, dette anche “da ipersensibilità”, troviamo invece le reazioni immunomediate, tra cui le allergie, e le reazioni non immunomediate come le intolleranze alimentari.

Infatti, nonostante spesso questi termini vengano utilizzati come sinonimi, ci sono delle importanti differenze tra allergie e intolleranze alimentari che permettono di distinguerle in modo chiaro.

CHE COSA SONO LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

É possibile suddividere le intolleranze alimentari in base al meccanismo che provoca la reazione indesiderata.

LE INTOLLERANZE SONO RISPOSTE AVVERSE AGLI ALIMENTI

Ad esempio, parliamo di intolleranze di tipo enzimatico quando la mancanza o la ridotta funzionalità di un enzima comporta l’incapacità di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti. È il caso dell’intolleranza al lattosio e del favismo.

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Credits: Foto di Pexels | Polina Tankilevitch

Con intolleranze farmacologiche si intendono invece le reazioni avverse che si manifestano nei soggetti sensibili a componenti dei cibi ad azione farmacologica. Tra queste troviamo ad esempio le ammine vasoattive come l’istamina e la tiramina che possono essere contenute nel pesce e nei prodotti fermentati.

Ci sono poi delle reazioni avverse per le quali i meccanismi scatenanti non sono ancora stati ben chiariti.

VEDIAMO L’ESEMPIO DELL’INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Il lattosio, lo zucchero che ritroviamo nel latte, è un disaccaride formato dall’unione tra glucosio e galattosio. Il nostro organismo per poter assorbire e utilizzare questo zucchero necessita dell’intervento dell’enzima lattasi, la cui attività si riduce in coloro che soffrono di intolleranza al lattosio.

La diagnosi avviene attraverso il Breath Test che valuta la presenza di idrogeno nell’aria espirata.

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Credits: Foto di Pexels | Charlotte May

Il lattosio non digerito viene fermentato dai microrganismi intestinali con la produzione di gas, inoltre, per effetto osmotico, richiamerà acqua aumentando la motilità. Tutto ciò può tradursi in sintomi quali flatulenza, diarrea, gonfiore addominale e dolore.

Tuttavia, non è detto che in seguito all’ingestione di cibi contenenti lattosio si osservino per forza questi disturbi. Tra i fattori in gioco che possono influenzare la sintomatologia abbiamo la quantità di lattosio, il tempo di transito, la composizione del pasto e del microbiota intestinale.

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Credits: Foto di Pexels | Kindel Media

Solitamente anche chi soffre di intolleranza al lattosio è in grado di tollerare piccole quantità di questo zucchero senza incorrere in fastidi. Prodotti come latte fermentato, yogurt e i formaggi stagionati in genere non causano fastidi poiché il lattosio si riduce durante i processi di fermentazione e stagionatura.

Comunque, anche in presenza di disturbi non è necessario rinunciare a questi alimenti, è infatti possibile ritrovare in commercio un’ampia gamma di prodotti lactose free come il latte delattosato.

Ragazze, siamo solo all’inizio. Nella pagina successiva continueremo a parlare di intolleranze alimentari. Continuate a leggere!

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