Ciao a tutte!

Esiste un problema con gli emoji. E non ce ne siamo mai accorte prima: ad averlo fatto notare è una campagna pubblicitaria di Always – il marchio di assorbenti molto diffuso in USA.

Le ragazze usano ogni giorno milioni di emoji: nei loro sms, su Facebook, su Instagram e forse soprattutto su WhatsApp. Ma come sono rappresentate le ragazze dagli emoji? Spose, principesse, maglioncini rosa… l’immagine non è un po’ (tanto) datata e stereotipata? Il video è imperdibile e le proposte (positive: non è una polemica, è un progetto) sono fantastiche! Scopritele nel post!

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Vi ricordate il post sulla campagna #LikeaGirl, sempre lanciata da Always? Era mirata a dimostrare il fatto che l’autostima delle ragazze crollasse con la pubertà. Per farlo era stato chiesto a degli adolescenti di correre, tirare, lottare “come una ragazza” (che in inglese è proprio un’espressione usata, che da noi tradurremmo “come una femminuccia” – il che non è molto rincuorante, comunque) e poi era stata fatta la stessa domanda a delle bambine più piccole.

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Il risultato ottenuto era stato: da una parte, i e le teenager hanno fatto il verso ad una fantomatica ragazza incapace ed ochetta, tutta risatine e mossette; dall’altra parte, le bambine si sono impegnate tantissimo nel poter dimostrare cosa significasse “correre come una ragazza”. Quando ad una bimba viene chiesto cosa intende per “corri come una ragazza”, lei aveva risposto “run as fast as you can“: corri più veloce che puoi!

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Ecco, questa seconda campagna è il seguito di quella – anche questa, infatti, riposta l’hashtag #LikeaGirl.

Prima di raccontarvela però, un piccolo discalimer: tutte le volte che si parla di una campagna pubblicitaria con finalità “benefiche” o di qualche iniziativa umanitaria mossa da qualche grande azienda, la critica facile è accusare il brand di… marketing. Il marketing, innanzitutto, non è una colpa: è naturale che queste campagne vengano pensate da un team di addetti al marketing.

ClioMakeUp-emoji-sessiste-always-likeagirlL’autostima di una ragazza crolla durante la pubertà. Always vuole che questo cambi.

Il fatto è che i brand, comunque farebbero pubblicità per promuovere i propri prodotti. Possono scegliere, però, se farlo attraverso la via tradizionale, in cui l’unico messaggio è promozionale, oppure possono usare il loro brand per mandare messaggi positivi di cui l’azienda decide di farsi carico. Ovviamente lo scopo è anche migliorare la propria immagine, ma appunto è una scelta, quella di appoggiare una causa, e, inevitabilmente, di togliere attenzioni al prodotto per darne di più a un messaggio. Ed è una scelta che noi apprezziamo sempre ed è il motivo per cui è bello parlarne.

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Dicendo questo non ci siamo molto allontanate dal nostro obiettivo: è proprio di messaggi e linguaggio che, infatti, nella campagna di Always, si parla. Il tema sono appunto gli emoji e, nel video, si chiede alle ragazze di far caso a come queste piccole simpatiche faccine senza cui non sapremmo più vivere, descrivono le ragazze, in confronto all’immagine, invece, genericamente maschile.

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Il risultato è sorprendente. Rispondono all’appello delle emoji-donna (a parte quelle super generiche) solo: la coppia di conigliette (alzi la mano chi non l’ha usato per sottolineare la complicità con la propria BFF prima di uscire!), la ballerina di flamenco (notoriamente usato per sottolineare una certa avvenenza o sicurezza di sé, no?) e poi una schiera di faccine in cui una ragazza indossa un maglione rosa e fa una serie di cose… senza di fatto far mai niente. Ecco che si fa tagliare i capelli, poi mette una manina civettuola vicino al mento, si mette le mani in testa, alza la mano (da vera saputella), si fa fare un massaggio, mette le braccia a X in pieno stile Mara Maionchi, poi ha un’aria un po’ confusa e poi abbattutissima. Punto.

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Nel video viene chiesto come sia raccontata la donna a livello professionale, dagli emoji. La risposta, inevitabilmente è che non è affatto raccontata: tutte la faccine che rappresentano mestieri e impieghi sono sfacciatamente maschili – dal poliziotto al detective. Ah, c’è anche una principessa e una sposa “se vogliamo considerare il matrimonio una professione”, come sottolinea giustamente una ragazza del video.

A pagina 2 ho postato il video della campagna e vi racconto la parte più propositiva dell’iniziativa. “Ok: quale emoji vorresti che ci fosse, per descrivere meglio le ragazze?” Le risposte delle intervistate sono molto carine e interessanti e… ovviamente vogliamo sapere anche le vostre proposte! 

179 COMMENTI

  1. ….sul serio?
    Innanzitutto non sono d’accordo con la frase “tanto le aziende si farebbero comunque pubblicità” nel senso che c’è modo e modo e trovo che alcuni rappresentino solo delle gigantesche ipocrisie per acquistare notorietà. Preferisco una pubblicità vera a un buonismo forzato. È come dire “tanto il giornalista scriverebbe comunque articoli, allora tanto vale fare sciacallaggio mediatico”, per me è no.
    Tornando al discorso emoji… Mi sembra una ca*ata pazzesca. Perché? Perché appunto, non se n’era mai accorto nessuno. Io quando voglio scrivere a una mia amica che indago su qualcosa metto il detective e non mi è mai passato per l’anticamera del cervello che il mondo pensasse che le donne non possono fare le detective perché nelle emoji c’è solo l’uomo. Cioè trovo che sia questo sentirsi prese in causa con cose inesistenti che amplifica la connotazione negativa di femminismo. Non so se mi sono spiegata, è un po’ la storia di “al lupo al lupo”, a forza di protestare per cose banali, chi ci ascolterà quando le cose saranno davvero serie?

  2. Diamine, non me ne ero mai accorta nemmeno io. Un po’ la disattenzione, un po’ il fatto che ormai purtroppo siamo abituate a essere rappresentate così. Certo, ci sono ambiti ben più importanti in cui il maschilismo “schiaccia” le donne, ma anche questi piccoli particolari possono aiutare a fare la differenza

  3. Io la ballerina di flamenco l’ho sempre usata per frasi del tipo : non c’è il capo ? Yeah. E di solito uso solo gli smile

  4. Secondo me è positivo che le aziende parlino di pari opportunità e discriminazione anche per farsi pubblicità. Non voglio dire che il fine giustifica i mezzi in ogni caso, ma in questa particolare situazione sicuramente si può fare qualcosa. Whatsapp ha già cambiato (come avete detto) le faccine mettendo cinque versioni di colori diversi di pelle, quindi la stessa cosa può essere fatta anche per le faccine maschio-femmina.
    Infine, secondo me non siamo tutti obbligati ad usare whatsapp, ma ci sono tantissime chat alternative molto valide e, che al posto delle classe emoticons, permettono di utilizzare e creare migliaia di stickers in base al proprio gusto personale. Insomma, se whatsapp non ci piace, non siamo obbligati ad usarlo 🙂

  5. Bravissima!!!
    E’ quello che avrei voluto dire io, ma non trovavo le parole adatte! Anch’io mi sono accorta di questa storia delle emoji solo adesso che sono andata a controllare… ma insomma, non penso proprio che le ragazze e le donne nel 2016 si facciano fuorviare da questo, dai!
    Allora parliamo anche del fatto che alle bambine piccole in genere piace giocare con la cucina o con le bambole o con le Barbie, invece ai bambini col camion dei pompieri… ma questo non vuol dire che da grandi quelle bambine diventeranno delle ochette che aspirano a diventare casalinghe!
    Per lo stesso motivo ho appena visto che hanno aggiunto anche gli emoji di coppie e famiglie gay: anche lì, non credo proprio che un gay si sarebbe sentito offeso se non avessero messo quell’emoji su whatsapp, bensì se la prenderà per altri preconcetti ben più seri!

  6. siamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda! io ho sempre usato faccine maschili anche se quella cosa/professione la stava svolgendo una donna (tipo io!) e non mi sono mai sentita offesa, anzi non ho mai fatto caso al fatto che fosse uomo e non donna, ma badavo alla rappresentazione della professione. Detto ciò, a me ogni volta che saltano fuori, queste campagne pro-donna in realtà mi sembrano dire “poverina, la donna, essere inferiore, facciamole una faccina ad hoc così non si sente discriminata”. C’è sempre un sottofondo di “poverina….accontentiamola”.

  7. Purtroppo, come ha scritto una ragazza nel post sulla campagna ungendered di Zara, in Italia ce la prendiamo sempre per le sciocchezze! Me lo immagino un ragazzo gay discriminato dalla società che però è contento perché gli hanno aggiunto su whatsapp

  8. Se l’avessero affrontata così le nostre nonne ignorando il problema come fate voi a quest’ora eravate a casa sposate al massimo a fare la calzetta e non a leggere di sicuro il post di un blog perché magari non avreste neanche potuto studiare. Purtroppo il maschilismo ci è così tanto familiare perché è stato parte fondante della nostra società da sempre che ancora ci sono persone che fanno difficoltà a individuarlo e a capire quanto sono ormai scontati certi ragionamenti nella nostra cultura. La donna è diversa dall’uomo ma deve essere presente in tutti gli aspetti della vita dalle parole alle emoji alle leggi. In alcuni stati lontani da noi il mondo è ribaltato e sono gli uomini a perdere di importanza quindi il problema esiste per noi e per altre culture. Solo siamo troppo abituati a conviverci.

