COSA SUCCEDE DURANTE IL DIGIUNO? SCOPRIAMOLO NEL DETTAGLIO
Dopo l’assorbimento dei nutrienti successiva al pasto, se non ne assumiamo altri, entriamo nella fase di digiuno. Ad esempio, ciò si verifica nel periodo di tempo che intercorre tra la cena e la colazione del giorno successivo.
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Per soddisfare le richieste, il corpo risponde al digiuno in maniera coordinata e tessuto-specifica in modo da regolare il rifornimento di energia e l’utilizzo delle riserve accumulate. Per mantenere adeguati livelli di glicemia, fondamentali in particolare per la funzione cerebrale, il fegato scompone il glicogeno accumulato.
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Tuttavia, se tutti i tessuti utilizzassero il glucosio come carburante principale, le nostre riserve epatiche non durerebbero a lungo e perciò le cellule che possono farlo indirizzando il proprio metabolismo verso fonti alternative. L’organismo inizia a smantellare le riserve di tessuto adiposo scindendo i trigliceridi in glicerolo e acidi grassi che vengono utilizzati come fonti di energia producendo corpi chetonici.
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Le riserve di glucosio epatico sono comunque limitate, perciò qualora il digiuno si prolungasse oltre le 24 ore, il glicogeno non è più sufficiente per sopperire le richieste. Così, per produrre glucosio vengono utilizzati gli amminoacidi, ovvero i costituenti delle proteine di origine prevalentemente muscolare.
Con un aumentato utilizzo di acidi grassi si assiste all’incremento dei livelli dei corpi chetonici con il loro utilizzo come substrato energetico da parte di molti organi incluso il cervello.
DIGIUNO INTERMITTENTE, FA BENE ALLA SALUTE?
Gli effetti positivi del digiuno intermittente sembrano essere legati alla risposta di adattamento del nostro organismo a questa condizione di stress.
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Nello specifico l’attivazione di meccanismi difensivi pare abbia risvolti positivi sulla promozione dei geni che riducono lo stato infiammatorio e modulano fattori di crescita e di rinnovamento cellulare, caratteristiche importanti nel prevenire lo sviluppo di numerose malattie.
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Tuttavia, la maggior parte degli studi riguardano il modello animale e non è detto che gli stessi effetti si ottengano sull’uomo. Attualmente non disponiamo di dati conclusivi che ci permettano di affermare con certezza che praticare il digiuno intermittente apporti benefici, senza prendere in considerazione che esistono diverse tipologie e protocolli, i quali potrebbero verosimilmente portare ad esiti differenti.
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Inoltre, è importante precisare che i meccanismi di compenso che l’organismo attua in una situazione di digiuno che paiono benefici sono utili solo se limitati nel tempo. Infatti, i medesimi meccanismi che sembrano protettivi diventano invece dannosi se il digiuno diventa prolungato e ripetuto.
CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI: TUTTI I RISCHI DA CONOSCERE
L’autoprescrizione secondo l’approccio fai da te di qualsiasi tipologia di digiuno intermittente è sempre fortemente sconsigliata ed in particolare in presenza di patologie, all’inizio o nella fase di guarigione da una malattia, quando si assumono farmaci, nei bambini e adolescenti, donne in gravidanza o allattamento, in presenza di disturbi del comportamento alimentare.
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I possibili rischi del digiuno intermittente aumentano con il fai da te. Infatti, oltre alla probabilitĂ di impostare un protocollo non adatto alle nostre caratteristiche mancherĂ anche il monitoraggio e il confronto con lo specialista.
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Gli effetti collaterali possono consistere in mal di testa, colpi di sonno, difficoltà di concentrazione, irritabilità , alito cattivo, disidratazione, senso di affaticamento, riduzione delle prestazioni fisiche e mentali, insonnia. Inoltre, queste privazioni possono sfociare in episodi di alimentazione incontrollata generando circoli viziosi di restrizioni ed abbuffate.
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Per questo motivo, tra i possibili effetti dannosi del digiuno intermittente ritroviamo anche un aumento del rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare.
DIGIUNO INTERMITTENTE E DIMAGRIMENTO
La valutazione dei potenziali effetti benefici sulla salute apportati dal digiuno intermittente è ancora in corso di studio. Al di là di questo aspetto, molto frequentemente la motivazione che spinge ad adottare questa pratica è la volontà di ottenere il dimagrimento.
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IL DIGIUNO INTERMITTENTE NON É PIÚ EFFICACE DELLA DIETA  IPOCALORICA
Tuttavia, l’utilizzo del digiuno intermittente come strategia per il trattamento di sovrappeso e obesità non sembra essere vantaggioso rispetto a una comune dieta ipocalorica.
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A parità di efficacia, sull’altro piatto della bilancia dobbiamo metterci i possibili effetti collaterali e tra questi non dobbiamo assolutamente sottovalutare il rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare. Passando poi agli aspetti pratici, inserire il digiuno nei ritmi della vita reale non sembra poi così sostenibile.
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FONTI
Linee guida per una sana alimentazione Revisione 2018 CREA Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, 2018
https://www.issalute.it/
Via Giphy
Ragazze, eccoci arrivate alla conclusione. E voi avevate mai sentito parlare del digiuno intermittente? Che idea vi eravate fatte? Vi hanno mai proposto questi protocolli come strategia per la perdita di peso? Fateci sapere tutto nei commenti. Un bacione dal TeamClio!