Come la mettiamo con Oscar, Mimì, Potter e Toti? Da quando la nostra Clio ha annunciato l’attesa di Baby Lenticchia, sono state moltissime le domande su gatti e gravidanza che le avete rivolto sui social e sul blog: la toxoplasmosi è un pericolo reale per le donne in stato interessante, ma in merito c’è anche molta confusione.
Per questo motivo siamo state felici di poter intervistare Francesco Cian, un medico veterinario di origini bellunesi (proprio come Clio!) che ora vive e lavora in Inghilterra.
Nel post di oggi troverete quindi tutte le risposte che aspettavate per fare luce sui dubbi più comuni, e sulle precauzioni da prendere se avete un gatto (o quattro ;-D) e siete in dolce attesa. Se l’argomento vi tocca personalmente o riguarda persone a voi vicine, quindi, andate avanti a leggere!
Il dottor Francesco Cian
TC: Partiamo dalle basi: la toxoplasmosi è una delle paure più diffuse tra le donne incinte in Italia. Di cosa si tratta esattamente?
FC: La toxoplasmosi è una malattia infettiva causata da un parassita chiamato Toxoplasma gondii e può essere contratta sia dall’uomo sia dal gatto.
LA TOXOPLASMOSI È UNA MALATTIA SPESSO ASINTOMATICA
Pur essendo un’infezione molto diffusa, sono pochi coloro che manifestano segni clinici della malattia, in quanto il sistema immunitario di una persona sana mantiene generalmente l’infezione sotto controllo e ne previene la comparsa dei sintomi. Sono tuttavia le persone immunocompromesse e le donne incinte che possono manifestare sintomi clinici, talvolta anche gravi.
È proprio in queste ultime che l‘infezione può essere trasmessa al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze problemi di sviluppo del feto. Per questi motivi è importante tenere presenti determinati accorgimenti che aiutano a prevenire l’infezione, specialmente in questi soggetti a rischio.
TC: Quali sono i meccanismi di trasmissione?
FC: L’infezione da toxoplasma in una persona avviene a seguito del contatto con il parassita presente nell’ambiente. Tra le vie di contagio più comuni ricordiamo: carne contaminata e poco cotta; frutta e verdura contaminata (dell’orto); acqua contaminata; lettiera con feci di gatto affetto da Toxoplasmosi.
TC: La toxoplasmosi può colpire anche i gatti domestici?
FC: Certo, la toxoplasmosi è una malattia che si osserva nella specie felina, in particolare nei gatti che vivono all’aperto e vengono alimentati con carne cruda o poco cotta. In questa specie animale, così come nell’uomo, è una malattia spesso asintomatica e della quale è difficile accorgersi.
TC: Se il mio gatto ha già avuto la toxoplasmosi, quando cessa il pericolo di contagio? Un gatto può prendere la toxoplasmosi più volte?
FC: Un gatto che contrae la Toxoplasmosi generalmente inizia ad espellere le oocisti (la forma immatura del parassita) tra i 3 e i 10 giorni dopo il contagio e continua a farlo per un periodo fino alle due settimane. Infezioni latenti possono però persistere per lungo tempo (mesi) e “riattivarsi” qualora il gatto divenga immunodepresso, magari a seguito di altre infezioni concomitanti. Non dimentichiamo che le infezioni nel gatto sono spesso asintomatiche e possono passare inosservate, per cui riconoscere questi pericoli diventa difficile.
Per finire, la presenza di anticorpi contro Toxoplasma in un gatto che ha contratto la toxoplasmosi in precedenza, riduce (ma non esclude del tutto) il rischio di re-infezione e di espulsione di oocisti con le feci.
TC: Tutte le donne incinte sono a rischio di contrarre la Toxoplasmosi?
FC: Buona domanda. No! Probabilmente molte di voi che state leggendo questo articolo avete già contratto la Toxoplasmosi in forma leggera in passato e non ve ne siete mai accorte; altre potrebbero aver manifestato dei sintomi generici che hanno attribuito ad una banale influenza stagionale (ad esempio febbre o ingrossamento dei linfonodi del collo).
UN SEMPLICE ESAME DEL SANGUE ACCERTA SE IN PASSATO AVETE CONTRATTO LA TOXOPLASMOSI
Per le donne incinte è possibile effettuare un semplice esame sierologico del sangue per verificare se in passato hanno contratto la Toxoplasmosi.
In caso di esito positivo, significa che avete già sviluppato gli anticorpi contro questo patogeno e non vi dovete preoccupare di un eventuale nuovo contagio. In caso negativo invece, vanno prese delle semplici precauzioni.
El post perché c’è tanta ignoranza su questo argomento e tanti gatti e cani vengono abbandonati proprio in questo periodo di gravidanza.
Una mia amica ha partorito da alcuni mesi e le sue gatte sono sempre state presenti durante la gravidanza e ora sono molto affezionate alla bambina, dormono vicino a lei per proteggerla ad esempio.
L’importante è che i padroni abbiano l’intelligenza di mantenere i ritmi dei propri animali senza stravolgere la loro vita, altrimenti loro manefeatano il loro disagio giustamente con graffi o nervosismo e poi passano loro per cattivi quando un bellmesame di coscienza del padrone lo farebbe rendere conto di quanto è stato sbagliato il comportamento dell’umano.
Con le giuste precauzioni non c’è bisogno di vivere la gravidanza con paura. Magari la lettiera la cambia qualcun altro e il grosso del rischio passa. Molto più importante è, a parere mio, stare attente a ciò che si mangia, formaggi con muffe o non pastorizzati, carni crude, verdure non lavate bene, soprattutto quando si mangia in locali. Poche piccole rinunce e tanto relax
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Apprezzo questo post, per la chiarezza e l’equilibrio del messaggio. Sono un veterinario di sanità pubblica e sono convinta che sia importante fare informazione su questi temi.
Post molto utile!
Buona Pasqua!!! 🙂
Quando seppe che ero incinta, la mia ginecologa sentenziò “la gatta deve andarsene”
CIAONE PROPRIO!
Mi limitai a delegare il compito di cambiare la lettiera a mio marito e fare un po’ più attenzione a tenere le mani pulite. Per il resto la gatta ha vissuto con me la gravidanza e anzi, proprio da quel momento ha cominciato a dormire accoccolata al mio pancione 🙂
Piuttosto è vero che, ad un mesetto circa dal test positivo, quando ancora non l’avevo detto quasi a nessuno, la gatta cominciò a leccarsi compulsivamente e a perdere pelo…quando andammo dalla veterinaria, per prima cosa ci chiese se c’erano stati cambiamenti in casa… noi ci guardammo e confessammo di essere incinti 😀 Per la vet la causa era quella: un po’ di Feliway e superammo il problema!
Ciao a tutte e Buona Pasqua!! Anche se non sono in dolce attesa, ho 4 gatti e trovo questo post utilissimo e molto ben fatto!!! Un bacione!
La cosa peggiore è che l’ignoranza viene proprio dai medici.. i ginecologi non conoscono nulla in proposito è si limitano a ripetere teorie superate decenni fa
L’informazione corretta non basta mai, perché l’ignoranza dilaga SEMPRE.
Beh no dai! La mia mi ha dato le stesse informazioni e anche più dettagliate!