BAMBINI A TAVOLA, COME FAVORIRE DELLE BUONE ABITUDINI ALIMENTARI?
- Sono diversi i fattori che possono modulare le abitudini alimentari dei bambini a tavola.
- L’ambiente familiare ha un’influenza notevole sulle scelte dei bambini a tavola.
- Utilizzare il cibo come premio o castigo è sicuramente un errore da evitare.
- É importante che i genitori diano il buon esempio seguendo loro stessi una dieta varia ed equilibrata.
- Per stimolare i bambini a sperimentare nuovi alimenti, ad esempio diverse tipologie di frutta e verdura, cereali e via dicendo, può essere utile coinvolgerli nella scelta dei pasti e uniformare il più possibile il menù di tutta la famiglia.
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Le abitudini dei bambini a tavola spesso si mantengono anche successivamente e risultano difficili da modificare. Per questo motivo è importante costruire fin da subito le basi per una sana alimentazione. Dopo aver capito quali sono i fattori che possono modulare le loro scelte, ci focalizzeremo sui possibili errori da evitare.
Ragazze, vi interessa capire quali sono i fattori che influenzano le abitudini dei bambini a tavola? Allora non perdetevi questo post! Siete pronte? Iniziamo subito!
LE ABITUDINI DEI BAMBINI A TAVOLA SI MANTENGONO NEL TEMPO
Le abitudini dei bambini a tavola, buone o cattive che siano, risultano difficili da modificare in modo diretto e spesso vengono mantenute anche successivamente.
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Per questo motivo offrire una dieta varia ed equilibrata non significa solo promuovere la salute del bambino, ma anche quella del futuro adulto ed è importante fin da subito costruire le basi per una sana alimentazione.
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Come vedremo successivamente la famiglia, e in particolare i genitori, ricoprono un ruolo fondamentale nel promuovere una sana alimentazione e un buon rapporto con il cibo.
I FATTORI CHE POSSONO INFLUENZARE LE SCELTE DEI BAMBINI A TAVOLA
Sono diversi i fattori che possono influenzare le scelte dei nostri bambini a tavola. Oltre alle caratteristiche del bambino, è possibile identificare fattori legati al cibo, alla comunità, ai genitori e alla famiglia.
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Fanno parte dei fattori legati al bambino la modalità e le tempistiche di svezzamento, l’esposizione o meno a un’ampia gamma di sapori e consistenze diverse, ovvero la nostra capacità di offrirgli fin da subito una dieta varia. Rientrano, inoltre, nei fattori legati al bambino il sesso, il peso, lo stato di salute, il temperamento e la sua capacità di autoregolazione. Alcuni esempi di fattori legati al cibo sono la densità energetica, la palatabilità, il colore e la consistenza.
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L’ambiente familiare e, in particolare, i genitori hanno una notevole influenza sulle abitudini dei bambini a tavola.
I GENITORI HANNO UNA NOTEVOLE INFLUENZA SULLE SCELTE DEI BAMBINI A TAVOLA
I genitori, gestendo l’alimentazione del bambino, intervengono sul suo rapporto con il cibo. Questo avviene a diversi livelli, ad esempio nella proposta e disponibilità delle diverse tipologie di alimenti, nelle dimensioni delle porzioni offerte ai bambini, nelle frequenze di consumo e nei contesti sociali delle occasioni di condivisione del cibo.
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Mentre inizialmente la famiglia rappresenta la comunità che circonda il bambino, crescendo si ha l’influenza della comunità extrafamiliare. I fattori legati alla comunità comprendono lo stato socio-economico, il contesto culturale, l’impostazione del menù delle mense scolastiche, l’esposizione ai social media.
L’AMBIENTE FAMILIARE INFLUENZA PROFONDAMENTE LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI
Il processo di apprendimento si attiva dall’osservazione e dall’imitazione di modelli e si modifica in funzione dei modelli stessi. Per questo motivo l’ambiente familiare assume un ruolo importantissimo nel modulare le abitudini dei bambini a tavola.
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I bambini imparano ad accettare il cibo osservando il comportamento alimentare dei propri genitori, nonché il loro esempio. Le scelte alimentari dei bambini più grandi sono inoltre orientate dai giudizi positivi o negativi che i genitori danno al cibo.
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Alcuni studi ci mostrano che i bambini accettano di sperimentare un alimento che a loro non piace quando un genitore o un coetaneo lo indica come preferito o ancora assaggiano un cibo nuovo se un insegnante si dimostra entusiasta del suo sapore.
TUTTI GLI ERRORI DA NON COMMETTERE E DA EVITARE
Utilizzare il cibo come ricompensa o castigo è sicuramente un errore da evitare con il quale otterremo quasi sempre l’effetto opposto di quello sperato.
Ad esempio, la predilezione verso il dolce sembra maggiore nei bambini i cui genitori utilizzano questi cibi come strategia consolatoria oppure di ricompensa quando il bambino si comporta nel modo desiderato.
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O ancora, usare i cibi preferiti come ricompensa per averne consumato uno non gradito sembra condurre a un ulteriore diminuzione del gradimento dell’alimento considerato non buono e un aumento di quello preferito. Evitiamo di forzare il bambino a mangiare, di insistere ripetutamente per incitarlo a mangiare o distrarre il bambino mentre mangia per indurlo a mangiare di più.
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Quando si parla di bambini a tavola, un altro errore da non commettere è quello di imporre regole restrittive e divieti troppo severi verso alcuni tipi di cibi ricchi di zuccheri e grassi alimentari. Questo può avere un effetto controproducente aumentando il desiderio verso questi alimenti poiché vengono visto come “cibi proibiti”.
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Bisogna inoltre porre attenzione agli atteggiamenti pericolosi che possono aumentare il rischio di disturbi del comportamento alimentare. Il pasto rappresenta, infatti, un momento di condivisione di valori e opinioni e i genitori, oltre alle loro abitudini alimentari, trasmettono ai propri figli anche gli atteggiamenti nei confronti del cibo, del corpo, del peso.
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È importante evitare i commenti critici su chi soffre di problemi legati al peso e l’elogio della magrezza a fini estetici.