  9. Io invece non vi capisco. Avete sempre usato una emoji maschile per rappresentarvi senza sentirvi offese. E allora? Non è questione di sentirvi offese è questione che il mondo femminile non viene mai rappresentato anche nelle piccole cose. Sono le piccole cose poi che sono importanti, non tanto per noi donne di oggi che siamo cresciute, ma per i bambini e le bambine che saranno gli uomini e le donne di domani. Io trovo che un mondo più inclusivo non possa fare nient’altro che bene sia agli uomini che alle donne e le piccolezze sono piccolezze solo prese singolarmente, ma insieme sono i mattoni che costruiscono una casa. Per il discorso della pubblicità basta semplicemente vedere se il valore propagandato dall’azienda è anche sposato nella quotidianetà oppure no. Ad esempio l’azienda che si è fatta carico di questa campagna promuove l’empowerment femminile per le sue impiegate? Se la risposta è sì non è ipocrisia ma è fare pubblicità veicolando un sistema di valori che è congruente con quello della tua azienda. E poi finiamola con questa storia del ci sono problemi più importanti: porta solo ad una strada, che non si fa nulla nè per le cose importanti nè per quelle accessorie

  10. Io penso che non ci siano solo il bianco o solo il nero, fregarsene o attivarsi, credo che ci siano infinite sfumature, e che ogni cosa abbia un certo grado di gravità e vada affrontata di conseguenza. Non credo che il diritto allo studio al voto o al lavoro possano essere messi sulla stessa linea.

  11. Non ci avevo mai pensato ma è vero, i lavori sono rappresentati da uomini e le donne no. Certo sono state aggiunti i colori della pelle e le coppie gay, lo sforzo di aggiungere qualche altra emoji sarebbe minimo

  12. Bellissimo post 🙂 è una grande idea avere più faccine per noi donnee! Sarebbe molto più divertente e giusto. Il maschilismo è ancora parte di questa società e questo problema va risolto. Senza dimenticarci che siamo comunque diversi gli uomini dalle donne (per esempio io lancio davvero con la forza di un criceto come facevano le teenager

  13. Non metto sullo stesso piano ma è il dare per scontato che debba funzionare così che non è normale ma è un punto di vista che abbiamo noi di questa cultura ancora troppo influenzata dal passato.

  14. Ma perché dici “dare per scontato che debba funzionare così”? Cioè nessuno si è mai lamentato perché nelle uova kinder delle bimbe ci sono le winx e non i power ranger, ma non mi pare che la generazione femminile sia cresciuta pensando di essere una fatina

  15. Io non me n’ero mai accorta perché non uso mai le faccine di donne/uomini, ma sempre e solo le facce rotonde con le emozioni. Se whatsapp è riuscito ad aggiungere i vari colori della pelle (cosa fantastica a mio parere), è ora che corregga anche queste emoji stereotipate e sessiste!

  16. Mi ratristano tutte queste polemiche, sempre.
    Qualcuno pensa a noi ovvero alle nostre figlie – ed è una cosa buona, quindi GRAZIE.
    Qualcuno ha parlato di un accontentino. E qui mi viene in mente la guerra. Che non si vince subito, in un giorno solo, ma si combatte per anni, e ogni uomo, ogni pezzo di terra, ogni metro fra poco ogni centimetro hanno un’importanza immensa.
    Quindi penso che una campagna come questa è sempre una cosa in più, un passo avanti, una piccola vittoria.
    Ed è sempre meglio avere una cosa in più – che una in meno.

  17. Esatto anche io ho sempre usato emoji maschili per identificare le cose che facevo io ma non mi ha mai sfiorata il pensiero che potesse essere un affronto alla donna. Semplicemente penso che le emoji siano delle rappresentazioni della realtà, come delle immagini stilizzate! Se ce ne fosse una per ogni genere/colore/sesso/età avremo bisogno di una memoria del telefono solo per le emoji! Bisogna anche non essere troppo pignoli e guardare la realtà in modo obiettivo! Un esempio? Il mio migliore amico è gay e sta con un ragazzo. Ora gli hanno aggiunto le emoji dei due ragazzi per mano quindi fin qui tutto ok. Il suo ragazzo è di colore e quindi hanno inserito l’immagine del ragazzo di colore. Eppure sapete che combinazione manca? Due ragazzi gay, uno bianco e uno di colore! Ma non l’ho mai sentito lamentarsi per questo! Penso che un po’ di buonsenso giovi sempre nel mondo

  18. Io invece mi lamenterei. anche perchè ai miei tempi non era così, ma le sorprese erano uguali per tutti. a me piaceva giocare con le macchinine e non vedo perchè per farlo dovrei pensare di prendere una cosa non studiata per me ma per un maschio. L’estrema genderizzazione dei giocattoli che c’è al giorno d’oggi è assurda!

  19. Ci risiamo..la solita polemica fondata sul niente…le faccine di whatsapp…ma sul serio?
    ogni giorno almeno una donna viene uccisa/maltrattata/violentata da un uomo e questo non succede perché mancano le emoji della donna wrestler..ma perché mancano le istituzioni e le donne a volte vengono lasciate in balia di un uomo misero a combattere senza mezzi, spesso culturali.
    La mia proposta per una nuova emoji è “donne sveglia!”

  20. Personalmente, non uso moltissimo le emoji di whatsapp. Solitamente uso sempre le più comuni 5-6 (faccia che ride, piange, linguaccia, sonno ecc.) 😀 le altre le ho viste velocemente e, non ricordandole, finisce sempre che non le inserisco mai nel discorso… Lo so, le mie chat non sono simpaticissime, anzi forse sono un po’ tristi da questo punto di vista… 😀 😀 detto questo, credo che sia carino che ci sia la possibilità di inserire queste nuove emoji sulle donne, non tanto perchè la loro assenza ci offenda (anzi, come hanno scritto molte, non le avevamo nemmeno notate queste differenze uomo-donna, me compresa), bensì perchè credo sia importante fare campagne pro-donna in ogni campo, anche quello che sembra il più stupido. Noi viviamo in una società in cui si danno per scontate la libertà di voto, di istruzione,di parola, di scelta di matrimonio. E di conseguenza ci può sembrare stupido fare questione su una cosa tanto banale (perchè ovviamente, è molto banale) come le emoji. Ma se si pensa che in molti paesi del mondo la donna è trattata come un oggetto (e non voglio elencare tutte le atrocità che subisce, mi limito a dire la cosa “meno disumana”: negli stati degli emirati arabi uniti, la donna vota solo dal 2006!!! ), allora tutto sembra meno scontato. E le campagne pro-donna assumono un valore molto più profondo, anche quelle in un contesto così stupido come le chat: davanti a tanta disumanità, dobbiamo OGNI GIORNO, in OGNI MOMENTO ricordare le donne che non vivono nella nostra situazione. Siamo così abituate che sia così, che non ci facciamo nemmeno più caso a quanto sia vergognoso. Invece bisognerebbe avere sempre la scusa/motivazione per parlarne.

  21. ciao, io penso che siamo noi stesse a doverci rappresentare e non cercare simboli che possano farlo per noi

  22. Io sono una ragazza lesbica, e sebbene ovviamente pensi che ci siano campi ben più importanti in cui sentirsi discriminata come omosessuale, mi sentivo discriminata anche dalle faccine whatsapp. Si chiama eteronormatività, ovvero quel modello in cui sono escluse da qualsiasi rappresentazione tutte le relazioni e le persone non eterosessuali, e sì, è offensivo, perché sotto sotto vuol dire che la tua relazione non è abbastanza normale, abbastanza comune, abbastanza accettabile da entrare a far parte di qualcosa, dalle pubblicità alle leggi alle faccine whatsapp.

  23. Forse le sorprese erano uguali per tutti ma la barbie esiste dal ’59, non mi pare che la genderizzazione sia del giorno d’oggi.

  24. i pigiami femminili sono rosa e quelli maschili azzurri, c’è un sito dove ci si lamenta anche di questo?

  25. Certo che tocca a noi stesse, ma quando ti mancano gli strumenti diventa tutto più difficile. Pensa a una bambina in italia oggi che costantemente fin da piccola viene bombardata di messaggi in televisione, dal linguaggio, dai giocattoli, sui social, che le dicono come deve essere, come deve rappresentarsi e cosa sarà in grado di fare. Non pensiamo solo per noi, ma anche a chi sta crescendo!

  26. quando eravamo piccole noi(x me anni 80) c’erano modelli ben peggiori, ma il compito di educare per fortuna non è della TV, ma della famiglia o chi per lei

  27. Cara mia la parità di genere si costruisce piano piano partendo dall’educazione dei bambini e anche cose stupide come le emojii possono fare qualcosa perchè contribuiscono a non rafforzare gli stereotipi che sono poi alla base di comportamenti ben più gravi. Ben vengano le istituzioni, che fanno pochissimo, ma la parità di genere non ce la possono dare dall’alto, va costruita giorno per giorno anche a partire dalle piccole cose

  28. Non so, non voglio entrare in discussioni su argomenti che non posso capire, perché non essendo io lesbica non ho mai vissuto certe “esclusioni”. Almeno da quel punto di vista. Anzi mi dispiace se tu o altre ragazze nella tua situazione vi siete sentite offese dalla mancanza di emoji con due donne o due uomini, io sinceramente non l’avrei vista come un “non le metto perché non sono normali/accettati”, esattamente come non vedo il detective o il poliziotto simbolo di un lavoro solo maschile. Questo perché per me non è il connubio uomo/donna che fa il concetto di famiglia, come non è un’emoticon maschile a farmi sentire “discriminata”

  29. mi spiace ma non sono d’accordo, per me sono energie che si potrebbero impiegare x cose più importanti.

