SEPHORA KIDS: UN FENOMENO CHE STA DESTANDO MOLTA PREOCCUPAZIONE
- Sephora Kids è un hashtag super virale su TikTok e Instagram.
- Si tratta di un fenomeno preoccupante: delle bambine di 10-12 anni si recano nei negozi beauty, in particolar modo da Sephora, e acquistano creme costose e altri cosmetici.
- Prodotti al retinolo, anti-age e per le occhiaie, esfolianti aggressivi e tanto altro ancora, tutti effettivamente non adatti alla loro pelle così giovane, delicata e sensibile.
- Ricordiamo che il turnover cellulare delle adolescenti, e ancor di più delle bambine, è molto rapido quindi non necessitano affatto di prodotti aggressivi, che possano alternare o persino rovinare la loro pelle.
- E non è necessario spendere una fortuna in cosmetici, formulati per pelli “più adulte” o problematiche.
Credits: @thamires.estetica, @caca.crespo via Instagram
Il fenomeno #sephorakids sta destando non poche preoccupazioni nella comunità degli addetti ai lavori e ovviamente dei genitori. Fa molto pensare il fatto che delle ragazzine in America, che qui in Italia frequenterebbero le scuole medie, passino le loro giornate a curiosare e testare cosmetici investendo anche 70-80 euro per una crema idratante per il viso.
La skincare delle bambine non è quella delle persone più adulte e generalmente non necessitano di alcun prodotto. Eppure acquistano cosmetici importanti, ovviamente sovvenzionate economicamente dai loro genitori. Ma perché? E cosa possiamo fare noi per fermare questo fenomeno? Il dibattito è aperto: via col post!
SEPHORA KIDS: CONOSCIAMO MEGLIO IL FENOMENO DEL MOMENTO
In America sta succedendo che orde di bambine entrino da Sephora, ma anche da Ulta, e acquistino cosmetici costosi.
Una baby modella da Sephora. Credits: @jenaya_model_official via Instagram
Preferiscono prodotti a base di retinolo, esfolianti e creme antirughe. E scelgono brand che creano creme e altro per pelli più adulte, dai 20-30 anni in su.
Già qui è possibile fermarsi per fare alcune riflessioni.
Perché la generazione Alpha preferisce negozi di cosmetici a centri di aggregazioni diversi (parchi, cinema)? Perché dispongono di abbastanza denaro da poter comprare creme che costano 70-80 euro? Perché non sono sorvegliate? Quali sono gli esempi che seguono e le persone a cui si ispirano? Cosa dicono i genitori quando le bimbe tornano a casa con i cosmetici acquistati a caro prezzo?
Quando le bambine usavano trucchi-gioco. Credits: @7mare7 via Instagram
Ma cosa comprano? Un po’ come per la moda, ci sono anche nel beauty dei brand che diventano virali e quindi ultra desiderabili. Uno di questi è Drunk Elephant, che ha fatto letteralmente impazzire il pubblico teen.
SEPHORA KIDS: DI CHI È LA COLPA?
Verrebbe facile dire che la colpa è della società e dei social. In fondo su TikTok e Instagram, ma anche altrove, abbondano reel, stories e foto di quanto sia importante la skincare routine, come farla e i prodotti da usare.
Una bambina che applica dei prodotti skincare sul viso. In questo caso si tratta di un brand che firma esclusivamente cosmetici formulati per bimbi e mamme. Credits: @thebusymommylife via Instagram
Sin da bambine, quindi, guardano questi video e imparano – spesso meglio delle persone adulte – tutti i passaggi.
L’imitazione è alla base del fenomeno virale, ma c’è dell’altro. Le bambine che vanno nei negozi come Sephora, per poter acquistare i prodotti, devono avere del denaro. Qualcuno deve darglielo. E chi se non i genitori? Allora la domanda è: perché mamma o papà danno loro quella cifra per poter uscire con le amiche?
Il problema del fenomeno sephora kids è di chi si deve occupare dell’educazione dei bambini
Qui potrebbero entrare in gioco anche supposizioni su come insegnare il valore dei soldi ai bambini, se sia giusto dare la paghetta o semplicemente chiedersi cosa facciano i figli con quel denaro.
In ogni caso è abbastanza ovvio che i genitori debbano vigilare di più sui propri figli, educarli a comportamenti sani ed evitare che acquistino prodotti sbagliati e, purtroppo, vandalizzino negozi.
Già perché spesso le bambine in questione provano tutti i tester, lasciano sporchi gli scaffali e a volte portano via anche i campioncini dai negozi. Tutti comportamenti scorretti, che vanno ripresi.