La morte di George Floyd ha riacceso i riflettori su Black Lives Matter, il movimento che in America da anni si batte per l’inclusione, contro la discriminazione razziale nei confronti delle persone di colore.

Quanto è accaduto nei giorni scorsi a Minneapolis, dove Floyd – un 46enne afroamericano – è stato ucciso da un agente di polizia, ha riportato a galla quella che negli Stati Uniti è una vera e propria piaga sociale, una ferita che continua a fare male e a bruciare.

Da Los Angeles a Berlino, ormai ovunque in questi giorni si stanno tenendo cortei e manifestazioni in nome di un mondo migliore, dove la vita di un bianco e quella di un uomo di colore hanno esattamente lo stesso valore.

Proviamo a questo punto a fare un po’ di chiarezza, ricostruendo cosa sta accadendo negli Stati Uniti (e non solo) dopo l’omicidio di George Floyd e come sostenere Black Lives Matter anche dall’Italia, e non solo manifestando.

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Credits: Foto di Unsplash | Julian Wan

LA STORIA DI GEORGE FLOYD, L’ULTIMO SIMBOLO DI BLACK LIVES MATTER

Il movimento Black Lives Matter esiste da diversi anni. La sua fondazione, per opera di Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi, risale al 2013. In quell’anno, George Zimmerman, assassino del 17enne di colore Trayvon Martin, venne assolto.

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Credits: Foto di Unsplash | Logan Weaver



GEORGE FLOYD: L’ULTIMO TRISTE SIMBOLO DI BLACK LIVES MATTER

Lo slogan “Le vite nere contano” è tornato a riecheggiare per le strade e sui social quando lo scorso 25 maggio, a Minneapolis, il 46enne afroamericano George Floyd è stato ucciso dall’agente di polizia Derek Chauvin. Quest’ultimo era intervenuto perché il proprietario di un negozio sospettava che Floyd gli avesse rifilato una banconota falsa da 20$.

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Credits: Foto di Unsplash | Clay Banks

Secondo l’autopsia richiesta dalla famiglia della vittima, George Floyd è morto per asfissia. Derek Chauvin ha premuto con le ginocchia sul suo collo fino a ucciderlo. “I can’t breath“, ossia “Non riesco a respirare”, sono state le sue ultime parole. Secondo alcuni testimoni, avrebbe supplicato l’agente che l’ha ucciso di fermarsi, purtroppo invano.

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Credits: Foto di Unsplash | Obi Onyeador

Nel giro di pochi giorni, in tutto il mondo Black Lives Matter ha ripreso a far sentire la propria voce. Ciò che il movimento chiede è giustizia per George Floyd e per la sua famiglia: tutti gli ufficiali che erano presenti quando l’uomo è morto devono pagare.

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Credits: Foto di Unsplash | David Ramos

Anche in Europa – a Londra, Berlino, Amsterdam, Milano e molte altre grandi città – proprio come negli Stati Uniti la gente sta manifestando per le strade.

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Tutti con le mascherine, nel rispetto delle norme legate all’emergenza sanitaria ancora in atto per il Coronavirus, di cui molte con la scritta “I can’t breath“, le ultime parole di George Floyd.

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Credits: Foto di Unsplash | Frankie Cordoba

Ragazze, questa era la storia di George Floyd e un breve riepilogo su cosa sta accadendo negli Stati Uniti e in tutto il mondo in queste ore. Girate pagina e continuate a leggere per saperne di più su come sostenere Black Lives Matter.

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