  30. Devo ammettere che io non avevo fatto caso alla mancanza di faccine femminili di whatsapp. I miei sentimenti riguardo a ciò sono contrastanti; se da una parte non la ritengo una cosa fondamentale, dall’altra mi dico che forse qualcosa è meglio di niente. Una di noi ha detto in un commento, che i giochi di oggi sono più “sessuati” di quelli di un tempo, penso che abbia ragione. Spesso da piccola io nelle uova di pasqua o negli ovetti Kinder trovavo dei giochi che condividevo con mio fratello senza problemi ora vedo che ci sono uova di Pasqua con sorpresa da femmina e da maschio, ovviamente con tastarono rigorosamente rosa ed azzurri. Dunque si, queste sono cavolate è ovvio, ma delle volte è proprio dalle cavolate che veicolano messaggi a volte anche importanti.

  31. Ma secondo me è giusto sentirsi diversi tra uomo e donna e avere giocattoli diversi è normale tanto quanto vestirsi in modo diverso.. Ma io sto parlando del fatto che ci siano ancora tanti aspetti della vita solo maschili. Come le parole al maschile..non sono un caso ma sono lo specchio di quello che è stato in passato. Il cambiamento ci può e ci dovrebbe essere in tutto.. Nelle cose grandi ma anche in quelle piccole. Dare per scontato che la faccina del lavoro sia solo una e maschile non è una cosa qualunque. Siamo però abituati così tutto qui

  32. Il fatto stesso che tu dica che “alle bambine piccole in genere piace giocare con la cucina o con le bambole o con le Barbie, invece ai bambini col camion dei pompieri” vuol dire che non cogli il problema di fondo. Le bambine e i bambini non nascono col DNA impostato sulle macchinine o sulle bambole per il semplice fatto di essere nati maschi o femmine, si concentrano (volenti o nolenti) su quel tipo di giocattoli perché è questo che la società, i genitori, le aziende, gli insegnanti d’asilo vogliono da loro, perché fin da bambini ti convincono che il rosa è da femmina e il blu da maschio, che una cucina rosa non è adatta a un bambino e una spada blu non va bene per una bambina, che se un maschietto gioca con le Barbie ha qualcosa di anormale, che una bambina che vuole la mini moto o la pistola per Natale è esagitata, aggressiva, va “calmata” con un bel bambolotto. Il sessismo parte da qui, e se è vero che non tutti i genitori e gli insegnanti rimproverano il bambino/a se gioca con giocattoli convenzionalmente non associati al suo sesso, questo succede ancora in tantissime famiglie e tantissime scuole.

    http://narrazionidifferenti.altervista.org/category/questioni-di-genere/infanzia/

    Per quanto riguarda le emoji con coppie omosessuali, io da lesbica mi sentivo esclusa eccome, come se non bastasse essere esclusa in campi più seri, persino nelle faccine l’eteronormatività regnava, persino lì la mia relazione non era abbastanza “normale” da essere rappresentata. Se vi sembra una cosa da poco probabilmente è perché siete eterosessuali e per un puro caso, perché siete nati/e così, avete diritto a tutte le rappresentazioni dell’universo, non dovete dare spiegazioni a nessuno su chi amate e perché, non dovete nascondervi o giustificarvi in mille situazioni.

  33. Io ho 45 anni e una bambina. Il compito di educare è certamente della famiglia, ma quello che siamo passa anche dalla società e dal mondo in cui viviamo. A meno di non vivere come un eremita e buttare via la televisione trovo veramente difficile combattere ogni giorno contro gli stereotipi che la pubblicità e le serie televisive inculcano nelle bambine e nei bambini. Solo per farti un esempio io da piccola giocavo con immensa soddisfazione con i lego che erano uguali sia per maschi che per femmine. Ora invece sono diversi: quelli per bambine sono tutti rosa e lilla e sono anche molto più facili da costruire perchè l’attenzione non è sulla costruzione ma sul gioco di ruolo che puoi farne dopo. Mia figlia se ne è lamentata ma se vuole costruzioni un po’ più sfidanti deve acquistare quelle per maschietti. Ho detto tutto.

  34. Rappresentazioni più inclusive verso tante persone diverse, anche quelle più banali come le emoji di whatsapp, a mio parere sono un piccolo passo verso un sentire comune più inclusivo.

  35. Ma scusami, il problema vero credo stia nelle scelte che fanno i genitori, o le donne, non nel gioco o nell’emoji in sè… altrimenti vuol dire che chi si fa influenzare da questo non è dotato di un cervello pensante! Cioè per dirti la mia bambina gioca con le bambole meno di quanto giochi coi lego e con i puzzle, e le piace Calimero come cartone. Chiaro che se le comprassimo solo cose di Frozen o le facessimo vedere solo la principessa Sofia, giocherebbe e guarderebbe solo quelli! Sta a noi metterla in grado di fare le sue scelte!

  36. Concordo. Non avevo mai notato questa cosa, anche perché uso in prevalenza le emoji maschili e questo non mi turba. Credo che Kim Kardashian abbia lanciato le proprie emoji, quelle non sono sessiste ma autoironiche? Boh. Confesso che le conigliette mi avevano sempre fatto pensare alle gemelle Kessler

  37. Sono pienamente d’accordo con il tuo discorso, ma purtroppo non bisogna dare per scontato nulla, in quanto in Italia una donna al giorno viene uccisa semplicemente perché è una donna. In molti si sentono giustificati a fischiarti se passi davanti a loro, dunque una campagna di sensibilizzazione anche nelle nostre scuole non farebbe male!

  38. Ma vengono impiegate queste energie per le cose importanti? Non si possono fare entrambe le cose? Pensi davvero che se le cose importanti non si facciano sia colpa di una campagna pubblicitaria sulle emojii? Poi liberissima di pensarla come ti pare, ci mancherebbe

  39. anch’io preferivo giochi “da maschio” ..ma ho due fratelli più grandi quindi con i giochi mi andava di lusso!

  40. Hai ragione! anche questo è un aspetto da non sottovalutare che ci tocca ancora più da vicino 🙁

  41. Ovviamente non è una colpa, mi spiace se il tono sembrava aggressivo, è un orientamento come un altro, capita e basta e nessuno è migliore degli altri. E’ solo un dato di fatto che purtroppo, sebbene io e non solo io non veda alcuna differenza tra l’amore che c’è fra me e la mia ragazza e quello fra la mia migliore amica e il suo ragazzo, socialmente il nostro amore è sottoposto a gerarchie, occultamenti e imposizioni diverse.

  42. io me ne lamento da sempre…me ne lamentavo da piccola quando la roba da femmina era quasi tutta rosa. me ne sono lamentata da ragazzina quando volevo la bici “da grande” e invece di una mtb vera mi sono vista arrivare una city bike da bonna bianca e rosa, mi lamento quando voglio delle scarpe da running fluo fighe e sono aquasi tutte fucsia o colorini tipo pesca e lillino vomitevole mentre quelle con colori fighi sono solo da uomo. per non parlare della roba da ciclismo che danno per scontato che tu la voglia rosa metre le donne che fanno ciclismo agonistico sono tutt’altro che mammolette

  43. su questo hai perfettamente ragione.
    Io ho una vivo con il mio compagno ormai da 6 anni ma la nostra relazione viene vista sempre come qualcosa di…non definitivo, non riconosciuto..
    e la cosa che più mi manda in bestia e che a pensarlo a volte siano delle coppie sposate che vivono senza stima il loro rapporto e nell’ipocrisia reciproca!

  44. Ennesima polemica inutile come lo è stata quella di zara!a parte che non uso molto le faccine ma fare polemica su queste sciocchezze è ridicolo.

  45. Io ho sempre fatto giochi da maschio, mi sono sempre vestita come un maschiaccio e avevo la mtb nera, boh non ho mai trovato tutte queste difficoltà di cui parli…

  46. Sì Shelly, ma quando eravamo bambine noi, c’era SEMPRE la mamma e/o papà. Oggi noi dobbiamo lavorare tutti e la educazione purtroppo la DOBBIAMO condividere con i nonni o le babysitter o le scuole a tempo pieno E la TV.
    Non è più una cosa SOLO nostra.

  47. No va beh ma voi avete notato che hanno aggiunto alla già esistente coppietta maschio/femmina con cuoricino e bacino le coppiette femmina/femmina e maschio/maschio???? ahahahaha forse già prima le associazioni gay avevano protestato ed hanno ottenuto le “loro” emoji (e va benissimo), quindi ci sono speranze anche per le pulzelle!!!!
    Scherzi a parte, trovo la cosa un poco esagerata, anche se di base è vero e Always ha fatto una cosa buona a farla notare. Non credo sia un grosso investimento per WhatsApp inserire ulteriori emoji, più che altro già così per scorrere e trovare quella giusta ci si mette un bel po’, se raddoppiassero tutte quelle maschili con le versioni femminili o aggiungessero mestieri e cose ci sarà da impazzire! Potrebbero invece organizzare il programma con delle sezioni di emoji scaricabili separatamente, ovvero ognuno può scegliere quali emoji scaricare in base all’uso che ne fa (tipo a chi serve quella sfilza di bandiere? a chi vola sugli aerei o fa tanti viaggi, ma a molti occupa solo spazio!). Quindi io voto: customized download emoji!!! 😉

  48. Esatto, anche io non me ne sono mai accorta e la cosa non mi turba, però mi viene il dubbio che possa influenzare le ragazzine e le bambine (perché ormai vedo anche bambini di 8 anni con lo smartphone, e immagino che abbiano whatsapp). Se dovessi pensare soltanto a come queste emoji influenzano me, direi per nulla. Ma se dovessi immaginare come una bambina o una ragazzina possa essere influenzata da questo “messaggio”, unito a tutti gli altri messaggi sessisti che vengono costantemente lanciati dalla società, allora non la vedrei come una semplice e pura scemenza.
    Vi porto un esempio: due anni fa ho discusso con una mia amica (che non aveva mai espresso prima d’allora pareri maschilisti) che sosteneva che le donne fossero naturalmente predisposte per i lavori domestici, e quando io le ho chiesto su cosa si basasse la sua convinzione mi ha risposto “beh, tu hai mai visto uomini che fanno lavori domestici? Nemmeno nelle pubblicità ne vedi, per cui un fondo di verità ci sarà”. Ovviamente questa mia amica avrà avuto da questo punto di vista un’ influenza da parte dei genitori, ma aveva ricevuto “conferme” dalla pubblicità e dal mondo esterno.

