Sono subdole e dannose le amicizie tossiche, legami sbagliati che rischiano davvero di farci del male.
Purtroppo, quando un’amicizia diventa ossessiva, morbosa e negativa l’unica soluzione è liberarsene, allontanare le persone negative che avvelenano giorno dopo giorno le nostre vite facendoci del male.
Non è egoismo, ragazze, ma sopravvivenza. Avere attorno persone “velenose” ci rende cieche, facendoci perdere di vista il senso stesso della vera amicizia: chi ci vuole bene dovrebbe gioire per noi e farci sentire meglio nel momento del bisogno, non buttarci giù e arrecarci esclusivamente problemi!
Sono tanti i segnali da cui poter riconoscere un’amicizia sbagliata, dai piccoli atteggiamenti quotidiani a veri e propri exploit tossici che possono seriamente minare la nostra serenità. Inoltre, è bene ricordarlo, come in ogni rapporto c’è sempre qualcosa da rivedere anche nel proprio atteggiamento.
Cominciamo subito a parlare di amicizie tossiche, come riconoscerle e come eliminarle per ritrovare il proprio equilibrio mettendo al primo posto noi stesse.
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CAPIRE COME RICONOSCERE LE AMICIZIE TOSSICHE È IL PRIMO PASSO DA FARE
Capita a tutti di avere delle amicizie negative, relazioni interpersonali che ci arrecano una sensazione di pesantezza, quasi come se fossero un fungo velenoso che poco a poco ci corrode dentro.
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In molti casi si tratta di un’amicizia malata e oppressiva, un rapporto malsano che non ci riserva niente di buono e che ci rende schiavi dell’altra persona, quasi senza accorgercene.
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L’amicizia morbosa in psicologia è un argomento molto dibattuto, così come in generale tutte le amicizie tossiche. Si leggono in Rete migliaia di frasi emblematiche a questo proposito e sono stati scritti veri e propri trattati scientifici in merito.
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Il più famoso libro sulle amicizie tossiche è Amicizie tossiche. Come riconoscerle e trasformarle positivamente di Mireille Bourret, uno studio dettagliato e analitico su questo tema così spinoso.
Ci si imbatte spesso nel partner sbagliato, ma anche con le amicizie sbagliate non si scherza! Proviamo a capire, con parole semplici, quali sono le amicizie tossiche. Solitamente, in un’amicizia tossica le due persone coinvolte hanno punti di forza e di debolezza comuni.
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Alle volte entrambe le persone hanno atteggiamenti negativi, ma nella maggior parte dei casi una delle due è agente attivo, mentre l’altra – di solito con problemi di bassa autostima – subisce passivamente.
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Sono amicizie tossiche quelle in cui gli aspetti negativi prevalgono sui positivi. Essere unite solo dalle lamentele, dai pettegolezzi e dagli intrighi ai danni degli altri o, ancora, provare invidia e rivalità sono tutti atteggiamenti che dovrebbero farci riflettere sui rapporti che abbiamo con le nostre amiche.
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In un’amicizia tossica si ha la tendenza di usarsi a vicenda, non ci si parla mai chiaramente per paura di perdere l’altra persona ma si agisce in modo subdolo, facendo arrivare le critiche per vie traverse con sarcasmo e battutine velenose.
UN’AMICIZIA TOSSICA SI VIVE IN DUE: L’IMPORTANZA DELL’AUTOANALISI
Come abbiamo anticipato sopra, è semplice dare l’intera colpa all’altra persona. Se un’amicizia è diventata, col tempo, tossica e velenosa, la responsabilità è anche nostra o, comunque, di chi lo permette subendo determinati comportamenti in silenzio.
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Accettare di buon grado telefonate ripetute e ossessive nell’arco della giornata, fare spallucce dinanzi a critiche gratuite e ad atteggiamenti tutto fuorché costruttivi ma distruttivi, non è assolutamente la via da percorrere.
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PARTITE PRIMA DI TUTTO DALL’AUTOANALISI
Prima di allontanare definitivamente l’altra persona, quindi, è bene partire innanzitutto dal nostro atteggiamento. Se vi trovate di fronte a un’amica particolarmente aggressiva o pretenziosa, imparate a reagire subito ai suoi attacchi e a dire più “no”.
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Quando credete di stare vivendo un’amicizia ossessiva e pericolosa, o anche se semplicemente un rapporto di amicizia vi fa stare male e non vi appaga, la prima cosa da fare è un’autoanalisi del vostro comportamento.
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Se volete bene a un’amica ma vi rendete conto – per esempio – che non fa altro che coinvolgervi nei suoi problemi sparendo quando, invece, siete voi ad averne, cercate il confronto prima di prendere decisioni drastiche.
