In una relazione amorosa, il momento della scoperta del tradimento è come uno spartiacque: segna un prima e un dopo. Genera sofferenza, dolore, rabbia, senso di smarrimento.
Il tradimento mina non solo la fiducia verso il partner, ma, spesso, anche verso sé stessi. Non c’è una risposta univoca alla domanda se è possibile perdonare un tradimento, è utile, però, prendersi del tempo per rifletterci e per trarre le giuste valutazioni.
In questo post il Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta. Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, ci aiuterà a riflettere su quali siano i fattori che possono portare a tradire, ci spiegherà qual è la psicologia del traditore e come elaborare e gestire un tradimento, con tanti utili suggerimenti. Lasciamo la parola al Dott. Femia.
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IL TRADIMENTO GENERA SOFFERENZA, DOLORE E SMARRIMENTO
“Il tradimento genera sofferenza, dolore, smarrimento, anche se solo immaginato scuote e allarma. Se pensiamo che un familiare, un amico, un collega ci tradisca, proviamo rabbia e tristezza al contempo. Se pensiamo che a farlo sia la persona amata, allora il malessere cresce, la collera aumenta e il dolore esplode. Il tradimento minaccia il nostro bisogno di sicurezza, di attaccamento, compromette uno scopo cruciale di protezione e di integrità morale.
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Il tradimento, reale o immaginato, rappresenta una minaccia al rapporto, alla perdita della persona amata e, quindi, alla volontà di mantenere il legame e sorvegliare i propri investimenti affettivi.
ANCHE SE È DIFFICILE PENSARLO, IL TRADIMENTO NON SEMPRE È NEGATIVO
Tuttavia, non sempre è qualcosa di negativo: nel dolore, il tradimento implica anche riflessione, trasformazione e cambiamento.
Per alcuni è una missione allo scopo di affermare sé stessi, per altri un pentimento, nella maggior parte dei casi, quando subìto, stimola risentimento, una sensazione di torto e ingiustizia subita, sentimenti di rabbia e voglia di risarcimento.
Esso può rappresentare un sintomo o la malattia, il sintomo di un personale disagio? Oppure la malattia di una relazione in crisi?
Una cosa è certa: subire un tradimento comporta una quota di malessere individuale. Si tende a mettere in dubbio il proprio valore: il tradimento, infatti, mina nel profondo la stima di sé prima ancora di mettere in dubbio la relazione stessa. Il tradimento implica un danno alla persona, una diminutio personale, attiva la gelosia e il possesso ferito.
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Talvolta a complicare le cose è proprio la tendenza a sentirsi corresponsabili, attribuendosi la colpa di non essere abbastanza.
QUALI SONO I FATTORI CHE POSSONO PORTARE A UN TRADIMENTO?
In generale, si tradisce per noia, per vanità o per problemi profondi di relazione.
Senza dubbio il tradimento crea dolore, sollecita ferite remote, risveglia emozioni negative, rabbia, gelosia, rancore, vendetta.
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È POSSIBILE PERDONARE UN TRADIMENTO? COME FRONTEGGIARLO?
Alcuni fronteggiano il tradimento negando, alcuni vanno su tutte le furie, altri ancora fuggono, mentre alcune coppie gestiscono ed elaborano.
Formulare un significato universale o una strategia universale di gestione sarebbe un errore. Gli assolutismi in questi casi falliscono inesorabilmente.
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Attualmente, ad esempio, si osserva una tendenza verso il poliamore come strategia per neutralizzare la gelosia e gestire l’asfissia relazionale o la noia della stabilità amorosa. Come giudicare?
Molti, per non vivere anticipatamente il tradimento, non stringono legami o con diffidenza e paranoia boicottano i loro rapporti manifestando controllo e continua paura per l’infedeltà.
In alcune relazioni diventa, infatti, uno scenario temuto, onnipresente, quasi una persecuzione!
LA PAURA DEL TRADIMENTO LOGORA
La paura del tradimento, di essere presi in giro “alle proprie spalle”, è talvolta più dolorosa del tradimento stesso: logora!
Il paranoide insegna: diffidare, controllare, evitare, questa potrebbe essere la tentazione dopo un tradimento amoroso.
Eppure, la psicologia di chi subisce un tradimento varia sulla base delle caratteristiche personologiche: si urla, si piange, si scappa, ci si vendica, ci si dispera, si controlla, oppure si riflette.
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Alcuni vivono il tradimento come una colpa, altri come una resurrezione, altri come una condanna, alcuni come un’espiazione.
Alcuni tradiscono per sentirsi liberi, per un’eccessiva ricerca di approvazione, per certi potrebbe essere una rivoluzione, per altri un’abitudine!
C’è chi teme il tradimento e chi invece teme di tradire sé stesso per eccesso di fedeltà: le declinazioni del tradimento sono infinite!
Alcune coppie riescono a dare un significato al tradimento pensando a come sia un segnale di disagio su cui lavorare, mentre altre coppie si sfasano del tutto e vanno incontro ad una definitiva fase di lutto amoroso.
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Il tradimento certamente innesca dolore, attiva delusione, ma, al contempo, spinge sull’attaccamento sollecitando in modo paradossale vicinanza proprio verso la persona di riferimento, anche se si mostra infedele. Forse proprio questa ambivalenza spesso complica le cose: nel caso del tradimento subito la persona che ci protegge è la medesima che ci sta ferendo “.