  49. Ma infatti come ho scritto in un altro commento sopra, la mia bambina non gioca SOLO con le bambole, anzi preferisce altri giochi, come puzzle o lego, adatti a maschi e femmine. L’importante è metterla in grado di fare una scelta: ti compro la bambola e il lego, la felpa rosa e la felpa blu, etc… e poi lei sceglie cosa preferisce.
    Per il resto, ok magari hai ragione tu che non mi sento offesa dalle emoji solo perchè sono etero… però allora, per dirti, dovrei sentirmi offesa dalle pubblicità di detersivi in cui a pulire sono sempre le donne… però no, non mi sento offesa, perchè sono io a decidere di non essere solo io a pulire casa ma anche mio marito, e questo lo trasmetterò anche a mia figlia, senza essermi fatta plagiare da una pubblicità.

  50. anche io ma mi faceva incazzare appunto che il reparto “femmina” (di qualsiasi categoria merceologica) fosse zeppo di roba rosa perchè alle femmine piace il rosa. l’alternativa è andare nelle cose da maschio, come se l’alternativa “non rosa” (intesa come femmina non bambolina) non fosse proprio neanche contemplata.
    certo che anche io poi mi sono comprata la mtb verde e la bici da corsa nera ma anche adesso quando mi compro roba da ciclismo sono quasi obbligata a snobbare il reparto femminile! ed è un peccato perchè la roba tecnica da ciclismo in versione femminile non lo è per ragioni di colore ma per ragioni anatomiche

  51. Le nostre nonne infatti hanno condotto lotte ben più importanti, attinenti ai diritti fondamentali della persona umana all’interno della società civile, che oggi ci sembrano tanto scontati, e avevano ben altri motivi, rispetto alle emoji! Sembra proprio che a questo punto non si sappia più cosa andare a cercare per far parlare e creare una ‘campagna’ femminista sul niente

  52. Come sempre siamo d’accordo e mi precedi! 🙂 il post mi ha fatto subito pensare ”ecco un’altra protesta fondata sul nulla”. Adesso in sincerità nessuna si era mai sentita offesa dalle emoji, nessuno aveva notato niente sui mestieri, forse perché c’è ben poco da notare? Le emoji rappresentano ovviamente simboli un po’ stereotipati, ma non è detto che ciò sia offensivo! È eccessivo sentirsi offese se mi rappresentano con il maglione rosa su una tastiera semplicistica! Mi interessa ciò che succede nel mondo esterno, voglio non essere tipizzata o catalogata in un certo modo in quanto donna nella realtà quotidiana! Ottenuto questo le altre sono piccolezze! Ci sono tante ragioni per cui lottare ancora oggi, ridursi alla solita questione futile non aiuta a far apparire noi donne al meglio nel mondo! Anzi, forse svilisce tutto ciò che c’è di importante per cui battersi

  53. Concordo! E soprattutto ricordiamoci che ci sono bambini che semplicemente non vengono educati dai genitori perché i genitori non ne capiscono l’importanza. Purtroppo conosco tanti genitori convinti che per crescere un figlio basti solo dargli da mangiare e mandarlo a scuola! E che se vogliono “tenere occupato” il figlio lo mettono di fronte alla TV, al computer o gli regalano direttamente lo smartphone o il talbet!

  54. Bravissima, totalmente d’accordo. Le donne secondo me devono dimostrare con i fatti che possono essere meccanici ingegneri poliziotti detective piloti ecc. Che senso ha battersi per avere l’emoticon del meccanico femmina se poi nessuna donna lo vuole fare perché è un lavoro troppo pesante? O il facchino? Prima mi dici che le valigie le portano gli uomini perché sono anatomicamente più forti e poi vuoi l’emoticon? Comincia a portarle tu e vedrai che acquisterai credibilità anche senza una faccina su wa… 🙂

  55. È vero che la moda, la tv, i social network etc spesso sono sessisti e possono influenzare molte persone. Però io credo anche che noi donne dovremmo imparare a fregarcene e scrivere noi la nostra storia, anche se mi rendo conto che non è semplice, soprattutto per le più giovani. Ma Samantha Cristoforetti, giusto per fare un esempio, ha scelto di rimboccarsi le maniche e impegnarsi per raggiungere il proprio obiettivo. Ad un certo punto, secondo me, esiste anche la responsabilità individuale (parlo dell’Europa, non dei paesi arabi o africani in cui la condizione della donna è terribile). Aggiungo poi che, finché noi donne ci criticheremo a vicenda per motivi futili, avremo sempre problemi. Gli uomini fra loro sono molto più solidali e questo è un grande punto di forza.

  56. Non credi che allora dovremmo prendercela anche perché su dizionario gli aggettivi vanno cercati per genere maschile?

  57. Hai ragione..infatti io ad esempio mi trovo meglio a stare ib compagnia con gli uomini k con le donne.. Sto bebe anche ib compagnia i alcune mie amiche..ma sono veramente poche.. E con gli uomini mi trovo a mio agio..

  58. Beh, tua figlia è fortunata a crescere con due genitori che non vogliono “inculcarle” idee sessiste 🙂
    Ammetto che anche io non mi ero mai accorta prima di questo discorso sulle emoji, e ad essere sincera non credo di certo di venire influenzata da questo. Però la mia domanda è: è giusto classificarlo come una polemica inutile basandoci solo sull’ influenza che ha su di noi o sulle nostre figlie? Più volte mi sono resa conto che per una bambina è una FORTUNA crescere in un ambiente in cui non viene trattata con maschilismo. Ad esempio molte delle mie amiche vengono trattate dai genitori in modo diverso dai loro fratelli, essendo donne devono cucinare, pulire ed essere diligenti, mentre i fratelli se vengono trovati a cucinare viene detto loro che “quello non è posto per te”.
    Magari questa faccenda delle emoji presa da sola non sembra così importante, ma forse sommata ad altri mille messaggi sessisti diventa influente.

  59. Sì, concordo. Nei cataloghi dell’Ikea a volte ci sono immagini di uomini che apparecchiano o accudiscono i bambini, anche questo indica una mentalità diversa.

  60. È esattamente quello che ho pensato quando, qualche mese fa, era spopolato l’hashtag “women against feminism”, e tante donne dicevano che a loro il femminismo non serve e che loro non si sentono delle vittime.
    Ricordiamoci sempre che se io, da donna, posso votare, se posso divorziare, se posso studiare, se posso decidere chi sposare senza dover sottostare ai voleri della mia famiglia, è perché qualcuno prima di me ha lottato per avere questi diritti. E ricordiamoci soprattutto che ci sono ancora tante cose (effettivamente più importanti delle emoji) per cui pretendere parità, ma ogni piccolo passo in avanti è pur sempre un passo in avanti.

  61. Ciao a tutte.. X mia esperienza personale é vero che l’autostima in adolescenza scende parecchio..anche xk magari si é accanto ad altri adolescenti che sono + forti caratterialmente e criticano e prendono in giro..e quindi trovo che a quell’età una cosa veramente efficace sia ad esempio praticare sport.. Come le arti marziali k rafforzano il carattere.. A me ha funzionato 🙂 x quanto riguarda le emoji non c’ ho mai pensato ne fatto caso..utilizzo solo le faccine ehehe e penso che le persone con cui scrivo sia dai mess k di xsona mi conoscono e sanno come sono e nn mi serve nessuna faccina speciale x dire come sono o cosa faccio ☺

  62. Io da piccola giocavo con i camioncini dei pompieri o con quelli che pulivano la strada,cosi come usavo anche giochi “femminili” . alla fine secondo me dipende da come i bimbi vengono educati, altrimenti per quello che ho vissuto o vedo anche nelle mie cuginette, purché si possa giocare va bene tutto, e non ci sono grandi distinzioni! Questa cosa delle emoji non mi cambia la vita, se le creano bene e se non dovessero farlo dormirei comunque la notte, alla fine credo si debba fare polemica su altre cose,mia personale opinione che può anche essere sbagliata

  63. Io fin da piccola se c’erano delle cose che mi piacevano..anche se erano da maschio e le desideravano i miei genitori me li compravano..e lo farei anche ora ehehe ☺

  64. Io ho sempre usate le faccine asessuate o a gattino, o flora e fauna.
    Le emoji uomo / donna, mai coperte.
    Comunque concordo, con la tua premessa, Clio.
    E sebbene possa sembrare a molti una futilità, è pur sempre la dimostrazione di come questi stereotipi siano radicati, se addirittura non li avevamo notati.

