PERCHÉ RIUSCIAMO A DARE CONSIGLI AGLI ALTRI MA NON A GUARDARCI DENTRO
A questo punto, approfondiamo l’aspetto più importante: perché chi è portato a dare consigli agli altri e a dare loro conforto non è in grado di fare lo stesso con le proprie questioni private? Dove vanno a finire l’acume e l’empatia?
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Prima di tutto, quando ci si approccia ai problemi altrui c’è una certa distanza psicologica ed emotiva. Quando non siamo coinvolti in prima persona nella situazione che richiede consiglio vediamo le cose con il giusto distacco e riusciamo, se dotati di una buona dose di astuzia e intelligenza, a riconoscere qual è la chiave giusta per risolvere il problema.
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In queste circostanze, inoltre, la mente riesce a vedere e percepire più soluzioni e opzioni, cosa che non accade quando è “annebbiata” dal coinvolgimento personale. In sostanza – triste da constatare, ma secondo la psicologia è così! – siamo più ragionevoli e oculati quando certe dinamiche non ci riguardano direttamente.
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Quando siamo noi ad avere bisogno di aiuto o di consigli, è perché solitamente siamo già nel panico.
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La paura delle ripercussioni che determinate decisioni possono avere sulla nostra vita è già di per sé un grandissimo ostacolo e questo aspetto si amplifica quando per natura si è persone particolarmente ansiose o timorose.
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Chiedere un supporto psicologico è sempre una buona idea, anche quando ci si rende conto di avere un problema di questo tipo. Lo specialista, infatti, potrebbe riuscire ad aiutarci nell’impresa ardua di capire noi stessi, guardarci dentro al meglio e trovare la soluzione.
COME RIMEDIARE ED ESSERE IN GRADO DI (AUTO) AIUTARSI
Fortunatamente, ragazze, esistono dei rimedi e degli accorgimenti che possono aiutare a uscire dal Paradosso di Salomone.
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Alcune ricerche di Igor Grossman, uno dei più grandi studiosi del tema, hanno fatto emergere un aspetto interessante: cosa sarebbe successo se Salomone avesse immaginato di mettersi in viaggio per chiedere consiglio a un saggio come lui?
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METTERE LA GIUSTA DISTANZA TRA NOI E I PROBLEMI AIUTA
In sostanza, potrebbe servire a chi è bravo a dare consigli agli altri analizzare i problemi come se non fossero i propri. Una strategia, quindi, è immaginare anche solo per un momento cosa diremmo a un amico che viene a chiederci aiuto per quel determinato problema.
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In questo modo si riesce a mettere la giusta distanza tra noi stessi e il problema in questione e, sempre secondo le teorie degli psicologi specializzati in materia, ad avere una prospettiva più ampia e arguta, piena di opzioni e possibilità.
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Se inizialmente non si riesce a farlo, non bisogna disperare. Lavorare su noi stessi può essere lungo e difficoltoso, ma portando avanti questo impegno con costanza i risultati tanto sperati arrivano. E chissà che, dopo tanti buoni consigli agli altri, non si possa finalmente diventare dei validi consiglieri anche per noi stessi.
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Bene, ragazze, anche per oggi è tutto! Come sempre, a questo punto, passiamo a voi la parola: vi riconoscete nel parodosso di Salomone? Anche voi siete molto brave a dare consigli agli altri e non riuscite, invece, a essere altrettanto abili nel gestire le vostre situazioni personali? Diteci tutto nei commenti, un bacione dal TeamClio!