#5 MITI SULL’ABBRONZATURA: SE IL CIELO È NUVOLOSO NON CI SI SCOTTA
Arriviamo a un altro grandissimo falso mito sull’abbronzatura: se il cielo è coperto da nuvole, non ci si abbronza. E non ci si scotta. Falso! Anzi, falsissimo! Il 98% dei raggi ultravioletti filtra attraverso le nuvole.
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Quindi, anche se la giornata non è limpida e ci sono nuvole che coprono il sole, è necessario proteggere la pelle. Infatti, anche se ci sono le nuvole, non solo ci si può abbronzare, ma ci si può anche scottare!
#6 ABBRONZARSI SERVE PER MANTENERE ADEGUATI LIVELLI DI VITAMINA D
Chi non vive in zone di mare o vive in zone in cui il sole è limitato nei mesi invernali, si è sicuramente sentito dire che dovrebbe fare lampade e cercare di abbronzarsi il più possibile per mantenere adeguati livelli di vitamina D. In realtà non funziona esattamente così.
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Per avere una buona scorta di vitamina D, infatti, non è necessario esporsi a lampade o sdraiarsi sotto i raggi solari, danneggiando la pelle. Certamente stare al sole è benefico per lo sviluppo di questa vitamina, ma non serve arrostirsi per ore e correre il rischio di melanomi e di invecchiamento precoce della pelle. Non è l’abbronzatura ad essere fondamentale per la produzione della vitamina D, ma lo è stare alla luce del sole.
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È sufficiente dunque esporsi quotidianamente e in maniera adeguata (quindi con un SPF!) alla luce del giorno e, qualora fosse necessario, chiedere consulto a uno specialista per impostare una dieta corretta ed eventualmente arricchita con integratori di vitamina D.
#7 MITI SULL’ABBRONZATURA: LO SCRUB CANCELLA LA TINTARELLA
Qui sul blog abbiamo parlato spesso di come sublimare e prolungare l’abbronzatura. Eppure ancora tantissime persone, soprattutto in estate, evitano ogni tipo di esfoliazione perché convinte che vada a rimuovere l’abbronzatura.
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CREDERE CHE LO SCRUB ELIMINI L’ABBRONZATURA È UN MITO DA SFATARE
Ribadiamo quindi che si tratta di un falso mito, perché lo scrub non cancella assolutamente l’abbronzatura. Al contrario, l’azione meccanica dell’esfoliazione, elimina delicatamente lo strato di cellule morte depositate sulla superficie dell’epidermide, favorendo il rinnovo cellulare.
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Lo scrub dunque elimina le impurità e sublima il colorito, rendendolo più luminoso. Se l’abbronzatura risulta essere più chiara dopo l’esfoliazione, è solo perché è stato rimosso lo strato di cellule morte e impurità dalla zona trattata.
#8 LA MASCHERINA PROTEGGE DAI RAGGI SOLARI? DIPENDE
Chiudiamo con un dubbio recente, legato alla situazione di emergenza sanitaria che ci obbliga a indossare la mascherina protettiva. Se vi siete chieste se la mascherina protegge dai raggi solari e quindi si può non applicare l’SPF sul viso, vi diciamo che… dipende.
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Ci sono delle mascherine particolari che proteggono dai raggi UV, in quanto realizzate con tessuti specifici Anti-UV. Queste stoffe hanno una tramatura molto fitta e offrono una determinata protezione dai raggi ultravioletti del sole, misurabile secondo il parametro UPF (Ultraviolet Protection Factor, fattore solare di protezione UV).
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In Italia è stata recepita la norma europea EN, secondo la quale un capo di abbigliamento, per essere considerato anti-UV, deve riportare in etichetta il simbolo di un sole giallo con un’ombreggiatura, il numero della norma (ovvero EN 13758-2) e il numero del fattore protettivo misurato (che dovrà essere 40+, o superiore).
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Se la mascherina protettiva presenta questo simbolo, allora non è necessario applicare la protezione solare sotto di essa. Tuttavia non è facile trovare mascherine certificate anche per la protezione contro i raggi UV e, le mascherine comuni, non proteggono dai raggi del sole. Quelle in cotone lasciano filtrare i raggi, mentre su quelle chirurgiche ci sono un po’ di dubbi, in quanto sono di un materiale sintetico.
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Se indossate mascherine in tessuto, applicate la protezione solare. E, nel dubbio, usatela anche con le comuni mascherine chirurgiche, in modo da essere sicure di proteggervi da macchie e melanomi. Ricordate che, l’eventuale comparsa di irritazioni e foruncoli non è causata dalla protezione solare.
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L’SPF di per sé, infatti, non causa la formazione di brufoli! Sotto la mascherina i pori sono occlusi e si crea un ambiente umido e caldo, che facilita la comparsa di irritazioni e impurità. Aggiungendo a questa situazione anche dei filtri solari, si occludono ulteriormente i pori e potrebbero formarsi ancora più brufoletti.
Ragazze, i miti da sfatare sull’abbronzatura terminano qui e speriamo che questo post vi sia stato utile. Sempre a tema abbronzatura, vi consigliamo di leggere anche:
1) ABBRONZATURA PERFETTA SUL BALCONE: I CONSIGLI PER UNA TINTARELLA AL TOP
2) ABBRONZATURA DURATURA: 6 BAGNOSCHIUMA CHE NON LAVANO VIA LA TINTARELLA
3) ERRORI ABBRONZATURA: 5+1 COSE DA NON FARE QUANDO SI PRENDE IL SOLE
Ragazze, sicuramente conoscevate questi miti sull’abbronzatura. Ce n’è qualcuno al quale avete creduto per un po’? Ce ne sono altri che aggiungereste a questa lista? Sapevate che esistono tessuti che proteggono dal sole? Vi siete chieste anche voi se la mascherina protegge dai UV? A voi la parola, nei commenti! Un bacione dal TeamClio!