Ciao ragazze!!

Ieri, 25 novembre, era la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne e il primo dei 16 #OrangeDays: entrambe importanti iniziative indette dall’Onu per sensibilizzare tutti verso questo crimine tremendo ma purtroppo ancora troppo diffuso.

In questo post, voglio quindi parlarvi degli eventi, delle campagne e delle iniziative legate a questa giornata (e, soprattutto, a questa battaglia) e di cosa possiamo fare anche noi nel nostro piccolo per parteciparvi (sì anche dopo il 25, perché la lotta contro la violenza verso le donne non dura solo un giorno)!

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Innanzitutto, gli #OrangeDays: l’arancione è stato scelto come colore chiave di questa iniziativa promossa dalle Nazioni Unite attraverso la campagna “Orange Your Hood” o #orangeurhood: colora di arancione il tuo quartiere. Si è iniziato illuminando di arancione il palazzo di vetro dell’Onu e poi Delhi, Kigali e il Cairo, adesso anche l’Empire State Building di New York!

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Si tratta di un modo semplice ma efficace per ricordare a tutti che la violenza verso le donne è un tema sempre attuale, un problema urgente e soprattutto un abuso intollerabile. La violenza, tra l’altro, non è solo fisica, può essere subdola e psicologica, ma essere comunque pesante, può fare molto male e resta ingiusta e inaccetabile. Perciò è importante che tutti ci sentiamo coinvolti e in grado di fare qualcosa per combatterla: educando i nostri figli, ribellandoci alle ingiustizie anche considerate più “normali” (e gravi proprio per questo), facendo capire che non sono solo le donne a doversi sentire coinvolte.


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L’Onu per questo ha lanciato una call-for-action che invita a indossare qualcosa di arancione o illuminare con questo colore la propria casa (per esempio avvolgendo una lampadina nella carta velina arancione) o chi può, il proprio negozio, la propria scuola, la propria città. Perché per 16 giorni? Per unire il 25 novembre alla giornata mondiale dedicata ai diritti umani, il 10 dicembre, così da ricordare il famoso discorso di Hillary Clinton “i diritti delle donne sono diritti umani”.

 

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L’Onu ha anche diffuso un video (di cui vi lascio il link) nel quale alcune donne, davvero coraggiose, sopravvissute a tremendi abusi, trovano la forza di raccontare la loro storia. Le immagini e le loro storie, molto forti e toccanti, sono alternate da alcune importanti e scioccanti informazioni sui “numeri” delle violenze mosse nei confronti delle donne e delle ragazze nel mondo. Vi avverto che anche questi dati scuotono molto, ma penso che sia importante conoscerli.

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Uno dei dati per cui l’Onu si sta battendo maggiormente è questo: 603 milioni di donne vivono in paesi in cui la violenza domestica non è ancora considerato un crimine.

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In tutto il mondo, più del 50% delle aggressioni a sfondo sessuale sono commesse contro ragazze che hanno meno di 16 anni. E 1 su 4 avviene durante una gravidanza.

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Più di 7 donne su 10 nel mondo hanno subito violenza fisica o sessuale ad un certo punto della loro vita.

Credo che non serva aggiungere altre parole per capire l’urgenza di sensibilizzare e agire contro questa realtà. Ho letto che i delitti per mano del proprio ex-fidanzato in Italia sono stati poco meno di uno ogni due giorni, negli ultimi 2 anni.

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Mi ha colpito e mi è piaciuto molto come ultimamente (finalmente!) si cerchi di coinvolgere soprattutto gli uomini in queste campagne: è inutile dire quanto sia stupido e grave che si pensi che si trattino di tematiche “da donne” e di battaglie che vanno combattute solo dalle donne!

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