  65. Magari non mi sento offesa dalle pubblicità, ma a mio parere rinforzano una convenzione sociale che vuole le donne in cucina, a pulire, a badare ai figli, sempre da sole, come se a un uomo venisse uno shock anafilattico a cambiare un pannolino! L’ho già scritto in un altro commento, per piccole e banali che siano, rappresentazioni diverse e più inclusive sarebbero un passo avanti, e non solo per quanto riguarda uomo/donna, ma anche bianco/nero di pelle, omosessuale/etero, magro/cicciottello/con handicap…
    Tua figlia ha la fortuna di avere una madre come te, che non pensa ci sia qualcosa di sbagliato se vuole giocare con quello che preferisce, ma non in tutte le case funziona così (anzi, almeno nel nostro paese è una minoranza, e ce ne danno la prova anche i negozi di giocattoli, le confezioni e i cataloghi che continuano a mostrare bambine sorridenti con il mini aspirapolvere in mano e mai un maschietto, bambini felici che costruiscono circuiti elettrici e compiono esperimenti scientifici, e quasi mai femminucce)

  66. Si ma se una bambina vuole l’ovetto con una sorpresa x bambine almeno prendendo quello x le bimbe vai sul sicuro..se poi c’è un gioco da maschietto che alla bimba nn piace e si lamenta? K fai? Le imponi di tenerselo? Tanto se la bimba vuole il gioco da maschio poco le importa la carta del uovo azzurra ecc

  67. Infatti! Anche il diritto al congedo per paternità che nei paesi scandinavi è molto diffuso e tutelato è un esempio di come ci sia una mentalità diversa.

  68. boh, sarò stata superficiale, ma non mi sono mai fatta di questi problemi, anche perché se pure bisogna montare una protesta perché non ci sentiamo rappresentate da delle emoji allora stiamo freschi…ragazze la penso come voi…

  69. Benvenuta nel club di quelle che tra qualche anno saranno schiave. Non per la minaccia islamica eh, per le emoticon di whatsapp.

  70. io la trovo una campagna davvero carina! 🙂 non ci sarei mai arrivata…ma pensandoci permetterebbe alle donne di sentirsi un po’ più loro che la “solita paperetta vestita di rosa che si preoccupa solo dei capelli” 🙂 una donna in carriera, sportiva,…non costano molto! 🙂

  71. Noooo anche tu? Anche a me le conigliette mi hanno sempre rimandato mentalmente alle gemelle Kessler…. mah?!!!????

  72. Grande!!!!!
    Lo hanno regalato anche a me, ed era fighissimo!!!!
    Beh io ad esempio non ho mai avuto un bambolotto, perchè nonostante mia madre abbia provato a regalarmelo, a me non piaceva proprio.
    Per cui non avevo bambole, e preferivo i puzzle, i lego e le macchinine. *______________*
    Però sono cresciuta bene lo stesso. U___U

  73. E pensare che siamo nel 2016… certi discorsi mi fanno venire i brividi. Hai ragione, tante cose non le notiamo ma le abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni….

  74. Anche io avevo poche bambole, preferivo i giochi da maschio, anche perché mia mamma mi leggeva i libri, quello che giocava con me era il mio babbo, che mi faceva giocare con lego meccano corde bastoni cerbottane… Ma non sono diventata una violenta che picchia tutti

  75. leggendo il post penso: CHE PESANTEZZA!!! madonna oh, sono solo emoji!!!!!
    a questo punto, attendo fiduciosa un video sulle associazioni animaliste per protestare che non tutte le specie vengono rappresentate negli emoji, quindi chi le crea odia gli animali… -__-‘

  76. Boh, mi sembra che ultimamente si voglia per forza trovare una discriminazione in qualsiasi cosa venga detta o venga fatta.. Va bene lottare per la parità di genere, per la fine della violenza sulle donne ecc, ma questo delle emoji non mi pare un gran problema. Io non me n ero mai accorta, e sinceramente non mi sento offesa se in riferimento alla donna c è l emoji delle mani che si danno lo smalto, della sposa o della principessa. Allora dobbiamo anche contestare il semplice fatto che con il vocabolo “uomini” si fa riferimento a tutti gli esseri umani (quindi uomini e donne)..

  77. Bah io non avevo mai fatto caso alle faccine sinceramente! Comunque sinceramente credo che il grosso dell emancipazione l abbiano fatto le nostre nonne e bisnonne, credo che al giorno d oggi sia un po’ estremo parlare di lotta dei sessi almeno qui da noi ovviamente! Son tutti consapevoli che ogni donna vale quanto ogni uomo in ogni campo senza eccezioni, quindi no non mi sorprenderebbe vedere una emoji raffigurante una wrestler in rosa, visto anche che io per primo ne conosco di ragazze sportive e prestanti anche a livello fisico come la ragazzetta che mi ha gonfiato la faccia poco tempo fa ( per un capodanno alternativo

  78. Sempre di meno ci si accorge di quanto non solo una cultura formi un linguaggio, ma come anche il contrario sia vero. E anzi, sempre di più questa cosa viene negata.
    Sarebbe importante capire che il modo in cui parliamo scriviamo e usiamo le emoji – in poche parole come comunichiamo – influisce anche sul nostro modo di pensare e vedere le cose. Quindi ben vengano più emoji femminili, parole che rispecchiano il fatto che può esistere l’idraulico donna così come il signore delle pulizie.

  79. Sono d’accordo. Aggiungo che non mi sono mai preoccupata di cambiare la faccina da gialla a bianca. Tutte gialle le metto

  80. Mi sembra che qui nei commenti qualcuno come al solito sia più interessato a polemizzare invece di cogliere l’occasione per fare una riflessione.
    La domanda vera è, perché se dobbiamo rappresentare una professione la rappresentiamo come un uomo e solo se dobbiamo disegnare qualcosa di frivolo scegliamo una donna? Non si potrebbe fare, che so, metà e metà? O forse il punto è che chissà perché, se noi ci dobbiamo rappresentare, anche scherzosamente, come detective (o quello che volete) non ci accorgiamo neanche di scegliere un uomo ma a un uomo, al contrario, farebbe strano rappresentarsi come una donna? Io ci rifletterei. È chiaro che questo è l’effetto di qualcosa e non la causa, e ovviamente sarebbe importante agire sulla causa, ma trovo che abbia comunque senso parlarne.

  81. In Italia molte marocchine non parlano italiano, non partecipano alla vita scolastica dei figli, non vanno dal medico se non col marito. Io le obbligherei a imparare l’italiano e a farsi vedere a scuola. Non so neppure chi siano le mamme dei compagni marocchini di mio figlio. È giusto?

  82. Allora eri come mee!!! Ero tutta per le costruzioni e i puzzle, e al rogo bambole e barbie! Ahahahah e questo non è mai stato un problema nè ha influenzato minimamente la mia crescita e il mio essere donna! 🙂

  83. A prescindere dal discorso sessista della donna che cucina lava stira ecc che io ovviamente non condivido (anche perché in casa mia mio padre cucina si stira le camicie dà l’aspirapolvere ecc) credo che per natura esistano delle predisposizioni. Al di là del l’esempio portato dalla tua amica, che è un po’ superficiale a mio avviso, non è sbagliato dire che le donne sono più portate per certe cose che per altre. Questo non significa che non ci siano eccezioni o che non possano pretendere di fare qualsiasi mestiere ed eccellere, si parla solo di genetica. Ripeto, ogni donna può fare il lavoro che più l’aggrada, come ogni uomo è libero di scegliere, però le predisposizioni esistono!

  84. All’ikea, c’è pure il simbolo del papà che cambia il pannolino per indicare la stanzetta per il cambio.

  85. ecco vedi, io ragiono al contrario. Cioè sradichiamo queste idee sessiste dalle famiglie, e non ci sarà più bisogno di preoccuparsi delle emoji. Non aggiungiamo altre emoji per sradicare le idee sessiste.

  86. Secondo me invece in Italia abbiamo ancora grossi problemi col sessismo, e nel termine “sessismo” includo sia quello che colpisce le donne sia quello che colpisce gli uomini.
    Senza parlare di problemi come il gap di reddito fra uomo e donna, ti potrei fare degli esempi presi dalla mia esperienza o dall’ esperienza di mie amiche: genitori che insegnano ancora che la figlia femmina deve occuparsi delle questioni domestiche mentre i fratelli in casa non muovono un dito, ragazzi e ragazze che dividono il genere femminile in “suore” e “tro*e”, fischi e commenti (insistenti) quando cammini per strada, ragazzi convinti che una ragazza la deve dare subito e a prescindere perché se no vuol dire che è snob, professori che sono convinti che tu vada meglio in una materia perché “le donne sono naturalmente portate per la psicologia” (per esempio) e quindi ti abbassano i voti…
    E per invece il sessismo al maschile, alcuni dei miei amici sono stati presi in giro pesantemente solo perché non rientravano negli stereotipi comportamentali del vero macho. Inoltre credo che ci sia un grande collegamento fra sessismo e omofobia. Nel tuo commento dici che anche tu sei stato preso di mira perché da uomo ti interessi al make up, per fortuna sei abbastanza forte da fregartene, ma magari altri ragazzi non sono forti come te, e a prescindere cose del genere non dovrebbero succedere.

  87. mio papà ha i capelli bianchi ma non è pelato, e ogni volta che gli mando la faccina del vecchietto mi dice “io non sono pelato” ma non ne ha ricavato un trauma tale da dover mettere in piedi una campagna a favore degli anziani che hanno ancora i capelli! (scusa papà, lo so che non vuoi sentirti chiamare anziano!).
    Mi pare che ci siano ben altre campagne da fare, argomenti su cui sensibilizzare, questioni ben più fondamentali di una faccina su una applicazione, a cui tutte le persone dotate di senno attribuiscono il valore e l’importanza che merita!

