INTOLLERANZE ALIMENTARI ENZIMATICHE: IL FAVISMO
Il favismo, una delle intolleranze alimentari di tipo enzimatico, è una patologia ereditaria legata al cromosoma X. Nello specifico è determinata dalla carenza o dalla riduzione della funzionalità dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi.
La diagnosi si basa sulla misurazione dell’attività di questo enzima nei globuli rossi.
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La mancanza o comunque la ridotta attività di questo enzima può provocare crisi emolitiche, ovvero una distruzione dei globuli rossi, in seguito all’assunzione di alcuni farmaci o all’ingestione di fave. Per questo motivo la dietoterapia per il favismo consiste nell’esclusione delle fave dalla dieta.
LA CELIACHIA, UNA PATOLOGIA INTESTINALE DI TIPO AUTOIMMUNE E PERMANENTE
La celiachia è una patologia intestinale di tipo autoimmune e permanente. È provocata dall’ingestione di alimenti contenenti glutine in soggetti geneticamente predisposti.
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Il glutine è un complesso proteico che si forma dall’unione di due frazioni proteiche in presenza di acqua e di energia meccanica. Queste frazioni proteiche, ovvero gliadina e glutenina si trovano in cereali come grano, orzo, farro, segale, spelta e loro derivati.
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La celiachia può manifestarsi a qualsiasi età con segni e sintomi variabili. Nella forma classica comporta problematiche a livello del tratto intestinale. La diagnosi si basa su esami ematici e biopsia intestinale.
LA DIETA PRIVA DI GLUTINE
Attualmente seguire una dieta priva di glutine è l’unico trattamento efficace per ottenere la remissione dei sintomi e prevenire le complicanze associate alla celiachia.
La dieta prevede l’esclusione dei cereali che contengono glutine come grano, farro, orzo, segale, spelta e dei loro derivati. È, inoltre, fondamentale porre attenzione agli alimenti trasformati e assicurarsi che non presentino glutine.
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Nella dieta per la celiachia come fonti di carboidrati complessi avremo a disposizione i cereali naturalmente privi di glutine come riso, mais, sorgo, miglio, teff, quinoa, amaranto, grano saraceno, ma anche tuberi come le patate. Si aggiungono, inoltre, pasta e pane senza glutine prodotti appositamente per venire incontro a chi presenta questa problematica.
ATTENZIONE AI TEST NON VALIDATI
Purtroppo, negli ultimi tempi abbiamo assistito a una grande diffusione di metodi alternativi per valutare le intolleranze alimentari come il test cutaneo intradermico, test di citotossicità, la misura dell’attività elettrica cutanea, biorisonanza, conta delle pulsazioni prima e dopo l’assunzione del cibo sospetto, chinesiologia applicata…
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LA LISTA DEI FALSI TEST È PURTROPPO MOLTO LUNGA
Trattandosi di test privi di evidenze scientifiche a loro sostegno i risultati che ci danno non sono attendibili, risulta quindi priva di senso la proposta di diete d’esclusione. Si tratta di protocolli che prevedono l’eliminazione (ingiustificata) di numerosi cibi o anche di interi gruppi alimentari con la conseguenza di ritrovarsi a seguire diete drastiche e restrittive. Queste, oltre ad esporci al rischio di carenze, possono compromettere il nostro rapporto col cibo. Per questo motivo, come sempre, vi consigliamo di diffidare da chi vi propone il metodo rivoluzionario e di mettervi nelle mani dei veri professionisti.
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FONTI
Linee guida per una sana alimentazione Revisione 2018 CREA Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, 2018