Al tempo degli hairstylist inventori, dei signori della permanente e dei re del taglio, che spadroneggiavano in pochi saloni di bellezza, il genere femminile invocava il soccorso di un apparecchio per l’asciugatura delle chiome e riconquistare la libertà. Fu così che venne inventato l’asciugacapelli.
Scherzi a parte, è uno degli apparecchi di bellezza più usati quotidianamente e non c’è casa che non ne abbia uno. O più d’uno! Ormai diamo per scontato non solo che sia presente ovunque si vada, dall’albergo alla casa vacanze, ma che sia anche di ottima qualità.
E ci sconvolgiamo quando in un hotel ci ritroviamo di fronte a un asciugacapelli che soffia aria tiepida e che non asciugherebbe neanche le nostre sopracciglia. Molte non si fidano e portano con sé il loro fidato asciugacapelli ovunque vadano, altre optano per una versione piccola e da viaggio e altre ancora si adattano a qualsiasi cosa, purché asciughi la chioma.
Ma a chi dobbiamo questa invenzione geniale? Chi è la mente dietro questo prezioso elettrodomestico leggero, ergonomico, che soffia aria calda e che ci permette di asciugare e acconciare i nostri capelli? Bisogna tornare indietro fino al 1888… Siete curiose di scoprire di chi è l’invenzione dell’asciugacapelli? Allora, via con il post!
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INVENZIONE DELL’ASCIUGACAPELLI: A CHI VENNE L’IDEA?
Pare che una volta lavarsi i capelli, fosse un’ottima scusa per declinare un invito a uscire. Non tanto per il lavaggio in sé, quanto per l’asciugatura che richiedeva davvero molto tempo, anche dal parrucchiere.
Fu allora che, per cercare di risolvere questo problema, un parrucchiere francese mise a punto un sistema di asciugatura. Era il 1888 e Alexandre Godefroy ideò una casco da applicare sulla testa bagnata delle sue clienti e da attaccare con un tubo al camino di una stufa a gas.
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Non era ovviamente portatile, né pensato per essere usato a casa ed era lontano anche dalle più moderne sedute con casco del parrucchiere, ma faceva il suo dovere: la cliente si sedeva sotto l’apparecchio e il calore della stufa a gas asciugava i capelli. Il casco presentava inoltre una valvola per far fuoriuscire il vapore ed evitare che la testa della cliente “cuocesse”.
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Sebbene ancora lontano dal concetto di asciugacapelli come lo intendiamo ora, si trattava di un grande passo avanti rispetto ai congegni usati in precedenza; tra questi c’erano delle “spazzole/piastre” in grès smaltato, dotate di manici e tappi in legno. Erano in realtà dei contenitori da riempire con acqua bollente e, secondo le istruzioni, avrebbero asciugato i capelli in pochi minuti… sicuramente ingegnosi, ma diciamo che urgeva l’invenzione dell’asciugacapelli vero e proprio.
Questo sistema di asciugacapelli risale agli anni 20
DAL 1911 AGLI ANNI ‘20: DALL’ASPIRAPOLVERE, ALL’INVENZIONE DELL’ASCIUGACAPELLI MODERNO
L’invenzione di Godefroy era sicuramente un passo avanti, ma insieme ai tentativi di asciugacapelli a gas che seguirono, mancava di un elemento importante: il getto d’aria calda.
E che cosa forniva un getto d’aria caldo in quegli anni? Stando alle fonti online, pare che agli inizi del XX secolo, le pubblicità e gli inventori esortassero le donne ad asciugare i capelli in modo “creativo”; applicando un tubo allo scarico dell’aspirapolvere…
Questa illustrazione tratta dal “Popular Mechanics Handbook for Women” del 1924 spiegava alle donne come asicugarsi i capelli collegando un tostapnae a un aspirapolvere!
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I PIù CREATIVI ASCIUGAVANO
I CAPELLI
USANDO… L’ASPIRAPOLVERE!
Gli aspirapolvere del secolo scorso aspiravano l’aria attraverso la parte anteriore, soffiandola pulita dal retro e il tubo poteva essere collegato da entrambe le parti. Quindi spesso le donne collegavano il tubo al foro sul retro dell’aspirapolvere e sfruttavano l’aria in uscita per asciugarsi i capelli. Che dire, il fine giustifica i mezzi!
Questo casco metallico dall’aspetto spaziale, era usato nei saloni negli anni 30
Sempre in quegli anni, precisamente nel 1911, l’inventore armeno-americano Gabriel Kazanjian ottenne il brevetto per il primo asciugacapelli “a mano”, cioè che poteva essere tenuto come quelli moderni. Negli anni a seguire cominciano a diffondersi sul mercato degli asciugacapelli “portatili”, ma gli apparecchi continuarono ad essere per molto tempo in metallo, molto pesanti e pericolosi.
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Pesavano infatti quasi un chilo, tendevano a surriscaldarsi molto esternamente ed erano molti i casi di folgorazione… insomma, non era proprio una passeggiata farsi la piega!
Inoltre non erano neanche molto potenti; avevano infatti una capacità massima di 100 watt, il che rendeva molto lunga l’asciugatura. Ecco perché forse in molte continuarono a ricorrere all’aspirapolvere.
La prima pubblicità dell’asciugacapelli venne trasmessa alla radio