  88. Beh, la cosa importante è arrivare all’ obiettivo 🙂 per esperienza ti posso dire che sradicare idee sessiste/xenofobe/omofobe nelle famiglie è difficilissimo, perché i genitori spesso pensano di avere la verità assoluta e non si metteranno mai in dubbio. Secondo me il punto chiave è lavorare sui figli fin da giovani per far capire loro che non c’è nulla di male nel non rientrare negli stereotipi di genere, nell’ essere di colore o essere gay. Che si lavori nelle scuole o con le emoji, l’importante è agire.

  89. io ho cambiato la mia, ce n’è una con il caschetto nero e la pelle diafana e quella sono io, perchè sono proprio identica. tutti gli altri, sono gialli!

  90. Per quello che ho studiato e sto studiando io, quando si parla di predisposizioni si generalizza tantissimo e al massimo si parla di statistiche.
    Poi vabbè, non mi ritengo di certo la massima autorità in questo campo e non voglio costringerti a pensarla come me 🙂

  91. e sulle città…..sono quasi tutte città, monumenti, simboli giapponesi…..voglio il colosseo, il duomo di Milano, il vesuvio e la torre di Pisa! se fossi nei rispettivi sindaci mi sentirei discriminata!

  92. Certo certo, l’importante è l’obiettivo, sono d’accordo con te. E sono d’accordo sul fatto che togliere alcune idee radicate nelle famiglie sia difficilissimo. E pure sul fatto che bisogna lavorare sui bambini. Ma credo che ci siano cose più influenti di immagini stilizzate sui telefoni. Non pensò proprio che i bambini o le bambine di siano accorti dell’immagine associata ad un uomo.

  93. scusate eh, sarò brutale, ma ci sono quattro cretini esaltati che stanno tentando di farci fuori tutti…..e noi stiamo a parlare di discriminazioni e diritti per le faccine di w.a.? i veri problemi oggi sono quelli, le energie andrebbero “sprecate” per quello non per campagne pseudo moraliste per suffragette dei tempi moderni. Ma fregatevene! veramente vi sentite menomate se non avete una faccetta che vi rappresenta? siete a quei livelli?

  94. Nemmeno io sono la massima autorità, anzi. Però ti faccio un esempio. Io sono una ragazza abbastanza maschiaccio, ho sempre fatto tanto sport e quando viaggio con il mio ragazzo io porto le valigie e lui lo zainetto

  95. Non muovo praticamente mai un dito in casa (non sparecchio, non apparecchio, pulisco solo se costretta, detesto i fornelli,…) e non mi è assolutamente mai stato imposto di farlo solo perché femmina. Sarà strana la mia famiglia, ma anche tra le mie amiche non ce n’è nessuna che vive o ha vissuto la situazione che descrivi tu. Immagino che sia un bene ma, non avendolo mai sperimentato in prima persona, mi sembra anche piuttosto assurda la situazione che prospetti tu e spero che scompaia presto del tutto.

  96. Sì, nemmeno io penso che sia la prima strategia su cui lavorare per ottenere la parità! Però vabbè, ogni aiuto è pur sempre un passo in avanti 🙂

  97. Ecco se fossi una casalinga mi sentirei offesa. Perché le casalinghe sono oche e ignoranti? Stanno pomeriggi interi a guardare barbara d’urso mentre stirano? Ma se una donna preferisce non fare carriera per seguire i figli è una povera demente? Per quanto mi riguarda non ho voluto cercare una posizione più qualificante nel mio settore perché avrei dovuto viaggiare molto, dormire fuori. Molte donne fanno comunque questo tipo di lavoro e hanno figli. Ma glieli guardano altre persone, a meno che il papà sia più presente. Io preferisco la famiglia e i miei figli li voglio crescere io. Il problema è quando ti trovi un capo donna srnza figli che te la fa pagare perché lei è il simbolo dell’ emancipazione, tu meriti di stare a casa, perché non si può concepire una donna che lavora e che ha figli.

  98. Io fortunatamente non ho mai vissuto situazioni del genere nella mia famiglia (in famiglia collaboriamo tutti, anche mio padre), ma come dicevo le mie amiche sì. E non poche.
    Io e le mie amiche abbiamo venti anni, spero che i genitori di domani non faranno lo stesso errore.

  99. Esatto. Io penso che le lotte vadano fatte anche se ognuno di noi non si sente nel proprio quotidiano vittima in prima persona. Se le generazioni passate avessero ragionato così egoisticamente, chissà adesso dove saremmo.. esattamente come hai detto tu. Magari ci si fa prendere dalla “banalità” del concetto (come lo sono effettivamente le emoji) e si perde di vista l’idea di base che lo ha spinto. Io penso che bisognerebbe sempre andare oltre.

  100. Ah ok, avevo frainteso il termine “predisposizioni” :’)
    Per quanto riguarda le differenze anatomiche quelle ci sono di certo, come dici di solito gli uomini sono fisicamente più forti e questo non lo metto in dubbio.
    Invece le “predisposizioni” a cui non credo io sono quelle tipo “gli uomini non fanno la lavatrice perché non possono capire come funziona dato che non sono naturalmente predisposti” (e mi sono sentita dire veramente questa cosa!), “ci sono poche donne che studiano ingegneria informatica perché non sono capaci di studiare una materia come questa” (cit. il ragazzo di una mia amica), “le donne non sono capaci di fare il meccanico perché non sono naturalmente predisposte” (altra frase presa dalla realtà)…

  101. Le rivoluzioni partono anche dalle piccole cose. Campagne come questa non escludono il fatto di occuparsi di problemi”più importanti”.
    Inoltre, attenzione, con la logica del “ci sono problemi piú importanti” si finisce con il non fare mai nulla, perché ci sarà sempre qualcosa di più importante o urgente.

  102. Uff… no le casalinghe non sono nè oche nè tantomeno ignoranti… intendevo dire che se una bambina gioca con la Barbie non vuol dire che da grande automaticamente diventerà un’oca che aspira solo al bel fisico e ai bei capelli (come è Barbie) o se gioca con la cucinetta non vuol dire che da grande diventerà automaticamente una casalinga… cioè non è il tipo di gioco che le farà decidere cosa diventare o cosa pensare…
    Poi per il resto concordo con te guarda, specie sul discorso del lavoro 🙁

  103. Sono d’accordo con te, ormai ogni volta che esce una campagna che abbia un minimo di scopo “sociale” ha sempre con sé una serie di accuse di “moralismo” o “buonismo”. A volte alcune critiche ci stanno, per carità, ma a volte mi sembra proprio che si esageri.

  104. Bè però quante donne aspirano a fare il soldato o il meccanico o l’idraulico? Io no. Preferisco trucchi e moda. Poi si, ci sono donne che vogliono fare certi lavori e ben venga che abbiano la possibilità di farlo, ma rimangono poche. Come mai? Perché non hanno giocato con il meccano? Pure io da piccola ho fatto giochi prevalentemente da maschio (sono la prima e poi sono venuti 3 maschi), ma mi piacciono tutte quelle cose ritenute da donna. Non penso sia solo frutto del condizionamento. Altrimenti come si spiega l’imprinting?

  105. mi associo a chi ha definito la polemica come frivola, le lotte per la parità sono ben altre, vorrei che il dottore donna guadagnasse gli stessi soldi del dottore uomo, se poi non ci sono abbastanza faccine con la gonna, amen,

  106. Beh, mi spiego il fatto che ci siano poche donne che vogliono fare il meccanico o l’idraulico proprio perché hanno subito condizionamenti culturali che hanno portato le donne a credere di non essere naturalmente portati per farlo.
    Ti faccio un esempio: hai mai notato che ora la grande maggioranza degli chef sono uomini? Eppure fino a qualche tempo fa (e in alcuni casi tutt’ ora) si era convinti che cucinare fosse una cosa “da donne” e che gli uomini non fossero “naturalmente predisposti” per questo. Cos’è cambiato da allora? Non credo che sia cambiato il DNA maschile o che il cervello di tutti gli chef sia più “femminile” che “maschile”.
    Poi ripeto: non sono la massima esperta in questo campo e non voglio obbligare nessuno a pensarla come me, considero questo uno scambio di opinioni.
    Per quanto riguarda l’imprinting, ti riferisci a quello studiato da Konrad Lorenz?

  107. Che poi anche io ho avuto il mio primo cellulare a 8 anni, ma era uno di quelli che servivano solo a chiamare e mandare messaggi! E sono stata la prima della mia età ad avere il cellulare, ma serviva esclusivamente per comunicare coi miei genitori quando magari uscivo da scuola e loro erano in ritardo per inconvenienti sul lavoro.
    Non mi hanno regalato di certo lo smartphone di ultima generazione….

  108. Concordo con Elenaelle!! Maschiaccio uguale e tra l’altro io non ci ho mai fatto caso al problema delle emoji. Io le uso quasi sempre a caso!!! A parte il dito medio 😀

  109. Secondo me il lavoro dello chef è diventato più da uomo perchè ormai è ritenuto un lavoro duro, da fare sotto pressione, con ritmi serrati e l’uomo da l’impressione di avere più resistenza, quindi sembra anche che faccia un lavoro migliore (ovviamente non è vero).

  110. Sai perché gli chef più quotati sono maschi? Perché il cucinare qualcosa di speciale richiede tempo. Per una donna che in genere lo fa sempre per necessità (il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti per lei e la famiglia) e SEMPRE e non ha solo quello a cui pensare la porta a non interssarsi ulteriormente della coda. Loro invece lo fanno per lavoro e si dedicano solo a quello. Io adoro cucinare, ma non ho tanto tempo e quella volta che preparo tante cosette mi va via una mattina…hai voglia

  111. Ma anche occuparsi di sciocchezze inesistenti, cercare un introvabile pelo nell’uovo, fa ridere i polli! Perdiamo di credibilità alla fine!

