Ridurre e sostituire il sale da cucina non è un’impresa impossibile. Il suo consumo nella popolazione italiana è circa doppio rispetto alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è maggiore nelle regioni del Sud. La dose di sale raccomandata è di 5 g al giorno, eppure se ne consumano molti di più. Inoltre, il sale che aggiungiamo nella preparazione dei nostri piatti è solo una piccola parte di quello che assumiamo.
Infatti questo ingrediente può essere presente naturalmente negli alimenti e la gran parte di cibi confezionati che acquistiamo. Questo “veleno bianco”, se utilizzato in eccesso, può nuocere alla salute in maniera anche irreversibile, quindi è bene limitarne l’utilizzo. Volete dunque sapere come sostituirlo in cucina senza rinunciare però al sapore e gusto delle vostre pietanze? Non perdetevi questo post con i consigli della nostra dietista, la Dott.ssa Anna Gerbaldo. Iniziamo!
PERCHÈ RIDURRE L’UTILIZZO DI SALE?
Un consumo eccessivo di sale può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione, soprattutto nelle persone predisposte, ed è correlato con malattie cerebro-vascolari che si possono sviluppare in conseguenza alla pressione alta, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale.
UN CONSUMO ECCESSIVO DI SALE PUÒ CREARE PROBLEMI CEREBRO E CARDIOVASCOLARI, RENALI ED OSSEI
Oltre alle malattie del cuore, elevati apporti di sodio aumentano il rischio di contrarre patologie renali, e sono associati ad alcuni tumori dell’apparato digerente, in particolare dello stomaco, e all’osteoporosi.
Nell’osteoporosi le ossa diventano più fragili e maggiormente esposti alle fratture.
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Anche il palato giova della riduzione graduale di sale, con il miglioramento della sensibilità gustativa. Inoltre il sale non serve al nostro organismo, visto che i fabbisogni di sodio sono ampiamente soddisfatti dal contenuto di questo minerale naturalmente presente negli alimenti.
Il sale è costituito da sodio e cloro, e il suo sapore è dovuto soprattutto al sodio.
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QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE CONTENGONO MOLTO SALE?
Soprattutto nei prodotti industriali, il sale viene aggiunto senza ritegno. Infatti è presente non solo nei prodotti salati come pane, cracker, snack, grissini e taralli, ma anche nei prodotti dolci come biscotti, cereali e fette biscottate.
Il sale viene inoltre aggiunto nel liquido di governo di legumi e verdure in scatola, per aumentarne la conservabilità.
Attenzione anche ai piatti pronti, alle salse (come ketchup e salsa di soia), sughi e condimenti.
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Tra gli alimenti naturalmente ricchi di sale troviamo i latticini, in particolare i formaggi stagionati, e buona parte degli affettati, salumi e carni trasformate.
Diciamo quindi che salumi e formaggi non vanno consumati tutti i giorni!
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QUALI ALIMENTI PREFERIRE PERCHÉ POVERI DI SALE?
Gli alimenti che invece sono poveri di sale e che quindi vanno preferiti ci sono frutta e verdura fresche, il pane toscano, i cracker non salati in superficie e i prodotti iposodici, le carni e il pesce freschi (o surgelati ma non conditi).
Perché tutte le cose che piacciono a me fanno male?
Sul consumo di sale cado in piedi: tutti si lamentano perché cucino insipido!
In casa cuciniamo senza sale, al più insaporiamo nel piatto con un pizzico di gomasio!
Sono sempre stata abituata a mangiare con poco sale e quindi cucino a mia volta con poco sale. Le spezie e le erbe aromatiche sono un buon modo per aggiungere sapore senza aumentare ancora il sale: tipo ieri sera nel sugo col pesce e i capperi (sotto sale ma ben sciacquati) dopo averlo provato verso fine cottura (avevo già aggiunto un pizzico di sale con la salsa) mancava qualcosa e ho messo del peperoncino! 😀 Era parecchio buono!