COSA SUCCEDE DURANTE LE FESTE DI NATALE A LIVELLO EMOZIONALE? PERCHÉ CI SI SENTE QUASI “OBBLIGATI” A ESSERE FELICI?
“Ma cosa succede quindi durante le feste di Natale? In che modo l’attesa di un momento ‘perfetto’ per la socialità finisce per scatenare un senso di esclusione e solitudine? Quali sono i pensieri collegati alle feste che riducono alcuni a un passo dalla tristezza e spingono altri più sfortunati addirittura nel baratro dell’angoscia?
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Uno dei motivi potrebbe essere che il Natale porta con sé una serie di regole e stereotipi che riguardano le aspettative sociali e collettive, una sorta di immaginario collettivo a cui sentiamo il dovere morale di aderire, come se questa festa dettasse delle regole, che possono generare diversi stati emotivi in diversi soggetti.
A Natale bisogna essere più buoni / bisogna essere felici / bisogna essere altruisti/ è necessario occuparsi degli altri / si deve fare qualcosa di speciale/ bisogna stare con la propria famiglia
Ognuno reagisce a questi veri e propri ‘trigger’ in modo diverso, ma per nessuno questi imperativi sono neutri. Questo perché, nel bene e nel male, questa festa funziona come un ‘detonatore di emozioni’.
Come se fosse una sostanza stupefacente che esalta gli stati emotivi, l’atmosfera delle feste rafforza l’eccitazione e la gioia, spinge sui valori, con l’adrenalina che ‘gonfia’ le sensazioni positive, ma questo, appunto, esattamente come la droga, può anche in taluni casi fungere da risaltante sulla solitudine, sul senso di perdita, sulla mancanza.
Ci si sente quasi obbligati ad essere felici, allegri, in festa, e quando ci si rende conto di non esserlo si cade nella percezione opposta, di frustrazione e sconforto.
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Il Natale accelera tutto, ci porta a desiderare e fare bilanci, a voler essere più ‘buoni’ e a fare progetti, ma questo a volte si percepisce come un’esasperazione, una costrizione, un dovere non voluto.
Insomma, la psicologia del Natale è contraddittoria: se da un lato porta con sé sentimenti di amore, gioia, calore affettivo, d’altro canto spinge sulla vulnerabilità e su possibili delusioni, colpendo i più deboli e coloro che non sentono di essere gioiosi, ma credono di dover esserlo.
UTILI CONSIGLI PER COLORO A CUI IL NATALE PROVOCA ANSIA E SOFFERENZA
Vediamo quali consigli si possono dare alle persone a cui il Natale, invece di infondere calma e gioia, provoca ansia e sofferenza.
- Non idealizzare il momento del Natale con aspettative iperboliche e irrealizzabili;
- Accettare la nostalgia e la tristezza, se dovessero presentarsi, senza cercare di contrastarle;
- Valutare la propria situazione in modo oggettivo senza avventurarsi in paragoni schiaccianti;
- Ricavarsi uno spazio di personale riflessione mantenendo saldi i confini del proprio Sé”.
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Firma
Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva.
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Ragazze, speriamo che questo post del Dottor Femia su come vengano vissute le feste natalizie diversamente in base alle proprie emozioni e al proprio stato emotivo vi possa essere utile. Ora vi lasciamo la parola: come vi sentite in questo periodo? Come vivete il Natale? Avevate mai sentito parlare del “Mal di Natale”? Vi rispecchiate in alcune di queste emozioni? Fateci sapere tutto nei commenti. Un bacione dal TeamClio!