  112. Esatto! Mio figlio ama profondamente il suo bambolotto, lo cura, lo mette a letto, come farebbe una bambina. L’altro ha voluto da piccolissimo la cucina con pentoline e piatti, tutti a dire che era in gioco da femmina. Ma perché? Dov’è scritto? Forse l’uomo non cucina o non si prende cura dei suoi figli? Poco tempo fa uno dei due mi ha chiesto se gli potevo mettere un po’ di blush e gliel’ho messo dicendogli che, però, era una cosa da grandi. Non una cosa da femmine. Siamo noi, col nostro esempio, che gli facciamo capiteci e trattare i generi, maschili e femminili

  113. Ma il colore ci può ancora ancora stare, anche quello secondo me non era un problema fondamentale per l umanità, ma se hanno voluto mettere emoji per riprendere i diversi colori della pelle ben venga.. Però allora se guardiamo ad ogni-minima-differenza fra esseri umani, etnie, religioni e quant altro allora entriamo in un discorso da cui non si esce.. E come ha detto una ragazza in un commento da qualche parte, ci vorrebbe una memoria soltanto per le faccine di whatsapp.. Dai, qui stiamo passando dalla lotta di genere alla puntigliosità fine a se stessa

  114. Sono pienamente d accordo con te, secondo me in questo modo il femminismo rischierà di acquisire per forza una connotazione negativa, se persino per molte di noi non é un problema non avere una detective donna o poliziotta donna ecc da mettere nei messaggi, come potrebbe mai essere vista questa “battaglia”, questa richiesta, da un uomo medio? E poi, se diamo importanza ad una cosa come questa secondo me non facciamo altro che compatirci, dimostrandoci deboli e fragili, sensibili ad una mera cavolata.. Per me questa campagna é completamente bocciata.

  115. Io non penso che ci siano predisposizioni a non fare, piuttosto predisposizioni a fare. Tipo la donna è più portata per le decorazioni per gli abbinamenti per gli arredi, ha più il senso del colore, l’uomo è più pratico. Non esiste che l’uomo non sia predisposto a fare la lavatrice ovviamente, come non esiste che la donna non capisca l’ingegneria informatica.

  116. Alla fine la differenza sta negli occhi di chi guarda.
    Capisco chi dice che nemmeno ci ha mai fatto caso e che ci sono problemi più importanti, così come chi dice che siamo talmente abituati agli stereotipi che nemmeno ce ne accorgiamo.
    Quasi tutte le emojoy sono stereotipate perchè devono catalogare un “emozione/fatto” in un’immagine che vada quantomeno bene alla maggiorparte degli utenti.
    In effetti è vero che le emojoy con le donne vogliono dire poco, niente e personalmente non le ho mai usate perchè non le capivo.
    Quindi se devo dire che mi sento rappresentata dalle emoticons donne dico no (ed è qui che va a parare la campagna), se devo dire che mi sento offesa perchè non ci sono rappresentati lavori o hobby con donne, dico di no.
    Quindi come al solito il problema è lo stereotipo…

  117. Ecco secondo me il punto è questo: lo stereotipo.
    Non tanto sentirmi offesa perchè non c’è il mio colore di pelle, piuttosto che una donna che fa sport ma il fatto che la donna fa solo “cose da donna”.

  118. No ma infatti assolutamente sessiste le emoticon con ragazze che si fanno le unghie, i capelli o con vestiti e trucchi! -.-”
    Dai ragazze, si capisce quanto queste cose ci interessino ed è normale che abbiamo “emoticon dedicate”. Questo non significa che un uomo non possa appassionarsi di makeup, sebbene sarebbe innegabilmente meno usuale.
    Allo stesso modo con le altre emoticon. Nell’immaginario comune magari certi mestieri “corrispondono” al sesso maschile. Da lì a dire che le donne non possono farli ce ne vuole. O che siano discriminate. Ma di che?
    Per me occorre vedere diversamente.

    Sì, amiamo il makeup e le cose che hanno a che fare con la bellezza. E allora? Non siamo mica stupide per questo.
    Preferirei che un’eventuale lotta, premesso che sia necessaria, sia indirizzata verso questo tipo di cose piuttosto!

  119. Ben detto, sono proprio d’accordo su tutto.
    E aggiungerei anche che secondo me noi donne abbiamo una mimica ed una gestialità differenti dagli uomini. Ne è la prova, a mio avviso, che talvolta possiamo intuire che un uomo o una donna sono omosessuali, anche senza che ci venga detto, quando Lui ha movenze che definiamo effeminate o Lei “da maschiaccio” (Preciso, anche se dovrebbe essere superfluo, che dico ciò con la consapevolezza che non si può generalizzare nulla e senza nemmeno lontanamente stimare il valore di una persona sulla base dei suoi gusti sessuali). Non credo valga la pena fare studi scientifici per dimostrarlo, ma sospetto che noi donne ci tocchiamo davvero i capelli e il mento più frequentemente degli uomini.
    Sempre generalizzando, sospetto anche che noi donne ci appassioniamo di più all’abito da sposa ed a tutto il corollario dell’evento matrimonio (addobbi, fiori, location..), rispetto ai futuri mariti. Parlo ovviamente per semplice esperienza personale e per quanto vedo nelle persone che conosco.

  120. Allora dovremmo iniziare a chiederci perché le donne abbiano tendenzialmente poco tempo e invece gli uomini ne abbiano tanto a disposizione :’)

  121. Secondo me a questo si aggiunge anche il fatto che appena un lavoro diventa più “prestigioso” allora il settore si apre anche agli uomini!

  122. Mah, come dicevo penso che qualunque tipo di predisposizione che non si limiti alla semplice “predisposizione anatomica” (per intenderci, che poi anche lì ci sono eccezioni) sua più che altro una generalizzazione.
    Poi ripeto, è l’opinione che mi sono formata ma ognuno è libero di non concordare! 🙂
    Di sicuro non credo nelle “predisposizioni a non fare”, come le hai definite tu!

  123. Sì, però trovo ridicola la puntigliosità e la discussione su queste cose ‘astratte’ mentre al mio commento sotto nessuna ha risposto. Se parliamo di parità oggi, tutti i giorni mi confronto con le mamme dei compagni di scuola di Marco. Tutte tranne le mamme marocchine. Non parlano italiano, o a malapena, non vengono alle riunioni scolastiche, insomma fantasmi. È giusto lasciare che vivano così? Che abbiano bisogno del marito o dei figli come interpreti ogni volta che vanno dal dottore? Non ditemi che è la loro cultura. Io le obbligherei a frequentare un corso di italiano e a partecipare alla vita pubblica. Non ne vogliono sapere. Non siamo neppure riuscite ad avere il numero di cellulare per coinvolgere anche i loro figli per i compleanni o per i compiti.

  124. ahahahahaha grande!
    non preoccuparti, le nostre figlie andranno in piazza vestite a fiorellini e lanceranno in aria i cellulari!!!!

  125. Certo che non è giusto, ma non si possono obbligare le persone a fare cio che vuoi tu, insomma sta a loro partecipare alla vita scolastica dei propri figli, fare in corso d’italiano e non certo tu puoi obbligarle se non vogliono o non possono.

  126. Scusa, però non ti offendere, ma come puoi obbligare qualcuno a fare qualcosa? Per me le cose si possono dire, puoi educare le persone (meglio se già da piccoli) e formare le persone, ma non obbligarle. Se loro non vogliono o non possono fare le cose che dici tu per un motivo qualsiasi, non ti puoi intromettere. Poi dopo la formazione, educazione, rispetto e coscienza di sè viene l’emancipazione. Un po’ sta a ciascuna di noi emanciparsi da una situazione che non ci sta bene ma io non posso dire cosa non sta bene a te.

  127. non solo oramai è considerato più da uomini ma quando ti proponi come apprendista in un ristorante e sei una donna hai il 70% di possibilità in meno di venir presa rispetto ad un uomo. negli anni è diventato uno dei lavori più sessisti a mio parere. ho frequentato una scuola alberghiera e fatto lo stage in qualche albergo. in ogni occasione, che fosse a scuola o appunto allo stage, i ragazzi venivano assegnati alle preparazioni più elaborate e le ragazze o all’impiattamento o al taglio di verdure o roba del genere. e non perché le ragazze fossero meno competenti, anzi

  128. Il fatto è che per me non stiamo affatto parlando di sciocchezze! Il sessismo è ovunque, in forme esplicite ma anche più implicite e subdole. Quello delle emoji é solo uno dei tanti. Come dicevo, il cambiamento parte dalle piccole cose, e le piccole battaglie non escludono quelle grandi!

  129. Non solo si apre agli uomini, ma ne prendono anche possesso. Già immagino come potrebbe diventare il settore del make up, settore che in questo momento, tra gli uomini, è molto controverso visto che chi si avvia su una strada del genere deve passare attraverso stupidi pregiudizi. L’importante è che una volta superati non si ribalti la frittata, un pò come è successo anche nel settore della parrucchieria, anche se è ancora tranquilla la situazione rispetto al settore culinario.

