Ciao a tutte!
Su questo blog, ogni giorno, si parla di novità, di ultimi arrivi, di vere o apparenti rivoluzioni e di tendenze più o meno bizzarre che riguardano il mondo della cosmetica e della bellezza. Tutto questo serve a cercare di “prevedere il futuro” del mondo beauty, che è quello che ci interessa e appassiona.
Beh, qualche volta, non sono tanto i trend passeggeri a suggerire come si evolverà il mercato della cosmetica, quanto il luogo in cui andiamo a fare shopping. Ci credete? Sempre di più, infatti, i prodotti cosmetici bio di alta qualità non si trovano in profumeria, ma nei reparti delle migliori gastronomie italiane (e straniere). Ma quali sono questi prodotti e dove si possono trovare? E cosa ci dice questo fatto sul futuro del beauty e del bio (e non solo)?
La notizia che ha ispirato la riflessione di questo post è l’arrivo dei prodotti Davines, azienda evolutissima di prodotti per la cura dei capelli, da Eataly Italia (erano infatti già presenti negli store di NY e Chicago), insieme ad alcuni brand (sempre italiani) di cosmetica naturale, già presenti sui loro scaffali, come Biofficina Toscana e Apiarium.
Siamo certe che molte di voi sapranno già indicare moltissimi negozi e luoghi in cui è possibile reperire sia prodotti alimentari che cosmetici di origine biologica. Un esempio non certo nuovo è il Centro Botanico di Milano: da anni, accanto alle tisane biologiche e alla gastronomia, si possono trovare, infatti, i prodotti Dr. Hauschka, IncaRose e tanti altri.
Non è tanto il fatto che tutto ciò che è “bio” si sia ritagliato una fetta di mercato “a parte”, quello che ci interessa. E’ piuttosto il fatto che, per valutare la qualità dei prodotti cosmetici, si utilizzino sempre di più criteri e parametri che siamo abituati ad attribuire al cibo, ai piatti dei grandi chef e alle loro materie prime.
Spalmarci qualcosa sul viso, sta diventando davvero importante quanto ciò che ingeriamo? In questo caso, non è rilevante soltanto l’aspetto “estetico“, e quindi l’efficacia della crema XY nel riuscire a far passare i brufoli o nell’idratare la pelle, ma anche e soprattutto il beneficio che si può trarre dai suoi ingredienti e, quindi, la qualità dei prodotti che contiene.
Può sembrare una cosa da poco, ma si tratta invece di un vero cambio di prospettiva. Seguendo questa logica (che è, per esempio, quella che sta adottando Eataly), infatti, il famoso, temutissimo INCI (l’elenco degli ingredienti di un prodotto) dice molto poco. Non più di ciò che leggiamo su una confezione di pasta quando leggiamo “pasta”.
Ad essere invece in primo piano sono aspetti molto meno “visibili”. Parole come “km 0”, “sostenibilità”, “impatto ambientale”, e ancora, “trasparenza”, “controllo” e “biodiversità” diventano fondamentali. E di conseguenza, anche il luogo di produzione, proprio come nei prodotti enogastronomici, ha il suo valore. E’ quindi bello e interessante che siano proprio brand italiani come Davines, Lurisia, Rossella Roi, Dott. Nicola (non celebri nel mercato beauty “classico”) ad essere valutati come i migliori e, quindi, a trovarsi nei reparti specializzati dei migliori negozi alimentari italiani e del mondo.
Addirittura Slow Food sta iniziando a scegliere tra i suoi “presidi” prodotti non destinati al consumo alimentare, ma cosmetico.
Voi cosa ne pensate di questa nuova rotta nel mondo bio-beauty? Sta ormai prendendo una strada parallela da quello della cosmetica “classica” e “da farmacia”? Le eccellenze enogastronomiche saranno anche sinonimo di prodotti cosmetici di prima qualità? L’Italia si avvantaggerà su questo fronte, grazie alle sue ricchezze alimentari? Speriamo che questa news vi abbia incuriosito e stuzzichi qualcuna di voi! Grazie!
Ciao dal Team!