  130. Ciao TeamClio, bel post!!! 🙂
    Ammetto che non mi sono mai posta il problema e che ho dovuto controllare quali faccine ci sono già perchè non me le ricordavo (al massimo ho sempre pensato che siano poche).
    Allora potrebbero aggiungere:
    – una donna che fa equitazione
    – una donna pittrice
    – una donna scrittrice
    – una donna che lavora in ufficio al computer
    – una donna che ama la tecnologia con tutti gli oggetti tecnologici (ahah stavo pensando a Tecna delle Winx, che però se non avete fatto la babysitter o non avete una sorella più piccola, magari non conoscete)
    – una donna che pattina sul ghiaccio
    – una make up artist
    – una cuoca
    Per ora mi vengono in mente queste (tra quelle che non sono citate nel post e video).

  131. ma non li ho notati semplicemente perchè uso pochissimo le faccine. Metto giusto il sorriso o la faccina triste e i cuoricini. :’D

  132. Sì anch’io trovavo quei giochi da montare (che erano unisex) erano bruttini ed inutili, vorrei la winx a 24 anni e mezzo (kinder sorpresa). Ahaha :’D
    Quindi mi sembrano meglio le uova di Pasqua di adesso.

  133. A me la campagna piace, anche se non mi ero accorta…effettivamente le faccine con la donna non le avevo capite e mai usate. Non mi sento offesa da una mano che si dà lo smalto o dal rossetto …amo il mio essere donna e poter fare queste cose…non voglio che gli altri mi giudichino scema per questo, e mi dispiace molto che cosa si perdono gli uomini , che farsi belle non dovrebbe essere solo una cosa da femmine. In breve….non trovo grave che le faccine siano così, però è bello che si pensi a queste cose, anche se sembrano stupide, fanno parte del linguaggio ormai e il linguaggio fa il mondo, è una cosa che sembra banale ma non lo è. Quando impariamo a parlare del mondo in un certo modo, noi lo cambiamo il mondo. Vorrei la donna che fa qualche mestiere sì, ma vorrei anche l’uomo che si prende cura di sè ad esempio. Perchè no, non deve più essere una cosa da femminuccia. Lo stereotipo del gay (dovrei dire una parola più pesante ma non mi va) è ancora peggio purtroppo.

  134. “Viviamo in tempi moderni, ma dobbiamo ancora imparare a pensare modernamente” credo che la attaccherò al frigo questa frase

  135. Mi sembra una cosa davvero ridicola; credo che siano ben altre le cose che che alimentano gli stereotipi sulle donne. E non le emoji che usiamo.

  136. L’unica emoji che mi interesserebbe e che non c’è è la faccina col sopracciglio alzato, a mo’ di Rossella O’Hara, che mostra disappunto. Ma già mi hanno messo il dito medio, sono già contenta.
    Ah sì, non ci sono capigliature rosse, molto discriminante, mi sento offesa.

  137. Ma dai!!! ma chi sta li a guardare se la faccina del detective e’ un uomo!! ma chissene frega!!! Non abbiamo problemi piu’ grandi da affrontare che pensare a queste cose!! non mi sono mai sentita offesa perche’ c’e’ la principessa o la scarpina rossa o il fiocco rosa!!! Tra l’altro au whatsapp ci sono le emoji di famiglie molto moderne, 2 mamme con un figlio, 2 babbi con un figlio, 2 mamme con 2 figli ecc, mi sembra una cosa abbastanza moderna no? se non vogliamo usare la principessa xche’ ci stereotipizza semplicemnte non usiamola!! Piu’ leggerezza nella vita non vuol dire fissarsi su cacchiate!! ciao

  138. Le emoji sono la realtà quotidiana, che ti tipizza e cataloga. Discutere di parità di genere nelle emoji è un tassello nella lotta per i diritti delle donne, non una battaglia allo stesso livello spero che su questo siamo tutti d’accordo 🙂

  139. Come sempre i commenti prendono una piega fuori luogo. Non ho letto nel post nessuna offesa o risentimento, ma solo sorpresa
    nel rendersi conto che le cose possono essere diverse, e dovrebbero
    esserle. Come ‘run like a girl’ è sessista, così lo sono le emoji che
    ritraggono le donne come ochette. Nessuna di noi è offesa perchè i mestieri hanno un volto maschile, perchè sembra normale. Il messaggio di questo post, credo, è che un giorno non sarà più normale, ed è bene che quel giorno arrivi il prima possibile. Indignarsi per le emoji, le modelle anoressiche o plus size/obese, per tutte le cose per cui negli ultimi mesi ci siamo lamentate, vuol dire combattere per i diritti delle donne, sono un tassello di un impegno più grande. Nessuno pensa che aggiornare le emoji ci renda suffragettte, ma anche le suffragette avranno distribuito volantini non credete? Pace.

  140. Io non mi sento catalogata dalle emoji, mi dispiace.. Si, le donne si mettono lo smalto, e si ci sono più uomini poliziotto/pompiere che donne.. È anche realtà, nulla di offensivo. Poi si può sempre fare di più, come hanno aggiunto faccine multirazziali possono aggiungere più mestieri, e accontentare tutti, certo, ma non mi sembra poi tanto rilevante.. Non mi sembra ci sia maschilismo di fondo in quelle faccine! Avrei pensato a un messaggio maschilista a vedere la donna che lava, stira, e cucina. Buon w.e. E buona pasqua! 🙂

  141. Si ma è un discorso che sconfina anche nella prepotenza il tuo, proprio perché nel caso in cui si va a puntare la ragazza o il ragazzo per questioni di omofobia etc è quasi sempre il branco che punta il singolo, non credo sia un discorso di sessismo. Per quel che riguarda l educazione dei figli od il discorso stipendi beh nel primo caso le generazioni che verranno avranno prospettive sicuramente diverse da quelle che abbiamo avuto noi ed i nostri genitori e nonni, nel secondo si i fatti lo dimostrano che , non sempre, ma spesso l’ uomo percepisce stipendi più alti. Io lavoro sotto la supervisione di una donna, che ha due palle più grosse di tutti gli uomini con cui ho lavorato, e percepisco lo stesso stipendio delle mie colleghe e colleghi! essendo cresciuto fra ragazze fin dalle scuole medie, anche i bulli nel mio caso eran femmine, ma non mi puntavano mica per questioni di sessismo,erano anche un po’ piccole per porsi certi problemi, mi puntavano perché erano semplicemente prepotenti

  142. Sarò una voce fuori dal coro ma preferivo di gran lunga le faccine neutre stile simpson, meno sbattimenti e complicazioni, in fin dei conti devono solo rappresentare uno stato d’animo, non essere un autoritratto della persona, infatti continuo a usarle anche se posso sceglierne una olivastra come me, ma se fossero state diafane o nere non mi sarebbe cambiato nulla, così come non mi cambiava nulla con quelle gialle che non hanno nemmeno fattezze umane, orecchie, nasi, capelli e quant’altro, l’importante è l’espressione e gli accessori che permettono di identificare un ruolo o un mestiere.
    Ora che invece ho WA intasato di omini e donnine di millemila colori ciascuno col suo mestiere ecc mi è pure passata la voglia di stare a scorrerle e uso sempre le cose più standard e generiche.
    Questo senza entrare nel merito di altre questioni, personalmente la faccenda dell’indottrinamento culturale mi lascia perplessa, se consideriamo che è possibile ereditare anche i tratti caratteriali e le predisposizioni a determinati compiti, non solo caratteristiche fisiche, e non si è mai trovato un nesso di causalità tra la predisposizione a cose “femminili” o “maschili” e una presunta influenza esterna, viso che i test sono stati condotti anche su bambini sotto i 3 anni, quindi indubbiamente che di influenze non ne possono avere avute (senza contare che anche se ne avessero non avrebbero la maturità mentale di comprenderle e codificarle, processo che avviene molto dopo).

  143. Buongiorno Clio, buongiorno Team, buongiorno ragazzi… E buona Pasqua di cuore a tutti 🙂
    Caro Team, grazie per questo interessante spunto di riflessione. Sto leggendo con passione tutti i commenti e più leggo, più mi formo un’opinione in proposito. Se penso che sia giusto promuovere una maggiore inclusione sociale delle donne e della comunità LGBT attraverso piccole cose come le emoji? Assolutamente SI. Se penso che il dizionario della lingua italiana debba evolvere in direzione di un maggior rispetto dei generi? Ancor più fortemente, SI.
    Tuttavia, penso ci siano altre priorità al momento. Ad esempio, io trovo inaccettabile che in un mondo che si definisce “altamente sviluppato”, una donna guadagni meno di un homo a parità di competenze e profilo professionale. O che una donna debba scegliere se investire sulla carriera a discapito della formazione di una famiglia (poi le donne sono incredibili e spesso riescono a fare entrambe le cose, ma in alcuni settori ciò non è possibile).
    Ancora: è concepibile che in alcuni paesi vengano praticate infibulazione e clitoridectomia per fare della sessualità femminile un mero strumento di riproduzione? E che dire di quei paesi in cui la violenza sulle donne non costituisce reato? Continuo? E allora parliamo del fatto che in alcuni paesi è normale per uba bambina dai 7 ai 13 anni diventare moglie…. Per non parlare del fatto che in alcuni paesi l’omosessualità sia equiparata a un crimine…
    È vero che le nuove generazioni passano una gran quantità di tempo usando gli smartphone e dunque è sensato porsi l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza di genere anche attraverso le emoji. Però, a mio parere, è come cercare di coprire con la vernice una macchia sulla parete prima di aggiustare l’enorme buco che c’è nel tetto….

  144. Onesto alzare un polverone sulle emoji? Ste campagne pubblicitarie si applicano per sparare cagate…

  145. Beh..adesso le emoji con le donne detective ecc. ci sono ma non mi hanno rincuorata. Avranno avuto tante lamentele e le hanno messe..

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